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Autore: Aysa R Snow    02/04/2020    0 recensioni
Non tutti abbiamo la fortuna, di trovare la persona giusta, e non perderla.
Tutti abbiamo perso, c'è chi perde qualcosa, chi perde qualcuno.
Lei, ha perso la sfida più importante della sua vita: non perdere la sua persona giusta.
Ma se invece, la sfida più importante della sua vita, fosse riuscire a vincere il dolore che ormai è diventato un peso troppo ingombrante?
Questa è la storia di Arianna, o come lei ama farsi chiamare, Aria.
Perché lei è così.
Leggera e pura come l'aria che respiri in alta montagna.
Questa, non è una classica e semplice storia d'amore.
Questa, è una battaglia.
Da una parte c'è l'amore, dall'altra la vita.
Genere: Drammatico, Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In my defence what is there to say? 
All the mistakes we made must be faced today
It's not easy now knowing where to start
While the world we love tears itself apart.

Cosa posso dire in mia discolpa? 
Tutti gli errori che abbiamo commesso devono essere affrontati quest'oggi. 
Non è facile adesso capire da dove iniziare, mentre il mondo che amiamo si distrugge.

In my defence, Freddie Mercury

Molti di noi, trascorriamo buona parte della nostra esistenza a programmare, prevedere e catalogare ogni evento della nostra vita. 
Organizziamo routine, creiamo tabelle di marcia.
Siamo terrorizzati dell'idea di poter dimenticare qualcosa. 
Andiamo di fretta, troppo. 
Non c'è più il tempo di sedersi al parco e osservare le nuvole cambiare forma nel cielo. 
Non c'è più tempo per conoscere la persona seduta due metri più a destra della nostra scrivania. 
Ci viene quasi naturale tracciare confini, innalzare muri. 
Mettiamo su una comfort zone e speriamo che nessuno decida di invaderla. Nonostante ciò, molto spesso ci concediamo il "lusso" di procrastinare qualcosa che proprio non abbiamo voglia di fare. Cerchiamo altro da fare, ci teniamo impegnati o semplicemente ci auto convinciamo che non sia importate e che per questo, possa aspettare.

Evitiamo, per quanto possibile, situazioni scomode, problemi, conflitti, confronti o ancora la realtà.

Perché la temiamo, la odiamo. Probabilmente è la cosa più spietata del creato. Non si fa problemi a farti crollare il mondo addosso. Non si preoccupa di addolcire la pillola.

Semplicemente e spudoratamente, ti travolge.

Per tutti questi anni avevo rimandato ancora e ancora questo momento.

Avevo fatto di tutto, come il trasferirmi a 2.020,8 km da Milano.

Avevo interrotto ogni contatto con la mia famiglia, con chiunque potesse preoccuparsi del mio stato mentale a tal punto da chiedermi come stessi.

Ma ormai sono qui, ed è arrivato il momento di chiudere definitivamente con tutta questa storia.

Ed è per questo che stamattina, con lo stomaco in subbuglio e le mani che mi tremano, sto percorrendo con estrema lentezza un piccolo vialetto sterrato con lo sguardo fisso davanti a me. L'aria fredda del mattino è tagliente sul mio viso.

Arrivo alla fine del vialetto dove, sotto la chioma spoglia di una vecchia quercia, c'è la tomba di Davide.

Fugit irreparabile tempus.

Il tempo fugge irreparabilmente, cita l'epitaffio ed io non posso che essere d'accordo.

Mi siedo sulla fredda lastra di marmo ed osservo la piccola foto in cui Davide sorride.
Noto un mazzo di fiori quasi del tutto secchi e mi rendo conto che mi sono completamente dimenticata di prenderne all'ingresso.
Improvvisamente mi sento in colpa, come se a lui potesse realmente fregar qualcosa di un mazzo di fiori.
Una lacrima calda mi riga il viso, ma sono consapevole che non è solo il senso di colpa per aver dimenticato di comprare dei fiori a farmi mancare il fiato.

No, non è affatto questo il motivo.
Il motivo è che mai come ora la verità, il fatto che Davide non ci sia più, è più che tangibile.
È come se solo ora mi fossi davvero resa conto di quanto mi sia mancato e come questa mancanza non potrà essere colmata.

Sento la consapevolezza entrarmi dentro, come il freddo del marmo a contatto con i palmi delle mie mani.

"Perdonami. Ti chiedo scusa.
Avrei davvero fatto di tutto per evitare tutto questo, anche prendere il tuo posto se fosse stato possibile.
Io ti amavo, ho amato ogni parte di te, la luce nei tuoi occhi, la sicurezza del tuo sorriso, il dolce tepore quando mi stringevi sul tuo petto.
Il fatto che non sia mai stata capace di dirlo ad alta voce mi rende tremendamente triste, anche se so che lo sapevi.
So che non avresti mai voluto arrecarmi così tanto dolore, ma sappi che non sono arrabbiata con te.

Lo sono stata per un po', lo ammetto, ma non soltanto con te.
Non è stato per niente facile. 
Anzi ad essere onesta credo di non aver mai sofferto così tanto. " sorrido lievemente, mentre le lacrime mi velano gli occhi.

"Prima di te non avevo mai perso nessuno.
Non sapevo cosa significasse, non ne avevo la minima idea. 
Avevo già visto persone andar via, mio padre prima di tutti.
Ricordo perfettamente quando all'età di sette anni, dopo una terribile discussione, lo vidi uscire sbattendo la porta, per non tornare più.
Il giorno dopo, suo fratello venne e portò via le sue cose" mi fermo per riprendere fiato e faccio un respiro profondo "nel giro di due giorni è andato via. 
Non ho rivisto mio padre per i successivi due anni.
E quando mia madre mi disse che avrei iniziato a passare del tempo con lui andai su tutte le furie.
Iniziai così ad odiare quell'uomo, che mai era riuscito ad essermi padre, ma non mi opposi per non creare problemi. 
Ovviamente tutto ciò non potrà mai essere paragonabile ad una realtà nella quale una persona che ami da un momento all'altro smette di esserci, irreversibilmente." le parole mi muoiono in gola, e abbasso lo sguardo sulle mie ginocchia. 
Mi prendo del tempo per pensare. 
Ci sono tante cose che vorrei dire prima di andar via.

"Ho bisogno di riprendermi la mia vita, Davide. 
Ho bisogno di smetterla di sentirmi in colpa, di pensare e ripensare fino a farmi scoppiare la testa a cosa avrei potuto fare. 
Sono stanca di essere triste, di sentire un vuoto al centro del petto che mi impedisce di vivere come dovrei. 
Ed è per questo, che ho bisogno di lasciarti andare, di riprendere in mano la mia vita da dove l'avevo messa in pausa. 
Io non riuscirò mai a dirti a parole quanto tu sia stato fondamentale. 
Ti amavo, e ti amerò fino alla fine dei miei 
giorni. 
Ci ho messo un bel po', è vero. 
Ma adesso sento di potercela fare. 
Ho conosciuto un ragazzo, Jonas. 
Credo ti sarebbe piaciuto. 
È estremamente gentile ed ha carattere. 
Penso che mi sarà molto d'aiuto." sorrido leggermente portandomi le mani in grembo. 
Mi isso in piedi infilando le mani in tasca.

"Addio, Davide. 
Sarai per sempre una parte fondamentale della mia vita." sussurrai prima di voltarmi e andar via.

 

   
 
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