Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: danyazzurra    02/04/2020    7 recensioni
Lily non sa più chi è...Lily non sa più niente della sua vita precedente... Lily crede di essere una semplice Babbana con una vita normalissima... ma scoprirà che non è così semplice, anzi, niente è semplice nella sua vita e con la sua riscoperta arriverà anche una vecchia minaccia a bussare alla sua porta e a quella di chi le vuole bene!! è una Lily / Scorpius che mi è balzata in testa...spero che leggerete e recensirete !!
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Bailey non era mai stato un tipo ansioso, ma questa storia dei NewMan lo stavano facendo diventare proprio così.
Forse non erano neanche solo i NewMan ma Sarah e Sammy che lo mandavano fuori di testa.
Erano entrambe paranoiche, vedevano complotti ovunque.
L’ultima loro novità era che Flint e Zabini si fossero alleati con i NewMan. Bailey non capiva molto delle dinamiche di questa guerra, ma di una cosa era sicuro, non erano tipi da arruolare ragazzini.
Flint e Zabini erano semplicemente due idioti.
Entrò in infermeria e vide Simone intenta a bere qualcosa, da quella distanza gli sembrava quasi che la mano le tremasse, ma quando si avvicinò pensò di esserselo immaginato.
Come da previsione stava diventando paranoico come loro.
“Sei venuto per la pozione?” gli chiese e Bailey annuì “quante ne devo prendere ancora?” le chiese prendendo la boccetta dalle sue mani.
Simone piegò leggermente la testa “stai meglio?”
“Decisamente” rispose lui battendo la gamba e mostrandole che ormai non gli dava più alcun dolore.
“Bene, allora direi che finita la settimana possiamo smettere”.
“Finita la settimana? Ma oggi è martedì” si oppose Bailey.
Simone scrollò le spalle “e se bevi subito ne avrai una in meno da prendere”.
Bailey sospirò, guardò per un attimo quel disgustoso liquido bluastro e poi lo bevve tutto un fiato.
“Neanche all’ospedale ho preso così tante pozioni” si lamentò.
“Altre quattro” lo rassicurò “altre quattro e saluterai questa infermeria”.
Bailey sospirò ma sorrise ugualmente e con un cenno della mano uscì.
Fece in tempo giusto a girare l’angolo prima che una mano lo afferrasse da dietro.
Si voltò sguainando la bacchetta, se fossero stati quegli idioti di Flint e Zabini questa volta l’avrebbero pagata cara.
Invece quando si voltò e vide chi l’aveva fermato capì che si era decisamente sbagliato.
Davanti a sé aveva Ella e in quel momento lo stava guardando con un misto di divertimento e severità.
“Sai che potrei toglierti dei punti per voler attaccare un tuo compagno di scuola?” disse picchiettandosi la spilla da Prefetto che aveva sul maglione “ma non lo farò” aggiunse prima che lui potesse protestare “perché sono davvero felice di vedere che hai capito come funziona a scuola” concluse con un sorriso e Bailey la guardò.
Gli sorrideva e scherzava con lui mentre solitamente Ella si limitava a guardarlo come se fosse poco più di una pulce e quasi non gli rivolgeva parola.
“Cosa vuoi?” le chiese sospettoso ed Ella scrollò le spalle “un semplice favore” gli rispose e lui aggrottò leggermente le sopracciglia bionde.
Lei sorrise di nuovo scuotendo la testa “non è da me che ti devi difendere” gli disse portandosi le mani al collo e sganciandosi la collana “tua cugina è la mia migliore amica ed io non ti farei mai del male” chiarì.
Bailey guardò la collana che adesso lei gli stava tendendo, la pietra aveva una consistenza particolare, sembrava quasi che le venature si muovessero dentro di essa.
“Prendila” gli disse Ella e Bailey la guardò, ma non la prese “perché?” le chiese.
Voleva forse fargli qualche scherzo?
“Ti ho detto…”
“Lo so cosa hai detto, ma guarda un po’? ho imparato a non fidarmi di voi Serpeverde… per colpa di due tuoi compagni sto ancora prendendo delle schifose pozioni”.
La vide aggrottare le sopracciglia, ma non gli disse niente limitandosi a sospirare.
“Per favore, prendila. Ti assicuro che non ti sto facendo nessuno scherzo”.
Bailey incrociò le braccia “Perché?” ripetè ed Ella alzò gli occhi al cielo “sei davvero fastidioso, ma sei furbo te ne rendo atto” gli rispose “diciamo solo che questa collana ha delle strane reazioni quando mi tocchi e voglio vedere se davvero dipende da lei” gli spiegò.
Bailey pensò che quella spiegazione era talmente strana che poteva essere vera e finalmente prese la collana che lei gli offriva.
Appena la toccò questa si illuminò e cominciò a scaldarsi nella sua mano. Era quasi come se all’improvviso fosse diventata viva.
“Che succede?” le chiese senza alzare gli occhi dalla collana e dalle sue venature che ora si stavano muovendo senza sosta formando una sorta di liquido, ma con una consistenza che non sembrava liquida.
“Vorrei saperlo” gli rispose e poi scosse la testa incredula “bene” convenne “adesso puoi ridarmela” gli disse e fece per riprenderla, ma quando le loro mani si toccarono lasciando la collana al centro si sentirono entrambi risucchiare e improvvisamente tutto scomparve attorno a loro.
Appena la loro visione si schiarì videro che attorno a loro non vi erano più le mura di Hogwarts, erano dentro una cucina e Bailey non l’aveva mai vista.
Capì che era un ricordo perché ai suoi occhi era tutto leggermente sfocato come nel ricordo che gli aveva mostrato Harry su suo padre.
“Dove siamo?” chiese alzando gli occhi su Ella “non ne ho idea” rispose lei “ma dev’essere un tuo ricordo… era nella tua collana” affermò Bailey.
Ella lo guardò e nei suoi occhi potè vedere tutta la confusione che provava in quel momento.
Non fece in tempo a dire niente però che all’improvviso una bambina entrò in cucina saltellando e cantando.
“Quella…”
Ella guardò quei capelli castani e quegli occhi verdi e vivaci.
“Sì, sono io” disse soltanto, ma quello la rendeva ancora più confusa, ma se era lei come mai non ricordava niente di quel posto?
Sembrava avere tre o quattro anni, anche solo un ricordo avrebbe dovuto averlo.
Le sue domande vennero messe a tacere appena vide chi stava entrando dietro di lei.
Lo shock si impossessò di lei mentre vedeva entrare una donna con i suoi stessi occhi. Non poteva sbagliarsi, gli occhi avevano la stessa forma e lo stesso colore ed anche la forma del viso era la stessa… che potesse essere…
“Sembra tua madre” disse Bailey in un sussurro ed Ella non potè che concordare con lui.
Sembrava sua madre, ma non poteva essere. I suoi padri le avevano sempre detto che lei non aveva mai conosciuto sua madre.
Quindi, sembrava sua madre, ma non poteva essere lei oppure avrebbe voluto dire che loro le avevano mentito.
***
I piedi di Scorpius si poggiarono sul terreno e lui si guardò subito intorno: erano in un bosco e almeno all’apparenza non gli pareva di conoscerlo.
“Dove siamo?” chiese guardando Lily.
Lei gli lasciò la mano e si portò nervosamente un ciuffo di capelli rossi dietro l’orecchio.
“Lontano” rispose evasiva e lui strinse gli occhi “hai già cambiato idea?” le chiese e Lily sospirò.
“Credo di no…” sospirò, allontanandosi di qualche passo da lui e vide i suoi occhi incupirsi “no. Sicuramente no” chiarì “però…” s’interruppe, ma Scorpius non disse niente e lei lo guardò mordendosi nervosamente il labbro inferiore.
“Ho fatto tante cose, Scorp” gli confessò “lo so” rispose lui e Lily scosse il capo “no, non lo sai” ribattè.
“Tu non ti rendi conto di cosa sono arrivata a fare per la mia vendetta ed ora stai per scoprirne una ed io…” abbassò gli occhi per un secondo, ma li rialzò subito fissando quelli di Scorpius con ancora più forza come se si fosse pentita di quell’attimo di cedimento.
“Io ho bisogno di sapere che tu mi amerai ancora…”
Scorpius inarcò le sopracciglia. Non riusciva a credere a quello che Lily stava dicendo.
Per un attimo gli sembrò di essere tornato indietro nel tempo.
 
Lily scavalcò la finestra ed entrò dentro la stanza buia.
Era ormai abituata a tornare nel cuore della notte di nascosto.
A volte si sentiva persino in colpa, ormai aveva quasi vent’anni e non era più una ragazzina capricciosa e arrabbiata con il mondo.
Però sapeva che non poteva fare diversamente, nessuno l’avrebbe capita, nessuno avrebbe potuto comprendere quello che faceva.
Posò il piede sul pavimento della camera e magicamente la luce si accese mostrando Scorpius appoggiato alla porta della sua camera.
Sembrava star comodo in quella posizione e Lily si chiese da quanto fosse lì.
“Hai fatto una giratina?” le chiese. Il suo tono era freddo, ma come al solito la sua rabbia sembrava essere calcolata.
Scorpius era l’unica persona che Lily conoscesse e che sembrava riuscire a dosare la rabbia.
Era come se riuscisse a tenere legata tutta quella che sarebbe stata eccessiva.
“Sei qui per controllarmi?” chiese Lily di rimando e si scosse i jeans dalla polvere.
Lui ne seguì il movimento e si spostò dalla porta “pensi che smetterai mai di rispondere ad una domanda con una domanda?”
Lily si tolse la felpa gettandola distrattamente sulla poltrona “e tu smetterai mai di farti i fatti miei?”  chiese di nuovo.
Scorpius piegò leggermente la testa “non ti capisco, Lily” le disse e prima che lei potesse ribattere riprese subito “a volte penso che tu sia la persona più immatura e viziata che conosco, ma poi fai cose come quella che hai fatto per tuo fratello e tua cugina e capisco che la tua è solo apparenza”.
Lily si sedette sul letto cominciando a togliersi le scarpe come se non le interessasse minimamente quello che stava dicendo e Scorpius sospirò “perché lo fai?”
Lily alzò il viso con ancora la scarpa in mano “c’è bisogno che ti risponda?” chiese e i suoi occhi sembravano ardere di rabbia.
Si alzò in piedi prendendo le scarpe per metterle nella scarpiera, ma si fermò davanti a lui “e poi se mi consideri tanto immatura e viziata forse dovresti smettere di venire a letto con me” lo provocò prima di voltarsi.
Lui però non glielo permise e le prese il braccio facendola voltare verso di lui “non giocare con me, Lily” l’ammonì.
Lily guardò la mano di Scorpius attorno al suo braccio e poi tornò a guardare i suoi occhi, quegli occhi che erano come calamite per lei.
“Non vorresti davvero sapere” gli disse.
“Certo che lo voglio e lo sai” le prese il viso tra le mani “non so cosa darei per poterti aiutare, perché tu capisca che non sei sola”.
Lily scosse il viso sentendosi quasi spogliata dai suoi occhi e si allontanò da lui.
Non riusciva a stargli così vicino, non quando come in quel momento avrebbe voluto dirgli tutto.
“Lily” la chiamò lui ed era un sussurro nel silenzio di quella notte.
Lei si lasciò di nuovo cadere sul letto, le scarpe che ciondolavano nella sua mano.
“Lily, lascia che…”
“Tu non hai idea di quante cose ho dovuto fare, probabilmente non mi ameresti alla stessa maniera…” alzò gli occhi su di lui e Scorpius vide che erano pieni di lacrime.
Con un passo la raggiunse e si chinò fino ad avere il suo viso davanti al proprio.
“Mai” le disse “non osare mai mettere in dubbio quello che provo io” continuò e Lily poteva notare la rabbia che gli faceva serrare la mascella, era come se stesse cercando di uscire, come se questa volta tenerla racchiusa dentro di sé gli riuscisse difficile.
“Se tu sei confusa e arrabbiata e altre mille cose non pensare che lo sia anche io” concluse con gli occhi che erano così duri e rabbiosi da sembrare più scuri, poi si alzò e se ne andò senza dirle altro.
 
Fece un passo verso di lei e poi un alto fino ad annullare la distanza che Lily aveva messo tra loro.
“Hai bisogno davvero di chiedermelo, Lily?” le chiese e lei sospirò “sono cose davvero orribili” si giustificò.
Scorpius inarcò le sopracciglia bionde.
Da una parte gli sembrava incredibile che Lily avesse potuto fare delle cose realmente orribili, ma dall’altra gli sembrava credibilissimo. Sapeva che era impossibile pensare entrambe le cose, ma era così.
“Prometto che cercherò di capirti” le disse cercando di comunicarle con gli occhi la sua sincerità “prometto che qualsiasi cosa sia sarò prima di tutto dalla tua parte e…”
Lily non lo fece finire e con uno slancio gli passò le braccia attorno al collo e posò le labbra sulle sue con passione e con bisogno.
Scorpius non si fece pregare e rispose al suo bacio. Le passò le mani attorno alla vita e l’attirò a sé sentendo di nuovo un bisogno fisico di lei.
“Non mi hai lasciato finire” scherzò staccandosi appena dalle sue labbra “non mi sembrava ti dispiacesse” rispose Lily stando allo scherzo.
Scorpius le accarezzò una guancia “non sono perfetto, Lily e non so che cosa tu abbia fatto… ti ho promesso che sarò dalla tua parte e non mentivo perché non riuscirei a smettere di amarti, ma non so come saranno le mie reazioni…”
Lei gli mise un dito sopra le labbra “non dire più niente, per favore” lo pregò “mi basta sapere che mi amerai ancora, tutto il resto potrò gestirlo” gli disse allontanandosi da lui e Scorpius sorrise.
Sentirla dire quanto desiderava che lui l’amasse era una tale novità per lui che era abituato alla Lily sprezzante che non aveva bisogno dell’amore di nessuno per paura di soffrire di nuovo.
“Perché quel viso stupito?” gli chiese infatti lei.
“A volte non sono sicuro che tu abbia recuperato la memoria” rispose e la vide aggrottare le sopracciglia confusa“Lily, non so se ti ricordi, ma hai sempre avuto paura ad ammettere che amavi le persone perché questo poteva renderti debole e scoperta” le spiegò.
Lily annuì ormai ricordava com’era stata e sapeva che quella era stata una delle cose che più aveva trasmesso agli altri. Il suo non amare era noto a tutti, anche quel NewMan l’aveva detto quando aveva rapito Bailey, peccato che in pochi sapessero che la sua era solo paura.
Paura di ammetterlo come aveva appena detto Scorpius.
“Te l’ho detto… sono cambiata” gli disse e tirò fuori una pergamena dalla tasca.
Scorpius la guardò, non l’aveva mai vista eppure sembrava piuttosto vecchia, stava per chiedere cosa fosse quando vide Lily batterci due volte con la bacchetta e poi dire: “Subito. Dove sempre” e quindi capì che era una specie di messaggio.
“Chi hai chiamato?” chiese Scorpius. Aveva creduto che fossero lì perché volesse mostrargli qualcosa, ma non aveva pensato che fosse qualcuno.
“Ho un voto infrangibile che mi lega a lui, non posso dire niente, non posso mostrarlo, non posso guidarti da lui, ma tu hai già capito chi è” gli disse e Scorpius guardò quegli occhi castani così decisi “dillo prima che arrivi qua o morirò… dimmi che hai capito chi ho chiamato…”
“Nott” la interruppe lui con urgenza.
Era ancora una stupida incosciente e se lui non fosse stato sicuro? Aveva fatto due più due dopo gli ultimi avvenimenti, ma se lui avesse titubato?
“Micheal Nott” ripetè per essere sicuro e la vide sorridere “ero sicura che avresti capito dopo l’altro giorno” gli disse, ma lui non rispose al sorriso era troppo impegnato a tenere la rabbia sotto controllo “collabori davvero con un NewMan?” le chiese stupito “ti fidi di un NewMan quando hai sempre detto…”
“Lui è diverso” lo interruppe e Scorpius strinse i pugni così forte che sentì le nocche protestare, ma non fece in tempo a dire niente che il crack di una materializzazione lo fece zittire.
Guardò gli occhi nocciola dell’uomo davanti a lui. Micheal Nott era arrivato.
“Lui che ci fa?” chiese “perché sei viva se mi hai tradito?” chiese ancora senza una particolare inflessione della voce.
“Forse dovrei dire piacere di rivederti ma tecnicamente ci siamo visti qualche giorno fa” scherzò Lily.
“Perché sei viva se mi hai tradito?” ripetè lui e Scorpius dovette tenere a bada la rabbia per non saltargli al collo per quello che aveva appena chiesto.
“Non ti ho tradito, l’ha capito dopo le tue genialate per cercare di contattarmi”.
“Quindi sei davvero di nuovo tu?” chiese Mike, quando aveva visto il suo messaggio quasi non poteva crederci.
Lily si limitò ad annuire e lui la guardò con rabbia. Adesso che era di nuovo lei poteva dirgli dove era sua figlia e come trovarla.
“Come hai fatto?”
Lily scosse la testa “non ha importanza… quello che importa è che adesso è il momento di concludere i giochi. Dimmi dov’è Gabrielle”.
Mike emise un mezzo sorriso “e quindi adesso ricordi tutto e anche di più, vero? E sei già tornata a fidarti del tuo eterno amore?”
Scorpius fece un passo in avanti, ma Lily gli mise una mano sul ventre per fermarlo.
“Oh, non c’è problema, Potter… io e il tuo compagno qua ci siamo scontrati tante di quelle volte negli anni in cui ti pensava morta…” fissò Scorpius negli occhi “quanto brucia il fatto che io sapessi che era viva e perduta e non…”
Lily stavolta faticò a tener fermo Scorpius e si dovette frapporre tra i due prima che la cosa degenerasse.
“Non provocarmi” disse Scorpius, le mani chiuse in due pugni stretti.
“Non vi ho portati qua per farvi litigare come due adolescenti in calore” si arrabbiò Lily “devi dirmi davvero dove si trova Gabrielle” gli ordinò e lui abbassò finalmente gli occhi su di lei.
“E tu che ne dici di parlarmi di mia figlia?”
Lily spalancò le labbra, ma si riprese subito, non doveva capire quanto l’avesse stupita.
“Non so di cosa stai parlando” rispose facendo un passo indietro, ma lui non glielo permise e l’afferrò per un polso.
Lily non fece neanche in tempo a protestare che Scorpius l’aggirò e con una spinta lo allontanò da lei.
“Non osare toccarla” disse rabbioso e Mike lo guardò con altrettanta rabbia prima di sorridere.
“L’hai portato per questo? Hai paura di me?”
Lily strinse gli occhi “ti sembra che l’abbia mai avuta?” chiese a sua volta.
Mike soffiò con il naso. Adesso la cosa più importante era trovare sua figlia.
“So che tu sai dov’è, come hai sempre saputo tutto, Molly non può non averti coinvolta…”
“Molly?” sussurrò Scorpius e Lily gli lanciò un’occhiata e lo vide con gli occhi spalancati, lo stupore nel suo volto riusciva a trasparire anche dal suo volto solitamente freddo e controllato.
“Scorp…”
“Non parlare con lui, parla con me!” le urlò Mike e Lily vide dal suo volto che era davvero fuori di sé.
Per un attimo fu incerta se continuare a negare poi decise che era meglio smuoversi da questa situazione di impasse e l’unico modo era dirgli la verità, tanto la piccola Leon era ad Hogwarts e non c’era luogo più sicuro di quello.
“Come l’hai saputo?” gli chiese. Era stupita, credeva di essere riuscita a tenerlo nascosto a tutti.
“Allora è vero” lo vide stringere i pugni con rabbia e si limitò ad annuire “e dov’è?”
“Non posso dirtelo” rispose perentoria.
“Non ci pensare neanche”.
“L’ho promesso a lei”.
Mike sentì il cuore fargli male, Molly non si era fidata di lui, aveva confidato a sua cugina che aspettava una figlia e non gli aveva detto niente.
“Mi hai nascosto mia figlia” disse freddo “mi hai impedito di vederla crescere, di conoscerla…” la rabbia nella voce di Mike cresceva ad ogni parola e Scorpius si avvicinò ancora di più a Lily.
Non voleva intervenire perché sapeva quanto Lily odiasse mostrarsi debole, ma non voleva rischiare che lui reagisse contro di lei.
In fondo anche lui era un padre a cui avevano nascosto un figlio e sapeva quanta rabbia si poteva provare.
“Aiutami a finire la guerra e la rivedrai” disse Lily.
“Non osare giocare con me” le disse facendo un passo in avanti, lo sguardo era così pieno di collera che Lily sentì una goccia di sudore percorrerle la schiena, ma non si mosse e cercò di concentrarsi sulla mano di Scorpius che sfiorava la sua.
 “Mi hai già nascosto Molly per anni, non mi nasconderai anche mia figlia”.
Lily strinse i pugni. Non si sarebbe presa colpe non sue.
“Tu hai attirato tutto su di te, non io. Tu non sei riuscito ad opporti al tuo destino e poi perché diavolo quando non c’ero io non hai iniziato a collaborare con qualcun altro? Ora sarebbe tutto finito…”
“Non ti fidavi tu e avrei dovuto farlo io?” la interruppe “ed ora dimmi dov’è mia figlia”.
“Dove pensi che sia, genio… ha sedici anni…”
“Hogwarts”.
“Già, Hogwarts e non c’è posto più sicuro al mondo…”
“Non in questo momento” la interruppe di nuovo “Gabrielle è ad Hogwarts” le rivelò.
Lily inspirò bruscamente e si portò le mani alle labbra “Bailey” sussurrò e guardò Scorpius dove vide lo stesso sguardo pieno di terrore.
Il loro bambino non poteva essere di nuovo in pericolo.
“Non gli succederà niente” la tranquillizzò e Lily cercò di appigliarsi a quegli occhi argentei che per lei erano sempre stati la sicurezza “loro” disse Scorpius indicando Mike “non attacano i Malfoy, il loro capo non gradirebbe, ricordi?”
“Gabrielle non è molto d’accordo con quest’ordine… chi pensi abbia scagliato l’ardemonio… nessuno sapeva dov’era il quartier generale…” s’interruppe fissando Scorpius negli occhi “e invece chi pensi abbia mandato il biglietto all’ospedale?”
Scorpius cominciò a collegare le cose.
Inizialmente non era riuscito a stare al passo con loro, ma adesso aveva capito Gabrielle Delacour era la spia ed era la responsabile del tentato omicidio di suo padre e di Hermione.
“Dobbiamo andare” disse lui e Lily annuì prima di riportare lo sguardo su Mike.
“Non ti ho mai mentito e non inizierò adesso… ti spiegherò tutto, ma devi continuare ad aiutarmi”.
Mike la guardò attentamente “stavolta non farti obliviare od uccidere ed io ti aiuterò” le disse soltanto e Lily annuì prima di sparire insieme a Scorpius.
***
Lily si materializzò nel salotto di casa e la prima cosa che notò fu lo sguardo pieno di colpa di James.
Conosceva quegli occhi da così tanto tempo che ormai sapeva leggerli come se fossero un qualsiasi libro.
“Godric, James, pensavo avresti resistito almeno mezza giornata” disse alzando gli occhi al cielo e poi si decise a spostare gli occhi su gli altri occupanti della stanza.
Albus, Alice e Dominique erano in quel momento gli unici occupanti della stanza e la stavano guardando come se fosse stata un qualcosa da analizzare.
Probabilmente non erano sicuri che James avesse capito cosa era successo.
Sospirò “sì, sono di nuovo io e non abbiamo tempo perché…”
Lily non riuscì neanche a finire la frase che si ritrovò travolta e la sua visuale fu offuscata da una massa di capelli mori.
Alice la stava abbracciando con una tale intensità che Lily rischiò più volte di perdere l’equilibrio.
“Mi sei mancata, Lils” le disse l’amica e Lily la strinse più forte “anche te, Alys” le sussurrò in risposta.
Quando Alice si separò da lei fu il turno di Dominique che l’abbracciò e poi le tirò un pugno in un braccio “sei sempre la solita egoista” la rimproverò, ma Lily le vide il sorriso sulle labbra “prima sembri morta e poi non lo sei più, poi sembri una piccola ragazza indifesa e senza memoria e ora non lo sei più… pensi sempre a te stessa”.
L’aveva rimproverata così tante volte quando era davvero una ragazzina egoista che Lily non aveva dubbi che questa volta non fosse vero e che semplicemente fosse il suo modo di dirle quanto le era mancata.
Lily sorrise e scosse le spalle “mi sei mancata anche te, Dom” le disse soltanto e la cognata le sorrise così sinceramente che i suoi occhi brillarono.
Poi Lily spostò gli occhi su Albus e lo vide in piedi che la fissava con le lacrime agli occhi, ma non aveva mosso un solo passo verso di lei.
“Al…”
“Sei davvero tornata” disse così piano che Lily non riuscì a capire se fosse una domanda e per sicurezza annuì.
Albus sarebbe voluto andare da lei ed abbracciarla, ma in quel momento non riusciva a pensare, la sua testa era in confusione, riusciva solo a pensare a quel giorno.
 
Lily era sul suo letto, era distesa e guardava semplicemente il soffitto e Albus si sentì quasi riportato indietro nel tempo a quando era una bambina traumatizzata che aveva chiuso tutti fuori.
“Stai bene?” le chiese preoccupato e Lily spostò gli occhi per guardarlo “sto bene” rispose e poi si riconcentrò sul soffitto come se quello fosse la cosa più interessante del mondo.
“Non si direbbe” le disse lui sedendosi sul letto.
“Alice mi ha detto come chiamerete il bambino” disse soltanto Lily e Albus sentì il cuore saltargli un battito.
Era da tempo che avevano deciso, praticamente da subito, appena avevano saputo che si trattava di un maschietto e ormai lo sapevano quasi tutti, ma non Lily.
Aveva avuto paura di dirglielo e adesso capiva che aveva ragione.
“Lily…”
“Come puoi farlo, Al” lo interruppe e Albus cercò di non restare ferito dal tono di accusa di sua sorella.
“Non puoi chiamarlo Harry” disse in un misto di rabbia e disperazione.
“A dir la verità posso e lo farò” si oppose Albus.
Lily spostò di nuovo gli occhi su di lui e lo guardò piena di rabbia “non può esserci un altro Harry Potter”.
“Lily” la riprese “James ha chiamato sua figlia Ginny”.
“Non è la stessa cosa” ribattè tornando a guardare il soffitto “la figlia di James è Ginny Potter e non Ginny Weasley, tuo figlio sarà Harry Potter” spiegò e Albus sospirò “dovresti esserne felice”.
Lily scosse la testa “non lo sarò mai e non riuscirò mai ad accettarlo fino in fondo”.
“Non spetta a te, Lily” si oppose Albus alzando la voce.
Adesso si stava arrabbiando.
“Ti ho sempre capito e appoggiato… ti ho sempre difeso con tutti, dando a tutti degli stupidi e degli egoisti per non capire come stavi e cosa stessi passando, ma non adesso” i suoi occhi verdi erano come un prato invernale in quel momento, sembravano scuri e cupi “ questo è il mio bambino e non il tuo e dovrebbe essere un momento felice per me ed Alice…tu dovresti essere felice per noi e invece tu… tu continui a pensare a te e a quello che provi tu verso il nome di tuo nipote” la guardò piena di rabbia.
“E’ semplicemente assurdo” disse alzandosi “devi far pace con te stessa, Lily o questa volta non venire a cercarmi” concluse e Lily gli lesse negli occhi la determinazione.
Lo guardò con le lacrime che fluttuavano nei suoi occhi castani “e se dovesse avere i tuoi occhi?” gli chiese “i suoi occhi?”
La sua voce era quasi un sussurro e Albus potè notare che era quasi terrorizzata.
Era terrorizzata all’idea di dover chiamare suo nipote Harry e vedere gli occhi del loro padre nel suo volto.
“E’ quello che mi auguro” disse soltanto Albus e uscì dalla stanza.
 
Passò un mese da quel giorno e finalmente Harry vide la luce, ma Lily non tornò da Albus, non si scusò e non lo cercò.
Giocava e amava suo nipote, ma lo chiamava sempre cucciolo o piccolino, mai con il suo nome di battesimo, parlava con Alice e scherzava come sempre, mentre con Albus non era più riuscita a tornare ad  avere il rapporto di prima.
E poi quando Harry aveva poco più di due mesi lei scomparve nel nulla e quando tornò non sapeva più cosa significasse il nome di suo nipote e non poteva capire che Harry alla fine aveva davvero gli occhi del nonno ed Albus non aveva avuto il coraggio di dirle niente.
Neanche quando lei gli aveva chiesto di mostrarle una loro litigata, in fondo quella era stata una rottura che sarebbe stato impossibile spiegare ad una ragazza che non sapeva niente di se stessa.
Ed ora? Ora che era di nuovo lei? Cosa sarebbe successo?
Lily lo guardò ed Albus avrebbe voluto poterle leggere dentro come era sempre riuscito a fare Scorpius e invece per lui non era così semplice capire quello che le passava per la testa.
“Scusa” disse solo Lily e Albus capì che stava ripensando allo stesso momento a cui stava pensando lui.
“Scusami, Al” ripetè facendo un passo verso di lui “io ero…” scosse la testa e fece un altro passo verso di lui “ero solo…” si interruppe di nuovo e alzò gli occhi al cielo come se stesse cercando le parole, ma Albus era sicuro che lo facesse per impedire alle lacrime di scendere “ero una stupida ragazzina arrabbiata” gli disse e si fermò come se aspettasse un qualsiasi suo gesto.
Albus si sentì gli occhi di tutti addosso e avrebbe voluto che fossero soli.
Sapeva che tutti all’epoca avevano capito cosa fosse successo e che ne erano stati fuori per rispetto di entrambi, ma lui non ne aveva mai parlato apertamente, non lo aveva fatto con Alice, né con Scorpius e neanche con suo fratello.
Aveva solo cercato di non soccombere alla colpa del sapere che l’ultima cosa che lui e Lily si erano davvero detti erano state parole di rancore.
“Albus…”
Lui la interruppe alzando una mano “se mi chiedi di nuovo scusa potrei pensare che non sia davvero tu” le disse emozionato, poi sorrise e la prese tra le braccia.
Quando Lily vide il volto di Albus aprirsi in un sorriso sentì il suo cuore ricominciare a battere e quando la prese tra le braccia sentì come se i polmoni ricominciassero a immagazzinare ossigeno.
“Salazar, Lily, tu non hai idea di quanto abbia sognato questo momento” le disse tra i capelli “speravo di poterti abbracciare di nuovo” continuò e Lily avrebbe voluto dirgli che tecnicamente l’aveva già abbracciata mesi prima, ma sentiva che se avesse provato a parlare probabilmente non sarebbe riuscita a fermare le lacrime per cui rimase in silenzio, il viso affondato nel petto del fratello a respirare il suo profumo, il profumo dolce di Albus.
“Lily” la voce di Scorpius la riportò alla realtà e lei si staccò di colpo dal fratello.
Aveva perso tempo? Merda era una tale stupida. La Lily del passato era troppo concentrata sulla vendetta, ma da una parte riusciva a capirla, lei si lasciava trasportare dai sentimenti e perdeva di vista quello che succedeva intorno.
Guardò gli occhi di Scorpius e annuì prima di riportare lo sguardo sugli altri e fermarlo su Alice.
“Devi chiamare tuo padre” le disse.

COMMENTO: ECCOMI QUA!! PRIMA DI TUTTO SPERO CHE STIATE TUTTI BENE IN QUESTO BRUTTO PERIODO!! PARLANDO DELLA STORIA STASERA NON RIESCO A FARE UN COMMENTO DECENTE, VI DIRO’ SOLTANTO CHE IL FATTO CHE JAMES POI ABBIA CHIAMATO SOLO ALICE E DOMINIQUE VERRA’ SPIEGATO NEI PROSSIMI CAPITOLI!! IL FATTO DELLA COLLANA PENSO CHE ADESSO SI SIA CAPITO IL FUNZIONAMENTO MA SE COSì NON FOSSE NON TEMETE CHE ANCHE QUESTO VERRA’ SPIEGATO PER BENE NEI PROSSIMI CAPITOLI!! RINGRAZIO TANTISSIMO LE FANTASTICHE RAGAZZE CHE HANNO RECENSITO, NON SAPETE QUANTO SIA IMPORTANTE PER ME SAPERE CHE NE PENSATE PER CUI GRAZIE DI CUORE A: ICEPRINCESS / ARYELLE / SHIORI F / MERYKARA / ENDYLILY / MIKYMUSIC / DREAMER IMPERFECT / EFFE95 E FEDELA WATSON!! GRAZIE TANTISSIMO!! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO!! UN BACIONE!!
   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: danyazzurra