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Autore: Sarah Shirabuki    02/04/2020    0 recensioni
Questa raccolta fa parte della mia serie " Soledad ", per tanto vi invito a leggere le storie madri per capirle meglio.
Ambientate nel 2035 o più avanti, descriveranno le morti dei tre padri ( Kazuma, Zwei ed Ace ) per mano degli eredi. Si parla di un futuro alternativo, in cui è il male a prevalere. Spero vorrete leggere e, se vi andrà, lasciarmi il vostro parere.
Genere: Angst, Sovrannaturale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Soledad'
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Ace & Konstantin 
 
Freddo
Sabrie, anno 2045 circa.

Sono trascorsi dieci anni dagli ultimi eventi, dieci anni in cui, nel terribile futuro di Faye e Kannon, molte cose sono cambiate. Una di queste è lo stato mentale del Re, Ace: sembra essere profondamente cambiato da molti anni prima, quando incontrò il suo alter ego e lo aiutò addirittura nella battaglia. Ora sembra un altro uomo: la sanità mentale pare averlo abbandonato, non fa altro che camminare tutto il giorno nel giardino pensando ad un modo per morire. Dietro di lui un giovane lo sta osservando: ha i suoi stessi capelli corvini, ma i suoi lineamenti delicati ricordano molto quelli della madre, Alexis. I suoi occhi color oceano scrutano in silenzio quell'uomo che dovrebbe essere suo padre, quell'uomo che in questi dieci anni ha persino stentato a riconoscere: più che il cinico e spietato Ace Baskerville, sembra essere solo l'ombra di colui che fu un tempo uno dei più malvagi Re di Sabrie, colui che riuscì a portare le Tenebre nel regno sconfiggendo quell'odiosa luce che tanto è disprezzata in questo tempo. " Vattene ". Fa ad un certo punto il custode del potere del Fuoco, mentre il corvino scuote il capo. 

" No, non posso andarmene ". Commenta solamente. Ace si ferma, smettendo di camminare: fa piuttosto freddo, è una giornata invernale ma a lui non pare nemmeno importare. E' come se quel terribile freddo penetrasse solo il Konstantin, lasciando invece lui immune. 

" Sei qui per uccidermi? ". Chiede ad un certo punto il figlio minore di Allen e Risa. Konstantin esita per poi fare un gesto di diniego con il capo. 

" No, lo sapete: non vi aiuterò mai nel vostro folle piano di morire ". Ribatte deciso. A quel punto suo padre, che si era voltato un istante a guardarlo, torna a guardare davanti a sè. 

" Allora, sparisci: non mi servono eredi rammolliti e piagnoni ". Ribatte seccato il Re, per poi riprendere il cammino mentre il figlio lo osserva, stringendo i pugni: suo padre lo odia. Lo odia eprchè si rifiuta di ucciderlo! Ma come può lui dare la morte a colui che lo ha generato? Certamente hanno un rapporto complicato ma, in fondo al suo cuore, gli vuole bene: che sia una cosa sbagliata o meno, lui vuole bene a suo padre. Ma... 

" Perchè? ". Chiede solamente, facendo comparire la propria arma, gemella a quella di Ace, nelle proprie mani. " Perchè volete che vi uccida? Perchè volete morire? ". Chiede solamente. Ace si ferma un momento, per poi avvicinarsi a lui e mettere una mano su quella del figlio, stessa mano con la quale impugna la propria arma. 

" Perchè è l'unico modo che ho per essere libero ". Commenta solamente. Konstantin non fa nulla, nonostante possa quasi percepire le intenzioni di suo padre. " E voglio che sia tu a liberarmi ". Konstantin si riscuote un istante: fa per sottrarre la mano, scuotendo il capo. 

" No... no... ". Sussurra solamente. Ace lo guarda un istante, lo sa: suo figlio è pronto, gli serve solo un aiuto. 

" Si, invece. Un solo, decisivo colpo e potrai rendermi libero. Con un solo colpo, potrai rendermi felice e liberarmi da questa vita piena di dolore ". Sembra lucido, in quel momento: sembra che la pazzia non stia ottenebrando i suoi pensieri. Lui desidera realmente morire. Konstantin sente le lacrime scorrere sul proprio viso e scuote il capo ancora una volta. 

" Io non... non posso! ". Fa solamente: perchè? Perchè non riesce a sottrarsi ed andare via? Forse perchè sa che, se lo facesse, suo padre lo odierebbe e lui non riuscirebbe a reggere il peso del suo odio e della sua indifferenza? Oppure...? I pensieri si interrompono. 

" Fallo, Konstantin! Fallo! ". Gli suona come un ordine, ciò che suo padre gli dice. Un ordine che, chiudendo gli occhi sconvolto, in fine decide di accettare. 

" Perdonatemi, padre! ". Fa solamente, per poi colpire: un solo colpo con la sua arma, così uguale a quella di suo padre. Per un secondo soltanto anche Ace pare sorpreso: non si aspettava che in fine, suo figlio esaudisse il suo desiderio. No: no, lo sapeva. Sapeva che lo avrebbe fatto, dopo tutto c'è una ragione per cui ha scelto lui. In seguito l'espressione sorpresa si tramuta ben presto in una più serena. Konstantin abbraccia forte suo padre, sporcandosi anch'egli di sangue. " Perchè avete voluto darmi questo peso sulla coscienza? Perchè io? ". Sussurra solamente il giovane erede, notando solo ora che la rosa di Ace è caduta a terra ed i petali, da rossi scarlatti stanno lentamente appassendo. Ace non fa altro se non abbracciare il figlio, posando il viso sulla sua spalla e cadendo entrambi in ginocchio. 

" Perchè tu sei mio... mio... ". Mormora solamente, per poi smettere di parlare: la rosa è definitivamente appassita, il potere del fuoco passa a Konstantin il quale, ancora sotto shock, ha ancora gli occhi sbarrati mentre le lacrime continuano a sgorgare da essi. Ha esaudito il desiderio di suo padre, ma come potrà convivere con questa colpa? Purtroppo, questo ancora non lo sa. E la fredda brezza invernale sferza il viso dell'erede, che tuttavia non prova più freddo.  
  
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