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Autore: Nellie_12efp    03/04/2020    0 recensioni
A causa di alcune incomprensioni , Kurt lascia suo marito Blaine portandosi via loro figlio Aaron. Riuscirà Blaine a riconquistarlo con l'aiuto del piccolo Aaron?
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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“Non vuol dire niente Kurt… cioè… trovo divertente che dici che sono io quello che non ci prova , poi sei tu quello che sta facendo le valigie”

Kurt lo ignorò e continuò  a piegare i vestiti, riempendo la valigia più che poteva.

“Oltretutto… pensi di poterti portare via mio figlio?”

“Tuo figlio, Blaine?” disse con disprezzo Kurt.

Blaine si slacciò la cravatta e guardò suo marito.

La fede, che aveva sempre indossato con orgoglio, era sparita dalla sua mano sinistra.

“Dov’è?”

Kurt alzò lo sguardo, infilando alcune maglietta di Aaron in valigia.

“Cosa dov’è?”

“La tua fede”

Kurt abbassò lo sguardo sulla mano, ma rimase in silenzio per un momento.

Continuò a fare quello che stava facendo, cercando di trattenere le emozioni.

“L’ho tolto prima quando ho fatto i piatti”

Blaine annuì, un po’ meno spaventato.

Sapeva che la situazione era seria ma non era ancora pronto a riprendersi la fede.

Questo avrebbe significato che c’era la possibilità che fosse tutto finito.

Non era pronto alla fine di tutto questo.

“Ma avevo comunque intenzione di ridartelo” ammise Kurt.

Sentì Blaine irrigidirsi dall’altra parte della stanza.

Alzò lo sguardo e vide gli occhi marrone scuro di Blaine fissi sulla parete mentre si sbottonava la camicia.

“È così?”

Kurt chiuse la cerniera della valigia, rialzando lo sguardo.

“Si è così”

“Quindi cosa? Pensavo avessi bisogno di qualche giorno.

Perché dovrei riprendermi l’anello se dovrebbero essere solo un paio di giorni?”

Kurt scosse la testa.

“Non voglio indossarlo in questo momento.

Sto cercando di schiarirmi le idee…”

“Quindi… cosa… hai qualcun altro o….”

Kurt gli sorrise secco, incredulo.

“Sei fuori di testa?”

“In nessun modo permetterò ad un altro uomo di avvicinarsi a mio figlio . riceveresti immediatamente i documenti per il divorzio

Kurt sospirò, afferrando la valigia per trascinarla verso il resto delle loro cose.

“Se davvero pensi che possa fare una cosa del genere, questa è solo un’altra ragione per cui abbiamo bisogno di spazio entrambi”

Blaine annuì, gettando la camicia nella stessa direzione della sua cravatta.

“Il fatto che stai lasciando qui la tua fede, è praticamente un grande “fottiti” per me, Kurt.

È quello che provi?”

“Perdonami se mi sento così dopo un anno in cui hai messo me ed Aaron in secondo piano “

“Quindi tu non hai nessuna colpa in tutto questo?”

Kurt prese uno dei borsoni e se lo portò in spalla, afferrando la valigia di Louis Vuitton dal manico e le trascinò fuori dalla camera da letto.

“Immagino di averne … non avrei dovuto assillarti per passare del tempo con noi costantemente... lo capisco. Avevi altri impegni” sbottò sarcasticamente Kurt,  mi sbagliavo”

Blaine rise mentre lo seguiva.

“Sei proprio uno stronzo”

“Prendi Aaron per me... Finn è qui”

Blaine scosse la testa, incamminandosi verso la stanza di suo figlio.

Qui trovò Aaron a letto, addormentato , assolutamente ignaro e bellissimo, mentre russava lievemente.

Blaine sospirò e lo tirò su, stringendo forte il bambino quando un paio di braccia magre si allacciarono al suo collo.

“Andiamo, cucciolo”

Scese le scale e raggiunse la porta d’ingresso.

La prima cosa che vide fu Finn che aiutava suo fratello a mettere le cose nel bagagliaio della sua Lexus.

Finn gli lanciò un’occhiata ma non disse nulla; Blaine scese i gradini di casa per incontrare Kurt a metà strada.

“Non ho mai pensato che fossi uno che si arrende” disse apertamente.

I loro occhi si incatenarono; l’azzurro dei suoi ardenti occhi fissi negli occhi color miele di suo marito.

“Pensavo la stessa cosa di te”

Blaine si leccò le labbra ed annuì, guardando l’altro uomo allontanarsi dopo aver preso Aaron.

“Voglio stare con mio figlio domani, Kurt. Verrò a prenderlo”

Aaron cominciò a svegliarsi a causa della voce alta del padre e del passaggio di braccia da quelle di Blaine a quelle di Kurt.

SI accigliò quando capì che se ne stavano andando.

“Dove stiamo andando papi?”

Il cuore di Kurt si bloccò, le mani fredde e tremanti.

“Andiamo via per un po’”

“Papà viene?”

Kurt non rispose, ma allungò suo figlio a Finn che lo sistemò sul sedile posteriore.

“Hey Aaron, come va?”

Blaine guardò Kurt salire sul lato del passeggero.

L’uomo non si voltò mai.

Suo figlio lo guardava dal sedile posteriore.

Le lacrime che scorrevano dagli occhi di suo figlio lo costrinsero a distogliere lo sguardo.

Si voltò verso casa ed entrò, sbattendo la porta dietro di lui , dando poi un forte pungo contro il muro.

Il dolore che attraversò il suo braccio fu nulla rispetto a quello che stava provando al petto in quel momento.


Il telefonino di Kurt vibrò accanto a lui, scuotendo l’uomo dai suoi pensieri.

La sveglia segnava le due del mattino e Kurt non si era nemmeno reso conto di essere rimasto sveglio così tanto.

Rotolò per prendere il cellulare non sorpreso del nome che lampeggiava sullo schermo.

“Sai che ore sono Finn?”

Il suo fratellastro sembrò completamente indifferente quando rispose.

“Non hai Aaron questo fine settimana giusto? Usciamo e Rachel dice di farti sapere che vieni con noi”

“Alle due del mattino?” chiese incredulo Kurt, “ e non potevate aspettare?”

“Sei palesemente sveglio, fratellino”

Mancavano un paio di mesi ai loro trent’anni e Finn sentiva ancora il bisogno di chiamarlo fratellino.

“Non posso domani”

“No” urlò Rachel in sottofondo, “stavolta non ci darà buca”

“Sai” Kurt sbadigliò prima di continuare, “ non sono più abituato a stare alzato a quest’ora… mio figlio ha 6 anni ora, o sei e tre quarti come dice.

Voi due avete due figli, uno di 8 mesi ed uno di due, quindi meglio per oi…
Io d’altra parte vado a dormire”

“Perché non puoi venire?” chiese Finn, “Davvero, fratellino. Abbiamo preso anche una babysitter… ti porteremo fuori da quell’appartamento”.

Kurt prese un profondo respiro prima di dire tutto.

Sapeva che la sua famiglia era ancora titubante su Blaine e su tutto quello che era successo.

“Aaron e Blaine mi hanno invitato ad uscire con loro domani”

Dall’altra parte del telefono rimasero completamente in silenzio.

Perfino la loro bambina di otto mesi,  Felicity, aveva smesso di piangere a quelle parole.

“Stai … stai uscendo con Blaine?”

Kurt sorrise.

“Ed Aaron, si” pensò al sorriso apparso sul viso di suo marito quando aveva accettato di andare e dovette scrollarsi di dosso questo pensiero.

Questo sarebbe stato, per ora, solo un incontro amichevole.

“Dobbiamo solo comprare dei vestiti per Aaron con la speranza di potergli far tagliare quelle lunghe ciocche di capelli.”

“Insieme?” chiese Rachel da qualche parte in sottofondo.

“Si… beh no… è…” Kurt si afferrò la fronte, “non siamo tornati insieme se questo è quello che stai chiedendo.

Lo stiamo facendo solo per Aaron”

“Questa è una buona idea” mormorò Finn.

“ Forse voi due potete risolvere le cose. Aaron ha ancora il cuore spezzato” aggiunse Rachel.

Si sentì , in sottofondo, Felicity tubare con lei.

“Un passo alla volta” disse Kurt più a se stesso che a loro, “ ma si stiamo cercando di pensare al bene di nostro figlio”

Rimasero tutti in silenzio per alcuni secondi e Kurt suppose che suo fratello e sua cognata stessero avendo una specie di conversazione silenziosa tra di loro.

Alla fine, Finn parlò di nuovo.

“Allora per stavolta sei salvo… divertiti, Kurt”

“Divertiti”

Kurt sorrise…Voleva farlo.

“Ciao a tutti e due”



“Hai lavato i denti, Aaron?”

“Uno dondola, papà”

Blaine si passò un po’ di gel sui capelli , sistemandoli in nodo adeguato , sentendo l’acqua scorrere nel suo bagno.

“Cerco le mie pinze tra un minuto e lo tiriamo via”

“No!”

Blaine ridacchiò; finì quello che stava facendo ed andò in bagno.

Aaron era all’in piedi sullo sgabello, indossando solo le mutandine, che si guardava allo specchio e giocherellando col dente dondolante.

Blaine rimproverò il figlio per aver lasciato l’acqua aperta e, afferrandolo, se lo tirò sulla spalla.

“Dobbiamo iniziare il nostro progetto e finirlo prima di andare a prendere papi”

Blaine gettò il bimbo sul letto suo e di Kurt e si avvicinò al borsone di Aaron mentre il bambino ridacchiava.

“Ora... cosa vuoi che indossiamo oggi?”

“Voglio mettermi il cardigan a righe che mi hai comprato”

Blaine sorrise.

“Potresti aver bisogno anche dei pantaloni, Ron-Ron”

“Quello verde di velluto”

“Ok”

Blaine lanciò gli abiti a suo figlio, insieme ad un paio di calzini spaiati.

Suo figlio esultò; Blaine si avvicinò di nuovo a lui per aiutarlo a vestirsi cominciando con la maglietta mentre Aaron imitava il rumore di una macchina da corsa.

“Oggi sarà davvero divertente, papà”

Blaine sorrise mentre Aaron si faceva passare la maglia sopra la testa.

“Si”



I due ebbero una mattinata impegnativa.

Prima si fermarono al supermercato per pendere le gomme alla frutta ed i biscotti alla ciliegia che aveva chiesto Blaine.

Aaron rise mentre le poggiava sul bancone per il padre.

Dopo aver pagato, si fermarono dal fioraio, che era sulla strada di ritorno verso cada di Blaine… la vecchia casa della loro famiglia.

La fioraia sorrise quando vide Blaine prendere Aaron in braccio per mostrargli le tante composizioni floreali.

“Quale pensi che papi vorrebbe? Direi di andare sul semplice.”

Blaine diede un’occhiata alle rose, indicandole per farle vedere a suo figlio.

“non troppe… non ancora… semplicemente qualcosa per dirgli che sto pensando a lui”

La fiorista sorrise mente Aaron annuiva.

“Prendiamone una… una rosa rossa”

Blaine borbottò , guardando drammaticamente il soffitto mentre pensava.

Suo figlio rise ed avvolse un braccio attorno al collo del suo papà.

“Per ora… è una buona idea”

Aaron annuì.

“E quando tornerete insieme gliene porterai sempre qualcuna.”

Blaine sorrise 

“Devo tenerti attorno a me, uh?”

Mise giù il bambino ed Aaron andò a guardare i bigliettini di auguri, ne aprì uno con della musica , canticchiando poi al suo ritmo.

Blaine sorrise e si rivoltò verso la fioraia, indicando delle rose a gambo lungo.

“Ne posso avere una rossa ed una gialla?”

La donna annuì con entusiasmo.

“Certo, signore”

Mentre la donna le sceglieva e toglieva le spine, Blaine tornò a guardare Aaron.

Sorrise quando lo sentì canticchiare la base di “Silly love songs” dei Beatles.

Non aveva idea di dove sarebbe stato senza il suo ometto.

Kurt se ne sarebbe andato molto tempo prima se non ci fosse stato Aaron.

“Ecco qui” 

Blaine pagò con un sorriso e chiamò Aaron per andar via.

Il bambino attraversò il piccolo negozio , battendo gli stivali; fermandosi poi di botto quando notò che il suo papà aveva due fiori in mano.

“Perché quella gialla?” 

Blaine si inginocchiò in modo da essere all’altezza degli occhi di suo figlio.

Rise quando Aaron inclinò la testa di lato come faceva Kurt, la confusione evidente sul suo viso.

“Questa è per te. È un modo per dirti grazie per il tuo aiuto”

Aaron spalancò gli occhi e poi le braccia quando saltò in braccio al suo papà, inondandolo di grazie.

La fioraia rise e Blaine la salutò e portò il bimbo di sei anni fuori dal negozio.

“Non mi hanno mai regalato dei fiori prima!”

“Le rose gialle significano felicità, amore ed amicizia” Aaron la prese proprio mentre Blaine glielo spiegava, “sono felice che mi vuoi bene e che sei il mio migliore amico”.

Aaron gli fece un ampio ed affascinante sorriso , uguale a quello di Blaine.

“Anche tu sei il mio migliore amico . Tu e papi e Jennifer Trenton della mia classe”

Blaine rise, prendendo il bambino in braccio.

“Oh mio dio”.



“Si scimmietta, sono sveglio :-p! ci vediamo dopo – Kurt”

“Papi ha detto che è sveglio , Aaron”

Blaine bloccò di nuovo il cellulare e tornò al loro progetto.

“Come pensi sia venuto il nostro anello per papi?”

Aaron aveva una dozzina di gomme in bocca.

“Sembra bello… papi amerà questo papillon”

“Lo penso anche io” aggiunse Blaine; poi prese la scatolina in cui c’era l’anello di Lanterna Verde di Aaron e lasciò che suo figlio ci infilasse il loro lavoretto, “Sembra davvero bello…

“Dovremmo metterlo vicino alla rosa?”

Blaine annuì, prendendo la mano di suo figlio per condurlo in salotto.

Posarono la scatola accanto al vaso in cui erano state messe sia la rosa di Blaine che quella di Aaron da dare a Kurt.

“Ed ora?”

“Ora scegliamo il tuo vestito”

Blaine abbassò lo sguardo sulla sua maglia a collo alto ed i suoi jeans.

“Cosa non va con quello che indosso?”

Aaron scosse la testa.

“Sei fuori di testa, papà”

Condusse poi il padre al piano di sopra, ignorando i suoi sbuffi seccati.



Perché sono nervoso? È solo … non è nulla, Kurt. Rilassati.

Kurt si fissò allo specchio , facendo un cenno di approvazione.

Era vestito discretamente bene per quello che dovevano fare… jeans blu scuro ed una camicia a quadri con sopra il suo maglioncino con scollo a V della Rag & Bones.

Calzava i suoi stivaletti con i lacci di Salvatore  con i pantaloni infilati dentro, in caso di neve come aveva detto il meteo.

Dopo aver indossato la sciarpa che aveva fatto insieme ad Aaron, tutto ciò che gli serviva era indossare il suo cappotto a doppio petto di Armani e sarebbe stato pronto per uscire.

Okay…

Forse il suo abbigliamento era stato un po’ troppo ricercato e probabilmente era un po’ più che decente ma Kurt non poteva fare a meno di vestirsi in base a come si sentiva e quel giorno si sentiva bene.

Da qui, la scelta del suo abbigliamento.

L’ultima volta che aveva controllato erano le 14:30, quindi ora erano più o meno le tre meno un quarto.

Kurt controllò per l’ennesima volta di aver preso tutto: il suo portafogli era ancora la così come le chiavi ed il suo orologio era al solito posto sul suo polso.

Sospirò e si avvicinò alla finestra.

In lontananza poteva vedere i grattacieli e sorrise.

Sembrava sempre che il panorama lo rilassasse.

Dopo essere rimasto li per un po’ ed aver notato che era caduto il primo fiocco di neve, Kurt sorrise quando sentì un doppio bussare alla porta dell’appartamento seguito poi dal suono del campanello.

Lo faceva ogni volta che si avvicinava alla porta di qualcuno.

Lui ed un altro piccolino.

Kurt afferrò il cappotto e corse verso la porta, urlando di star arrivando.

Quando aprì la porta, Aaron gli sorrise urlando “papi” a braccia tese.

Kurt rise quando vide che sia Blaine che Aaron indossavano un cardigan color aragosta e dei papillon grigi.

I loro giacconi abbinati erano assolutamente adorabili.

Questo incontro era durato solo pochi secondi ed era, di già, molto meglio di quelli che avevano avuto lui e Blaine dall’inizio dell’anno.



“Chi è?”

Kurt ruotò gli occhi e si appoggiò alla porta.

Chi altri potava essere?

“Kurt”

Non ebbe risposta per qualche secondo prima che la porta di spalancasse.

Blaine era li con indosso solo un paio di pantaloncini ; lanciò un’occhiata annoiata a suo marito prima di voltarsi.

“Entra … sta dormendo”

Kurt sospirò ed entrò, chiudendo la porta dietro di se.

“C’è un motivo per cui sta ancora dormendo quando sapevi che sarei passato qui alle 8?”

Blaine continuò a camminare, senza fretta di rispondergli.

Kurt decise di non seguire suo marito  al piano di sopra ed andò ad aspettarlo seduto sul divano.

Non c’era altro che tensione ogni volta che vedeva suo marito e questo lo stava uccidendo.

Circa dieci minuti dopo , il bambino stava correndo giù per le scale.

Kurt sorrise quando Aaron gli saltò addosso, stringendolo forte.

“Ciao coniglietto! Com’è andato il tuo fine settimana?”

“Mi sono divertito ma non voglio che ce ne andiamo!”

“Lo so tesoro, ma dobbiamo andare a scuola domani mattina. Chiameremo papà domani , okay?”

Aaron lo abbracciò perfino più forte e Kurt sorrise tristemente, baciando il bambino tra i capelli.

“Andiamo”

Blaine li precedette verso la porta con Aaron dietro e Kurt che li seguì.

Blaine trasportava la borsa per la notte di suo figlio, ma il suo ex allungò la mano per prenderla così Blaine gliela diede.

“Dammi un abbraccio , Ron- Ron”

Aaron strofinò gli occhi stanchi ma allungò le braccia permettendo a Blaine di prenderlo in braccio.

Kurt rimase in disparte lasciando che i due si salutassero.

“Allora… ho sentito che vuoi portarlo in Ohio per le vacanze di primavera”

Blaine lo rimise giù ed Aaron si trascinò al fianco di Kurt stringendosi alla sua gamba.

Kurt intrecciò le dita tra i capelli scuri di suo figlio.

“Non sono sicuro di poter andare ma mio padre ce lo ha chiesto”

Blaine annuì, fissando suo figlio.

“Apprezzerei che ne parlassi con me prima di lasciare lo stato con lui”

Kurt distolse lo sguardo, fissando la macchina.

“Non sono venuto  per discutere con te, Blaine…”

“No” Blaine scosse la testa e guardò Kurt, “ Sto solo chiarendo la situazione”

Kurt restituì lo sguardo annuendo stanco.

“Ho capito… se dovessimo andare in vacanza te lo farò sapere sicuramente”

Aaron abbracciò più forte Kurt, voltandosi a guardare Blaine.

“Bene” Blaine si voltò verso suo figlio e gli fece l’occhiolino.

“Ci vediamo il prossimo fine settimana”

Kurt scosse la testa seccato, prendendo la mano di Aaron per poterlo fuori dall’appartamento.

Blaine rimase sulla porta, le braccia incrociate al petto mentre li guardava andare via.

Era l’ennesima volta che il cuore gli faceva male, l’ennesima volta che doveva vedere qualcosa che odiava accadere.

Kurt se la stava cavando così bene senza di lui… tutto il contrario di quando stava con lui e Blaine non sapeva nemmeno se avrebbe potuto cambiare le cose a quel punto”



Blaine sorrise quando Kurt quasi cadde nel tentativo di prendere suo figlio.

“Whoa!” rise Kurt tenendo sullo stesso braccio sia il bambino che il cappotto, “Come stai ?”

“Sono felice ” Aaron si chino per baciare Kurt sulla guancia e sorrise , voltandosi a guardare Blaine.

Blaine era stato così preso nel sorridere a quella vista da non essersi accorto del segnale , ma, per fortuna, non perse l’occhiata che gli lanciò il piccolo bambino.

Portando la mano da dietro la schiena allungò una singola rosa rossa che si era mantenuta bene nonostante il freddo inverno di New York.

Sorrise dolcemente quando vide Kurt spalancare gli occhi blu e chiari… ed iniziò a dire le battute che aveva provato tutta la sera. 

“Avevo pensato di prenderti un paio di dozzine di rose ma ho poi cambiato idea” si schiarì la gola e Kurt sorrise, lasciando che Aaron scendesse dalle sue braccia, “ una singola rosa rossa per te, Kurt.

So  che le cose tra noi sono state difficili da un po’ di tempo e che hai sempre avuto un’alta considerazione di me, ma, alla fine, ho deluso tutti.
Voglio che tu la prenda” 

Blaine allungò la rosa e Kurt allungò una mano per prenderla così le loro mani si sfiorarono .

“Ti sto semplicemente chiedendo perdono per tutto e ti prometto che le cose andranno meglio.

Lavorerò duramente per tutto il tempo necessario affinché tu lo veda.”

Kurt arrossì, una lacrima scivolò sul suo viso per quelle parole.

Blaine sorrise al cenno incoraggiante di suo figlio .

“ E dopo aver detto tutto questo… andiamo a comprare qualche pigiama”

“Siii”

Kurt si asciugò il viso, facendogli cenno di entrare perché gli erano mancate le parole. 

Blaine  sorrise in comprensione e gli disse che avrebbe aspettato fin quando non fosse stato pronto.

Una volta che la singola rosa fu messa nell’acqua, Kurt sorrise tra se ed indossò il cappotto.

Iniziò ad abbottonarlo quando suo figlio lo sollecitò a sbrigarsi.

“Tutto pronto”

Gli occhi di Kurt erano ancora bagnati ma era riuscito comunque a ricomporsi.

Aaron allungò una mano per prendere quella di Kurt e lo condusse fuori, sorridendo ad entrambi i suoi genitori mentre usciva.

“Andiamo!”

“Andiamo!” disse Blaine, sorridendo a Kurt prima di chiudere la porta.




NOTE

Volevo scusarmi per il ritardo nella pubblicazione ma avevo lasciato tutto al lavoro... alla fine mio marito è riuscito a capire che file volevo!!

Buona lettura e a dopo domani con l'ultimo capitolo!!
   
 
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