Sdraiata sul letto della sua cella Candy sentì una voce che la chiamava.
-Patty sei tu? Ma cosa ci fai qui? Se non hai il permesso rischi di essere punita! Vai subito via ti prego!-
-Certo Candy, vado subito via. Sono venuta solo a portarti questo pacco.-
-Un pacco?-
-Sì, è un pacco per te. Qualcuno lo ha lasciato davanti alla stanza dei tuoi cugini e uno di loro me lo ha fatto avere, un tipo simpatico con gli occhiali.-
-Stai parlando di Stear. Ok Patty, grazie di avermi portato il pacco ma ora vattene.-
-Ciao Candy.-
Candy aprì subito il voluminoso pacco che Patty le aveva appena portato e vi trovò anche un biglietto.
“Cara Candy.
Sono sicuro che stai studiando con profitto e che diventerai una vera signora.
So che la Royal Saint Paul School darà una festa in maschera nel mese di Maggio e ti mando un costume che, sono sicuro, ti starà benissimo.
Continua i tuoi studi e un giorno ci incontreremo di persona.
William Andrew.”
-È dello zio William!
Ma… qui dentro ce ne sono due di costumi!
Sono i costumi di Romeo e Giulietta, ma… perché mi ha mandato due costumi? Lo zio William sa che sono una ragazza?
Guarda un po’, ci sono anche due parrucche e mascherine per coprire il volto…
Mi è venuta un’idea.-
Patty stava in un angolo sola e abbacchiata, nessuno la invitava a ballare.
Archie aveva appena invitato Annie, e lei era rimasta sola.
-Permette questo ballo signorina?- le chiese qualcuno vestito da Romeo che la prese per le braccia senza tanti complimenti.
-Ma chi…-
-Patty sono io, Candy- le disse sottovoce “Romeo”
-Ma Candy, cosa…-
Lei ridacchiò.
-Ricordi il pacco che mi hai portato stamattina? Era dello zio William e dentro c’erano due costumi, Romeo e Giulietta!-
-Oh Candy sei un’incosciente…- ma poi anche lei rise di cuore.
-Patty guarda, c’è Stear!-
-Candy, dici che…-
-Lascia fare a me.-
Candy trascinò la sua amica vicino a Stear, poi smise di ballare e si rivolse al cugino acquisito con voce alterata in modo da sembrare un maschio.
-Mi scusi signore, devo assentarmi un istante, potrebbe far ballare la signorina?-
-Ma cosa…- Stear aveva riconosciuto perfettamente Candy, e lei gli strizzò l’occhio con una risatina.
Mentre Candy si allontanava dalla festa un imbarazzatissimo Stear si avvicinava a Patty
-Po-potrebbe concedermi questo ballo?-
Patty assentì con un sorriso e porse le braccia a Stear.
L’improvvisata coppia cominciò a muoversi nella sala quasi senza curarsi dei presenti ed urtò più d’una coppia, fin quando ruzzolarono entrambi a terra facendo cadere anche altre persone.
-Se non sapete ballare andatevene!-
Patty e Stear lasciarono la sala di corsa sotto lo sguardo divertito di Candy.
-Mi scusi Romeo…-
Candy sussultò per la sorpresa nel riconoscere la voce suadente dietro di lei
-Potrebbe concedermi questo ballo?-
La voce era quella di Iriza che in costume da dama veneziana, sventolava un vistoso ventaglio.
-Ehm… spiacente signorina.- le rispose Candy contraffacendo la voce -Sono atteso altrove, le domando scusa.-
E poi filò via di corsa diretta in mezzo agli alberi.
-Passi ballare con Patty, ma con Iriza Legan manco morta!-
Mentre si cambiava il costume indossando quello di Giulietta, Candy si sentì chiamare.
-Ah, sei tu.- dietro di lei c’era Anthony.
-Sei ancora arrabbiata con me?-
-Direi proprio di sì Anthony!-
-Andiamo, io ho sbagliato è vero, ma tu non dovevi rispondere in quel modo a quell’arpia di Suor Gray. Cosa ti è venuto in mente?-
-Non lo so Anthony, non lo so proprio. La verità è che questa vita non fa per me. Io non diventerò mai una vera signora così come lo intendono queste dannate suore!
Io non appartengo a questo mondo! Non sono fatta per le buone maniere e le formalità.
Spesso a tavola mi alzo senza che le mie compagne abbiano finito di mangiare, spolvero sempre tutti i piatti mentre loro lasciano sempre qualcosa “per far vedere che le porzioni erano abbondanti”, urlo e mi agito se ricevo una lettera dalla casa di Pony.
Le mie compagne sanno che io e Annie siamo cresciute in un orfanotrofio e ci guardano come mostri per questo, ma noi non siamo mostri!-
-No che non lo siete.
Ascolta Candy: potrai mai perdonarmi per quello che ti ho combinato quel giorno? Se io non fossi stupidamente saltato addosso a quel damerino tu non saresti stata punita così duramente.-
Anthony abbassò lo sguardo mortificato e Candy non se la sentì di tenergli il broncio.
-Certo che ti ho perdonato Anthony! Sono ancora arrabbiata ma non ti porto veramente rancore.-
In lontananza sentirono le note del valzer provenire dalla sala della festa.
-Ricordi questa musica?-
-E come potrei scordarla? Il nostro primo ballo insieme.-
-Mi concedi questo ballo dolce Giulietta?-
Candy esitò, ma poi il sorriso illuminò il suo volto, e i due ragazzi cominciarono a ballare.
Poi Anthony si fermò.
-Che c’è Anthony?-
-Candy… io… vorrei… baciarti…-
Gli occhi di entrambi tremolarono un istante prima del loro primo bacio.
Poi Candy si staccò.
-Anthony io… non mi sento pronta…-
-D’accordo. Lasciamo le cose così come sono…-
-Torniamo alla festa?-
-IO torno alla festa. Tu sarà meglio che torni in cella prima che ti scoprano!-
-Andiamo Anthony! Ho la parrucca, la mascherina, e come vedo Suor Gray in lontananza faccio presto a dileguarmi!-
-Va bene.- sospirò lui -Ma al minimo cenno di pericolo tu torni in cella, ok?-
-Ok.-
Come si allontanarono per tornare alla festa, qualcuno scese dal ramo di un albero da dove li aveva visti baciarsi.
Terence piangeva e stringeva i pugni. Poi all’improvviso lanciò un grido tremendo che tuttavia nessuno udì.