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Autore: Morgan Greenlock    04/04/2020    0 recensioni
Nonostante potessero tornare sobri con uno schiocco di dita, quella notte se n'erano dimenticati, subendo la sbronza alla vecchia maniera, ma per Aziraphale era andata anche peggio di qualche piccola sciocchezza detta sotto i fumi dell'alcool...aveva incontrato lo smarphone di Crowley.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Lo smarphone è stato inventato da Satana in persona

*°*

Bere era stata un’idea dell’angelo, ma entrare nella prima discoteca che era di strada ai due era stata idea di Crowley. Idea di cui si stava pentendo amaramente.
Quella sera avevano iniziato a bere come galantuomini al banco di un elegante bar. Vino, principalmente, bagnava le loro labbra e dissetava i loro palati con aromi sottili, eppure ben presto da sobri bevitori erano diventati allegri compagni di bevute. Certo, loro potevano schioccare le dita per far sparire tutto, per tornare lucidi, ma Crowley amava quel torpore che creava l’alcool. Smetteva di pensare, almeno poche notti al mese. Poi c’era stata la dondolante camminata verso la libreria di Aziraphale, che era decisamente più vicina della casa di Crowley e, nonostante l’alcool, Aziraphale gli aveva requisito le chiavi infilandosele ben in fondo alla tasca dei pantaloni. Non le avrebbe mai più riprese, pensò poco prima di intravedere un’insegna luminosa al neon. Vi trascinò dentro l’angelo che, a primo impatto si mise le mani sulle orecchie cercando di dire qualcosa all’amico, ma ovviamente non lo sentiva. Piì passavano i secondi più Crowley si intristiva e più Aziraphale si entusiasmava.
-Odio la musica elettronica.- Biascicò spalmato su un divanetto mentre Aziraphale era in pista davanti a lui. Non pensava che agli angeli piacesse ballare, ma ricordandosi della gavotta fece un cenno a sé stesso.
“Idiota” Beccò la tempia con la bocchetta della Heinz che stava finendo. “E’ Aziraphale.”
Infatti, era proprio lui…era proprio lui quello che aveva appena lanciato la giacca beige in aria per iniziare ad avere delle convulsioni sconnesse al corpo. Per un momento il demone parve preoccuparsi, ma vedendo l’espressione estasiata dell’amico capì che stava solo ballando. L’angelo si sentì osservato e, voltandosi, trovò l’amico seduto storto sul divanetto in pelle rossa. Si avvicinò a passo spastico a ritmo di musica. Le luci che andavano e venivano facevano sembrare che il tutto avesse un senso. Crowley buttò giù l’ultimo sorso di birra.
Aziraphale parlò, ma Crowley non lo sentì, eppure capì che voleva trascinarlo a ballare con sé.
-I demoni non ballano.- Appuntò, ma Azi non parve accorgersi di nulla e prese a ballare di nuovo, anche se a dieci centimetri dalla ossute ginocchia del rosso.
Fu solo un momento. Ci pensò solo un istante, ma in quell’istante era riuscito già a prendere ed aprire la videocamera dello smartphone. Un largo sorriso si dilatò sulle sue labbra mentre puntava l’obbiettivo sul compagno. L’angelo, che solitamente avrebbe semplicemente salutato per poi rifilarsi velocemente fuori obbiettivo, prese invece a ballare guardando la camera. Certo, era aggraziato come un troll nei sotterranei, ma Crowley sentì qualcosa di molto caldo avvinghiargli lo stomaco. Scosse la testa. Chiunque, letteralmente chiunque, avrebbe riso vedendo una scena del genere, ma non Crowley…non più almeno. La bocca era tremendamente secca, gli occhi si fecero agili a tal punto che gli girava la testa e, appena Aziraphale fu a ballargli in grembo, si sentì mancare.
Il giorno dopo fu orribile.
Crowley si era svegliato per terra, mezzo svenuto sul divano. Aziraphale era sul tappeto davanti al camino spento. Attorno a loro c’erano coperte, bottiglie di vino vuote e secchi per pulire per terra. Un conato di vomito lo colse alla sprovvista, tanto che afferrò uno sei secchi per svuotarvi l’anima (che effettivamente aveva scoperto di avere proprio in quel momento).
-Santo cielo…-Gemette mettendosi seduto.- …abbiamo davvero esagerato.- Con uno schiocco di dita tornò sobrio e completamente attivo. Sospirò compiaciuto.- Molto meglio.
Una notifica del cellulare lo richiamò. Solite sciocchezze social. Chiuse tutto e fece per ripulire le altre schede aperte, quando notò l’immagine della galleria. Vi premette sopra appena prima che Aziraphale iniziasse a dare segni di vita.
Quello che Crowley vide su quel cellulare gli piacque molto.
Schioccò le dita facendo tornare in sé l’angelo.
-Ehi- Lo trascinò accanto a sé, fra lui ed il secchio con l’anima di Crowley dentro. Fece una smorfia disgustata prima di posare il chiaro sguardo sullo schermo dello smartphone del demone.
Quello che Aziraphale vide sul quel cellulare non gli piacque per niente.
*°*

End.

   
 
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