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Autore: Gatto1967    04/04/2020    2 recensioni
Dopo che è stata adottata dagli Andrew/Ardley che dir si voglia, Candy e i suoi cugini adottivi vengono mandati a studiare in Inghilterra al prestigioso istituto Royal Saint Paul School. La sera di capodanno sul ponte della nave Candy vede un misterioso giovane che guarda il mare nebbioso e piange…
Se, vabbè! Ma questa storia la conosciamo già!
Il giovane è un nobile inglese che Candy ritroverà nel suo istituto e…
Sì lo so, la premessa è quella, ma se non ci fosse qualche differenza rispetto alla storia originale, che fanfiction sarebbe?
E in effetti una differenza c’è, ed è una differenza non da poco che cambierà, anzi stravolgerà le carte in tavola.
Candy sarà chiamata a fare una scelta, quale scelta? E cosa sceglierà?
Quante domande lettrici e lettori! Forse è meglio se leggete questa storia.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il mese di Maggio passò rapidamente, e con il mese di Giugno si avvicinavano la fine dell’anno scolastico e l’inizio delle vacanze estive.

Tutte le estati la Royal Saint Paul School organizzava un soggiorno estivo in Scozia, e la gran parte dei ragazzi e delle ragazze ospiti del prestigioso collegio vi avrebbero preso parte. Candy non era entusiasta all’idea. L’idea di dover sottostare alle rigide regole della scuola anche durante l’Estate non la entusiasmava affatto, piuttosto avrebbe preferito tornare in America, rivedere la sua amata casa di Pony, i bambini, miss Pony e Suor Maria. Avrebbe voluto correre in cima alla collina di Pony, arrampicarsi sul grande albero, respirare l’aria pulita dalla sua cima.

In realtà ne aveva le tasche piene di quella scuola e di quella vita da ricchi che assomigliava sempre più ad una gabbia dorata.

Tuttavia cominciava a prendere in seria considerazione l’idea di andare in Scozia con i suoi amici. Alla fine poteva venirne fuori una bella esperienza di vita.

 

-Terence!- chiamò Candy ma Terence non rispose continuando ad attraversare il giardino come niente fosse.

-Terence!- di nuovo niente. Al che Candy lo rincorse e gli si parò davanti.

-Insomma, si può sapere che ti prende?!!! Ti ho salutato, potresti almeno rispondermi!-

-E perché dovrei farlo?-

-Come sarebbe a dire perché? Forse per educazione signor duca di Granchester!-

-Il tuo Anthony non ha niente da ridire?-

-Che c’entra Anthony?-

Lo sguardo di Terence si fece duro 

-Vi ho visti che vi baciavate alla festa di Maggio.-

-E… e questo che vuol dire? Sono solo affari miei chi bacio e chi no signor duca di Granchester!-

-E quanti altri ne hai…-

Lo schiaffo di Candy gli fece quasi male, e lui dopo essersi massaggiato la guancia ricambiò lo schiaffo con una violenza tale da far cadere a terra la povera Candy.

Lei si rialzò e lo squadrò con sguardo torvo da far paura, mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime.

-Sei un MOSTRO! NON VOGLIO VEDERTI MAI PIÙ!!!!- Poi corse via in lacrime in direzione della seconda collina di Pony.

 

Una Candy demoralizzata sedeva al tavolo di Albert sorseggiando un caffè preparato dall’amico, dall’unico amico che sentiva veramente come tale.

Albert l’aveva sempre aiutata e difesa senza chiederle mai niente in cambio. Fin dal giorno lontano in cui l’aveva salvata dalla cascata, ogni volta che aveva avuto bisogno di lui, lui c’era sempre stato.

Persino a Londra se l’era trovato vicino pronto ad aiutarla.

-Sono così avvilita Albert! Ma ti rendi conto? Due ragazzi fanno a botte per me! E io ci rimetto in ogni caso! Se uno di loro è gentile con me l’altro mi picchia!-

-Hai tutte le ragioni ad essere arrabbiata Candy, anch’io lo sarei al posto tuo, credimi. Né Terence né Anthony possono vantare diritti su di te.-

-Vorrei tanto parlare con lo zio William!-

-Facciamo così: fai finta che io sia lo zio William e dimmi quello che vorresti dire a lui.-

Candy si mise a ridere.

-Tu lo zio William? Questa è bella! Sei l’ultima persona al mondo che possa assomigliare allo zio William!-

-Fai uno sforzo e parlami come se fossi lui.-

Candy si sforzò di ritrovare la serietà.

-Caro zio William: 

Ti ringrazio di cuore di quello che hai fatto per me e ti prego di non considerarmi un’ingrata per quello che sto per dirti.

Il fatto è che la vita della Royal Saint Paul School non fa per me, e le cose che imparo lì dentro sento che non mi saranno di nessuna utilità nella vita.

Io non so ancora cosa vorrei fare un giorno, forse vorrei lavorare alla casa di Pony come istitutrice dei bambini, o forse vorrei fare l’infermiera.

Non lo so, ho solo quindici anni e mi sento confusa, ma di certo non vorrò essere come Iriza Legan e le sue amiche che si sforzano tanto per sembrare delle vere ladies inglesi. Io non sono come loro, io sono diversa e questa vita da ricchi forse non fa proprio per me.-

Albert guardò la sua piccola amica con infinita tenerezza e poi la abbracciò.

Lei si abbandonò alle lacrime e pianse a lungo stretta a quell’uomo che sentiva come un fratello maggiore.

   
 
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