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Autore: fujitoid    04/04/2020    1 recensioni
Annamaria Venturi è una ragazza italiana di 23 anni, bolognese di nascita, nata in una bella nottata primaverile del 25 aprile del 1994, con genitori divorziati ma benestanti: Francesco il padre di 50 anni laureato in scienze politiche ed ex politico con la professione di commerciante e titolare di una concessionaria di automobili sia antiche che moderne e la madre Arianna una donna di 48 anni eletta alla Camera dei Deputati, durante le elezioni politiche del 2013 ma di professione avvocato e diventata successivamente sottosegretaria del Ministero degli Esteri per il nuovo governo appena formatosi.
Annamaria, non conobbe mai suo nonno; morto nel 1980 all’età di 42 anni a causa d’un infarto che lo colse all’improvviso. Di lui, tramite il padre sapeva molte cose o quanto meno pensava così, per come glielo descriveva sempre.
Una volta conseguita la laurea, Annamaria, volle entrare nel progetto di questa invenzione trasferendosi a New York; a spingerla in questo viaggio una scoperta che fece per puro caso a casa sua.
In qualche modo l’invenzione della macchina del tempo e suo nonno c’entravano qualcosa e voleva sapere come.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Sinossi
Annamaria Venturi è una ragazza italiana di 23 anni, bolognese di nascita, nata in una bella nottata primaverile del 25 aprile del 1994; con genitori divorziati ma benestanti. Francesco, il padre di 50 anni laureato in scienze politiche ed ex politico con la professione di commerciante; titolare di una concessionaria di automobili sia antiche che moderne. La madre Arianna, una donna di 48 anni eletta alla Camera dei Deputati durante le elezioni politiche del 2013 ma di professione avvocato; diventata successivamente sottosegretaria del Ministero degli Esteri per il nuovo governo appena formatosi.
Con un passato pieno di relazioni sentimentali molto turbolenti durante i 5 anni scolastici e per scelta personale single, si diplomò al liceo classico. Successivamente s’iscrisse all’università di storia dell’arte di Ferrara dove si laureò. Solo dopo aver finito tutti gli studi avrebbe pensato all’amore e crearsi una famiglia tutta sua. Purtroppo era controcorrente, lo fu sempre; la sua passione non era compresa da molti. Le davano della pazza, lottava per valorizzare e tenere alto il nome d’una famiglia che rischiava da anni d’essere messa in cattiva luce.
A nessuno più interessava la storia misteriosa della cultura romagnola risalente a migliaia d’anni fa. Tutti si affannavano a studiare e cercare di capire com'era la città di Bologna dopo la catastrofe del terremoto del 25 luglio 1365. Purtroppo il terremoto distrusse molte cose e case, provocò alcuni morti e quello che rimase vollero eliminarlo. Motivo per cui, ciò che esisteva anni fa si poteva sapere solo attraverso i testimoni oculari sopravvissuti a quella catastrofe che tramandavano ai posteri l’accaduto quello che successe successivamente per poter rialzare nuovamente la testa. Gli stessi li tramandavano ai figli fino ai giorni nostri. Non sapeva perché avessero deciso d’eliminare la memoria di quegli anni, forse per coprire la vergogna di ciò che erano. Perché avevano paura, una cosa era sicura; cambiarono molte cose da allora ma questa sicuramente no. Il governo di quel tempo faceva il suo interesse, se stavano messi male era solo perché faceva comodo anche a loro.
Tutti volevano sapere cosa c'era anni fa, secondo lei la cultura medioevale era la più affascinate; poi se vollero nascondere ciò ch’era, forse, era brutto davvero. In televisione si sentiva parlare di alcuni scienziati riusciti nell’intento ad inventare una macchina del tempo; sembrava che entro la fine dell'anno il metodo sarebbe stato sicuro e testato. Il progetto sarebbe stato di dominio pubblico, anche s’era fermamente convinta che sarebbe stata una cosa da usare con cautela e in modo controllato.
Per alcuni sarebbe stato un guaio se fosse finita nelle mani sbagliate; però anche se si vergognasse a dirlo aveva un sogno nel cassetto. Forse non sarebbe mai stata così vicina a realizzare il suo sogno; visitare il medioevo e conoscere le sue culture. Un giorno forse l’avrebbe fatto.
Suo nonno Alberto era un appassionato di storia medioevale, quando era in vita veniva pagato dall’Inps e stipendiato privatamente per i lavori che svolgeva come agricolo. Lavorava solo quattro ore al giorno, ma non era per soldi o bisogno ma per pura passione ereditata dai suoi genitori; come quella della cultura antica medioevale.
Questa passione Annamaria la prese proprio da lui, nonostante non l’avesse mai conosciuto. Diceva e ripeteva ai suoi amici che pochi uomini potevano affermare di aver raggiunto i propri scopi. Cercò di sviluppare maggiori informazioni sul 1300 e 1400, specialmente cosa successe veramente dopo il terremoto che colpì la loro città nel 1365; essendo molto dubbiosa su cosa riportavano i libri di storia e le enciclopedie.
Annamaria, come già detto, non conobbe mai suo nonno. Morto nel 1980 all’età di 42 anni a causa d’un infarto che lo colse all’improvviso. Di lui, tramite il padre, sapeva molte cose o quanto meno pensava così per come glielo descriveva sempre.
Una volta conseguita la laurea, Annamaria, volle entrare nel progetto di questa invenzione trasferendosi a New York. A spingerla in questo viaggio una scoperta che fece per puro caso a casa sua.
In qualche modo, l’invenzione della macchina del tempo e suo nonno c’entravano qualcosa e voleva sapere come. In modo da realizzare il suo sogno; magari incontrarlo ed avere la possibilità di conoscerlo e parlare con lui. Questo poteva avere conseguenze sul futuro, quindi, era un desiderio da valutare ma preferiva andare piano con i suoi progetti.
   
 
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