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Autore: Gatto1967    05/04/2020    4 recensioni
Dopo che è stata adottata dagli Andrew/Ardley che dir si voglia, Candy e i suoi cugini adottivi vengono mandati a studiare in Inghilterra al prestigioso istituto Royal Saint Paul School. La sera di capodanno sul ponte della nave Candy vede un misterioso giovane che guarda il mare nebbioso e piange…
Se, vabbè! Ma questa storia la conosciamo già!
Il giovane è un nobile inglese che Candy ritroverà nel suo istituto e…
Sì lo so, la premessa è quella, ma se non ci fosse qualche differenza rispetto alla storia originale, che fanfiction sarebbe?
E in effetti una differenza c’è, ed è una differenza non da poco che cambierà, anzi stravolgerà le carte in tavola.
Candy sarà chiamata a fare una scelta, quale scelta? E cosa sceglierà?
Quante domande lettrici e lettori! Forse è meglio se leggete questa storia.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Albert aiutò Candy a scrivere la lettera allo zio William e se la fece consegnare promettendo che l’avrebbe spedita lui.

La convinse anche ad andare in vacanza al soggiorno estivo della Royal Saint Paul School, e a rilassarsi con i suoi amici. Poi quando a settembre sarebbe tornata a Londra forse avrebbe avuto le idee più chiare, e sicuramente lo zio William la sarebbe stata a sentire.

 

Così Candy partì per la Scozia con i suoi amici e con il piccolo Clean stipato in una specie di cesto per la merenda.

Quando arrivarono a destinazione Candy liberò subito il suo piccolo amico, e lui si mostrò quasi arrabbiato con la sua umana preferita.

 

La vita al soggiorno estivo per certi versi non era dissimile da quella che si conduceva alla Royal Saint Paul School, solo che le ragazze e i ragazzi, che dimoravano in soggiorni differenti, avevano a disposizione un certo numero di ore di libertà.

Candy e le sue amiche ne approfittarono per farsi lunghe passeggiate in mezzo al verde rigoglioso della Scozia, e per ritrovarsi con Anthony, Archie e Stear.

Gli Andrew avevano una loro residenza anche in Scozia, d’altronde il loro clan era di chiare origini scozzesi, e talvolta i ragazzi organizzavano delle riunioni in famiglia proprio in questa residenza.

L’unica nota negativa di queste riunioni per Candy era la poco gradita presenza di Neal e Iriza, che tuttavia tendevano a ignorarla, pienamente ricambiati da lei.

 

Una mattina presto Candy stava facendo una passeggiata per i verdi campi che circondavano la residenza quando vide un cavallo lanciato al galoppo che si dirigeva verso di lei. Quando cavallo e cavaliere furono abbastanza vicini, Candy riconobbe quest’ultimo.

-Terence!-

Ce l’aveva a morte con quel ragazzo, ma in quel momento fu quasi contenta di rivederlo.

-Ciao Candy!-

Nessuna battuta sferzante, nessun soprannome scherzoso, niente di niente. Mancava solo che la chiamasse “signorina Andrew”.

In realtà il giovane ricordava bene quello che era successo solo qualche giorno addietro prima che lui partisse per la residenza scozzese dei Grandchester dove avrebbe trascorso l’Estate.

 

Albert era piombato di notte nel suo appartamento alla Royal Saint Paul School e lo aveva svegliato afferrandolo per il bavero della camicia e sbatacchiandolo al muro.

-Ma cosa diavolo…-

-Ascoltami bene Terence!-

-Albert, ma che fai? Sei impazzito?-

-Taci e ascoltami!-

-Va bene Albert, ma adesso lasciami per favore…-

Albert l’aveva lasciato ed entrambi si erano seduti al tavolo della stanza.

-Perché sei piombato qui? Come facevi a sapere dov’è la mia stanza?-

-Me lo hai detto tu, ricordi?-

-Già è vero, una domenica che sono venuto a trovarti allo zoo. Ti ho spiegato per filo e per segno dov’è la mia stanza.

Beh l’altra domanda rimane in piedi: perché sei piombato qui? Che vuoi da me?-

-Ascoltami bene, perché non ho nessuna intenzione di ripetertelo: provati solo a fare del male a Candy un’altra volta e giuro che ti spezzo tutte le ossa: sono stato chiaro?-

Terence abbassò gli occhi.

-D’accordo, non succederà più.-

Quasi cogliendo la sincerità negli occhi del ragazzo Albert gli mise una mano sulla spalla.

-Terence: so che sei innamorato di lei, anche un cieco lo capirebbe. Ma devi capire che lei è combattuta. Credo che provi qualcosa per te, ma vuole bene anche ad Anthony, che l’ha molto aiutata quando stava dai Legan. 

Santo cielo: ha solo quindici anni! Non gli si può chiedere di fare adesso una scelta di vita! L’hai vista baciare Anthony d’accordo, anche lui me l’ha raccontato, ma è stato un bacio da ragazzi nulla di più. E comunque tu non hai il diritto di criticarla per questo, né tantomeno di picchiarla!- la sua voce era diventata di nuovo severa.

-Osservala, cerca di essere suo amico e cerca di capire quali potranno essere i suoi sentimenti. Non metterla in condizioni di fare scelte dolorose.

Sarà lei a scegliere, potrà scegliere te, Anthony o magari un’altra persona, ma quale che sia la sua scelta rispettala e rimani suo amico, se davvero le vuoi bene.-

 

Quelle parole avevano risvegliato la coscienza di Terence. Lui si era sempre atteggiato a spavaldo emancipato dal suo nome, ma in realtà il suo nome lo usava tutto per ottenere privilegi e favori, alla Royal Saint Paul School e altrove, mentre Candy, nonostante tutto quello che aveva passato nella sua giovane vita, cercava sempre di vivere con il sorriso dipinto sul volto e senza rivendicare privilegi di alcun tipo.

Quel Brown non sarà stato un gran simpaticone d’accordo, ma l’aveva aiutata nel periodo più buio della sua vita, mentre lui… lui cos’aveva fatto per lei o per chiunque altro?

-Albert, posso farti una domanda?-

-Dimmi.-

-Cosa rappresenta per te Candy?-

Albert non rispose

-Ti vedo molto protettivo con lei, perché?-

Albert esitava, rispondere avrebbe significato mancare ad una parola data.

-Le sono molto affezionato, tutto qui.-

 

-Cosa… cosa fai da queste parti Terence?-

-Stavo facendo una cavalcata. La tenuta estiva dei Grandchester è qui vicino.-

Tacquero entrambi imbarazzati.

-Ascolta Candy… mi dispiace…-

-Va bene Terence, non parliamone più.-

Il sorriso di Candy gli scaldò il cuore in quella fresca mattinata scozzese.

-E tu? Che fai in giro a quest’ora?-

-Spesso mi sveglio prima delle mie compagne, e se le suore non mi beccano sul fatto, scavalco il cancello e mi metto a passeggiare per questa campagna meravigliosa!-

-Ti piace la Natura, eh Candy?-

-Adoro stare in mezzo alla Natura Terence… la mia infanzia è stata meravigliosa anche per questo. Io e i miei compagni della casa di Pony adoravamo correre nei prati, raggiungere la cima della collina di Pony, e arrampicarci sul grande albero. Ho tanta nostalgia di quei giorni…-

Terence si sentì avvampare di tenerezza e di vergogna: quella ragazza definiva meravigliosa un’infanzia trascorsa in un orfanotrofio e lui? Lui aveva sempre avuto tutto, e non aveva mai apprezzato niente.

Per un attimo fu tentato di invitarla a salire sul suo cavallo insieme a lui, ma resistette. Doveva prima capire cosa veramente la legava a Brown per realizzare se aveva una chance con lei.

-Ci vediamo Tarzan!- 

La salutò prima di voltare il cavallo e tornare da dove era venuto.

 
   
 
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