Anime & Manga > Georgie
Segui la storia  |       
Autore: vento di luce    05/04/2020    7 recensioni
Maria,giunta in Australia ospite dei Clarke,con il volto fra le mani,osservava il paesaggio fuori dalla finestra della sua stanza quel pomeriggio,ripensando a quanto era accaduto,a quel ragazzo dai bellissimi occhi azzurri e dal sorriso luminoso...
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Abel Butman, Altri, Arthur Butman, Georgie Gerald, Maria Dangering
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


*********
 
“I fratelli Abel e Arthur”,disse Becky,ignorando l’altra.
 Nell’udire quel nome,la nobile sentì le guance avvampare.
“Io invece sono Georgie”,si presentò la ragazza,tendendole una mano.
Si diressero così tutti insieme,camminando su quel prato sconfinato,fino a un grande albero,sistemando su un telo colorato il cibo semplice,ma gustoso,che Georgie e Becky avevano portato.

“Sembra tutto delizioso”,esclamò Betty,prendendo un sandwich.
“Assaggiane uno anche tu Abel”,disse Becky,seduta vicino al giovane.
“Così sei inglese”,chiese Isabel bevendo del succo,osservando l’elegante vestito che Maria indossava.
“Si”,rispose la nobile,sfiorando accidentalmente la mano di Arthur,nel prendere un panino al formaggio.
A quel contatto il ragazzo sorrise.
”Sono nata a Londra e sono qui per imparare i vostri usi e costumi”,continuò la giovane Dangering,tenendo fra le mani quel pane soffice.
“Come sei fortunata”,intervenne Mary,giungendo le mani”,io sogno da tempo di studiare in Inghilterra.”
“Raccontaci,com’è la vita nel tuo Paese?”,chiese Carol.

Fra piacevoli conversazioni e curiosità da soddisfare,il tempo trascorse veloce quella mattina e Maria,respirando quell’aria pura ammirava,come incantata,il paesaggio incontaminato. Chiuse poi per un istante le palpebre,sentendo il sole solleticare la sua pelle candida e quell’erba fresca fra le dita.
 “Questo è per te”,disse Georgie,ridestando la fanciulla da quella gradevole sensazione,porgendole una fetta di torta al cioccolato,”l’ho fatta con le mie mani,spero ti piaccia.”
“é molto buona”,rispose poco dopo la ragazza,assaporandola a piccoli bocconi.
“Maria,sai come ho conosciuto Abel?”,esclamò ad un tratto Becky,accarezzandosi i capelli,”il mio Fulmine era molto nervoso quel giorno,stavo quasi per cadere e lui mi ha salvata!”,continuò con gli occhi che le brillavano.
La nobile,ascoltando quanto accaduto,incontrò le iridi chiare di Arthur,distogliendo subito lo sguardo.
“Becky perché non giochiamo un po’ con il tuo cavallo?”,propose Betty.
“Ottima idea,io e Abel cavalcheremo per primi,non è vero Abel?”,replicò la giovane alzandosi,prendendolo sottobraccio,seguita dalle altre.

“Arthur,vi raggiungo subito”,disse Georgie,mentre finiva di riordinare e sistemare i resti nel cestino.
Il ragazzo annuì,incamminandosi.
”Scusami per ieri se non mi sono presentato,purtroppo andavo di fretta”,esclamò raggiungendo Maria,rimasta poco dietro.
“Non devi scusarti”,balbettò la nobile,”anzi sono io che devo ringraziarti.”
“Così sei nata e cresciuta in Inghilterra”,iniziò a dire il giovane,al suo fianco.
“Si”,rispose l’altra,mordendosi il labbro inferiore.
“Io invece sono nato qui,in Australia.”
“è una terra bellissima.”
“è meravigliosa”,continuò  Arthur,”vivo proprio qui vicino e ho una fattoria.”
La fanciulla,cullata da quel tono di voce pacato,iniziò man mano a sentirsi sempre più a suo agio,come se lo conoscesse da tempo,quando un tonfo la fece sobbalzare.
“Georgie!”,gridò il giovane girandosi,tornando indietro nel vedere la ragazza a terra.
“Credo di aver preso una storta”,disse l’altra,massaggiandosi una caviglia.
 “Aspetta,non muoverti”,esclamò prendendola in braccio,”Maria puoi per favore dire agli altri che riporto Georgie a casa?”
“Certo”,mormorò la nobile.
“Mi dispiace davvero”,sussurrò Georgie,baciando Arthur sulla guancia.
Maria,nel vedere la fanciulla andar via,mentre quei graziosi piedi fluttuavano in aria,abbassò lo sguardo.
 
“Avanti”,disse nel frattempo,nella lontana Londra,una voce maschile,guardando fuori dalla finestra del suo lussuoso studio.
“Scusatemi signore”,esclamò un uomo entrando.
“Parla”,rispose l’altro,stringendo un sigaro fra le labbra secche.
“è tutto predisposto come avevate ordinato.”
“Bene,puoi andare”,intimò solamente quell’individuo dalle folte sopracciglia,continuando ad osservare il paesaggio grigio.
Si sedette poi alla scrivania di legno massiccio,prendendo delle carte nel cassetto dal doppio fondo. Man mano che lo sguardo scorreva su quei fogli,un guizzo illuminò i suoi occhi,piccoli come due fessure e le labbra si incresparono in un sorriso maligno.
 
Quella sera,dopo cena,Maria rientrò nella sua stanza,ormai familiare. Guardò nella specchiera il volto dalla leggera doratura,riflettendo riguardo quello che spesso le ripeteva sua cugina Elise. Una ragazza del suo rango non poteva fare certe cose e i nobili dovevano entrare in confidenza solamente con gli altri nobili o al massimo con persone facoltose,in determinate circostanze,mentre doveva  mantenere le distanze da chi apparteneva ad un ceto sociale inferiore. Pensò però che non si era mai sentita così bene. Durante la giornata appena trascorsa non aveva usato il suo solito ombrellino,aveva mangiato con le mani,cosa che avveniva molto raramente e sentiva il desiderio di fare delle cose che gli altri facevano per lei,come cucinare.

Sospirando,si sedette di nuovo allo scrittoio.
 
“Cara Elizabeth,

Mi sto trovando bene qui,mi sono molto divertita oggi e le amiche di Becky sono simpatiche. Ma soprattutto,non potrai crederci,sai chi c’era con noi? Quel ragazzo di cui ti ho parlato. Ancora mi batte forte il cuore se ci penso. Si chiama Arthur,non è un bellissimo nome? Quasi non riuscivo a guardarlo e quando siamo rimasti soli per un momento,dovevi vedermi,ero così imbarazzata. Appena però abbiamo iniziato a parlare,mi ha messa subito a mio agio,ha un tono di voce così calmo. Pensa,si è addirittura scusato per non essersi presentato ieri. Possiede una fattoria qui vicino e ha un fratello,Abel,si somigliano davvero molto. Becky mi ha raccontato che ha conosciuto Abel perché una volta la ha salvata,come Arthur ha fatto con me,non è una buffa coincidenza?Con loro poi c’era una ragazza,Georgie,ha dei capelli di un biondo dorato come non avevo mai visto. È stata molto gentile con me,è così spontanea. Ma purtroppo le è successa una cosa brutta,è inciampata su un pezzo di legno e si è slogata una caviglia,ma Arthur l’ha subito soccorsa e riportata a casa. Quando però ho visto Georgie fra le sue braccia,baciarlo su una guancia … A volte mi sento una sciocca,forse sogno troppo,ma tu sei l’unica che può capirmi e a cui possa raccontare tutto.
Un abbraccio.
Tua Maria.”
 
La ragazza ripose poi la lettera nel solito cassetto e,accostando le tende di tessuto pregiato,si sdraiò sul letto,aprendo il diario che portava sempre con sé,dove annotava le frasi dei suoi libri preferiti.

Toccandosi le labbra con un dito,ne lesse una pagina:
 
“Ho lottato invano. Non c’è rimedio. Non sono in grado di reprimere i miei sentimenti. Lasciate che vi dica con quanto ardore io vi ammiri e vi ami.”

“Si struggeva dal desiderio di sapere cosa si agitasse in quel momento nell’animo di lui,in che modo egli pensasse a lei e se,ad onta di tutto,gli fosse ancora cara. Forse era stato gentile perché si sentiva a suo agio,eppure c’era stato quel non so che nella sua voce che non somigliava a un senso di agio. Non avrebbe saputo dire se,vedendola,egli avesse provato più gioia o più dolore,ma quel ch’era certo era che non l’aveva veduta con animo indifferente.”
 
Quelle parole passionali le ricordarono i tanti pomeriggi trascorsi a fantasticare con le sue amiche a Londra,bevendo del tè. Ognuna di loro aveva un Mr. Darcy o avrebbe sperato di incontrarlo.
 
“Mi stai ascoltando Arthur?”,disse in quel momento Abel,nella stanza che condivideva con il fratello.
“Si”,rispose l’altro,con lo sguardo verso la parete,”me lo ricordo che dobbiamo andare a prendere quel carico.”
“Stai per caso pensando a qualcuno?”,chiese il giovane con voce maliziosa.
“E tu Abel,non stai forse anche tu pensando a qualcuno?”,esclamò Arthur girandosi,tirandogli il cuscino,”dormiamo adesso,domani dobbiamo alzarci presto.”
 
Maria invece continuava a sfogliare quelle pagine,non riuscendo a prendere sonno,troppi pensieri affollavano la sua mente quella notte,quando udì d’improvviso dei passi,provenire dal corridoio,sempre più vicini. Con il cuore in gola si alzò di scatto,portandosi le mani al volto.
 
*********
 
Note:

-Le frasi che Maria ha annotato nel diario appartengono al libro “Orgoglio e Pregiudizio”,scritto da Jane Austen,scrittrice inglese,pubblicato nel 1813.

-Mr. Darcy è il protagonista maschile di “Orgoglio e Pregiudizio”,rappresenta l’eroe romantico,connotato anche da lati non positivi,ma che sa cambiare per amore.

 
  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Georgie / Vai alla pagina dell'autore: vento di luce