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Autore: ImperioMagicum    05/04/2020    0 recensioni
Testo pensato per il teatro. A Sila, ormai caduta sotto l'ordine del Luogotenente, il futuro del paese si decide tramite il braccio di ferro con multinazionali e finanziatori che poco si interessano degli abitanti e sono interessati unicamente al profitto. Ma il leader della nazione non vuole fare il signore della guerra, ha progetti più grandi, più nobili, che non riguarderanno solo il suo popolo ma il mondo intero: una nuova aristocrazia deve governare il mondo. Ma la strada per raggiungere il suo obbiettivo sarà quella di un cavaliere, o di un assassino?
Genere: Drammatico, Guerra, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Scena 5

Scena tra migliore amico e luogotenente su quanto sia bello il feudalesimo

Luogotenente e Sergente vestono rispettivamente un abito da cavaliere bianco e da cavaliere nero con tanto di spade. Compaiono ai lati della stanza e si cominciano a colpire con fendenti e mosse ridendo.

SERGENTE: In guardia fellone! La pulzella è mia!

LUOGOTENENTE: Giammai mi piegai in resa ad un vile e non certo oggi lo farò!

SERGENTE: Allora preparati alla più lenta e dolorosa morte!

LUOGOTENENTE: Se è per protegger una dama la morte è il giusto prezzo di un nobile.

Vari colpi di spada e Luogotenente vince buttando a terra il Sergente

SERGENTE:Mi hai vinto infine. A te la dama ed e la mia vita, prendila senza sporcar troppo il suolo.

LUOGOTENENTE: No, sei stato un leale avversario ed avrai vita salva se mi dirai dove si trova la dama.

SERGENTE: fa la voce da donna Ma sono qui mio eroe, sono la tua bella Greta e stanotte giaceremo insieme al chiaro di luna

LUOGOTENENTE: Dai falla finita ridendo

SERGENTE: O no, un uomo così nobile non può avere un simil linguaggio con una femmina. Ma io vi perdono per questo mio bel messere. si è avvicinato e li ha preso la spada Non perdono voi per l'uso di armi non pari. Koba non mentirmi, questa spada peserà la metà della mia. Hai voluto imbrogliare per vincere il nostro gioco.

LUOGOTENETE: Su non prendertela, una beffa a testa mio compare: a te facezie sulla mia pulzella ed a me l'uso di un arnese non consono.

SERGENTE: Smettila di farfugliare e spiegami il trucco, perché io so perfettamente che se tu hai usato questa spada è per vantarti del tuo antenato.

LUOGOTENENTE: Semplicemente la spada è mezza cava ed il metallo è forgiato in modo da non perdere robustezza pur usando metà materiale. Pensa poter usare la stessa tecnica con fucili e mitragliatori: ne avremmo il doppio e più leggeri. E non è fantasia ma vicina realtà quando manderò il prototipo ai laboratori ed agli stabilimenti bellici.

SERGENTE: Forse avremo finalmente i mezzi per sconfiggere i PNL.

LUOGOTENENTE: Se lui avesse avuto ciò che meritava non ci sarebbe bisogno di sconfiggerli, sarebbero scomparsi tutti secoli fa quei Discepoli ed i loro amici ribelli. Se solo le sue trame fossero arrivate a buon fine come tutti i macchinari che ha realizzato e ci ha tramandato.

SERGENTE: Quell'uomo ti ossessiona, passi fin troppo tempo a studiare ciò che ha progettato e scritto e lo fai da ben prima della guerra civile e del tuo insediamento. A volte sembra quasi più importante di governare Sila.

LUOGOTENENTE: Penso solo che se tutto fosse andato come doveva andare io te avremmo passato l'infanzia a giocare al cavaliere nero ed al cavaliere bianco in un vero castello e non in una tenuta di campagna mezza fallita. Se tutto fosse andato bene io non mi sarei ritrovato porte sbattute in faccia mentre cercavo un lavoro da giovane.

SERGENTE: Già mi ricordo bene. < Lei ha grandi referenze e sarebbe una buona risorsa per la fabbrica, ma il suo cognome non mi è nuovo >

LUOGOTENENTE: < Si in effetti potrebbe darsi. >

SERGENTE: < Ma certo lei è quello li, quello di quel gruppo di guerrafondai, i Tirtia Pars. Ho sentito quello che dice in giro. Se pensa di venire qui a fare propaganda si sbaglia di grosso. Fuori di qui ! >

LUOGOTENENTE: Cosa gli sarà successo?

SERGENTE: Non importa. Però ti ricordi di noi? Tirtia Pars, il club dei forti che abbiamo fondato quasi per gioco. I nostri volantinaggi contro i Discepoli, i tuoi discorsi che facevano tremare i passanti. Cavolo mi sembra quasi impossibile che da quel giorno siano passati quasi vent'anni. Ora nessuno ci sbatte le porte in faccia.

LUOGOTENENTE: Me lo ricordo. A volte dovevo finire il discorso correndo via dalla polizia che mi inseguiva e tu che rovesciavi a terra tutto ciò che incontravamo per ostacolarli.

SERGENTE: Quanti notti passate in prigione e quante volte io ti ho detto che dovevamo lasciar perdere e toglierci di dosso ogni nomea pericolosa. Alla fine abbiamo dovuto salutarci ed io mi sono trasferito per cominciare una nuova vita. Ma per fortuna non ti sei rassegnato. Ed è stato bello sapere che non ti sei scordato di me nemmeno durante la guerra civile.

LUOGOTENENTE: Non avrei potuto dire di aver vinto la guerra se tu fossi morto, per questo ti ho mandato degli uomini per proteggerti e trasferirti in una zona sicura. Ma, come avevo immaginato, mi hai disubbidito e ti sei messo a pacificare la tua nuova residenza prima che arrivassi io.

SERGENTE: Non ti avrei mai lasciato tutto il divertimento. A proposito, dovresti iniziare a renderti presentabile per la tua signorina. Su dai fatti vedere nel tuo abito. Io vado a prendere quello che avevi chiesto.

Il Luogotenente esce mentre Entra Greta

   
 
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