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Autore: Wings_of_Mercurio    06/04/2020    0 recensioni
Stan sta tentando di rimettersi insieme dopo la rottura con Wendy.
Craig di combattere la sua solitudine.
Tweek di ricostruire la sua vita.
[Staig] [Creek] [Stendy]
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Craig, Kyle Broflovski, Stan Marsh, Tweek, Wendy Testaburger
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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Ehi! Per coloro che arrivano solo adesso dopo la pausa infinita, sappiate che dovete tornare indietro perché vi siete persi un capitolo.

 


40. 00:10

 

Lei era lì. La luce del tramonto filtrava dalla finestra e il suo peso sul petto era la più rassicurante delle cose. Stan se la strinse contro, usando il braccio che teneva posato sulle spalle di Wendy, e le diede un bacio in testa. La sentì sorridere contro il suo petto nudo e sorrise di rimando, pizzicandole un fianco.

Wendy si agitò, cercando di sottrarsi. << Smettila! >> lo redarguì, e lui ridacchiò.

<< Te lo meriti per essere stata una stronza >>

Wendy gli diede uno schiaffetto sul costato, completamente trascurabile comparato alla sensazione dei suoi seni sulla pelle. << Ahia >> si lamentò, giusto per scena.

Wendy portò il braccio verso il suo collo in una sorta di abbraccio. Le sue dita tracciarono il profilo del laccio della collana che portava al collo, fino a scivolare sul plettro blu elettrico.

<< Lo porti >>

Gli occhi di Stan scivolarono sul piccolo oggetto, e scrollò le spalle << Mi piace... >>

Le labbra di Wendy si distesero in un sorriso sereno.

<< So che stai frequentando gli alcolisti anonimi >>

Stan si voltò a guardarla, ma da quella angolazione poteva vedere solo i suoi capelli neri scompigliati.

<< Come lo sai? >>

<< Me l'ha detto Craig >>

Stan trattenne il fiato per un attimo.

<< Craig? >>

<< Sì, una volta che l'ho incontrato da Clyde. Come lo sa? Cioè, voi due vi odiate >>

Stan scrollò le spalle << Non ne sono sicuro... >> farfugliò, preso dal panico. Non mi sembrava il momento migliore per affrontare l'argomento Craig. E poi perché Craig se ne andava in giro a parlare di lui... con Wendy?

Wendy scrollò le spalle << Comunque mi rende felice questa cosa... so che ce la farai >>

Stan restò per un attimo in silenzio, poi le accarezzò la testa << Grazie >>.

Wendy si strinse di più a lui.

<< Mi sei mancato >> confessò, e Stan lasciò che il tepore di quelle parole e di quell'abbraccio prendessero il sopravvento su di lui << Sono stata un'idiota e lo so. Mi avevi avvisata che alla fine sarebbe finita comunque così >>

<< Una stronza >> la corresse.

Wendy sospirò << Sì, ok, sono stata una stronza. Lo sai che stronza è il mio secondo nome. Ma, a mia discolpa, posso dire che sei stato un coglione? >>

<< No >> rispose Stan, senza ripensamenti.

Fu la volta di Wendy di pizzicarlo sul fianco, e la reazione di Stan fu sempre quella di allontanarsi e ridacchiare. Wendy alzò i suoi occhi su di lui, di quel colore violetto così poco comune e intenso, così belli, e si allungò per baciarlo. Un semplice schiocco di labbra. Restarono a guardarsi.

<< Pensavo non saresti venuta >> disse Stan con un fil di voce.

<< Lo pensavo anche io >> gli rispose Wendy, scrutandolo << Ma, ehi, che ci posso fare... se ti amo? >>

Stan sentì la pelle solleticare a quelle parole; la guardò cercando di leggerle in volto quanto sincera fosse.

<< È questo. Ti amo. E per quanto a volte possa sembrarmi una maledizione, perché -ehi!- siamo entrambi pessimi in questo, non lo posso trascurare. Non è qualcosa da cui posso sfuggire se, per quanto cerchi di pensare ad un altro, la mia attenzione cade sempre su di te. In un'aula, in una stanza, in un campo, in un'assemblea. Sei il mio punto di riferimento. Ti cerco sempre in continuazione e mi rassicuro solo quando ti vedo... >>

Era una cosa del tutto nuova da sentire. Stan sentì gli occhi diventare umidi per l'emozione.

Wendy gli accarezzò il volto, scompigliandogli i capelli.

<< Stan... che ci posso fare? >> piagnucolò << Sono una pessima ragazza e finisco sempre per far saltare tutto sgomitando per avere i miei spazi... ma fin quando mi rivorrai, io ritornerò sempre da te. Sempre. Te lo giuro >>

A quel punto stavano quasi piangendo entrambi, e Stan tirò Wendy verso di sé per abbracciarla.

<< È una confessione del cazzo e non sai quanto mi fa incazzare. Stronza. Ti odio. E col cazzo che ti permetterò di farlo di nuovo, quindi non pensarci neanche >>

La abbracciò più forte quasi come se volesse strozzarla, e sentì Wendy ridere contro di lui.

<< Fai schifo nelle cose romantiche >> lo sfottè.

<< Be', vaffanculo. È colpa della tua acidità del cazzo se non sono più romantico >>

<< Gregory ci riusciva >>

Stan le diede un calcio sotto le coperte e le afferrò la faccia con un pizzico. Wendy fece lo stesso, e si sfidarono con lo sguardo mentre si pizzicavano la faccia. Stan le rivolse il dito medio.

Solo quando Stan la mollò lei lo lasciò andare. Dopodiché si presero a spintoni senza mettersi troppo di impegno. Se non altro, l'impegno di Wendy era tutto profuso nell'evitare di ridere.

Solo quando le offese scemarono, Stan si risolse a rivolgerle la domanda che si stava rigirando in testa per tutto il tempo. Prima che potesse chiederle di Gregory, però, il telefono di lei squillò.

Wendy si allungò per prenderlo dalla scrivania, lì dove lo aveva lasciato.

Stan riuscì appena a leggere il nome “Greg”. Le sue viscere sembrarono aprirsi sul vuoto. Era geloso, e lo avvertiva come una sensazione viscida al centro del petto.

Wendy si alzò a sedere portando con sé la coperta per coprirsi.

<< È Gregory >> disse.

Stan si alzò anche lui, e restò seduto accanto a lei.

<< … devi rispondere per forza? >>

Wendy pigiò il tasto verde e se lo portò all'orecchio.

<< Gregory >>

Ma si può sapere che cavolo ti è preso? Vogliamo parlarne?, Stan sentì dire dall'altro capo.

<< Non c'è niente da dire, Gregory. Ora sono con Stan >>

Wow. Spietata. Questo era il motivo per cui Stan moriva per lei.

Ma... che cazzo dici? Così? All'improvviso? Vi stavate sentendo di nascosto?

Il tono di Gregory ora sembrava alterato.

<< Non sono affari tuoi Gregory. Devi solo sapere che non ti ho tradito. Ti ho lasciato prima, e adesso sono con Stan. Perché ho cambiato idea non sono cose che ti riguardano >>

Wendy, non puoi continuare a saltare da me a lui!

<< Non dirmi ciò che devo fare! >> gli rispose lei, irritata << Non mi chiamare più >> disse, staccandogli il telefono in faccia. Sbuffò << Contento? >> chiese poi, rivolgendosi a Stan.

Stan le rivolse in sorriso ampio, e la circondò con le braccia, facendola sussultare per l'impeto improvviso.

<< Sì! Sei stata tremenda, ma chi se ne frega! Fanculo Gregory! >>

Wendy scrollò le spalle, con un sorriso mortificato << Non voglio che pensi che possa esserci un'apertura. È meglio così. Mi odiera per un po', ma lo aiuterà a superarla >>

<< Callgirl. La supereroina che salva il mondo con la sua stronzaggine >>

Wendy rise << Vaffanculo >>.

 

 

Per la prima volta dopo settimane, Craig aveva acconsentito ad andare con Clyde e Token da Skeeter. Ci sarebbe stato anche il gruppo di Kyle quella sera e, anche se Craig non si sentiva pronto per affrontare Stan e il resto di loro, Tweek aveva insistito perché andassero, dicendogli che era stanco di vederlo isolato dagli altri. A Craig non dispiaceva isolarsi, era comunque il tipo che preferiva stare più sulle sue. Quello che gli dispiaceva era non stare più come prima con Clyde e Token. Specialmente considerando che questo era il loro ultimo anno di liceo e che i suoi migliori amici avevano già scelto il college su cui ripiegare.

Sapeva che Tweek invece non vedeva l'ora di avere del tempo con Kyle, il quale era comunque sempre incollato a Stan. Quindi tutto era un gran casino. Supponeva che dovessero imparare a convivere tutti, tanto più che Tweek l'indomani avrebbe cambiato classe e queste potevano essere le uniche possibilità per stare con il suo vecchio gruppo. Anche escludendo Cartman e Stan, c'erano ancora Kyle, Kenny e Butters con cui il ragazzo avrebbe potuto avere rapporti.

L'unica cosa di cui era stanco era ignorare Stan come la peste. Non che prima andassero d'amore e d'accordo, ma almeno si punzecchiavano offendendosi, qualche volta litigavano, e il più delle volte si sfidavano a biliardo, a poker o a qualsiasi altra stronzata sovvenisse che li spingeva ad essere competitivi. Ora invece aveva paura che qualsiasi attenzione potesse dare a Stan avrebbe potuto infastidire Tweek. Magari era solo lui a preoccuparsene se Tweek voleva uscire con tutti, ma aveva una paura fottuta di innescare una bomba, di nuovo.

Ci stava rimuginando mentre prendeva dei libri dal suo armadietto, nel corridoio della scuola.

Non si accorse dei passi che si avvicinavano a lui.

<< Ehi, Craig >>

Craig neanche l'aveva ancora guardata, che già un moto di fastidio si era impossessato di lui solo a sentire la sua voce.

<< Che vuoi, Wendy? >> chiese, quasi esasperato, prima di voltarsi a guardarla.

<< Volevo ringraziarti >> gli sorrise la ragazza, portandosi i capelli dietro un orecchio, mentre l'altra mano era impegnata a sorreggere un registro.

Craig si accigliò.

<< Perché? >> chiese, col suo solito tono tra il seccato e il neutro.

<< Per avermi detto di Stan. Che si stava rimettendo a posto. È stata una bella cosa. È anche grazie a questo che siamo tornati insieme >>.

Ok. Erano tornati insieme. Bene. Benissimo.

Ma a lui che gliene fregava? Wendy glielo stava dicendo per indispettirlo? Stan le aveva raccontato tutto o...?

<< Wow >> commentò, senza troppo entusiasmo.

<< Non essere antipatico, non so perché l'hai fatto, dato che non sopporti né me né lui, però mi hai aperto gli occhi. Quindi prenditi i miei ringraziamenti >> rispose Wendy, supponente come sempre.

<< Non dovresti ringraziarmi >> le disse, voltandosi del tutto verso di lei << Me lo sono scopato >> aggiunse con cattiveria.

Craig rivide la scena seguente come un film a rallentatore, con Wendy che si accigliava, chiedendosi se avesse capito bene, e lui che realizzava come una doccia fredda le parole rabbiose che gli erano uscite di bocca. Ok. Voleva ferirla. Wendy gli stava sul cazzo ma non voleva vendere Stan così. E poi “me lo sono scopato” suonava proprio male, malissimo.

<< Che cosa hai detto? >> chiese Wendy, credendo di avere capito male.

<< Hai capito bene. Abbiamo scopato. Un sacco di volte. Io non penso che al tuo ragazzo piacciano le ragazze >> aggiunse, preso da una sorta di delirio irrefrenabile. Tanto ormai l'aveva detto, non cambiava niente se si dava il piacere di affondare ancora un po' il coltello nella piaga.

Wendy si raddrizzò con la schiena e lo guardò sollevando un sopracciglio.

<< Congratulazioni. Lo sai anche tu che Stan ha sempre avuto dei gusti di merda >> rispose Wendy, facendo un gesto con gli occhi come ad indicarsi << Speravo che avendone la possibilità puntasse più in alto, e invece per fortuna che sono ritornata sui miei passi >>

Craig si sentì stupido solo per aver cercato di avere l'ultima parola con Wendy.

La ragazza allungò la mano verso di lui << Ed ora che ho riavuto il mio ragazzo, potrei riavere anche i miei quaderni? >>

Craig la guardò storto, poi riaprì con stizza il suo armadietto e tirò fuori i quaderni, lasciandoli scivolare sul pavimento. Richiuse di nuovo lo sportello e le diresse il dito medio, poi si allontanò.

 

 

<< Tira il dado un'altra volta >> disse Stan. Stavano completando la scheda personaggio di Pathfinder per Kyle, insieme, mentre davanti a loro Kenny era concentrato sulla sua.

Kyle tirò il dado per la terza volta e gli uscì un bel 6, dopo il 4 e il 5 di prima.

<< Che culo! >> commentò Stan, al che Kyle sogghignò. Lui non era stato altrattanto fortunato nella determinazione delle caratteristiche del suo personaggio. Era invidioso.

<< Bah >> commentò solo Cartman, di fianco a Kenny, le gambe sollevate sul banco e una lima in mano per le unghie.

<< Se mi dividi di nuovo dal gruppo e mi fai morire in un modo cretino, ti giuro su Dio, Cartman, ti riempio di botte! >> lo minacciò Kyle.

Cartman trovava sempre modi fantasiosi per far morire Kyle e dopo l'ultima volta, in cui aveva usato mostri di un livello di gran lunga superiore rispetto al loro, tutti avevano deciso di dare forfeit alla campagna e ricominciare da capo.

<< Stan! >>

Stan alzò gli occhi verso la porta dell'aula. La lezione doveva ancora iniziare, e nel corridoio c'era ancora un sacco di gente. Sullo sfondo affollato si stagliava la figura di Wendy, che lo guardava con aspettativa.

<< Ohi >> la salutò Stan, saltando dalla sedia come un cane addestrato.

Si erano già salutati prima, perciò si chiese cosa volesse la ragazza adesso.

<< Posso parlarti di una cosa? >>

Stan iniziò a percepire uno strano senso di disagio, e si interrogò rapidamente su cosa potesse essere successo.

Scrollò leggermente le spalle.

<< Certo >> disse, avvicinandosi a lei.

Proprio in quel momento entrò Craig, che cercò di sgusciare dietro Wendy senza attirare l'attenzione. Cosa complicata, tenendo conto della sua altezza. Lo sguardo che rivolse a Stan, seppur breve, sembrava mortificato. Stan lo guardò dirigersi al suo posto accanto a Tweek, che rivolse a Craig un sorriso tenero.

Stan si accigliò, cosa diavolo era quella faccia? Era come se gli stesse sfuggendo l'intero punto della situazione, qui.

Wendy alzò un sopracciglio mentre l'attenzione di Stan ritornava su di lei. Non sembrava arrabbiata, quanto piuttosto indulgente.

<< Vieni >> lo invitò, e Stan la seguì lungo i corridoi fino all'aula di musica. Dovevano averla adottata come sala del confronto senza che lui lo sapesse, dal momento che finivano sempre là.

<< Che succede? >> chiese, non riuscendo a trattenere più la curiosità.

Wendy gli rivolse uno sguardo condiscendente, prima di arretrare fino alla cattedra, e sedervi sopra. La sua mano batté sul legno accanto a lei, e Stan ruotò gli occhi spazientito, prima di andarsi a sedere accanto a lei come richiesto.

<< Allora? >> la incalzò. Se era uno scherzo o una cosa di poco conto gliel'avrebbe pagata, perché non poteva farlo morire d'ansia così.

<< Craig mi ha detto che avete fatto sesso >>

Stan gelò. Le orecchie gli si erano ovattate solo a sentire il nome “Craig”. Questo doveva essere un fottutissimo incubo. Prese un lungo respiro e inghiottì il vuoto. Wendy era davanti a lui ma era come se non la vedesse, troppo concentrato a cercare di capire cosa dire.

L'ansia lasciò il posto al panico e poi alla rabbia, quando la sua coscienza realizzò quello che era accaduto: quel sacco di merda di Craig aveva sfogato tutta la sua cattiveria per nuocergli. Come sempre. Avrebbe dovuto immaginarlo. Egoista del cazzo.

Si portò la mano ad afferrare la base del naso, stringendo gli occhi e scuotendo la testa.

<< Aaaargh... maledizione >>

Wendy non disse niente, lo fissava solo paziente con le labbra strette in un'espressione comprensiva.

Stan si passò le mani in faccia.

<< Sì, va bene... è vero >> confermò << Abbiamo avuto una storia. Te l'avrei detto... >> disse, finalmente guardandola << ...prima o poi... >>

Stan era mortificato.

<< Lo so >> lo rassicurò Wendy << Solo che ne sono venuta già a conoscenza. Volevo toglierti l'impiccio di dirmelo >>

Perfetto. Grazie tante.

<< E poi da quando tu e Craig siete tanto amici? >> chiese Stan, stizzito.

<< Non siamo amici. Craig è sempre stato e sempre sarà una testa di cazzo per me. Me l'ha sputato addosso pensando che mi sarei messa a battibeccare con lui >> spiegò, poggiando i palmi sul legno dietro di lei per sorreggersi, e guardò Stan.

<< Mi dispiace >> si schermì Stan.

<< Perché? Per quanto i tuoi gusti siano opinabili, non stavamo insieme prima >>

<< Non ti dà fastidio che sia stato con un ragazzo? >> chiese Stan, stranito.

Wendy lo guardò accigliata << È il motivo per cui non me l'hai detto subito? >> chiese, curiosa.

Stan si grattò il retro della testa, facendo scorrere sotto il suo sguardo tutti i vecchi strumenti e leggii impolverati dell'aula pur di non guardare la sua ragazza.

<< Sì? >> provò, imbarazzato << Non ti fa strano? >>

Wendy ci pensò su << All'inizio ero un po' confusa, perché non sapevo che ti piacessero i ragazzi >> scrollò le spalle << Sei bisessuale. E allora? Io non ti giudico Stan, lo sai che non l'ho mai fatto >>

Stan sentì un'ondata di calore risalirgli su per il collo e sulle guance, alla parola “bisessuale”. Lui non si era ancora dato un'etichetta. Gli piacevano i ragazzi? Non lo sapeva. Forse, era probabile. Fino a quel momento era stato attratto solo da Craig, e la realizzazione era stata improvvisa, quasi inaspettata. D'altro canto, anche se era stato sempre e solo con Wendy, alle ragazze ci aveva pensato un sacco, perché pensava fosse naturale farlo.

<< Come potrei? >> continuò Wendy << Neanche tu l'hai fatto, quando alle medie ti ho detto che volevo essere un ragazzo. Ti ricordi? >>

Come poteva dimenticarlo? D'improvviso la sua ragazza aveva deciso di tagliarsi tutti i capelli, vestirsi da ragazzo e farsi chiamare Wendyl. Questa fase era durate due mesi e Stan era passato dalla confusione all'accettazione passiva, senza indagare oltre, fino a quando Wendy non era ritornata quella di prima. Ed anche lì non aveva fatto domande.

A Stan venne da ridere << Sì, me lo ricordo >>

<< Molti ragazzi sarebbero andati in panico, ma tu sei rimasto con me. Non mi hai lasciata solo perché avevo cambiato sesso. E per quanto fosse una cosa stupida da ragazzina delle medie, è stata una cosa importante per me sapere che mi avevi scelto per quella che ero e non per quello che si aspettavano gli altri, tanto più che l'opinione dei tuoi amici maschi è tutto per te >>

<< Non è vero! >> sentì di doversi difendere.

<< Sì, invece >> ribattè. Fece una breve pausa << A quanto pare ci riconfermiamo la coppia più bella di sempre, no? >> alzò la mano verso di lui per farsi battere il cinque.

Stan le diede il cinque. Le loro mani non si separarono, si intrecciarono, lì, a mezz'aria. Si guardarono con tutto l'affetto dei loro dieci anni di relazione. Wendy gli sorrise, e Stan le sorrise di rimando, poi portò le loro mani intrecciate alle sue labbra, e baciò quella di lei.

<< Ti amo >> le disse, strusciando la guancia sulle loro mani giunte, e fissando gli occhi in quelli di lei.

<< Ti amo anche io >> gli rispose Wendy, poi si avvicinò per dargli un bacio.

Dopodiché saltò giù dalla cattedra.

<< Avanti principessa >> lo sfotté, tirandolo giù e trascinandolo con la mano << Dobbiamo tornare in classe >>

Stan sorrise divertito e le mollò la mano, solo per darle una pacca sul sedere e poi afferrarle le spalle quando ormai la mano di Wendy era già sulla maniglia.

<< E comunque tu hai il culo più bello >> le sussurrò lascivo all'orecchio, poi le diede un bacio in testa.

Wendy sorrise divertita, scuotendo la testa.

Riuscirono a tornare in classe giusto in tempo per l'inizio delle lezioni.

Stan si sistemò di fianco a Kyle che aveva messo già da parte la scheda personaggio per preparare i libri. Si voltò verso il fondo dell'aula, e notò che Craig lo stava guardando.

Si sporse indietro per fargli il dito medio, in un gesto fluido che non doveva attirare l'attenzione, in volto un'espressione che mostrava di non aver accusato il colpo.

Gli occhi di Craig viaggiarono un millisecondo sulla figura impegnata di Tweek, poi ricambiò il gesto.



The end. L'ultimo capitolo, sigh. C'è ancora l'epilogo. Dare l'addio a questa storia per me è molto doloroso, perché la sento più mia di tutte le altre cose che abbia mai scritto. Questo è pure il motivo per cui gli ultimi capitoli si sono fatti aspettare tanto, spero possiate perdonarmi.
Chi di voi è rimasto finalmente riesce a vedere l'essenza dell'amore tra Stan e Wendy. " Non ti giudico" è la sintesi di un senso di sicurezza che solo una relazione lunga ti può dare. L'idea di poter contare sull'altro, di non giudicare proprio perché si conosce bene una persona e i motivi dietro i suoi comportamenti. Di potersi fidare nel confidarsi.
Qui c'è la differenza tra la relazione tra Craig e Tweek e quella tra Stan e Wendy. Quella tra Craig e Tweek è ancora immatura; Craig non sa ancora come comportarsi, vuole rendere felice Tweek e ha paura delle sue reazioni, ma sono sulla giusta strada e un giorno impareranno a fidarsi l'uno dell'altro come Stan e Wendy. Ovviamente confido che la Creek sia più salutare della Stendy.
That's all folks!

Grazie per aver seguito questa storia, e, come sempre, i commenti sono ben accetti!

  
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