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Autore: MauraLCohen    06/04/2020    1 recensioni
[In revisione]
Raccolta di One shots su Sandy e Kirsten ambientate tra la prima e la quarta stagione.
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Dal I capitolo:
Kirsten si avvicinò a Sandy, aveva una mano sopra la sua, e con l’altra gli stava accarezzando il viso.
« Grazie » gli disse, la voce spezzata dal pianto imminente. Lui le sorrise e, avvicinandosi piano, le scostò qualche ciocca bionda dalla guancia, sfiorandole le labbra con le proprie.
« Lo sai che ti amo, vero? » le mormorò.
Stavolta fu lei a sorridere, annuendo, mentre Sandy continuava a baciarle gli angoli esposti della bocca.

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Dal II capitolo:
« È un appuntamento, signora Cohen? » scherzò lui, rispondendo al bacio e facendola ridere.
Kirsten annuì. « È un appuntamento, signor Cohen. »

{ + flashback ambientato ai tempi di Berkeley }
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Dal III capitolo:
Voltandosi, Kirsten trovò Sandy che le sorrideva un po' colpevole, mentre le portava le braccia attorno alla vita.
« Hey » mormorò lei, abbozzando un sorriso incerto, talmente dolce agli occhi dell'uomo che lo indusse istintivamente a mordersi il labbro inferiore, proprio come un ragazzino.
« Hey » le rispose, con lo stesso tono di voce.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kirsten Cohen, Sandy Cohen
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quel giorno Newport era stata colpita da uno dei temporali più violenti degli ultimi anni, tanto che già dalle prime luci dell’alba tutte le radio e i telegiornali annunciavano l’allerta meteo che aveva messo in scacco la città. I locali erano tutti chiusi e così anche le strade: muoversi o spostarsi sembravano azioni impossibili da compiere; era impressionante la facilità con cui po’ d’acqua fosse in grado fermare un’intera città. 
Kirsten e Sandy, quel giorno, erano entrambi a casa, non potendo andare a lavoro, e così anche i ragazzi, che si erano rinchiusi a giocare ai videogiochi nella casetta in piscina. Fuori dalle finestre il rumore della pioggia che cadeva violenta al suolo ricordava quella di una mitragliatrice e proprio come una scarica di proiettili, tutta quell’acqua avrebbe avuto un effetto devastante su Newport.
« Hai visto che macello? » chiese Sandy, spostando la tenda della cucina. « Non pioveva così da anni. » 
Kirsten alzò gli occhi dal giornale ma non disse nulla, erano le dieci del mattino ed era ancora in vestaglia. Non succedeva mai, neanche quando aveva il giorno libero, la domenica o quando stava male… Era proprio il tempo di quella giornata a stancarla, a metterla di cattivo umore. Sbuffò osservando il cielo grigio. « Speriamo passi presto » commentò, riportando gli occhi sulle notizie del giorno. Sandy comprese che quell’improvviso turbamento della moglie non poteva dipendere solo dalla pioggia:  solo un’altra volta Newport era stata blindata per il maltempo, l’anno prima, proprio quando stavano attraversando uno dei momenti più difficili del loro matrimonio. La presenza di Rebecca in quei mesi li aveva profondamente allontanati e Kirsten aveva iniziato a bere tanto, troppo. Non doveva essere facile per lei vedere ripresentarsi lo stesso scenario di quel periodo. Intanto fuori dalla finestra il cielo continuava a minacciare di far danni. Sandy si avvicinò alla moglie posandole un amorevole bacio sulla testa. « I ragazzi sono di là » la rassicurò, « Stanno bene e hanno spazzato via la colazione. Perché non mangi qualcosa anche tu? » le chiese, ma lei insistette sul fatto di non avere fame. In effetti, i rumori, i colori spenti e quell’aria umida non facevano altro che ricordarle quel sabato dell’anno passato; tutte le brutte sensazioni, la paura di veder finire il proprio matrimonio, il ricordo di Sandy e Rebecca in quel motel, il modo in cui quell’immagine la faceva sentire, tutto quello, continuava a tormentarle il cervello e non aveva voglia di parlare, di mangiare o di fare qualsiasi altra cosa. Voleva solo che quel tempaccio finisse e finalmente tornasse il sereno fuori, e in lei. Kirsten, però, avrebbe dovuto aspettarsi che Sandy Cohen non si sarebbe dato per vinto tanto facilmente, in fondo, lo aveva sposato anche per questo. Lo vide tornare alla carica neanche una mezz'oretta dopo, armato di uno dei film che entrambi odiavano di più. « Te lo ricordi? » le chiese, sventolando il DVD di Pioggia di Ricordi
« Dio, no! » esclamò lei, vedendolo. « Portalo lontano da me. Lo vedo ancora nei miei incubi peggiori. » 
Sandy rise: condivideva lo stesso pensiero. « Seth ci avrà costretto a guardarlo un milione di volte » osservò, esilarato.
« All’anno » aggiunse Kirsten. « Ne andava pazzo e lo conosceva a memoria, ma continuava a volerlo riguardare ancora e ancora. Ma perché lo hai ritirato fuori? » 
Sandy fece spallucce e con aria colpevole spiegò che forse era giunto il momento di prendersi una rivincita sul figlio e fargli scontare tutti gli anni di tortura a cui li aveva costretti. « Ci sono anche Summer e Taylor nella casetta in piscina. Vediamo se a loro piacerà come a Seth. Sarà molto, molto imbarazzante. » Alla fine, testardo com’era, le aveva strappato un sorriso, allontanando così i brutti pensieri che le stavano inquinando la mente in quelle ore. Certo, forse Seth non lo avrebbe mai perdonato, ma era un rischio che Sandy era disposto a correre per Kirsten, almeno questo pensò mentre inseriva il DVD. 
La giornata proseguì serena: la famiglia Cohen riunita sul divano a punzecchiare il povero Seth che inutilmente cercava di spiegare la bellezza e la profondità di Pioggia di Ricordi, o forse cercava solo di giustificare il fatto che stesse piangendo come un bambino. Sandy portò il braccio attorno alle spalle di Kirsten e la strinse a sé. La sera dell’ultimo temporale le aveva giurato che nulla sarebbe riuscito a tenerlo lontano da lei ed era una delle poche cose di cui era certo. In quel momento, guardandola ridere, guardando i ragazzi così sereni, non sarebbe voluto essere da nessun’altra parte, se non lì a godersi quella giornata di pace, tutti assieme.

   
 
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