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Autore: Gatto1967    07/04/2020    5 recensioni
Dopo che è stata adottata dagli Andrew/Ardley che dir si voglia, Candy e i suoi cugini adottivi vengono mandati a studiare in Inghilterra al prestigioso istituto Royal Saint Paul School. La sera di capodanno sul ponte della nave Candy vede un misterioso giovane che guarda il mare nebbioso e piange…
Se, vabbè! Ma questa storia la conosciamo già!
Il giovane è un nobile inglese che Candy ritroverà nel suo istituto e…
Sì lo so, la premessa è quella, ma se non ci fosse qualche differenza rispetto alla storia originale, che fanfiction sarebbe?
E in effetti una differenza c’è, ed è una differenza non da poco che cambierà, anzi stravolgerà le carte in tavola.
Candy sarà chiamata a fare una scelta, quale scelta? E cosa sceglierà?
Quante domande lettrici e lettori! Forse è meglio se leggete questa storia.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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I giorni passavano e le vacanze di Candy e dei suoi amici proseguivano tranquille scandite da episodi divertenti e curiosi. La bionda figlia adottiva degli Andrew sembrava aver dimenticato i motivi e le situazioni che tanto l’avevano stressata nei mesi trascorsi dal suo arrivo alla Royal Saint Paul School.

Non aveva più incontrato Terence, e provava una sincera apprensione per quel ragazzo. Aveva scoperto casualmente dove si trovava il castello dei Grandchester, e una mattina, durante una delle sue consuete passeggiate solitarie vi si recò.

Fuori dal castello un ragazzino di circa dieci-dodici anni di età pascolava alcune pecore, e Candy si intenerì a quell’immagine. Quasi si rivide lei stessa quando lavorava dai Legan. Sembrava passata un’eternità ma erano solo pochissimi anni che lei era stata una serva per i due odiosi.

Era grata allo zio William, ma alla prima occasione gli avrebbe parlato con molta franchezza: lei non voleva diventare una inutile e insulsa dama dell’alta società, tipo Sara Legan. 

 

Volgendo lo sguardo in direzione del lago accanto al castello, Candy vide una donna, una signora di mezza età ma dall’aspetto decisamente giovanile e piacente, appoggiata al tronco di un albero, che guardava tristemente il castello dei Grandchester.

 

Chi era quella donna? Si chiese Candy prima di tornare sui suoi passi.

 

Il giorno dopo Candy tornò al castello e rivide la signora, nello stesso punto del giorno prima. Stavolta non poté fare a meno di avvicinarsi a lei e di chiamarla.

-S-signora! Lei… lei conosce Terence?-

-E tu? Lo conosci?-

-Candy! Che diavolo ci fai qui?-

Il vocione di Terence fece sobbalzare la ragazza

-Terence che maniere sono queste?-

-Vattene Candy! E non tornare più!-

A quelle parole la donna si mosse verso Terence con un’espressione corrucciata e rifilò al giovane un sonoro schiaffone!

-Adesso basta Terence! Posso anche capire che tu non ne voglia più sapere di me, non sono certo stata una buona madre, ma questa ragazza non c’entra niente! 

Cosa pensi di fare della tua vita? Continuare a ubriacarti, a fare a botte, a frequentare gentaglia da osteria?!!!-

Madre? Quella donna era la madre di Terence?

-Tu non hai il diritto di interferire con la mia vita! Quando ho chiesto il tuo aiuto lo scorso inverno a New York, tu mi hai mandato via!-

-L’ho fatto per te Terence. Pensavo che tuo padre, con la sua posizione, il suo denaro potesse darti molto di più di quello che potevo darti io, mediocre attrice americana…-

Mediocre attrice? Ora Candy riconosceva quella donna! Era Eleanor Baker, la famosa attrice di Broadway!

-…ma mi sbagliavo…-

Candy non ritenne opportuno continuare a sentire discorsi così personali e se ne andò in silenzio. Chissà come sarebbe finita…

 

Per diversi giorni Candy non rivide più Terence e passò tutto il suo tempo con i suoi amici, e intanto la già breve estate scozzese volgeva al suo termine. Si era alla metà di agosto e il tempo sembrava quello dell’autunno avanzato. Tutti i giorni si alternavano momenti di sole e di pioggia e spesso Candy nelle sue passeggiate solitarie veniva colta da un acquazzone.

Un pomeriggio subito dopo pranzo, mentre le sue amiche erano andate a riposare, lei volle farsi l’ennesima passeggiata per quella campagna scozzese che ormai conosceva a menadito. All’improvviso cominciò a piovere, e lei si trovava in mezzo a un prato senza rifugi a portata di mano.

-Ciao Candy!- la voce era quella di Terence. Si girò e lo vide sul suo cavallo.

-Monta su dai, ti porto al mio castello.-

Si chiese se fosse il caso di accettare quell’invito. Terence a volte era gentile sì, ma era anche terribilmente scostante. Poi la pioggia che stava diventando sempre più battente la convinse ad accettare.

Porse la mano a Terence e con il suo aiuto salì sul cavallo.

 

Arrivarono in breve tempo al castello dei Grandchester, e Terence la fece entrare dentro.

-L’ambiente è molto spartano Candy, d’altronde non teniamo servitù. Mio padre non viene mai qui e a me piace così.-

-Oh ma anche a me piace così Terence! Sai mi ricorda…-

-Cosa?-

-…mi ricorda la casa abbandonata dove viveva Albert a Lakewood. Era una vecchia villa degli Andrew ormai abbandonata da anni…-

-Senti una cosa Candy, tu cosa sai di Albert?-

-Non molto in realtà. Pensa, non so neanche il suo cognome! Ti ho già detto di come lui mi salvò la vita proprio lì, vicino alla villa degli Andrew. Da quel giorno, ogni volta che avevo bisogno di aiuto mettevo un messaggio in una bottiglia e la affidavo al fiume. Lui raccoglieva la bottiglia e così veniva in mio aiuto. A volte mi aiutava anche prima che io glie lo chiedessi.-

Terence apparve pensieroso

-Che c’è Terence?-

-Niente… dai andiamo su nel salone. Accenderemo un fuoco.-

 

-Terence…- esordì lei mentre il ragazzo accendeva il fuoco nel camino.

-Dimmi.-

-Posso chiederti… come è andata con… tua madre?-

-Bene direi… ci siamo chiariti e credo proprio che in Autunno potrei tornare da lei negli Stati Uniti.-

-Cosa? Negli Stati Uniti?-

-In realtà ci sto ancora pensando, non sono ancora maggiorenne, anche se lo sarò presto. In teoria avrei bisogno del permesso di mio padre che sicuramente non me lo darà mai.-

-I tuoi hanno divorziato, è così?-

-Sì Candy, quando ero molto piccolo. Mio padre è il duca di Grandchester, un pari d’Inghilterra, e mia madre un’attrice americana. Si conobbero durante un viaggio di mio padre negli States e nacqui io.

Mio nonno impose a mio padre di lasciarla e lui obbedì dopo avermi sottratto a lei.-

-Mi dispiace…-

-Lo scorso inverno mi recai da lei a New York, e lei mi impose di tornare in Inghilterra. Era convinta che mio padre potesse darmi molto più di lei.

Poi è venuta a sapere che frequentavo cattive compagnie, facevo spesso a botte, mi ubriacavo, ecc. ecc. ecc.

Così è venuta qui in Scozia per cercare di strapparmi al mio percorso di perdizione…-

Candy avvertì una nota di sarcasmo nella voce di Terence.

-Vorrei tanto avercela io una mamma come la tua…-

-Candy… mi dispiace…-

-Oh non fraintendermi. Miss Pony e Suor Maria, le responsabili della casa di Pony, sono state due mamme meravigliose per me e per tutti i bambini come me. Ma non è la stessa cosa, mi capisci?-

-Credo proprio di sì Candy…-

Mentre il fuoco crepitava nel camino illuminando a giorno la stanza, Terence si avvicinò a Candy.

-Candy io…-

-Terence…-

Senza altri preamboli si avvicinarono e si baciarono.

 

-Dunque è così!-

-Anthony!-

Senza una parola il ragazzo voltò le spalle e se ne andò.

-Anthony, aspettami!-

-Lascialo andare Candy.-

-No, non posso!-

Candy rincorse Anthony fino all’ingresso del castello e gli si mise davanti.

Sul suo volto vide dipinta un’espressione terribile, che non avrebbe mai creduto di vedere sul volto del suo Anthony.

Prima che lei potesse solo dire o fare qualcosa lui la colpì con un pesante manrovescio sul volto facendola cadere nel fango.

-Anthony… perché Anthony…-

-Brown! Questo non avresti dovuto farlo!-

Terence si avventò su Anthony e i due ragazzi cominciarono a suonarsele di santa ragione, come nemmeno quel giorno alla Royal Saint Paul School avevano fatto.

-Terence! Anthony! Vi prego, basta!-

-Tu non immischiarti Candy! Ormai è una questione fra me il biondino!-

Quando Candy capì che si stavano completamente disinteressando di lei, si alzò, e avvilita riprese la strada di casa sotto la pioggia che aveva ricominciato a cadere battente.

 
   
 
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