Interview
With A Bitch
"Sei
proprio una stronza."
Quattro parole.
Inutili, come se non bastasse.
Ma in realtà è stato il contenuto a ferirmi.
Detto con un tono scherzoso questa affermazione può anche far ridere, no?
Ma quel modo di parlare era tutto tranne che amichevole.
C'era tutto il disprezzo e la cattiveria che avevi in corpo.
E ne eri terribilmente consapevole.
Ti ci sei messo d'impegno, vero?
Quanto hai aspettato prima di urlarmelo in quel modo?
Quante settimane hai fatto finta di niente? O forse sarebbe meglio dire mesi?
Non mi interessa se hai qualcos'altro da dirmi.
Hai detto quello che pensavi, sei stato sincero. In un certo senso te ne sono grata.
Mi hai fatto capire parecchie cose.
Ma forse non conosci bene la storia.
Vuoi sapere la verità? Io sono stata costretta a diventare così.
Se il mondo fosse stato gentile, paziente e sopratutto umano, sarei senza dubbio rimasta quella innocente e timida ragazza che conoscevano tutti.
Ma sono stata trattata male. Troppo male.
La bontà non viene sempre premiata, sai?
L'unico modo per non rimanere scottati è semplicemente diventare come loro.
Fregandosene altamente dei sentimenti degli altri.
E' terribile ed egoista, lo so.
Ma mi serve per sopravvivere.
Sono una stronza, è vero. E mi dispiace.
Non c'è amore per me e non ce ne sarà mai.
Forse non è colpa di nessuno. Forse è solo mia.
Resta il fatto che dopo essere stata calpestata, offesa e messa in un angolo, mi sono trasformata in qualcuno aspro e intoccabile.
Qualcuno che non riconosco più.
NOTE DELL'AUTRICE
Premetto che non so come mi è uscita.
Dopo un'ispirazione lampo ho iniziato a scrivere e sono arrivata qua.
Se non si era notato la canzone "My Skin" di Natalie Merchant ha influito parecchio.
Non credo che il tutto abbia molto senso, ma vabbè xD
Se vi fa piacere lasciate una recensione, giusto per farmi sapere cosa ne pensate.
Alla prossima!