Questa
Shot è nata in un quarto d’ora, così di
getto. Come mio solito mi sono messa a
guardarmi un episodio di questa fantastica serie.
Pensare che
tra poco questa serie finirà mi fa venire una nostalgia
incredibile.
Sono arrivata
alla fine dell’episodio e ascoltando l’ending,
accompagnata dalle immagini da
cui ho preso spunto, ho iniziato a scrivere.
Sinceramente
non so come sia venuta. La trovo…boff…
Vabbè
lascio
a voi i commenti.
Però
un
piccolo favore ve lo chiedo: per favore leggetela ascoltando Every
heart.
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Il
cielo questa notte è
incredibilmente sereno. Non c'è nemmeno una nuvola e le
stelle sono così
luminose da sembrare finte.
Qui
non c'è elettricità né
rumore perciò guardare il cielo è così
rilassante da diventare un abitudine.
La
bicicletta avanza faticosamente
sul sentiero in terra battuta e ho paura che ad un certo punto una
gomma si
stacchi e inizi a rotolare giù per il pendio.
Non
è fatta per strade
così dissestate.
Un'altra
differenza tra
questo posto e casa mia, mi ritrovo a pensare, mentre do una pedalata
particolarmente potente.
Inuyasha,
appollaiato come
suo solito sul portapacchi, è stranamente silenzioso.
Starà
riflettendo su cose
che non mi vuole dire, come fa spesso.
Se
mi guardo appena al di
sopra della mia spalla vedo i suoi capelli ondeggiare al vento.
Io
e lui abbiamo deciso di
fare un salto a salutare la vecchia Kaede mentre gli altri hanno
preferito
aspettarci su una collina poco distante.
È
stancante viaggiare alla
ricerca della sfera e così ogni volta che c'è
l'occasione di riposare, nessuno
si tira indietro.
Sto
pedalando da quando il
tramonto è diventato notte e devo dire che inizio a essere
un po' stanca.
Ho
preso un ritmo regolare
e ai lati della strada vedo i prati succedersi con monotonia; la
ventolina
rossa sul manubrio gira allegramente.
Inuyasha
ancora non parla
e inizio sinceramente a preoccuparmi.
Mi
giro un attimo e gli
lancio un occhiata: ha gli occhi chiusi e l'espressione rilassata,
così rara su
di lui che non sembra neanche naturale.
È
appoggiato mollemente al
ginocchio, in una posizione scomoda per chiunque tranne che per lui.
Vorrei
potermi fermare e
osservarlo tanto da fissare questo momento nella mente ma so che se lo
facessi,
si accorgerebbe subito che ho smesso di pedalare e si sveglierebbe.
Probabilmente
mi guarderebbe
stranito e mi chiederebbe qualcosa come 'perché diavolo mi
sono fermata'.
Sorrido
al pensiero di
quanto ormai io lo conosca bene.
Evito
un grosso sasso e
proseguo, tentando di evitare brusche manovre. Voglio che si riposi un
po'.
Quando
siamo in viaggio
non dorme mai del tutto. Si limita ad piazzare la schiena contro
qualsiasi
appoggio e chiudere gli occhi.
Ma
quello non è dormire.
Non so nemmeno cosa sia ma di sicuro non è dormire.
Perché
quando una persona
dorme, si abbandona completamente, tanto da essere indifesa.
Perciò
se noi dormiamo lui
è convinto di dover fare la guardia ma sono sicura che anche
in situazioni meno
pericolose non si addormenterebbe comunque.
È
troppo sospettoso.
Ha
la costante paura di
essere attaccato e reagisce alla minima provocazione.
Non
riuscirebbe a
lasciarsi andare neanche fosse circondato da guardie del corpo.
Ed
è per questo che ogni
volta che io e lui usciamo per qualche commissione e lui si addormenta
mi sento
stranamente lusingata. Come se fossi ammessa nel suo mondo.
Così
cerco di farlo
dormire il più a lungo possibile.
Lui
fa sempre il duro ma è
più umano di quanto crede. E di quanto voglia ammettere.
Quando
lo osservo e vedo i
suoi occhi perennemente puntati sull'orizzonte, come chi ha troppi
pensieri; le
sue mani, sempre pronte a scattare; la sua espressione, sempre sulla
difensiva,
mi viene un'impellente voglia di abbracciarlo e tenerlo così
stretto da farmi
male alle braccia.
Voglio
renderlo felice.
Voglio
che il suo animo,
costantemente contrastato e in agitazione, si calmi.
Mi
ritrovo a pensare che
gli starò accanto, qualsiasi cosa accada.
E
con le mie fragili forze
costruirò una strada da percorrere insieme.
E
lo cullerò, in modo da
farlo dormire e sentire al sicuro.
Non
più solo contro il
mondo, ma con me, e con Miroku, e Sango, Shippo e Kaede.
E
sì, anche Sesshomaru e
Rin.
Perché
voglio che la sua
vita si riempia di gente, suoni, colori, scherzi e parole.
E
voglio che quando guardi
il cielo, non veda più i fantasmi di una vita passata a
lottare ma solo un un
manto blu, coperto di stelle.
Come
quello che ci avvolge
stanotte.
That's my wish...
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Disclaimers: questi personaggi purtroppo non mi appartengono, ma sono di Rumiko Takahashi.
Nota dell’autrice: la frase finale, scritta in corsivo, è un riferimento al bellissimo manga delle Clamp xxxHolic.