Anime & Manga > Violet Evergarden
Segui la storia  |       
Autore: The Bride of Habaek    08/04/2020    0 recensioni
Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte
Il primo per vederti tutto il viso
Il secondo per vederti gli occhi
L’ultimo per vedere la tua bocca
E tutto il buio per ricordarmi queste cose
Mentre ti stringo fra le braccia.
- Jacques Prévert, “Tre fiammiferi accesi” -
Genere: Drammatico, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cattleya Baudelaire, Claudia Hodgins, Dietfried Bougainvillea, Gilbert Bougainvillea, Violet Evergarden
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Racconta Violet - My soldier

“Bimbo mi chiedi cos'è l'amore? Cresci e lo saprai. Bimbo mi chiedi cos'è la felicità? Rimani bimbo e lo vedrai...” JIM MORRISON

E' accaduto tutto così n fretta, all'inizio credevo di averlo perso per sempre ma poi... eccolo lì il mio soldato che ritorna dal fronte dopo aver guardato in volto la morte rimettendoci un occhio. Ora che siamo di nuovo insieme mi sento invincibile, è come se avessi recuperato gli anni in cui eravamo distanti fisicamente ma mai nell'animo. Dopo le nostre nozze, avvenute con grande partecipazione e sentimento, ho messo al mondo la nostra primogenita la piccola Rose. Più la guardo più mi ricorda il suo papà che è dovuto ripartire per la guerra dopo poco più di un anno dalla sua nascita. Iridi verde smeraldo e capelli castano blu la fanno sembrare una bambola nei suoi primi due anni di vita. Una volta ho chiesto a Gilbert cosa prova sul campo di battaglia, se ha paura o prova altri sentimenti fra loro in contrasto e lui mi ha risposto che la sua più grande paura è quella di un nemico invisibile che posa la sua mano sugli uomini senza farsi scorgere: la triste mietitrice. Il solo pensiero che un giorno potrebbe toccarlo senza che lui se ne accorga privandolo della vitae degli affetti lo fa rabbrividire.
"Signora Bougainvillea la cercano. Suo marito..."
Accenna la governante entrando nella nostra camera da letto.
"Grazie Margareth!"
Esco dalla stanza come un razzo e, scendendo le scale a due a due, raggiungo la porta principale. Quando la apro trovo Gilbert con un pacco fra le mani.
"Buona festa del Ringraziamento, Amore mio!"
Esclama porgendomi il dono.
"Bentornato a casa!"
Mi slancio verso di lui e lo stringo talmente con forza da perdere l'equilibrio facendo capitolare il suo regalo e per poco anche lui.
"Spero che non si sia rotto..."
Affermo con tono colpevole mentre Gilbert m'afferra per la vita.
"No tranquilla, sapevo che avresti reagito così e l'ho fatto imbottire per bene. Ora baciami Signora Bougainvillea."
Dice facendomi l'occhiolino.
Mi sollevo sulle punte e avvolgendogli le braccia attorno alla nuca ci baciamo dopo un mese di lontananza, per fortuna ora è in pausa.
"Dov'è la piccola Rose?"
"E' in giardino con la tata, a proposito, dovresti trascorrere più tempo con lei altrimenti finirai col perderti gli anni più belli della sua infanzia."
"Dovrei stare di più con lei o con te?"
Mi chiede subito dopo per stuzzicarmi.
"Con entrambe."
Rispondo secca.
"Ti sono mancato in queste interminabili quattro settimane?"
"Secondo te?"
"Potremmo andare di sopra e recuperarle in un batter d'occhio."
Risponde per le rime con fare malizioso.
"Ma prima vorrei vedere nostra figlia, Violet."
Aggiunge lanciando lo sguardo verso l'esterno della casa.
"Già, anche lei non vede l'ora di riabbracciarti. Questo è un mio piccolo pensiero."
Gli porgo il mio regalo per il giorno del Ringraziamento e, mentre Gilbert scarta il suo, io recupero l'altro pacco sulle scale e lo copio.
"Violet è meravigliosa... dove l'hai trovata??"
Dice osservando la spilla fra le sue mani.
"Me la sono fatta recapitare da Hodgins che è tornato a Leidenschaftlich di recente."
La spilla azzurra, quella del colore dei miei occhi, quella che gli piaceva tanto. Il suo regalo non è certo da meno e appena lo scarto mi si riempie il cuore di gioia, è un ciondolo a forma di viola una rarità.
"Aprilo, la sorpresa è all'interno."
Mi incita Gilbert mostrandomi un gran sorriso.
Quando lo apro al suo interno trovo la foto di noi tre: io, Gilbert e Rose appena nata perfettamente in posa.
"E' bellissimo..."
"Non è molto costoso ma ciò che lo rende prezioso è il suo cuore. Voglio che lo porti sempre con te, così quando saremo lontani potrai ricordarti di me, di noi."
Un uomo dall'aspetto tanto austero racchiude in sé un'anima talmente bella da farmi innamorare infinite volte ogni volta che la intravedo.
"Ti ringrazio, davvero."
Dal profondo del mio cuore.
Raggiungiamo Rose in giardino congedando la tata, augurandole una buona festa del Ringraziamento.
"Pa-pà!"
Pronuncia la piccolina non appena vede Gilbert avvicinarsi.
"Tesoro mio..."
Lui la prende in braccio e la coccola emanando una dolcezza infinita.
"Hai visto Rose? Il papà è tornato come promesso!"
Dico a mia figlia sedendomi accanto a Gilbert sull'erba, all'ombra di un salice.
"Che bello mamma!"
Esclama Rose spontanea e limpida come l'acqua di una fonte.
"Già, è proprio bello il papà."
Commento distratta da Gilbert che mi tiene stretta a sé mentre facciamo l'amore con gli occhi.
"Si riferiva al peluche che le ho regalato."
Commenta lui.
"Comunque la mamma è molto più bella."
Conclude lasciando scivolare una mano lungo la mia schiena per poi cingermi la vita.
"Rose ti somiglia così tanto, adora le pistole giocattolo e possiede degli occhi così espressivi."
"Già, ha preso un po' da entrambi, ma i colori sono indubbiamente i miei."
Dice lui mentre la osserva giocare rivolgendogli un ampio sorriso.
"Hai mai pensato all'ipotesi che crescendo potrebbe scegliere la nostra stessa strada?"
"Intendi la carriera militare?"
"Si."
"Violet è ancora presto per poterlo dire, ma in quel caso dovremmo donarle tutto il nostro supporto. Avendo dei genitori come noi e la maggior parte dei suoi parenti stretti nell'esercito, non sarebbe poi tanto strano se ereditasse il coraggio e l'amore per la Patria. E' una questione di genetica."
Commenta Gilbert stringendo le mie mani meccaniche.
"Papà è il mio eroe!"
Esclama Rose portando con sé un mazzetto di viole del pensiero.
"Oh, ma grazie piccola mia."
Dice lui prendendo un pugno di petali fra le mani.
"Ti Amo."
Continua Rose mostrando le sue rosse gote.
"Violet gliel'hai insegnato tu?"
"Beh, più che insegnargliele le ha sentite uscire dalla mia bocca."
"Sono felice che le abbia apprese da sua madre, perché anche lei un giorno troverà l'Amore."
Commenta lui infilando un fiore fra i miei capelli.
"Sai, tutto questo sembra così surreale..."
Dico lasciando spaziare lo sguardo fra le fronde.
Gilbert annuisce silenzioso mentre continua a sbaciucchiare e a solleticare Rose.
Nel frattempo si avvicina Dietfried, il fratello di Gilbert, anche lui appena tornato dal fronte.
"Volete un po' di privacy? Baderò io alla piccola Rose."
Chiede tendendo una mano verso di noi.
"Sono certo che avete molte cose da raccontarvi."
"Grazie fratello, si effettivamente vorrei trascorrere un po' di tempo solo con mia moglie."
Risponde Gilbert di rimando.
"Ne sono consapevole, sembra un sogno non è vero? Quello che so per certo è che non voglio mai più svegliarmi senza di te o senza Rose."
Afferma Gilbert continuando il discorso di prima dopo che Rose è salita in braccio allo zio per fare una passeggiata lungo il cortile, popolato da un esercito di bouganville e viole.
Ne approfitto per sedermi fra le sue gambe mentre poso la testa nell'incavo delle sue spalle.
"Nemmeno noi possiamo vivere senza di te."
Complici nel pensiero ci lasciamo andare alle sensazioni, ai desideri inespressi, a qualcosa che non si può descrivere meramente a parole. Mi volto e trovo le sue labbra pronte a posarsi contro le mie, il fruscio degli alberi è nostro alleato in questo gioco di sguardi chiamato Amore. Le sue mani, che prima erano intrecciate alle mie, ora scivolano contro le pareti del mio corpo rendendolo rovente come le sabbie del deserto.
"Quante volte ho immaginato di poterti toccare così durante il conflitto."
Dice invitandomi a chiudere gli occhi, imprigionando la mia essenza nella sua mente.
"Gilbert..."
Le nostre voci ora  sono solo un flebile sussurro, un eco lontano.
Le sue mani s'insinuano come rampicanti sotto la mia veste contornando i miei seni per poi ridiscendere giù, in basso, nei fondali più remoti. Mi avvicino ancora di più a lui tanto che i nostri respiri si confondono fino a sembrare uno soltanto ed una sensazione di pace, di benessere, ci attraversa le viscere estraniandoci dal resto del mondo. Le sue mani si posano sulle mie gambe nude per poi ritrovarsi con leggerezza sotto la mia gonna. Ci baciamo venendo pervasi da un brivido caldo che ci attraversa la spina dorsale perdendoci l'uno nell'altra. Quando le sue dita raggiungono la fonte del desiderio iniziano ad accarezzarla in una frenetica danza, sorpassando la barriera della mia biancheria in pizzo. Un gemito soffocato percuote il mio corpo ormai umido e surriscaldato, le sue mani tornano alla postazione originaria dietro la mia schiena e mi accomodo sulle sue gambe che ora sono distese come i nostri sensi.
"Hai davvero immaginato tutto questo mentre eri via?"
"Solo in parte, non potrei mai vivere una cosa simile senza averti al mio fianco."
Risponde lui con tono rilassato e un po' trasognante.
"Ora spetta a me accrescere la dialettica di Rose."
"Cosa vuoi insegnarle?"
"Te lo dirà lei più tardi."
Afferma tenendomi sulle spine.
Rientriamo in casa dopo che Gilbert ha recuperato la nostra bambina mentre passeggiava insieme a Dietfried. Saliamo in camera per prepararci ad andare a letto e lui si avvicina tenendo Rose fra le braccia.
"Rose c'è qualcosa che vorresti dire alla mamma?"
Le domanda posandola sul nostro baldacchino.
"Siete proprio un bel duo."
Ironizzo mentre Gilbert ci raggiunge con un balzo.
"Ti dono il mio cuore!"
Esclama Rose ignara del significato di quelle parole.
"Bravissima tesoro!"
"Il resto lo aggiungo io."
Sentenzia lui.
"Vi amerò e vi proteggerò finché avrò vita."
Conclude fin troppo serioso.
"Gilbert..."
Li abbraccio entrambi stringendoli contro il petto, alcune lacrime ostinate scendono lungo le gote e Gilbert non tarda ad asciugarle come solo lui è capace di fare.
"Non piangere Violet, ho intenzione di starti accanto per lungo tempo. La mia non è una semplice promessa, ma un giuramento fatto dinanzi a Dio."
Conferma mostrandomi la fede al dito ed un grande ardore negli occhi, è il fuoco della speranza: non cesserà mai di bruciare.
La casa è dov'é il tuo cuore.



 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Violet Evergarden / Vai alla pagina dell'autore: The Bride of Habaek