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Autore: Lady S    08/04/2020    1 recensioni
Cadde sul letto, atterrando sulla caviglia dolente, ma il dolore che aveva nel cuore era molto peggio. Lacrime amare ricominciarono a scenderle dagli occhi mentre veniva scossa da violenti spasmi.
-Basta Marinette, ti prego..- la implorò Tikki, volando nel suo campo visivo, ma la ragazza si limitò ad alzare il capo verso si lei.
Le sue pupille erano incredibilmente strette.
-Ti prego Marinette, parla con me..-
-No, Tikki, NO!- esplose di nuovo -Non voglio parlare, io voglio URLARE!- strillò, alzandosi dal letto e alzando le braccia -Perché?- chiese ancora -Tikki dimmi per quale motivo proprio Adrien doveva essere Chat Noir?!-
Ma Tikki non riuscì a risponderle.
Marinette aveva lanciato i suoi orecchini dall'altra parte della stanza.
***
Incuriositi? Almeno un pochino?
Bhè, ci spero!
Che dire, dopo l'uscita del trailer di Frozer il mio cervello ha cominciato a galoppare e questa storia si sta LETTERALMENTE scrivendo da sola (le mie dita hanno ormai una volontà propria).
POTREBBERO ESSERCI DEGLI SPOILER!
Spero di regalarvi un'avventura da vivere insieme.
Un saluto a tutti!
Genere: Introspettivo, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Alya, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Nino
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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POSTILLA PRE-CAPITOLO
Ciao a tutti. 
Chiedo scusa per questa interruzione alla lettura, ma mi sento in obbligo nel dirvi una cosa. Sono una persona estrememamente sincera e schietta per natura, per cui non interpretate quanto sto per dirvi come se fosse una "STRILLETTERA" ma come un mio pensiero che necessita di essere espresso.
Allora, sono stata inattiva per anni, causa lavoro e vita, per cui mi sarei aspettata di tornare in famiglia, quando ho deciso di riprendere in mano EFP, tuttavia, ho notato, con MOLTO dispiacere che non è così.
Mi esprimo meglio. Non sono una scrittrice, non ho mai avuto la presunzione di pensarlo, e probabilmente non lo sarò mai, MA, e sottolineo il MA, so che bene o male le mie storie piacciono, in qualche modo, perchè VENGONO LETTE tante, tante volte. 
Ora, non pretendo una recensione a capitolo come non pretendo che mi venga steso il tappeto rosso, ma, ragazzi, se ci siete, battete un colpo (XD)
Detto questo, spero con tutto il cuore di sentire qualcuno che mi dica cosa ne pensa di questa ff, che scrivo con molta passione (perchè personalmente è quella che mi piace di più delle due che sto portando avanti), al fine di poterla migliorare.

Grazie per l'attenzione, la comprensione e la pazienza.

Buona lettura a tutti,
Lady S







5 - Ordinary

 

La lotta contro il miraculous della sera precedente era stata così estenuante per i due ragazzi che, di comune accordo, decisero di andare ognuno a casa sua.

 

Marinette era letteralmente crollata nel letto cadendo in un sonno, inaspettatamente, lungo e profondo. La mattina seguente si svegliò molto riposata, con la caviglia più gonfia del giorno precedente e con un pessimo umore.

Dopo essersi vestita e preparata per scuola, scese lentamente i gradini di casa per raggiungere i suoi genitori per la colazione prima di uscire di casa.

Sua madre la aspettava con in mano un bicchiere di latte caldo e una brioches alla crema.

 

-Buongiorno Marinette, come stai stamattina?- le chiese, sorridendole

 

-Meglio, la caviglia è ancora molto gonfia, ma se non ci cammino sopra, non fa male. Grazie mamma- le rispose la ragazza cercando di essere il più naturale possibile con lei, ma vide nel viso di sua madre la preoccupazione.

 

-Sei sicura di voler andare a scuola? Il medico ha detto di stare a riposo e se vuoi puoi stare a casa anche oggi. Domani non c'è scuola e puoi recuperare- le chiese ma Marinette scosse la testa.

 

-No mamma, davvero non serve- ed era vero. Non sopportava più di stare in camera a rimuginare tutto il tempo.

 

-Va bene, allora finisci la colazione che poi ti accompagno, almeno per oggi- le disse, dandole un bacio sulla testa.

 

 

***

 

Adrien non aveva dormito niente neanche quella notte, per cui andare a scuola quella mattina si prospettava essere veramente difficile. Velocemente si rese presentabile e si catapultò nell'auto che lo avrebbe portato a scuola.

Sapeva che oggi ci sarebbe stata Marinette e questo, lo agitava ancora di più. Il giorno prima erano riusciti ad avere un ottimo gioco di squadra come Ladybug e Chat noir, ma quello era stato imposto dal momento. Come sarebbe stato vivere come Adrien e Marinette?

 

Come già gli era successo il giorno prima, il percorso casa scuola parve molto più breve al giovane Adrien il quale scese dall'auto, facendo un cenno di saluto al suo bodyguard-gorilla, per poi voltarsi ed incamminarsi verso l'ingresso dell'edificio. Lì vide Marinette e sua madre che le dava una mano a salire gli ultimi gradini. Adrien si bloccò sul posto, un po' per la vista che lo faceva ancora sentire in colpa e un po' perchè non aveva voglia di scoprire come lo avrebbe guardato oggi la corvina.

 

Sussultò quando la voce di Nino lo chiamò da dietro.

-Ciao bro!- gli disse mettendogli una mano sulla spalla -Che brutta cera Adrien, pare che tu abbia visto un fantasma- gli disse ridendo

Il ragazzo si sforzò di fare un'espressione gentile, ma dovette uscirgli veramente male perché sul viso di Nino comparve un'espressione interrogativa ed inquisitoria.

-Mi spiace Nino, non sto dormendo molto bene, sono solo stanco- gli rispose nel tentativo di appianare i suoi sospetti.

L'altro restò con un'espressione vagamente interrogativa, ma la stessa passò immediatamente appena vide Alya avvicinarsi a Marinette.

-Bro, andiamo a salutare le ragazze, Marinette potrebbe aver bisogno di aiuto- gli disse, cominciando a muoversi verso di loro, salutandole -Ehi ragazze!-

 

Adrien rimase indietro, trafitto dallo sguardo di Marinette che lo guardò con occhi di ghiaccio. Fu un istante, brevissimo, ma intenso.

 

Si fece coraggio e si avvicinò a loro, facendo un cenno di saluto al quale rispose solo Alya. Marinette aveva palesemente fatto finta di non aver visto perché troppo concentrata a cercare di non cadere.

 

Bene, sempre meglio.

 

La giornata stava prendendo una piega sempre peggiore.

 

 

***

 

-Marinette Dupain-Cheng tu mi stai nascondendo qualcosa- Alya la stava accusando da un buon quarto d'ora che la sua amica avesse qualcosa che non andava da due giorni.

 

Maledetto intuito. Ma Marinette si stava aspettando l'interrogatorio da ieri e sapeva che appena avesse avuto la possibilità di restare sola con lei, l'avrebbe messa con le spalle al muro e infatti, la sua pausa pranzo costretta in classe si era trasformato nella centrale di polizia di Alya.

 

-Te l'ho detto Alya, non è successo niente. Sono solo molto stanca in questi giorni perchè la caviglia mi fa male. Davvero non è niente di così grave-

 

-No, Marinette non ci casco. E' da ieri che Adrian si comporta in modo strano e tu questa mattina lo hai completamente ignorato, per non parlare del fatto che non mi hai ancora detto il vero motivo per cui ti sei fatta male- le disse, con tono perentorio e più che mai incuriosito -Mi dispiace amica mia, ma non credo nelle coincidenze.- concluse, cominciando a fissarmi, sapendo che avrebbe visto se le avessi mentito.

 

-Ok ok Alya, va bene- cominciò la corvina, ormai consapevole di dover dare qualcosa alla sua amica se voleva sopravvivere alla sua raffica di domande -ma non ti dirò tutto, perché non è una cosa di cui parlo volentieri, anzi di cui non parliamo volentieri e di cui non vogliamo parlarne con nessuno- iniziò, e vide il volto dell'amica accendersi di curiosità.

 

-Quindi c'è un “noi”!- esclamò

 

-No Alya, non c'è assolutamente un “noi”- le rispose Marinette con tanta, troppa enfasi -c'è un io e un lui, due persone che hanno avuto una discussione che si è conclusa con me che prendo la storta più brutta della vita, punto e basta. Ora, per favore, PER FAVORE non parliamone più- le chiese la brunetta sperando che Alya per una volta non infierisse.

 

-Ok..- disse. Poi si limitò a fissare Marinette per qualche momento -Marinette, io..- provò a dire, ma si bloccò -..ma stai per piangere?-

 

La corvina fu completamente presa alla sprovvista da questa domanda. Si sposto indietro di scatto, negando veementemente con il capo -No, davvero..no- ribatté fiondando la testa nello zaino, facendo finta di cercare qualcosa.

Alya capì e decise di cambiare argomento -Comunque, ho saputo che la settimana prossima torna Lila Rossi, si fermerà per un mese, pare-

 

-Le brutte notizie non arrivano mai da sole, eh..-mormorò a bassa voce Marinette, ma evidentemente Alya sentì, perché si volto verso di lei, l'abbracciò e le diede in paio di strette.

 

-Vedrai Marinette, prima o poi andrà tutto al suo posto, vedrai- mi disse dandomi un'ultima stretta prima di staccarsi -E ora, se voglio ancora avere un fidanzato, mi conviene andare a trascorrere gli ultimi 10 minuti di pausa con lui- sorrise -sempre che tu non abbia bisogno di qualcosa-

 

-Cosa, no? Mi hai trattata come una regina per tutto il giorno. Vai, muoviti, o Nino verrà a cercare la mia testa- le risposi, abbozzando un sorriso.

 

Alya corse via, alla ricerca del suo Nino e a Marinette, istintivamente ed incontrollabilmente, scese ancora una lacrima silenziosa.

 

 

***

 

 

-Ok bro, non ti riconosco più. Cosa diavolo ti sta succedendo?- Adrian venne completamente preso alla sprovvista mentre esaminava il suo pranzo ancora pressoché intatto.

 

-Nino, non capisco cosa tu voglia dire..-

 

-Fratello, te ne vai in giro come uno spettro da ieri, sei apatico, interagisci solo con frasi fatte e solo se interpellato, parli a monosillabi e, bro, non stai mangiando neanche i dolci. Non sarò Alya, ma fin io ho capito che c'è qualcosa che non va tra te e Marinette..-

 

Bingo. Se fin lui era giunto a questa conclusione, vuol dire che Alya stava mettendo sotto torchio Marinette.

Porca miseria, cosa le avrebbe detto? E lui, cosa avrebbe dovuto dire?

 

-Beh, si qualcosa è successo, ma non credo di dover essere io a parlarne..- incominciò il biondo cercando di girarci intorno -..cioè si, è una cosa che ho fatto io e, senza volerlo, le ho fatto del male..-continuò, non rendendosi conto che dietro di lui torreggiava una Alya abbastanza scontrosa.

 

-Come averle fatto prendere quella botta alla caviglia, Adrian?- gli chiese, perentoria

 

-Si. Cioè NO, non direttamente..-farfugliò, essendosi reso conto che Alya era davvero molto, ma molto arrabbiata -..quella è stato un incidente! Io..io no le farei mai del male..- disse ed era sincero. Si rese conto di quanto fosse vero quello che aveva appena detto. Lui non avrebbe mai voluto ferirla in alcun modo, anche se lo aveva fatto, e non solo a livello fisico.

 

-Beh, eppure lei, credimi, sta ancora molto male, Adrian- mi ribadii

 

-Credimi, le chiederò scusa in ogni modo possibile..-le rispose, convinto come non mai della decisione che aveva appena preso -..e spero che mi perdonerà. Io non voglio perderla- e anche in questo caso, Adrian si rese conto di quanto fossero vere quelle parole.

 

Come aveva fatto a non capirlo. Non era pronto a rinunciare a Marinette, non per colpa di Ladybug.

 

-Io so che si sistemerà tutto..- disse Alya, scrollando Adrian dai suoi pensieri -..ma so anche che se vedo piangere ancora una volta la mia migliore amica di nascosto, ti vengo a prendere- e se ne andò con un mezzo sorriso, peccato che Adrian fosse sicuro che la ragazzo lo avrebbe fatto.

 

 

***

 

 

Marinette si ricompose frettolosamente. Si era veramente rotta di continuare a piangere a tradimento.

Si abbassò a mettere via le cose che aveva utilizzato per il pranzo, dando il suo ultimo biscotto a Tikki, la quale la ringraziò, scappando nel fondo della borsa per mangiarselo. Tirando su la testa, si accorse che sulla porta la stava fissando Adrian. Lei non disse nulla e continuò a fare le sue cose, mentre lui lentamente si avvicinava al suo posto.

 

-Marinette, dobbiamo parlare- le disse una volta seduto, voltandosi verso di lei

 

-Lo so..- mugolò lei, scappando dai suoi occhi.

 

-Non possiamo continuare così, a scuola qualcuno ha già cominciato a fare domande e non so per quanto tempo potremo rimanere sul vago- le continuò a dire, cercando di capire perché si costringeva a non guardarlo negli occhi.

 

-Va..va bene Adrian..- balbettò lei, guardandosi le mani -stasera, da me?- chiese lei in un sospiro.

 

-Ok, allora stasera parleremo- confermò lui -giusto il tempo di mettere in ordine le cose che deve fare Adrian.

   
 
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