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Autore: __Lily    08/04/2020    2 recensioni
E se Daenerys non fosse impazzita e Jon l'avesse uccisa ad Approdo del re?
Cosa sarebbe successo?
Genere: Avventura, Drammatico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cersei Lannister, Daenerys Targaryen, Jaime Lannister, Jon Snow, Sansa Stark
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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TRENTAQUATTRO







DAENERYS
E così era stato, quella porta era rimasta aperta per Jon Snow, Dany attese in quel letto ricoperto di pellicce mentre il fuoco nel camino andava spegnendosi, un legno solitario stava bruciando e quel fuoco le ricordò la pira che aveva dato la morte al suo sole-e-stelle e al tempo stesso aveva dato la vita ai suoi draghi.
Tirò più su le coperte e si rigirò nel letto immaginando quante volte Jon fosse stato in quella stessa stanza, magari in quello stesso letto o in qualsiasi altro luogo di quella fredda Barriera che ora, era l’unica speranza per tutti gli esseri viventi.
«Jon» mormorò e poi alla fine i suoi occhi cedettero e si addormentò.

 

 

 

 

JON
«Sam, è bello rivederti.»
«Lo è anche per me Jon, non sai quanto. Purtroppo non ho forgiato la mia catena come tu avresti voluto» ammise tristemente il suo amico.
«E tu cosa vorresti davvero? Hai eseguito un mio ordine perché ero il Lord Comandante ma ora non lo sono più, sono di nuovo Jon.»
«No amico mio» rispose Sam scuotendo la testa, «tu sei un re ora. E credo di dovere a te la vita di mio fratello.»
«No» rispose Jon sorridendogli, «io non ho fatto nulla, è stata Daenerys.»
Jon sorseggiò un po’ di birra, Daenerys lo stava aspettando davvero?
Quella porta sarebbe davvero stata aperta o la regina d’argento avrebbe cambiato nuovamente idea? A volte il suo umore sembrava mutare come i colori della Barriera, eppure Jon non poteva fare a meno di lei, fare a meno dei suoi occhi violetti, delle sue labbra rosee, di quei capelli come la luna.
Quando erano saliti aveva visto il suo viso diventare rosso per il freddo e il vento e mai Daenerys Targaryen le era sembrata più bella.
Non aveva avuto paura quando la gabbia aveva iniziato a muoversi per il vento, non aveva urtano come avrebbe fatto qualche altra lady e nemmeno si era aggrappata a lui pregando di difenderla.
No, non l’avrebbe fatto, era troppo orgogliosa e soprattutto ne aveva passate troppe per lasciarsi intimorire da un po’ di vento.
«Jon io ho sentito delle voci… e ecco…»
«Vuoi sapere cosa c’è tra me e lei mi sbaglio?»
Sam annuì.
Anche se erano passati anni, Sam era ancora in parte il ragazzino ingenuo che era arrivato alla Barriera, lo stesso che lui e Spettro e gli altri avevano tentato di proteggere.
«Sam io la amo» gli confessò Jon.
«Ma Jon lei è una Targaryen.»
«E con questo? Io sono solo un bastardo eppure lei mi ama lo stesso e non le importa che io sia uno Snow, non le importa che io sia il re del Nord. E’ solo che le nostre vite sono state difficili Sam e Daenerys non crede di meritare di amare ancora. Il suo cuore è stato ferito troppo profondamente e temo di non essere capace di guarire quelle ferite.»
«Se la ami così tanto non dovresti arrenderti no? Forse le serve tempo.»
Le serve amore - pensò Jon.
«Come è andata con Gilly e il piccolo?»
«Bene, è stato un lungo viaggio ma alla fine è andato bene.»
Jon sorrise a Sam e finì la birra che era rimasta nella sua coppa.
«Va da lei Jon» gli disse Sam.
Il lupo bianco sorrise al suo amico e piano piano si alzò dal tavolo.
Quella birra era davvero forte e in parte ora si sentiva molto più libero, uscì fuori e raggiunse gli alloggi del comandante, Edd aveva ceduto la sua stanza alla regina e nessuno meglio di Jon Snow conosceva quella strada.
Lasciò che il vento gli soffiasse sul viso portando via tutte le preoccupazioni, almeno per qualche ora, pregò gli dei di dargli pace, quella pace che aveva scoperto di poter trovare solo tra le braccia di Daenerys.
Quando arrivò ai suoi vecchi alloggi era quasi congelato nonostante la sua pelliccia ma la porta, be’ quella porta era davvero aperta per lui, la sua regina non aveva cambiato idea.
Entrò piano per non svegliarla, Daenerys dormiva tranquilla raggomitolata e coperta da molte pellicce.
Sembrava che per il momento gli incubi fossero terminati anche senza di lui.
Sorrise nel vederla, sembrava quasi una bambina in quel letto, piccola e indifesa ma di certo quella ragazza era tutto tranne che indifesa.
Gli Immacolati, un Khalasar e tre draghi, senza contare gli alleati.
Jon sollevò le coperte e senza svegliarla dopo essersi tolto le enormi pellicce si sdraiò al suo fianco.
La strinse a se dolcemente e lei ricambiò quella stretta sussurrando il suo nome.
Se fossero stati in un altro luogo, in un altro momento tutto sarebbe stato ancora più perfetto, se solo le guerre, gli estranei, i tradimenti e la conquista per il Trono di Spade non fossero mai esistiti loro sarebbero potuti essere felici.
Alla fine Daenerys si svegliò, si voltò verso di lui e lo osservò senza dire nulla.
«Scusami, non volevo svegliarti.»
«Non importa» rispose lei.
Jon le sorrise, quanto aveva desiderato quel momento mentre si trovava oltre la Barriera? E ora lei era lì, quasi nuda tra le sue braccia.
«Mi sei mancata Dany.»
«Anche tu Jon» rispose e alla fine non riuscì più a trattenersi e lo baciò.
Tutto ciò che era avvenuto a Roccia del Drago, la sua ritrosia, le sue grandi paure sembravano come svanite almeno per quel momento, eppure anche quando l’aveva portata sulla Barriera per mostrarle il tenue tramonto sembrava non importargli più nulla.
Jon le sollevò la veste e mentre una mano le accarezzava il viso l’altra le risaliva le cosce, finché non trovò quello che cercava e quando fu dentro di lei, Dany ansimò e strinse Jon ancora più forte a sé.
Quella notte fu solo loro ed era da molto che non succedeva.
La prese più volte finché l’alba non li sorprese ancora stretti, avvinghiati, sudati nonostante il freddo e ansimanti.
«L’alba» sussurrò amaramente Jon Snow.
«L’alba arriva sempre e sempre troppo presto. Quanto vorrei che non arrivasse mai.»
«Cosa vorresti davvero?»
«Una vita semplice, dormire tra le tue braccia e sentirti dentro di me ogni notte, non desidererei più altro ora.»
«E cosa ha fatto cambiare idea a Daenerys Targaryen, se poso chiedere?»
«Puoi» rispose lei sorridendo ma non disse altro, lo baciò ancora e poi si mise sopra di lui.












DAENERYS
Jon era uscito poco dopo e lei aveva finito di lavarsi e sistemarsi.
La Barriera era davvero il luogo strane e speciale di cui Jon Snow le aveva parlato, e capiva anche perché lui si sentisse così legato a quel luogo, c’era qualcosa di magico.
Era ormai tempo di andare, i suoi figli la stavano aspettando oltre quella alte mura ghiacciate e di questo ne era più che certa, poteva quasi percepirli.
«Maestà, è stata un vero piacere conoscerti» disse Edd l’addolorato baciando la mano della regina d’argento.
«Anche per me mio Lord, presto vi manderò dei rinforzi hai la mia parola.»
«Ci farebbero davvero comodo e a parte re Stannis sei stata l’unica sovrana da molto tempo a farci visita.»
Daenerys avrebbe voluto replicare, Stannis era esattamente come suo fratello Robert un usurpatore.
«Credo che un vero re o regina dovrebbe avere a cuore ogni suddito e nonostante indossiate il nero fate comunque parte dei Sette Regni e io non lo dimenticherò.»
«Edd hai anche la mia parola che presto Grande Inverno invierà uomini per aiutare i Guardiani, dammi solo il tempo di fare ritorno a casa.»
«Sai che ho fiducia in te, avanti andate ora o farete tardi e non voglio quella cosa alla Barriera. Tu ed io sappiamo quanto possono essere pericolosi. Non vorrei che venisse ad ammazzarmi durante la notte.»
Jon sorrise al suo vecchio amico, Edd era ancora Edd nonostante fosse il Lord Comandante ora.
Jorah Mormont attendeva la madre dei draghi alla grande porta della Barriera, oltre a lui si trovavano anche gli altri partecipanti della missione. Daenerys osservò per un po’ il Mastino, la sua reputazione lo aveva preceduto.
Quando le porte si aprirono vide i suoi tre draghi, Drogon agitò le sue ali nere e gli altri due imitarono il fratello, quello era il saluto alla loro madre.
«Khaleesi, sei certa che questa sia la soluzione migliore?»
«Non la migliore forse ma sicuro la più veloce, non credi ser?»
Jorah osservò i draghi, lui era stato presente al momento della loro nascita poiché quel giorno era certo che Daenerys fosse morta uccisa dalla pira che aveva bruciato come un lupo famelico il corpo di Khal Drogo.
«Vuoi davvero che saliamo su quei mostri?» domandò il Mastino mentre posava a terra la cassa di legno.
«Sì ma prima dobbiamo assicurare quella… cosa
Lei non l’aveva ancora vista ma aveva udito degli urli così strani e strazianti.
«No, scordatelo.»
«Avanti Clegane, arriveremo in un batter d’occhio e questo ci farà decisamente risparmiare tempo.»
«Salici tu coglione ubriaco.»
Alla fine anche il Mastino venne persuaso a volare su Drogon.
Era la scelta migliore e più veloce eppure… Rhaegal era inquieto, sua madre riusciva a percepirlo esattamente, fumo usciva dalla sua bocca.
Si avvicinò a suo figlio, gli fece una carezza per calmarlo.
«Che succede?» chiese Jon avvicinandosi a sua volta.
«Non lo so, forse la creatura lo agita.»
Anche Jon alla fine nonostante la paura accarezzò il drago e poco dopo sembrò calmarsi.
Dany guardò sorpresa il re del Nord.
Perché Rhaegal gli permette tutto questo?
Infine con immenso stupore di tutti il drago sembrò chinarsi verso Jon, esattamente come Drogon faceva con lei per farla salire sul suo dorso.
In quel momento Daenerys capì.
«Io… Jon credo che Rhaegal voglia essere cavalcato. Da te.»














 

Hey, no non sono sparita anche se ora sto scrivendo più raramente nonostante la quarantena. Come sempre non è il tempo il mio problema ma lo scrivere qualcosa di decente... be' spero che vi sia piaciuto questo capitolo anche se breve. 
Ovviamente come sempre spero che stiate tutti bene.
Fatemi sapere cosa ne pensate, mi fa piacere leggere le recensioni.
A presto spero!
-Lily

  
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