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Autore: Jack83    09/04/2020    1 recensioni
Rei Ayanami durante il third impact aveva deciso che Shinji, Asuka, Misato e Kaji avessero diritto ad una seconda opportunità.
Nel mondo però in cui li ha inviati dovranno però stare attenti a chi vuole minare la pace.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Asuka Soryou Langley, Misato Katsuragi, Ryoji Kaji, Shinji Ikari
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Trowa rilesse la mail che gli era arrivato poco prima e fece una smorfia.
Lady Une lo aveva avvertito di cosa era successo a Heero e Relena e delle poche informazioni che avevano.
Ovviamente anche lui aveva fatto rapporto sul suo incontro e adesso aspettava una risposta dal suo capo.
Guardò la stanza dove era stato ricoverato Kaji e attese che i medici uscissero, sperando di poter avere l’autorizzazione per interrogarlo.
Dopo pochi secondi, la porta si aprì e un medico con una infermiera uscirono.
-Agente Barton? - fece il medico vedendolo
Trowa si avvicinò a loro appena sentì il richiamo -Mi dica dottore? –
-Il paziente è sveglio ed è cosciente, direi che non ci siano contro indicazioni per l’interrogatorio ma comunque ci vada piano. –
Il giovane fece un cenno di sì e poi ringrazio i due che si allontanarono.
A quel punto entrò e vide Kaji disteso con lo schienale del letto reclinato in avanti che stava osservando l’orizzonte oltre la finestra.
-Signor Kaji- disse lui per farsi notare-
-Salve- fece lui accorgendosi della visita -Grazie per l’aiuto… Scommetto che ora potrò avere delle delucidazioni ma prima voglio sapere come sta Misato –
Trowa annui -La sua amica è stata operata ed è in una situazione critica ma, secondo i medici, si riprenderà.
Per quanto riguarda le delucidazioni prima vorrei sapere cos’è questa NERV? –
-Giusto- rispose Kaji abbassando il capo -La Nerv era… è… un’organizzazione che è stata creata per lottare contro degli esseri chiamati angeli... Ma tu mi hai detto che non hai mai sentito parlare della NERV e degli angeli, inoltre mi hai parlato che siamo nel 199 AC, cioè after colony.
Non so cosa dirti di più so solo che mi sono svegliato in quel bugigattolo, con un forte mal di testa e, al mio fianco, ho trovato Misato ferita-
Trowa ascoltò con attenzione le sue parole.
-Quindi non sai come sei finito lì- chiese poi
L’altro scosse la testa -Stavo cercando di scappare da dei tipi che volevano farmi la pelle, poi all’improvviso ho perso i sensi, come se qualcuno mi avesse colpito alla testa, ritrovandomi qui-
Il più giovane dei due annui
-Cos’è questo second impact? – continuo poi il castano
-Il second impact? Vuoi la spiegazione ufficiale oppure quella vera? – Chiese Kaji.
-Visto che non conosco né l’una né l’altra dimmele entrambe-
Il più grande fece un cenno e riprese a parlare -Giusto, la spiegazione ufficiale è che un asteroide ha colpito la Terra, esattamente in Antartide, sciogliendolo e provocando devastazioni indicibili.
La verità è che stavano cercando di riportare alla luce uno di quegli esseri, gli angeli –
Trowa chiuse gli occhi poi ridacchiò -Peccato che l’Antartide non sia sciolto… Un mio amico ha combattuto lì contro quello che è diventato suo cognato. –
Kaji poggiò la testa contro il cuscino sospirando -Sto iniziando a chiedermi se non mi sono sognato tutto o stia sognando tutto. -
-Diciamo che posso quasi crederti- rispose il circense
-Perché? – Chiese Kaji
-Perché dei miei amici hanno trovato due ragazzi svenuti su una spiaggia e uno dei due ha parlato di angeli e di eva -
-Shinji e Asuka? – Chiese lui raddrizzandosi di colpò
-Gli conosci? – Replico
-Sì, Asuka era sotto la mia tutela mentre Shinji sotto quella di Misato! Dove sono? Stanno Bene? – grido lui cercando di alzarsi
-Calma! – Ordinò perentorio Trowa -Rilassati amico a quanto ne so il ragazzo, Shinji, sta bene mentre la ragazza ha subito un’operazione per rimettergli in sesto un occhio e un braccio per il resto sta bene. –
Kaji allora si rimise disteso sospirando
-Puoi raccontarmi un po’ di questo “mondo” -
Il giovane annui -Sarà una lunga storia sai-

Asuka osservò la sacca di soluzione fisiologica che gocciolava.
Si sentiva stanca ma soprattutto si chiedeva cosa ci facesse lì.
Iniziava ad avere piccoli flash, il viaggio alle terme dove era stato avvistato un angelo, l’allenamento con Shinji per aumentare la loro sincronizzazione, le battaglie, le litigate con Misato e Shinji, le chiacchierate con Hikari e gli insulti ad Ayanami.
Poi sentì la porta aprirsi e vide entrare due persone: una ragazza e un ragazzo poco più grandi di lei.
-Salve, mi chiamo Relena- fece la ragazza che sorrideva affabile -Posso sapere come ti chiami? –
Asuka si mise dritta sul letto -Asuka Soryu Langley- rispose lei
-Bene Asuka, vorremo capire cosa ci facessi su quella spiaggia con indosso quella strana tuta-
La rossa lanciò uno strano sguardo a Relena, come se avesse appena detto una cosa idiota ma non aveva la forza di gridare probabilmente perché ancora intontita dalla sedazione e dagli antidolorifici -Quella tuta rossa era una plag suite e serve per il pilotaggio delle unità EVA-
Relena annuì cercando di non farsi vedere preoccupata -Ok, cosa sono le unità EVA? –
Asuka sospirò pensando che la stesse prendendo in giro per il fatto che non sapesse dell’esistenza degli EVA e di tutto il resto -Sono dei robot progettati dall’organizzazione di cui facciamo parte io e Shinji, la NERV, per la guerra a degli esseri chiamati angeli-
-Va bene- rispose la più grande per poi lanciare uno sguardo a Heero che nel frattempo aveva preso il cellulare.
Fece il gesto di attendere ed uscì.
-Vedi- disse Relena nel mentre si sedeva su una sedia vicino al letto -Mi è un po’ difficile crederti-
-Perché? – Chiese irritata Asuka
-La terra non ha mai fatto guerre a degli esseri chiamati angeli, abbiamo avuto guerre, anche devastanti, ma solo fra di noi ed utilizzando delle armi chiamate Mobil Suite ma EVA no e non ha mai avuto organizzazioni con quel nome –
Asuka stava per replicare, o meglio gridare, ma poi decise di chiedere altro -Dove mi trovo? –
-In un ospedale di Napoli- rispose Relena -Dove pensavi di essere? –
-A Tokyo- rispose l’altra attonita -Cosa ci faccio a migliaia di chilometri da lì? –
-E quello che scopriremo cara- rispose Relena sorridendogli dolcemente.
Proprio in quel momento Heero rientrò guardandola seria -Ragazzina conosci un certo Rioji Kaji e una certa Misato Katsuraghi? –
-Sì, ma il signor Kaji mi hanno detto che era morto mentre la Misato stava cercando di difenderci da…- Asuka si bloccò perché i ricordi si fecero di nuovo confusi e strinse per la rabbia il copriletto.
Heero allora si avvicinò e gli mostrò le foto dei due
Asuka rimase bloccata per lo stupore e la felicità -Sono vivi… Dove sono? –
-Sono in un ospedale vicino a Parigi- rispose semplicemente il ragazzo.
Poi si rivolse a Relena -Direi che può bastare per oggi, andiamo signora Peacecraft-
Lei annuì per poi rivolgere un augurio alla degente -Rimettiti- dettò ciò uscirono
Asuka rimase interdetta ma, a poco a poco, iniziò a formulare un’ipotesi che aveva dell’incredibile.
Sorrise portandosi una mano sull’occhio buono mormorando -Stupida allieva modello non potevi farci rimanere sulla nostra Terra? -

Usciti Relena lanciò uno sguardo strano ad Heero che capì.
-Trowa ha trovato due persone che conoscono i due ragazzi che noi abbiamo trovato su quella spiaggia- Spiegò
Relena sbattè le palpebre -Come? Dove? -
-Vicino a Parigi era lì con il circo durante una tournée ed ha scoperto un uomo che rubava e così ha trovato anche la donna-
Sua moglie chiuse gli occhi -Anche loro hanno parlato di EVA, Nerv ed angeli? – Chiese lei
Il marito annuì -Per ora c’è solo la parola dell’uomo che ha confermato ciò che hanno detto i due ragazzini mentre per la donna non si sa ancora nulla, è ancora in coma farmacologico a causa della ferita-
Relena sospirò -Va bene, dobbiamo scoprire di più su di loro, come abbiano fatto ad arrivare qui e, soprattutto, se dicono la verità-
Heero annuì e poi abbracciò la moglie -Lena adesso però lascia che ci pensiamo noi, sei il viceministro agli esteri e non un’agente dei preventer, lascia che ci pensiamo noi ok? -
Lei annuì godendosi il caldo abbraccio.
-Sai, mi sembra che la ragazza dica la verità ma anche che sia un vero e proprio peperino-
-Dici? - domando lui
-Già- rispose lei -Mi sembrava quasi che volesse insultarmi quando le ho detto che non sapevo dell’esistenza degli angeli, della Nerv e degli EVA-.
Heero annui per poi baciargli la fronte.
-Lo credo anch’io-
-Andiamo a sentire Shinji? – Propose poi il ragazzo -Ma stavolta le domande le faccio io-
Relena ridacchio allo sguardo furbo del marito -Ok, sei tu il preventer –
I due quindi si diressero verso la stanza di Shinji ed all’esterno trovarono un ragazzo che sorrideva malizioso, con una lunga treccia e vestito con un paio di Jeans, una camicia bianca e una giacca di pelle nera.
-Ciao, sposini-
Heero lo guardò male mentre Relena gli sorrise -Ciao Duo-
-Lady Une ti ha mandato qua Duo? -
Il ragazzo ridacchiò -Sì, sembra che ci siano un bel po’ di gatte da pelare –
-Già- disse con una smorfia l’altro -Trowa ci ha avvertito del suo ritrovamento-
A quel punto la coppia sposata sospirò
-Abbiamo appena parlato con la ragazza- lo informo Relena -ed ha parlato di Robot chiamati Eva, di una organizzazione di nome NERV e di angeli. –
-Che storia- fece il ragazzo -comunque Une avrà sguinzagliato Wufei e Quatre per cercare risposte-
-Senz’altro- fece serio Heero
-Volete andare a sentire anche il ragazzo? – chiese ancora l’ultimo arrivato.
-Credo che sia indispensabile- affermò Relena -più cose sappiamo meglio è-
-Una volta ristabiliti cosa pensiamo di fare con quei ragazzi? – chiese preoccupato Duo
La bionda chiuse gli occhi con fare pensieroso -Penso che un posto, in una scuola di un certo paese del Centro Europa potrebbe fare al caso nostro… Che ne dici Heero? –
Il marito sorrise con fare furbo -Penso che quella scuola sia un ottimo posto per tenerli lontani da occhi indiscreti e ben protetti-
-Cara Lena- ridacchiò Duo -la tua è un’ottima idea… Mi stavo dimenticando Hilde mi ha chiesto di darvi questo-
A quel punto il ragazzo tirò fuori dalla giacca una busta e la consegno ai due.
-Finalmente avete deciso la data? – Chiese entusiasta lei
-Sì alla fine abbiamo trovato un punto d’incontro senza doverci avvalere delle tue doti diplomatiche Lena-.
La ragazza ridacchiò -Saremo lieti di partecipare vero Heero? – Lui annuì serio
-Hey Lena, un’ultima cosa… Aspettati una telefonata da Hilde-
La giovane annui sorridente -D’accordo Duo-
-Adesso vado a farmi dare una copia delle cartelle mediche per Lady Une- detto ciò si allontanò salutando i due.
Heero bussò alla porta della stanza di Shinji che diede il permesso di entrare.
I due videro che Shinji era al piccolo tavolo della stanza che faceva colazione.
-Buongiorno- fece lui timidamente -Cosa posso fare per voi? –
Heero prese si sedette vicino a lui mentre Relena si mise al suo fianco.
-Puoi rispondere a paio di domande? – Fece senza troppi fronzoli il più grande dei due
-Sì- balbetto Shinji messo in soggezione
-Tranquillo- sorrise Relena -Non morde, sii sincero-
Shinji osservo i due stranito poi annui -Ok-
-Ti ricordi qualcosa di cosa è successo prima di svegliarti qua all’ospedale? – fu la prima domanda che gli fu posta.
Shinji prese un respiro ed inizio a raccontare, dell’attacco delle forze di autodifesa giapponesi al Central Dogma, di come Misato l’aveva messo a bordo dell’EVA, di come Asuka combatte come una leonessa contro gli EVA di serie, di come suo padre causò il Third Impact, di come si risveglio con Asuka al suo fianco e di come avesse provato a strozzarla.
Relena rimase schioccata dal racconto di Shinji e anche Heero, nonostante la sua impassibilità, era rimasto colpito.
-Va bene- fece il castano -Ora mi racconti com’erano fatti gli EVA? –
-Non ne so molto- rispose Shinji -So solo che avevano preso le cellule degli angeli e da lì hanno creato gli EVA. Le persone che ne sapeva di più erano la dottoressa Akagi, mio padre e il signor Fuyustuki. -
-Va bene- fece serio Heero lanciò uno sguardo a Relena, la vide ancora turbata dal racconto di Shinji.
-Signora Peacecraft forse è meglio che esca un momento a prendere aria e avverta il preventer Maxwell di farle da scorta. –
Lei annuì ed uscì
Il marito la vide uscire per poi tornare a guardare Shinji
-Allora, mi racconti un po’ come hai fatto a diventare pilota di questi EVA? –
L’altro abbasso lo sguardo nervoso -È a causa di mio padre… Lui… Lui aveva bisogno di carne da macello! - dicendo ciò alzò sguardo furente.
-Racconta? – lo incalzò l’altro
A quel punto il più giovane dei due iniziò il racconto delle sue battaglie, di come avesse sfruttato lui, Asuka e Ayanami.
Di come avesse mutilato Suzuwara tramite il dummy plug, lì Shinji dovette fermarsi e spiegare che cosa fosse, di come fosse fuggito e poi di come fosse tornato, di come poi non fosse riuscito a salvare Asuka e Rei, di chi fosse in realtà Rei e di come fosse stato costretto ad uccidere Kaworu.
Proprio parlando di quest’ultimo Shinji divenne melanconico e abbasso lo sguardo.
Heero lo guardò male perciò ma non potè non sentirsi in qualche maniera legato a lui.
-Devi sapere- fece a quel punto il preventer -Che qui ci sono state varie guerre e attentati-
Il moretto annuì alzando leggermente lo sguardo -Io sono stato responsabile di uno di questi attentati. -
Heero prese un respiro e poi continuo
-Attentato che doveva colpire solo un deposito di armi ma che ha provocato la morte di una bambina che avevo appena conosciuto… Solo recentemente sono riuscito a togliermi parzialmente questo peso ma non se ne andrà mai-
-Dovrò conviverci? – Chiese rammaricato Shinji
Heero annuì triste -Sì, ora rilassati- detto ciò si alzò -Posso darti una buona notizia però hanno trovato delle persone che ti conoscono: Misato Katsuraghi e Rioji Kaji-
Il ragazzino era incredulo -Non è possibile… Come stanno? Il signor Kaji dovrebbe essere morto! –
-A quanto sembra è vivo e vegeto- detto ciò gli mostro la foto dell’uomo e a Shinji si inumidirono gli occhi per la felicità
-E Misato? – Chiese ancora
-È stata operata ed attualmente è in una situazione critica ma i medici dicono che si rimetterà… Riposati adesso, vedremo di trovare una situazione tranquilla per te e la tua amica-
Detto ciò uscì senza sentire la risposta di Shinji, Heero voleva solo trovare Relena e abbracciarla.

Frattanto Duo aveva accompagnato Relena all’esterno dell’ospedale, nel giardino che circondava l’edificio con due cioccolate calde.
Il ragazzo osservò l’amica che sembrava sconvolta
-Sai Lena- iniziò lui -La guerra è un brutto affare e quel ragazzo sembra ancora più… sensibile di Quatre. -
Relena annuì e sorseggiò la sua bevanda -Quei due ragazzi hanno, se dicono la verità, subito dei traumi indicibili-
-In qualche maniera sono simili a noi piloti di Gundam- esalò l’altro guardando il cielo.
-Voi… Noi…  Ci siamo messi tutto alle spalle in qualche maniera… Loro devono ancora farlo. –
Duo annui sorridendo -Con il giusto aiuto potranno farlo- poi guardò verso l’ospedale e vide Heero che stava vendendo verso di loro.
-Principessa ti lascio- fece lui -Il tuo principe sta arrivando- Detto ciò fece leva sulle ginocchia e si allontanò portandosi con sotto braccia una cartellina.



Dorothy Catalonia era sempre stata una bella ragazza e, sicuramente, negli utlimi quattro anni era ancora diventata ancora più bella.
Era cresciuta sia in altezza che, un poco, nelle forme ma soprattutto era maturata.
I capelli biondi e lunghi assieme ai suoi occhi blu potevano trarre in inganno
perché rimanevano però dei tratti “sadici”, come le sopracciglia molto pronunciate e biforcute, ereditati probabilmente dalla famiglia del nonno perito durante l’ultimo periodo di guerra, il Duca Dermail.
Per questa ed altre ragioni non era propriamente ben vista da Rashid Kurama, l’uomo a capo dei Magunak e guardia del corpo personale di Quatre Rareba Winner.
Però sapeva che la piccola donna era decisamente innamorata del suo “signorino” ma comunque la teneva d’occhio nel caso in cui tornasse alle sue vecchie “abitudini”.
Cioè tramare nell’ombra.
Quel giorno però la vide arrivare a casa Winner con uno sguardo teso, cosa strana pensò perché di solito la ragazza non faceva trapelare certe sue emozioni nascondendole sotto una maschera fatta di sorrisi accondiscendenti.
-Salve Rashid- salutò lei
-Signorina Catalonia- rispose l’uomo -Cosa la porta qui? -
La ragazza guardò con serietà il suo interlocutore -Devo parlare con Quatre e con lei-
Fece risoluta
Rashid la guardò un attimo, era strano che volesse parlare anche con lui.
-Vedo cosa posso fare, il signorino e alle prese con una questione urgente riguardante i preventer-
Lei annui poi sembrò, per un attimo, tornare a sorridere un una maniera maligna -Ho paura che questa cosa potrebbe, presto o tardi, riguardare anche i preventer-
L’uomo sospirò, alzò la cornetta e avvertì il suo capo che la ragazza era lì.
Pochi secondi dopo un grande massiccia porta in legno si aprì ed un ragazzo biondo alto quanto la sua ospite uscì dalla stanza.
Il suo aspetto delicato era ingannevole perché, come dice il proverbio, mai giudicare un libro dalla copertina.
Quatre, infatti, era un ragazzo molto intelligente e portato per la diplomazia e la tattica.
Appena vide la ragazza sembrò sorpreso -Dorothy, perché non mi hai chiamato invece di farmi questa improvvisata-
Esclamò lui -Perché devo avvalermi di te e di Rashid, senza che ci siano orecchie indiscrete all’ascolto- rispose lei sospirando.
Ciò porto i due uomini a guardarsi in maniera interrogativa
-Ci dica signorina Catalonia? – fece Rashid
-Mio padre… Sembra che mio padre sia ancora in vita- rispose la lei




   
 
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