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Autore: piccola_Calliope    09/04/2020    2 recensioni
Il titolo è tratto dall'omonima canzone di Tommaso Paradiso.
Non avere paura. Si questa storia parla della paura che si può avere di fronte all'amore...
La paura che ha Valentina, quella di non essere mai abbastanza...
La paura che ha Filiberto, quella di non voler più nulla di simile all'amore, paura di soffrire ancora...
Le supereranno queste paure?
Posso assicurarvi che non mancheranno, risate, pianti, rabbia, ma anche gioia, felicità e amore.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
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POV. VALENTINA

-E’ Filiberto?-domanda mia madre.
Io sospiro…
-Ieri sera sembrava follemente innamorato della sua stronzissima ex, oggi mi manda il peluche con tanto di bigliettino con la mia canzone preferita di Tommaso, io non capisco-affermo, davvero non comprendo i suoi pensieri.
-E’ confuso-mi risponde mia madre.
-E gioca con i miei sentimenti? Mi manda un peluche con quale speranza?-mi sento parecchio nervosa.
-Tesoro vorrei darti dei consigli migliori, ma forse Anna lo capisce meglio di me, dovresti dire a lei-mia madre mi carezza la guancia e poi esce dalla mia camera.
Io fisso il peluche.
-Non ti permetterò di giocare con me Filiberto-affermo.
Prendo una cordicella e impicco il suo peluche, mi faccio un selfie con il povero impiccato e glielo invio.
‘’Ecco che fine fanno i tuoi regali.’’
-No, con me non si gioca-ripeto.
Si ok, ci sta il dolore, ci sta la confusione, ma non può e non deve assolutamente prendermi in giro, ho già pianto abbastanza per lui…Per un lui che si sveglia una mattina e forse per una strana ragione si sente in colpa e mi manda il peluche carino, davvero pensa di comprarmi con un peluche?
Il mio cellulare prende a suonare…
-Ah eccolo-rispondo senza però controllare…-Non mi compri con uno stupido peluche-sbotto.
-Non ti ho comprato nessun peluche batuffolo-è Lorenzo.
-Lory, scusa…Credevo fossi un’altra persona-gli dico.
-Il ragazzo a cui pensi ti ha comprato un peluche?-chiede.
-Non creda che io debba parlare di questa cosa con te, visto ciò che mi hai detto-rispondo.
-Mettiti su un vestitino carino, ti porto a pranzo in un gran bel ristorante-lo immagino sorridere…
-E se non volessi venirci? E poi non mi impressioni con i ristoranti lussuosi-dico.
-Dai cosi mi racconti del tizio-dice.
-Non ti racconto di nessun tizio Lorenzo-continuo.
-Mezz’ora e sono fuori da casa tua-detto ciò riattacca.
-Lorenzo mi ha invitato a pranzo, che faccio? Ci vado?-domando a mia madre.
-Certo tesoro-mi sorride.
-Ma io…-mi interrompe.
-A te non piace la confusione di Filiberto no? –domanda.
-Assolutamente no, mi ha fatto piangere parecchio-metto su il broncio.
-Io credo che Filiberto sia un bravissimo ragazzo, un ragazzo d’oro, molto responsabile, un gran lavoratore, sarei felicissima se lui diventasse il tuo ragazzo, lo vedo simile a te, però io da mamma non voglio assolutamente vederti versare lacrime o stare male…Meriti qualcuno che voglia solo te, tipo Lorenzo…Non chiudergli la porta in faccia per Filiberto…-mi dice.
-E’ vero, io dico sempre che con Filiberto è chiusa, poi mi sorride, gli succede qualcosa e corro da lui, lui che continua a ferirmi, ad allontanarmi…Lorenzo vuole me e forse dovrei conoscerlo meglio, si è giusto-il ragionamento di mia madre è pienamente corretto.
-Fatti carina tesoro-mia madre mi bacia la fronte e poi si dedica nuovamente alle cotolette.
Mezz’ora dopo con un graziosissimo abitino rosso a pois, entro nella Ferrari di Lorenzo.
-Sei incantevole-mi sorride dolcemente.
Lorenzo è cosi cordiale, cosi sicuro di sé…
-Non sei arrossita, cattivo segno, il mio complimento non ti ha destabilizzato-dice.
-Lo sai che penso a qua…-mi interrompe.
-Non ti è piaciuto il peluche che ti ha regalato?-domanda ridendo.
-Non parliamo di lui o continuerò a pensarlo senza capire se uscire con  te ne vale la pena o meno-gli dico.
-Il fatto che tu ti imponga di non pensarlo, te lo fa pensare anche di più-mi fa notare.
Io non rispondo, mi metto a fissare fuori dal finestrino, lo faccio spesso quando non mi va più di parlare.
Dopo una mezzoretta giungiamo al ristorante, un lussuoso ristorantino sul mare.
-Quanto costa una bottiglia di bianco qui?-domando.
-Ti piace il vino bianco?-chiede ridendo Lorenzo.
-Forse ho sbagliato a venire, io non sono fatta per queste cose Lory, sono una ragazza semplice, mi piace la pizza sul divano mentre guardiamo una serie tv, non sono fatta per i ristoranti di lusso, mi confondo le posate, non sono fatta per le Ferrari, sono abituata alla jeep scassata di Luca…Forse è meglio se torniamo indietro, non sono fatta per te, io sono sempre la stessa Valentina è vero, ma tu no, tu non sei lo stesso Lory che si sporcava nel fango, sei educato, rispettoso, sicuro di te, ma io…-mi interrompo, perché lui è di fronte a me che carezza la mia guancia.
-Sei cosi speciale, pensi davvero che mi importi se confondi le posate? Vuoi una pizza? Possiamo andare dove vuoi-mi sorride dolcemente.
-Non voglio mangiarla con te Lorenzo la pizza-dico.
Lui non smette di sorridermi e di carezzarmi il viso.
-E’ molto fastidioso sentirsi sconfitti…So quanto perdo, spero che lui non ti faccia soffrire Vale davvero, io sono un tipo insistente, ma se ne vale davvero la pena, il problema qui è che lui non possiede solo i tuoi pensieri-afferma amareggiato.
-Non lo amo-dico. E’ la verità io non amo Filiberto, devo conoscerlo…Però sento qualcosa di inspiegabilmente forte, lui è un magnete e io un piccolissimo pezzetto di ferro…Sono inevitabilmente attratta da lui.
-Un pranzetto da amici? In memoria dei vecchi tempi?-mi chiede Lorenzo.
Io sono titubante…Lui è davvero un bravissimo ragazzo, non voglio che si illuda.
-Dai raccontami cosa mi sono perso in questi anni, niente di più-mi carezza la guancia.
-Evitiamo tutte queste carezze?-gli domando.
-Le evitiamo-mi fa l’occhiolino.

POV. FILIBERTO
-Ha impiccato il peluche che le ho regalato-mostro la foto che Valentina mi ha inviato, a Giacomo.
Lui scoppia a ridere.
-Adoro questa ragazza-ride con le lacrime.
-Sei un coglione-gli do un pugno sulla spalla.
-Mio dolce Fili non ti è chiara una cosa, Valentina è diversa da tutte le ragazze a cui tu sei abituato, lei è una donna, è sicura di sé, esige rispetto e fa bene!  Ma cosa ancora più fondamentale lei con Silvia non ha nulla a che vedere…Sono totalmente diverse-dice lui.
-Secondo te io di questo non mi sono accorto? Secondo te perché insisto con lei anche se poi l’allontano? Io lo sento, sento che lei è diversa, sento che è speciale, ma…-Giacomo mi interrompe.
-Si hai problemi di fiducia, lo so, e hai rotto il cazzo-il mio migliore amico sbuffa.
-Giochiamo alla play, non voglio pensare a nulla-sbuffo anche io.
-Davvero? Questo è il massimo che sai fare? Un peluche?-Giacomo mi fulmina.
-Mister romanticone che dovrei fare? Le mando un mazzo di rose enorme? Poi magari lei viene qui, vuole baciarmi e io la allontano-sbotto.
-Non credo-lui scoppia a ridere di nuovo.
Io ripenso al bacio di ieri pomeriggio…Eh si…Non l’allontanerei…
-Mi sento pazzo-mi butto sul letto.
-Fili è semplice, va’ da lei, dille ‘’mi fai impazzire’’ , la baci e vissero tutti felice e contenti-dice.
Io gli mostro di nuovo la foto, Valentina si è fatta un selfie mentre mi alza il dito medio,accanto al povero peluche impiccato, la osservo meglio e scoppio a ridere anche io.
-E’ totalmente pazza-non smetto di ridere.
-Per questo ti piace, ti fa ridere-dice Giacomo.
-Non ti sembra una piccola psicopatica?-non riesco proprio a smettere di ridere.
-Andiamo a giocare alla play dai-Giacomo si dirige in salotto.
Giochiamo alla play per quasi 4 ore, verso le 15 afferro il telefono, apro instagram e vedo che Valentina ha una nuova storia.
-Ha una storia-dico.
-Magari è il peluche impiccato-Giacomo scoppia a ridere.
Visualizzo la storia…
E’ un suo selfie con Lorenzo al mare, la vena sul occhio inizia a pulsare…
-Stasera noi usciamo-lancio il telefono sul divano.
-Che ha pubblicato?-Giacomo afferra il mio telefono.
-In memoria dei vecchi tempi-faccio il verso a Valentina, leggendo la didascalia della foto.
-Certo che sei molto geloso eh-Giacomo sorride.
-Cosa c’è da sorridere? A me dà il bacino della buonanotte per poi uscire a pranzo con il figlio di Berlusconi-sbuffo.-Che palle-lascio Giacomo da solo in salotto.

POV. GIACOMO
-Un migliore amico deve aiutare il suo migliore amico coglione vero?-mi domando rimasto solo.
Rubo il numero di Valentina, con una scusa dico a Filiberto che devo andare via e appena in macchina da solo, decido di chiamarla.
-Pronto-risponde subito.
-Vale? Sono Giacomo-dico.
-Dove hai preso il mio numero?-domanda sorpresa.
-L’ho rubato a Fili, è un problema?-chiedo.
-No tranquillo, chiedevo per curiosità, hai bisogno di qualcosa?-mi domanda gentile.
-Non c’è nulla tra te e il ragazzo della foto vero?-le chiedo.
La sento sbuffare.
-Si Fili è un coglione, so che sei molto arrabbiata ne hai tutte le ragioni, ma ecco vedi lui è un tipetto difficile, devi saperlo prendere, tu ci riesci Vale, ecco secondo me dovremmo battere il ferro finchè è caldo-dico soddisfatto del mio piano.
-Che intendi?-domanda lei.
-Fili si è incazzato, è visibilmente geloso, non dovrei dirtelo, ma è cosi, mi sono rotto dei suoi complessi, io penso che tu possa davvero renderlo felice…Ecco stasera vuole uscire, forse vuole puntare qualcuna per dimenticare l’arrabbiatura che ha con te e quello della foto, ecco secondo me se tu vieni lì…-mi interrompe.
-Cosa ci vengo a fare lì? E’ arrabbiato? Non mi importa-sospira.
-Vuoi intrappolare Fili? Io penso che tu  debba giocare con la sua gelosia, è il suo punto debole, io lo sto tradendo Valentina, ti sto rivelando il suo punto debole, ti prego non rendere i miei sforzi vani-le dico.
-Non lo so-sbuffa.

POV. FILIBERTO
-Una volta questo pub era frequentato da ragazze più interessanti-sbuffo.
Ero uscito per non pensare, per divertirmi, per dimenticare quella foto di Vale con quel odioso riccio…
Ma non riesco a distrarmi, sono tutte cosi insipide, nessuna attira la mia attenzione.
-Guarda che laggiù c’è una tipetta con gli occhi verdi che non ti toglie gli occhi di dosso-afferma Giacomo maliziosamente.
-Secondo te Valentina ci è andata a letto con il riccio?-chiedo.
-Non penso proprio-risponde Giacomo.
-Lui è molto ricco, la vizia…-sorseggio nervosamente il mio cocktail.
-Ora ti fai pure i complessi del povero e del ricco?-Giacomo mi fissa perplesso.
-A me Valentina non sembra una tipa attaccata a ste cose, la vedo tipo me, semplice, pizza, divano e serie tv-spiego.-Non pensi che sarebbe tanto carina e dolce accoccolata accanto a me sul divano?-chiedo sorridendo.
-Sei sotto un treno Fili, sei totalmente cotto-Giacomo sorride.
-E lei esce con quello lì-non smetto di sbuffare.
Improvvisamente la vedo entrare nel pub sotto braccio con il suo amico, come si chiama quello con cui l’ho vista la prima sera? Alessandro?
-Mi sta prendendo per il culo?-la mia vena sull’occhio prende a pulsare.
-Ha molte risorse questa ragazza-afferma Giacomo.
Quel verme di Alessandro le sussurra qualcosa all’orecchio e lei ride di gusto, lui la fa ridere?
-Che le avrà detto quel verme?-chiedo nervoso.
Lei si mette a ballare, lui la guarda come un lumacone…
-Ma guarda che razza di lumacone, io li vedo i pensieri che gli passano per la testa, lo uccido-mi sollevo.
Giacomo con una manata mi fa accomodare di nuovo.
-Non mi sembra il caso di picchiarlo Fili, ti prego ragiona-dice Giacomo.
-La sta spogliando con gli occhi-stringo i pugni.-No io sto impazzendo, lei perché deve fare sti ballettini provocanti? –sospiro.
Non ho mai provato in vita mia una gelosia cosi corrosiva, mi fa male la pancia, mi prudono le mani con la voglia di cavare gli occhi a quel verme.
-Posso secondo te restare immobile mentre quello lì…-stringo i braccioli della sedia.
Giacomo ride di gusto.
-Sembri un folle-non smette di ridere.
-Lei è mia-affermo improvvisamente.
Io e Giacomo ci guardiamo scioccati…Cosa ho detto?
-Io…-rimango basito dalla potenza con cui quelle parole sono venute fuori.
-Oh finalmente ti stai svegliando bell’addormentato, stai iniziando a capire cosa vuoi nella tua vita-Giacomo mi fa l’occhiolino.
Valentina si allontana per prendere un drink.
-E’ sola, vado-velocemente le corro dietro.-Salve-la saluto, affiancandola.
Lei si volta verso di me un secondo, mi regala uno sguardo truce poi si mette a chiacchierare con il banconista.
-Ti offro io il cocktail-le sorrido.
Continua ad evitarmi…
-Hei ciao-la brunetta dagli occhi verdi si avvicina a me, mi posa una mano sul petto, no cazzo non ora…
Valentina la osserva, poi guarda me e lo sguardo non è più truce, ma disgustato.
-Magari ci becchiamo in giro un’altra volta ok?-sorrido alla ragazza e spero che vada via subito.
-Magari invece potremmo concludere la serata da me o te-la ragazza mi regala un sorrisetto malizioso, che razza di gatta morta.
Valentina adesso regala a lei lo sguardo disgustato.
-Qualche problema?-la brunetta si innervosisce, io devo parlare con Valentina, portarla via da quell’Alessandro, non voglio che queste due adesso litighino.
-Mi disgusti-dice Valentina.
-Come scusa?-la brunetta adesso rivolge tutta la sua attenzione a Valentina.
-Quando vedo esemplari di donne come te, mi vergogno d’esserlo, con tipe come te non vorrei nemmeno condividere il genere, la tua dignità esattamente dove si trova? Esiste?-chiede Valentina con una freddezza quasi da killer.
-Ma che cazzo vuoi cogliona?-la brunetta la spintona.
-Gatta morta, maleducata e rozza, wow-Valentina si volta  e riprende a sorseggiare il suo cocktail.
-Hei tesorino perché non ci appartiamo da qualche parte un po' più intima?-la tizia mi carezza di nuovo il petto.
-Hei perché non vi appartate? A te piacciono tanto le galline senza cervello-Valentina mi sorride, cioè mi regala un sorrisetto falso.
-Ma tu vuoi rompere davvero i coglioni stasera?-la brunetta fulmina Valentina.
-Non voglio appartarmi con te, trova qualcun altro-dico io.
-Fottetevi-la tizia fulmina me e Valentina, poi finalmente si allontana.
Valentina cerca di allontanarsi, io la fermo…
-Possiamo parlare?-chiedo.
-Andiamo fuori-dice lei.
Raggiungiamo il vicolo accanto al pub…
-Ti abbiamo trovato qui ieri notte-afferma Valentina.
-Grazie per quello che hai fatto-le sorrido.
-Mi dispiace d’aver rovinato la serata con la gatta morta di prima-afferma.
-Non ci sarei stato-le dico, secondo me è un po' gelosa, la cosa mi lusinga parecchio.
-Visto la tua ultima uscita con Alexia è poco credile quest’affermazione-mi fulmina.-Torno da Alessandro-sta per andarsene…
-Anche tu hai un’agenda molto serrata, la notte consoli me, poi il pranzo con il riccone e la sera al pub con il lumacone, wow meno di 24 ore e ti ho visto accanto 3 ragazzi diversi, la notte la concludi con qualcun altro o vuoi ricominciare il ciclo? Magari la puoi passare nel mio le…-uno schiaffo mi colpisce in viso.-Valentina-stringo i pugni.
-Cos’è ? Sei geloso? Vuoi ferirmi? Vuoi darmi della poco di buono? E’da bambini questo comportamento, ti brucia che no, non entrerò nel tuo letto, né stanotte, né mai-afferma.
Io sbuffo…
-Sono un coglione, non sei una poco di buono, lo so, non lo penso, è che quello prima, ti stava spogliando con gli occhi, e Lorenzo ha la Ferrari, io sono un coglione-dico.
Lei mi osserva in silenzio.
-Concordo, sei un senza palle, senza iniziativa-si avvicina a me.
-Che che che ini inizi iniziativa?-balbetto, non ho mai balbettato in vita mia.
-Sai Fili, anche le brave ragazze sanno giocare-prende a carezzarmi il petto, apre la mia camicia e il suo dito attraversa tutto il mio petto…Mi sento morire, ma è possibile che una ragazza abbia tutto questo potere?....-Non ci vuole niente a fare la gatta morta-si avvicina ancora di più a me, siamo naso contro naso, il mio cuore sta esplodendo.
Io non le faccio dire nient’altro, le mie labbra sono sulle sue.
La spingo contro il muro e la bacio con tutto me stesso, lei passa le sue braccia intorno al mio collo e mi stringe a sé.
-Sei un fuoco che mi brucia vivo Valentina-sussurro tra un bacio e un altro.
-Non voglio che quelle ci provini con te-dice lei mordendomi il labbro.
-Non voglio che tu esca con altri, Alessandro e Lorenzo devono starti lontanissimi-le bacio il collo.
Improvvisamente…
-Valentina no-mi stacco da lei.
-Ecco ci risiamo, adesso mi cacci via, si ok, ti risparmio la cosa, vado via io-si allontana.
Io sorrido e l’attiro verso di me.
-Non deve andare cosi tra noi, non meriti due baci in uno squallido vicolo, tu sei diversa da tutte e meriti molto di più-le dico.
I suoi occhi si illuminano, mi sorride e io sorrido con lei.
-E vuoi darmi tu quello che merito?-domanda, sento il suo cuore battere come un matto.
Di tutta risposta catturo di nuovo le sue labbra.
Angolo autrice
Salve care <3
Nuovo capitolo, qualcuno si aspettava un capitolo negativo e invece...Sono stata buona oggi.
Quanto adoro i miei due bipolari ahahaahaha voi no? Sono folli e perfetti proprio per questo. Spero che il capitolo sia di vostro gradimento.
Tanti saluti piccola_Calliope
  
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