Capitolo
XVI
Scomparsi
(dal
punto di vista di Judy)
Potreste
pensare che abbiamo trascorso l’ultimo mese e mezzo a goderci il nostro
tempo
libero, se così può essere definito, in isolamento forzato.
Nulla
di più lontano dalla verità.
È
vero che io e Nick abbiamo avuto modo di confrontarci e che abbiamo
trascorso
molto tempo insieme nell’ultimo mese. Non che avessimo avuto chissà
quale altra
scelta, però. Siamo stati in un certo senso obbligati a rimanere
insieme in
modo che l’agente Cervozzo potesse tenerci entrambi d’occhio, anche se
raramente gli abbiamo rivolto la parola. Ogni volta che eravamo fuori
durante
le due ore di libera uscita concesse, tendeva a restare in macchina, a
meno che
non ci fossimo diretti alla pasticceria di Gideon.
A
parte questo, sia io sia Nick abbiamo cercato di capire cosa stesse
succedendo.
Cercare di convincere Cervozzo a rivelarci qualcosa è stato utile come
cercare
di spremere sangue da una roccia. Nick dice che suo cugino doveva aver
trasmesso la sua testardaggine anche agli agenti sotto il suo comando.
Ecco
perché passo tutte le mattine nell’ufficio dello sceriffo locale. Lo
sceriffo
Oates è un amico di vecchia data: anni fa lavorava come detective al
Dipartimento di Polizia di Zootropolis, prima che gli avessero sparato
a una
coscia. Per sua fortuna il colpo non era risultato fatale. Bogo gli
aveva
concesso un periodo di congedo e lui lo trascorse qui nei Burrows.
Quando
ritornò a Zootropolis, aveva deciso di svolgere un incarico più
tranquillo,
sebbene i compiti meno gravosi fossero rari da trovare in città.
L’unico che
fosse disponibile nelle vicinanze era quello di sceriffo a Bunnyburrow,
quindi
lo accettò.
Anche
se adesso lavora da queste parti, gli piace tenersi aggiornato su tutto
ciò che
accade a Zootropolis. A volte, i suoi vecchi colleghi gli telefonavano
per
fargli avere qualunque informazione desiderasse.
Di
conseguenza, Oates mi deve alcuni favori ed è stato così gentile da
sfruttarli
per scoprire cosa stesse accadendo in città. Grazie a lui, adesso so lo
ZBI è
riuscito a catturare una talpa che si era infiltrata nel Distretto Tre
e che
aveva informato Michael che io e Nick avevamo lasciato Zootropolis.
Sembra
comunque che la talpa non fosse a conoscenza della nostra destinazione;
in
effetti, né Michael né Doug hanno fatto la loro apparizione qui a
Bunnyburrow
per farci secchi.
******
“Dobbiamo
davvero continuare a venire qui?” domandò Nick, mentre lui e Judy si
avvicinavano
alla porta d’ingresso dell’ufficio dello sceriffo, situato nel centro
della
cittadina, “Sicuramente il vecchio Oates ci terrà informati in caso di
novità.”
Il
cielo era scuro e pioveva. L’agente Cervozzo aveva fermato la sua
vettura a
circa un isolato e mezzo di distanza; quando glielo avevano chiesto,
aveva
risposto che aveva parcheggiato abbastanza vicino da riuscire a tenerli
d’occhio. Dal momento che l’ufficio dello sceriffo era piuttosto
piccolo e
dotato di una sola entrata e di una sola uscita, aveva ritenuto
opportuno non
trovarsi nello stesso edificio.
“Mi
piace sentirmi al sicuro.” replicò Judy, “Inoltre, lo sappiamo tutti
perché hai
difficoltà a comprendere quello che dice.”
“Mi
dispiace di non aver superato l’esame di cavallese quando ero
più
giovane.” disse Nick con il suo consueto tono sarcastico.
Judy
ridacchiò mentre apriva la porta e si scuoteva le spalle.
“Hopps,
Wilde, buongiorno.” disse Oates a Judy, dopo aver preso un sorso di
caffè.
“Buongiorno,
sceriffo Oates.” esclamò Judy con un sorriso.
******
Inizia
la solita routine: io chiedo a Oates se ci sono novità e lui mi
risponde di no…
a modo suo. Oggi dice che nessuno vuole dare il fieno al cavallo.
Tuttavia,
oggi non c’è posto per la routine quotidiana, perché Oates ci dice di
avere il
fieno.
******
“Che
notizie hai per noi?” domandò Judy, sporgendosi in avanti.
“Beh,
lo ZBI ha fatto irruzione in un edificio a Tundratown.” annunciò Oates,
“La
pista è piuttosto freddina, ma i federali sperano di scongelarla un po’
adesso
che sanno come muoversi.”
“Sappiamo
già cosa intendono fare.” rispose Judy alzando gli occhi in alto,
mentre
ricordava la visita di Bellwether prima che Doug l’avesse colpita.
“In
base a quello che mi ha riferito la mia fonte, hanno distrutto gran
parte della
loro attrezzatura.” proseguì Oates, “Questo può significare una cosa
sola. Non
sono un purosangue sul quale scommettere, ma sono convinto che i
sospetti si
trovano all’ultima curva prima del rettilineo finale.”
Judy
s’incupì.
“Sono
pronti.” esclamò la coniglia, sporgendosi nuovamente in avanti, “Per
favore,
dimmi che sanno almeno come e dove colpiranno.”
“Non
mi hanno dato quello zuccherino.” rispose Oates, tenendo le orecchie
basse.
“Questo
non significa niente.” intervenne Nick, esibendo un’espressione
pensierosa
mentre si appoggiava sulle punte della zampa, “Questa è un’operazione
diretta
dallo ZBI e di certo non racconteranno tutto alla polizia. Ai federali
piace
tenere un basso profilo.”
Judy
sospirò e si morse ansiosamente il labbro inferiore.
“Allora…
dove dovremo farci trovare esattamente?” si chiese la coniglia,
“Quand’è che
verranno a stanarci?”
“Finché
restiamo qui, siamo al sicuro.” sottolineò Nick, “Che cosa vorranno
fare?
Mettere a soqquadro Bunnyburrow per poi spararci?”
******
Non
mi sento affatto tranquilla. Nonostante le rassicurazioni di Nick, lo
conosco
abbastanza bene da intuire che anche lui si sente a disagio.
Voglio
dire, Nick non ha torto: qui siamo assolutamente al sicuro. Nicholas
non passa
inosservato, ma qui chiunque si accorgerebbe della presenza di un
ibrido
lupo-lepre con la pelliccia a strisce.
Allora,
perché mi sento come se stessi per cadere nella sua trappola?
Il
mio viso deve aver tradito ciò che sto pensando perché Nick appoggia
delicatamente una sua zampa sulla mia schiena, mentre mi rivolge un
sorriso
premuroso tenendo gli occhi socchiusi.
Vuole
rassicurarmi. Sono fortunata ad averlo al mio fianco. Perché non me
n’ero
accorta prima?
No…
basta piangermi addosso.
Quello
che devo fare ora è… qualcosa. Per quanto possiamo sentirci al sicuro,
ho
sempre detto che voglio rendere il mondo un posto migliore. Non è nel
mio stile
aspettare inerte mentre due folli terroristi circolano indisturbati a
Zootropolis.
Nick
saluta Oates per entrambi e usciamo fuori dal suo ufficio. Ho la netta
sensazione che voglia dirmi qualcosa, perciò decido di prendere
l’iniziativa.
******
“Non
dirmelo.” esclamò Judy.
“Dirti
cosa?” domandò Nick, tenendo un sopracciglio alzato.
“Io
ti amo, Nick, ma per favore non dirmi che qui siamo al sicuro e che
presto
tutto avrà fine.”
“Mi
ferisce il fatto che tu pensi che io penserei una cosa simile.” disse
Nick,
facendo finta di tenere il broncio. In seguito, però, assunse
un’espressione
seria, “Sai che penso che le cose potrebbero peggiorare prima che
migliorino. È
sempre così che vanno le cose. È la storia delle nostre vite.”
“Non
hai tutti i torti, furbacchione.” esclamò Judy, scuotendo la testa e
affondando
un gomito nel fianco di Nick.
“So
che non sopporti questa situazione. So anche che vorresti tornare a
Zootropolis.” affermò Nick, “Anch’io lo vorrei. Non mi piace starmene
seduto
sulla coda senza far nulla.”
La
volpe sospirò.
“Forse,
prima che avessimo avuto dei figli, avrei fatto di tutto pur di tornare
indietro e disobbedire agli ordini del capitano…” continuò Nick.
“Sei
un pessimo bugiardo.” obiettò Judy con una risatina.
“Sono
un ottimo bugiardo, tante grazie.” ribadì Nick.
“Sei
sempre stato tu il più prudente tra noi due.” ammise la coniglia.
“Anni
trascorsi a truffare chiunque a destra e a manca hanno fatto il loro
dovere.”
rispose la volpe, mentre i suoi occhi guizzavano brevemente da una
parte
all’altra come se ci fosse qualcos’altro da dire.
“Già,
e poi…” cominciò Judy.
“Non
farlo.” disse Nick, facendo eco alla sua precedente dichiarazione.
“Fare
cosa?” domandò la coniglia sbattendo le palpebre.
“Dare
di nuovo la colpa a te stessa.” sussurrò il canide a bassa voce,
“Continui a
farlo, ma ormai il passato è passato. Non c’è ragione che continui a
tormentarti così, a meno che non ti piaccia farlo per qualche
masochistico
motivo.”
Judy
sbuffò. In quel momento, il cellulare di Nick iniziò a squillare. La
volpe lo
tirò fuori dalla tasca dei pantaloni.
“Contatto
sconosciuto.” osservò Nick, mentre Judy si riempì il cuore di terrore.
“Non
rispondere.” disse quest’ultima. Nick rimase a fissare il dispositivo
per
qualche istante, dopodiché fece scorrere il dito sullo schermo e attivò
la
funzione dell’altoparlante.
“Chi
parla? Come ha ottenuto questo numero?” domandò Nick immediatamente.
“Sono
io, Nikolaj.” disse una voce profonda con uno spiccato accento
russo.
Nick
si accigliò per un momento, come se stesse cercando di capire a chi
appartenesse quella voce.
“…
Raymond?” chiese la volpe.
******
Ho
incontrato per la prima volta Raymond, uno degli orsi polari che erano
al
servizio di Mr. Big, molti anni fa durante la mia prima indagine a
Zootropolis.
Il nostro primo incontro non è stato propriamente amichevole. Tuttavia,
Raymond
è diventato più… empatico nei miei confronti dopo che Mr. Big aveva
saputo che
avevo salvato la vita a sua figlia Fru-Fru, anche se quell’orso non era
mai
stato un campione di empatia.
L’ultima
volta che avevo sentito parlare di Raymond era stato in occasione del
funerale di
Mr. Big, perciò mi riempie di paura il fatto che stia chiamando proprio
ora,
soprattutto perché conosce il nuovo numero di cellulare di Nick.
******
“La
coniglia poliziotto è lì con te?” domandò Raymond.
Judy
e Nick si scambiarono un’occhiata, chiedendosi cosa dovessero dire.
Judy optò
per la verità.
“Sì.”
rispose la coniglia.
“Bene.
Ho un avvertimento per voi.” proseguì Raymond.
“Un
avvertimento? A che proposito?” domandò Nick accigliandosi. Ci fu una
breve
pausa, nel corso della quale lui e Judy si guardarono di nuovo negli
occhi,
“Raymond… che cosa hai combinato?”
“Non
ha importanza.” rispose l’orso, “Pensavo che non sarebbe
successo nulla
di male, ma una volta aver saputo dell’esistenza delle bombe, ho capito
che era
troppo tardi per tirarsi indietro.”
“…
stai lavorando agli ordini di Michael?” gli domandò Nick.
“Voi
due siete in grave pericolo.” annunciò Raymond, evitando di
rispondere alla
domanda, “Lui sa dove vi trovate.”
“Non
può venire qui e mettere tutto a soqquadro.” esclamò Nick scrollandosi
le
spalle, “Lo ZBI è qui fuori, a proteggerci in uno spazio aperto.”
“Non
ha intenzione di fare una cosa simile.” rispose Raymond, “Vuole
riportarvi a Zootropolis.”
“E
come intende farlo?” domandò Judy, “Entrambi vogliamo fare ritorno a
casa e
farla finita con tutto questo, ma non siamo così stupidi da esporci in
questo
modo.”
“Ha
mandato qualcuno a Bunnyburrow per farvi uscire dal vostro
nascondiglio.
Sarebbe dovuto toccare a me, ma sono riuscito a scambiarmi con un altro
orso,
in modo da potervi avvertire.”
“In
che modo?” gli domandò Nick, mentre la tensione cominciava
progressivamente a
farsi largo nel tono della sua voce, “In che modo Michael pensa di
farci uscire
allo scoperto?”
“Prendendo
qualcuno che amate.” rispose Raymond in modo criptico.
Judy
sentì il sangue farsi di ghiaccio nelle vene.
******
Questo
significa che non siamo affatto al sicuro qui. Michael intende rapire
qualcuno
che è ci caro. Dal momento che siamo insieme, nessuno di noi due è un
probabile
bersaglio per un rapimento.
Rapimento…
Il
solo pensiero mi manda il cervello in agitazione. Se fossi un mammifero
fuori
di testa, come potrei colpire qualcuno senza fargli direttamente del
male?
È
un pensiero oscuro, ma… ho avuto a che fare con i criminali abbastanza
a lungo
da aver visto nefandezze di ogni genere.
Se
qualcuno avesse giurato vendetta contro un altro mammifero, potrebbe
farlo
fuori dopo aver rapito qualcuno cui tiene, come un coniuge, un genitore
oppure
un…
No.
Per l’amor di Dio, no…
Come
un figlio.
******
Judy
si portò una zampa alla bocca, mentre si tormentava al pensiero che le
aveva
attraversato la mente come un fulmine. Lanciò una breve occhiata a Nick.
“Grazie
per la soffiata, Raymond.” esclamò la volpe in maniera quasi meccanica
prima di
riattaccare. Judy tirò fuori il cellulare dalla tasca. Nick iniziò a
camminare
in direzione del posto dove l’agente Cervozzo aveva parcheggiato la
macchina.
Judy lo seguì.
“Papà?”
disse la coniglia al telefono.
“Oh,
ciao, Judy.” esclamò la voce di Stu, “Che succede? Hai già
finito dallo
sceriffo?”
“Papà,
dove sono Nicholas e Robin?” domandò sua figlia, cercando di tenere
fuori il
panico dalla sua voce.
“L’ultima
volta che li ho visti, stavano andando da Gideon.” rispose
l’anziano
coniglio, “Dovevano incontrarsi con Joshua.”
Judy
sapeva che sia Nicholas sia Robin dovevano per forza trovarsi
all’aperto. Chi
poteva prevedere che Michael avrebbe potuto rapirli?
“C’è
qualcosa che non va, Judy?” domandò Stu preoccupato.
“Ecco…
io… non lo so, papà.” rispose Judy, “Io… ti richiamerò più tardi.”
Judy
riattaccò e rimise il cellulare in tasca, quando raggiunsero la
macchina.
“Che
cosa succede?” domandò l’agente Cervozzo.
“Abbiamo
appena ricevuto una soffiata secondo la quale Michael è sulle nostre
tracce.”
rispose Nick.
“Non
so se ve ne siete accorti, ma ci sono più agenti a tenervi sotto
controllo da
quando siete arrivati qui.” ribadì l’agente dello ZBI, “Due dei nostri
tengono
sott’occhio tutto quello che succede nel Burrow e altri due stazionano
in
città. Se Michael fosse qui per voi, avrebbe dovuto eludere la nostra
sorveglianza.”
“Ma
non sarebbe stato necessario per arrivare ai nostri figli.” affermò
Judy.
Cervozzo
si sporse in avanti.
“Volete
forse dirmi che sta cercando di farvi uscire allo scoperto?” domandò
quest’ultimo.
“Sì!”
ribadì Judy.
Cervozzo
sibilò brevemente dal naso. Prese un walkie-talkie
dal cruscotto e schiacciò il pulsante di avvio della chiamata.
“Agente
Sanchez, qual è la tua posizione, passo?” disse Cervozzo al dispositivo.
“Attualmente
mi trovo fuori dalla pasticceria, passo.” fu la risposta.
“Hai
notato qualche attività insolita?”
“Finora
è tutto tranquillo.” affermò l’agente Sanchez, “I cuccioli
stanno
uscendo dal negozio in questo istante.”
“Ricevuto.”
replicò Cervozzo, “Agente Ramiro, qual è la tua posizione?”
“Sono
all’ingresso della città sul lato orientale. Nulla da segnalare, a
parte una
coppia di orsi polari a bordo di un furgone Herd Ramsit diretto a
Podunk.”
“Ricevuto.”
disse Cervozzo, mantenendo tuttavia un’espressione accigliata mentre
giocherellava con l’antenna del walkie-talkie, “Devo ammettere che è
strano.
Perché mai due orsi polari dovrebbero andare in quella cittadina
insignificante
che è Podunk?”
Judy
si sentiva come se le mancasse l’aria.
“La
via più breve per arrivare a Podunk da Zootropolis…” iniziò.
“Non
passa attraverso Bunnyburrow.” concluse Nick per lei, “Se ti immetti
nell’entrata est, impiegheresti almeno un’ora e mezza prima di arrivare
a
destinazione.”
Cervozzo
premette nuovamente il pulsante d’accensione del suo dispositivo.
“Agente
Ramiro, riesci a individuare il numero di targa di quel furgone?”
domandò al
suo sottoposto.
“Ehm…
sì, certo… riesco a vederlo.” annunciò dopo una breve pausa, “Il
numero
di targa è 29THD03.”
Nick
e Judy si guardarono preoccupati. Sentire quella sigla aveva riportato
a galla
vecchi ricordi, specialmente se collegati alla chiacchierata avuta con
Raymond
pochi minuti prima.
“Quel
numero di targa non appartiene al furgone.” affermò Judy, “Appartiene a
una
limousine nel Distretto di Tundratown.”
Cervozzo
spalancò gli occhi.
“A
tutti gli agenti, qui parla Cervozzo.” annunciò il cervo, “Dobbiamo
fronteggiare un possibile attacco contro Hopps e Wilde. I sospetti sono
a bordo
di un furgone Herd Ramsit bianco, numero di targa 29THD03. La targa è
rubata da
una limousine. I sospetti sono da considerare armati e pericolosi.”
Cervozzo
ricevette alcuni 10-4 di conferma da parte degli altri agenti, prima di
tirare
fuori il cellulare.
“Capo?
Sono Tony.” disse il cervo al suo superiore, “Abbiamo un problema qui.”
******
Un
problema? UN PROBLEMA?!
Li
ho contati, i loro 10-4. Erano ben sei, e nessuno di essi mi aveva
davvero
rassicurato a proposito del fatto che lo ZBI avesse la situazione sotto
controllo. Oh, santo cielo… dobbiamo raggiungere i nostri figli.
Non
aspetterò che l’agente Cervozzo ci porti fin là. Comincio a correre
verso
l’ufficio dello sceriffo.
Bunnyburrow
è piuttosto piccola, ma impiegherei comunque alcuni minuti per
raggiungere la
pasticceria di Gideon a piedi. Se seguissi la logica, Cervozzo potrebbe
portarci lì più velocemente, ma in questo momento non riesco proprio a
pensare
con lucidità.
Le
mie orecchie percepiscono il suono di qualcosa che assomiglia molto
allo
schianto di un oggetto metallico grande e molto pesante contro un altro
oggetto
simile. Poi sento rumori di spari e sono costretta a correre più
velocemente.
Mi fa male il petto, ma ora quasi dimentico di aver avuto un attacco di
cuore
non molto tempo fa.
Arriviamo
da Gideon, ma mi accorgo che esce del fumo dall’auto dello ZBI
parcheggiata
all’esterno; la parte anteriore della vettura sembra essere stata
colpita molto
duramente. Nick mi afferra la spalla per impedirmi di correre verso il
veicolo.
Questo
è un bene per me, perché un proiettile mi manca di poco le zampe;
guardo in
direzione dello sparo.
Un
furgone bianco. Un orso polare appoggiato al finestrino del passeggero
con una
pistola puntato contro di noi.
Il
furgone accelera e mi precipito in avanti verso la macchina. Gli agenti
dello
ZBI sono fuori combattimento, coi dardi piantati in mezzo alle loro
spalle. Ci
sono delle schegge di vetro sparsi nell’abitacolo, il che significa che
quegli
orsi polari avevano a disposizione qualcosa di talmente resistente da
riuscire
a perforare quello che avrebbe dovuto essere un vetro resistente ai
proiettili.
Mi
guardo attorno e non ci sono tracce di Nicholas e Robin.
Questo
significa una sola cosa.
Li
hanno presi.
Mentre
il furgone si allontana, noto qualcosa: un cellulare bruciato a buon
mercato,
caduto sul sedile del passeggero nell’auto dello ZBI. Mi avvicino e
inizia a
squillare. Le mie zampe tremano mentre lo afferro.
******
“Pronto?”
disse Judy.
“Metti
in vivavoce.” esclamò una voce maschile dall’altro capo del
telefono. Judy
fece quanto le era stato detto.
“Cosa
diavolo hai intenzione di fare ai nostri figli?” domandò Nick furente.
“Innanzitutto,
dovreste darvi una calmata.” fu la risposta, “La rabbia porta a
compiere
decisioni sbagliate. Penso proprio che tu, Nicholas Wilde, dovresti
saperlo
meglio di chiunque altro.”
“Perché,
tu…” esclamò la volpe, digrignando i denti.
“Basta,
Nick!” disse Judy, mentre lo teneva a bada stringendogli una zampa.
“Vi
siete calmati, ora?” continuò la voce, “Adesso ascolterete
quello che ho
da dirvi. I vostri figli stanno venendo da me. Molto presto, metterò in
atto il
mio piano e la città di Zootropolis perirà.”
“Perché
stai facendo tutto questo?” domandò Judy.
“Le
tue azioni hanno portato la morte nella mia famiglia.” fu la
risposta.
“Non
so nemmeno chi sei!” dichiarò la coniglia.
“BUGIARDA!”
gridò la voce con veemenza, “Sono passati diciannove anni dai
disordini che
sono costati la vita ai miei genitori, soltanto perché erano diversi
dagli
altri. Erano un predatore e una preda che avevano avuto il coraggio di
generare
un ibrido. So che la notizia è stata insabbiata, ma so anche che tempo
fa hai
cercato delle risposte alle tue domande, che probabilmente riguardavano
tuo
figlio. Pensi che dovrei lasciarlo in vita, dopo che tutto quello che
hai fatto
ha portato i miei genitori alla morte?”
Judy
era letteralmente paralizzata; non sapeva se piangere o urlare.
“Sei
stata proprio tu a innescare la miccia che ha scatenato tre mesi di
disordini
in tutta la città.” continuò la voce, “Disordini che hanno
consentito al
più vile degli specisti di girovagare a piede libero. I miei genitori
sono
stati presi di mira perché mio padre era un lupo e mia madre una lepre.
Avevano
sperato di vivere in un mondo in cui predatori e prede potessero vivere
insieme
per davvero; per questa ragione, sono stati uccisi. Voglio che tu provi
sulla
tua pelliccia quello che ho sofferto io, prima di ucciderti e insegnare
alla
tua amata città che la vera unione risiede solamente nella morte. Mi
troverai
all’ultimo piano del City Centre Works. Non dubito che, non appena
questa conversazione
sarà terminata, rivelerai allo ZBI la mia posizione, ma non importa.
Non appena
si attiveranno per venirmi a cercare, il conto alla rovescia sarà già
iniziato
e sarà troppo tardi per interrompere la sequenza. Fatevi trovare qui
entro la
fine della giornata, altrimenti i mocciosi moriranno.”
Subito
dopo, si sentì un rumore che fece terminare la chiamata.
Judy
emise un sussulto soffocato, mentre Nick respirava profondamente.
“La
domanda giusta sarebbe su cosa dovremmo fare, ma credo che sappiamo
entrambi
cosa succederà.” ribadì Nick.
Detto
ciò, la volpe tirò fuori il cellulare dalla tasca, mentre l’agente
Cervozzo lo
imitava, probabilmente allo scopo di contattare il suo diretto
superiore. Judy
si prese un momento per riflettere, prima di prendere anche lei il
telefono per
chiamare la centrale.
“Qui
è il Distretto Uno del Corpo di Polizia di Zootropolis, sono Benjamin
Clawhauser.” fu la pimpante risposta del ghepardo che da anni
ricopriva il
ruolo di centralinista all’interno della centrale.
“Clawhauser…
che bello sentire la tua voce.” disse Judy.
“Ehilà,
Judy…” replicò il corpulento felino, “Tutto bene? Mi sembri…
preoccupata.”
“Sto
segnalando un 207 e un imminente 10-89 nell’edificio del City Centre
Works”
esclamò la coniglia, cercando di mantenere un tono che fosse
professionale il
più possibile.
“Wow…
come fai a sapere tutto questo se tu e Nick siete ancora a Bunnyburrow?”
“Perché
quel bastardo ha preso i miei figli!” gridò Judy esasperata.
“…
Junior e Robin?” Clawhauser non spiccicò parola per qualche
istante, “Oh,
per l’amor di… ti passo immediatamente il capitano, anche se credo che
lo ZBI
sia già al corrente della cosa.”
“Credimi…
lo sanno eccome.” replicò Judy, attirando su di sé l’attenzione
dell’agente Cervozzo.
“D’accordo…”
Clawhauser non sembrava tanto convinto, “Te la passo.”
Dopo
un breve clic, Judy sentì la voce del capitano Fangmeyer al telefono.
“Hopps…”
disse la tigre, “Clawhauser mi ha riferito che stai segnalando un
207 e un
10-89.”
“Esatto.”
rispose Judy con fermezza, “Michael ha posizionato una bomba preparata
con il
Risveglio dei Morti all’interno del complesso del City Centre Works e
ha
catturato i miei figli per attirarci fin lì. Lo so perché… sto andando
esattamente dove vuole che vada.”
“Non
devi avvicinarti a quell’edificio per nessuna ragione.” affermò
Fangmeyer
severamente, “Questo è un ordine.”
“Consegnerò
il distintivo e rassegnerò le mie dimissioni, se devo.” ribatté Judy,
“Ma non
mi siederò a zampe incrociate mentre quel maniaco tenta di uccidere i
miei
figli o di gettare l’intera città nel caos. Io andrò là, e lo farò come
componente di una squadra d’assalto o da sola.”
Fangmeyer
sospirò al telefono.
“Lo
dirò forte e chiaro, tenente.” minacciò il capo della polizia, “Non
devi
avvicinarti al centro della città per nessun motivo al mondo. Mi
metterò in
contatto con lo ZBI e invierò la TUSK sul posto. Ti riporteremo i tuoi
figli
sani e salvi, ma per nessuno motivo…”
Judy
chiuse improvvisamente la comunicazione, digrignando i denti per la
rabbia.
“Anche
il capo ritiene che faresti meglio a rimanere qui.” annunciò Cervozzo.
“E
tu che ne pensi?” gli domandò Judy.
“Beh,
ecco…” il cervo incrociò le zampe pensieroso, “Penso che faresti
qualsiasi cosa
tu abbia intenzione di fare. Non sarei affatto sorpreso se il capo lo
sapesse
già, ma mi ha già detto ciò che aveva da dire.”
“Quindi
hai intenzione di aiutarci?” domandò Nick.
L’agente
Cervozzo rimase in silenzio per qualche minuto.
“Sì.”
dichiarò finalmente il cervo, voltandosi verso la macchina, “Il capo
potrebbe
avermi detto qualcosa, ma mi scuoierà vivo e appenderà le mie corna al
muro se
dovesse scoprire che mi sono fatto sfuggire voi due da sotto il muso.”
******
La
decisione è stata presa. Cervozzo non dice altro e si limita a farci
entrare
nella sua auto. Mette in moto e imposta la destinazione finale del
tragitto
tracciato dal navigatore satellitare: il centro di Zootropolis.
Nicholas, Robin… tenete duro… stiamo arrivando.
Note
dell’autore: Con
questo siamo arrivati al sedicesimo
capitolo!
Nonostante
tutte le misure di sicurezza approntate dallo ZBI, gli scagnozzi agli
ordini di
Michael sono riusciti a prendere in ostaggio i poveri Nicholas e Robin.
Ora
Nick e Judy non possono fare altro che ritornare immediatamente a
Zootropolis
per salvare non soltanto le vite dei loro figli, ma anche quelle degli
ignari
abitanti della città.
Ecco
a voi un elenco dei codici usati in questo capitolo:
10-20:
posizione corrente;
10-4:
messaggio ricevuto e compreso;
207:
rapimento di minori;
10-89:
allarme bomba.
Come
è mia consuetudine, vi lascio alcuni link utili:
Pagina
DeviantArt dell’autore: https://www.deviantart.com/giftheck/
Capitolo
XVI di Waking Death: https://www.deviantart.com/giftheck/art/Waking-Death-17-Missing-727462321
Storia
completa: https://archiveofourown.org/works/11441793?view_full_work=true