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Autore: Saeko_san    10/04/2020    3 recensioni
Un'ombra si risveglia alla Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari, a Venezia, qualche giorno dopo l'uccisione di un importante imprenditore della zona.
Un patto di collaborazione viene stretto tra l'ombra e una giovane ragazza, in cerca di vendetta.
| written between 2009 and 2010 |
Genere: Mistero, Sovrannaturale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 6:
Iniziare a lavorare
 
2 febbraio 2002. Venezia, piazza San Marco, Biblioteca Marciana.
 
Era un sabato quasi caldo, ma con un dolce venticello salmastro. Lixa e Manes avevano avuto qualche problema per entrare in biblioteca, poiché vi poteva accedere solamente chi doveva studiare: nessuna visita, nessun prestito d’alcun genere, e il problema principale era che nemmeno loro erano sicuri di cosa dovessero studiare; anzi, per la verità di cosa dovesse studiare Lixa, dato che l’ombra doveva solo dare un’occhiata agli archivi.
Poiché però gli archivi della polizia erano inaccessibili senza autorizzazione da parte delle forze dell’ordine, risultava difficile entrarvi; per fortuna la ragazza aveva un vecchio amico poliziotto dello zio che doveva un favore al defunto presidente della Ca’ de Delizie e lei gli aveva dunque chiesto un’autorizzazione passata di sottobanco, in memoria della vecchia amicizia con Livio Tosca; per il sabato mattina erano riusciti a procurarsela e a fare l’accesso alla Marciana.
La donna all’accettazione li aveva guardati con sospetto, così come aveva guardato con sospetto le autorizzazioni che i due ragazzi le avevano presentato, al che Lixa le aveva detto che se avesse avuto dei dubbi, poteva darle il numero di telefono diretto di chi aveva rilasciato quei documenti; la signora aveva scosso la testa ancora dubbiosa, per poi alzarsi e accompagnare Manes nella sezione degli archivi polizieschi, mentre indicava alla ragazza la sezione libera della biblioteca dove avrebbe potuto cercare quello che le serviva per la “ricerca scolastica” menzionata nell’autorizzazione.
Lixa era riuscita a camuffare Manes abbastanza bene: aveva messo una fascia nera da calciatore intorno alla sua testa per coprire le ciocche verdi e delle lenti a contatto azzurre per nascondere i riflessi dorati degli occhi.
E così si erano divisi.
Lixa, dopo aver indirizzato uno sguardo sbieco alla signora all’entrata, aveva svoltato per la direzione opposta a quella indicata, recandosi nella sezione di racconti di fantascienza e fantasia, accanto (paradossalmente) a quella dei testi religiosi, mentre Manes, dopo essere stato lasciato solo dalla bibliotecaria, si trovava nell’archivio.
Guardò sconsolato gli scaffali di quel luogo polveroso: erano stracolmi.
Mi basterà dare un’occhiata agli ultimi” pensò, lasciando stare la sezione dell’archivio storico.
Così si diresse verso gli ultimi faldoni dell’archivio corrente, sotto la voce “casi recenti”, prese un fascicolo con riportati gli ultimi mesi del 2001e gli inizi del 2002 e iniziò a leggere.
Per l’ora di pranzo ormai li aveva finiti tutti e, purtroppo, non aveva trovato nulla di soddisfacente per le sue ricerche. C’erano storie di gente con problemi psichiatrici (o presunti tali) che aveva ucciso per il gusto di farlo, omicidi di donne da parte di uomini per motivi di gelosia, casi irrisolti, morti avvenute per futili incidenti, morti bianche su luoghi di lavoro; solo tra i casi ancora in corso di svolgimento, aveva trovato citato l’omicidio avvenuto il 23 gennaio 2002 e l’uomo era Livio Tosca. Sapeva che Tosca era il cognome di Lixa, la ragazza stessa gliel’aveva detto; aveva inoltre trovato il luogo dell’omicidio, il risultato dell’autopsia e i dati personali della vittima. Livio Tosca era stato ucciso proprio davanti alla basilica dei Frari; l’autopsia riferiva il fatto che l’uomo fosse deceduto per lo sparo di un revolver calibro 22 al cuore e che, non essendo contento, l’assassino l’avesse colpito anche alla fronte.
L’orario di morte era stato decifrato per l’una e trentacinque della notte del 23 gennaio 2002. Il fascicolo diceva soprattutto che la vittima aveva ricevuto una lettera di minaccia due giorni prima e che dunque aveva portato 30 mila euro con sé e anche che il denaro era stato lasciato accanto al corpo della vittima, intonso; motivo per cui si presupponeva che fosse stato ucciso per un movente che non coinvolgesse i soldi. Quando lesse tali informazioni Manes tornò con la mente al patto che aveva fatto con Lixa, a quando aveva pensato di essere stato risvegliato da una vendetta.
Possibile che fosse stato per quell’uomo? Scorse ancora gli appunti che aveva in mano e trovò data di nascita, il resoconto del lavoro e di parte della vita privata di Livio Tosca. In ultimo c’era scritto che le indagini erano ancora in corso di svolgimento e che solo due persone in tutto il Campo dei Frari avevano sentito gli spari.
Questo era un punto di partenza: avrebbe potuto iniziare a spiare i loro pensieri. Ed ecco che gli venne in mente un ricordo, il primo che aveva avuto quando si era svegliato: un uomo con un anello verde e una mano più giovane dell’altra sparava alla fronte di un uomo in ginocchio, che aveva già un buco rosso nel petto.
Quello doveva essere il momento dell’assassinio di Livio Tosca.
Ricordò ancora: l’assassino improvvisamente spaventato che si voltava a correre e saltare su un battello attraccato poco lontano da lì, mentre delle luci blu si riflettevano in lontananza. Prima che uscisse completamente dal Campo dei Frari lo vide voltarsi un attimo. Non riconobbe le fattezze ma ricordò un paio di occhi verdi, come l’anello che portava al dito. Nel cielo c’era la luna piena, il cielo era terso e non ricordava altro. Adesso almeno aveva qualcosa in più su cui basarsi.
Si alzò e uscì dalla sezione degli archivi e vide Lixa venirgli incontro. Aveva un’aria a metà tra l’afflizione e la felicità.
 
-Lixa!-.
-Andiamo a pranzo, Manes. Sto morendo di fame-.
-D’accordo-.
 
Uscirono dalla Biblioteca Marciana, lasciando detto che sarebbero ritornati nei giorni successivi. Lì accanto c’era una piccola rosticceria; vi entrarono e ordinarono un panino con una cotoletta di pollo. Mentre mangiavano Manes guardò Lixa e le chiese:
 
-Le tue ricerche di oggi non sono andate a buon fine?-.
-Purtroppo no, Manes. Però ho trovato alcune storie interessanti che parlano di quadri in grado di contenere mondi diversi, disegni che prendono vita e cose del genere. Forse in mezzo a quelle righe posso trovare la soluzione per poterti far entrare nel quadro. E tu, hai trovato qualcosa?-.
 
Manes le riferì tutto ciò che aveva scoperto e ricordato. Man mano che raccontava vedeva negli occhi di Lixa crescere il rancore, cosa non gli piaceva per nulla. Il rancore, quella rabbia repressa e profonda che le brillava negli occhi, era innaturale su quel volto grazioso.
Una volta finito il pranzo si avviarono verso la chiesa di Santa Maria Gloriosa dei Frari. Il sole iniziava lentamente ad abbassarsi.
 
-Lixa …-.
-Sì?-.
-Ho deciso di aggiungere una piccola clausola al nostro patto-.
-Che clausola?-.
-Io ti aiuterò a compiere la tua vendetta, ma tu in cambio non dovrai assistere. O perlomeno, non dovrai provare gioia per l’uomo che verrà ucciso-.
-Non dovrò assistere?-.
-Proprio così. Solo se ci fosse qualcosa che ti costringesse ad assistere, allora ti prego non di provare gioia. Anzi, non provarla in nessun caso-.
-Perché?-.
-Perché quella luce di odio che ti compare negli occhi non mi piace-.
-D’accordo. Tu in cambio dovrai darmi tutto il tempo che mi serve per le mie ricerche. E in tal caso aiutarmi-.
 
Manes alzò un sopracciglio.
 
-Qualche volta- aggiunse Lixa in fretta.
-D’accordo-.
 
Si strinsero di nuovo la mano, questa volta più rilassati. Manes era decisamente più tranquillo. Sorrise alla ragazza, poi le voltò le spalle ed entrò in chiesa; sentì lo sguardo di Lixa sulla schiena finché non chiuse la porta del campanile alle sue spalle.
La ragazza non sapeva quanto quella clausola avrebbe aiutato anche lei, non sapeva se sarebbero stati in grado di rispettarla entrambi.
In fondo non le piaceva essere vendicativa; era tuttavia un sentimento che non riusciva a reprimere. Anzi si trattava di un istinto, più che altro. Come una serpe che striscia infida e affamata tra i vicoli e si vendica sugli umani che hanno tentato di ucciderla perché non a loro somigliante; ma lei non si sentiva una serpe. Fissò il cielo che diventava sempre più scuro. Quando arrivò sulla soglia di casa il sole lo aveva dipinto di rosa, nell’ultimo fulgido bagliore del tramonto.




























Note di Saeko:
buongiorno gente, poiché è venerdì (tra l'altro il venerdì prima di Pasqua), ho finito prestissimo di lavorare oggi e mi sono potuta dedicare a questo capitolo: il difficile ingresso alla Biblioteca Marciana è ovviamente inventato, poiché vi si può entrare liberamente, così come cita il suo sito internet; ma avevo necessità di rendere un po' difficoltoso l'ingresso dei due protagonisti, poiché per un piccolo inghippo letterario ho inventato il fatto che gli archivi della polizia potessero essere conservati nella biblioteca più importante e famosa di Venezia. Spero non risulti esageratamente forzato.
Inoltre mi piaceva l'idea che per cominciare a capire da dove partire per risolvere il caso e capire chi fosse l'assassino di Tosca, decidessero di andare nell'unico posto in cui sarebbe possibile andare senza destar sospetti, ovvero la biblioteca.
Non succede molto di più, a parte Manes che ricollega il primo pezzo del puzzle dei suoi ricordi e comprende cosa significhi la prima scena che la sua mente ha formulato dopo essere stata risvegliata dalle due gocce di sangue rimaste sul ciottolato di fronte alla chiesa.
Passo ora ad alcuni ringraziamenti:

ad alessandroago_94 per aver lasciato un commento al capitolo 5 della storia;
Estel_naMar per essere passata a recensire il capitolo 3;
Miryel per aver letto e recensito il capitolo 1;
Bloody Wolf per essere passata a leggere e recensire il prologo.

Volevo ringraziare inoltre Elgas Cartasporca per aver recensito rispettivamente il capitolo 2 e 1 dell'altra mia fanfiction, ovvero Historiae - Il viaggio fantastico.

Grazie davvero a chiunque sia passato da queste parti a leggermi e ci si vede domenica. Ne approfitto per augurare una Buona Pasqua a tutti voi, nonostante la quarantena e il sole che ci prende in giro mentre siamo tutti a casa.

Saeko's out!
  
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