Ded to: A te, che mi sopporti quando ti dò contro.
A te, che sei il mio rifugio per le farfalle...
Lì...
Se ne stava lì, nel silenzio della notte, nascosto dalle luci della Sala Grande.
Lì, nel punto in cui poteva fondersi con il buio, immobile a guardare la luna che ricordava, con il suo pallore, il viso di quella donna.
Pallida, dolce, fragile. Un fiore di carta nelle sue mani, una foglia invecchiata e gracile tra quelle braccia che le avevano lasciato la libertà di volare via.
Bellissima, avvolta nella seta delle sue lenzuola, umide del suo piacere e di nient’altro.
Ed ora, mentre il mondo dentro se la rideva, lui era lì, a guardare il vento d’autunno che, come lui, non poteva essere un rifugio per le farfalle.