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Autore: Edelwise    10/04/2020    1 recensioni
Si trovava in uno stato confusionale, non ricordava dove fosse e cosa stesse succedendo.
Aveva ricordi confusi nella sua testa.
Fiotti di luce rossa, risate di piacere, urla di dolore.
Sentì qualche passo, provenire da chissà dove, un cancello aprirsi e qualcuno venire verso di lei in modo cauto, come se avesse paura di farsi scoprire.
“Bevi” soffiò.
Una ciotola si avvicinò alle sue labbra, mentre una mano fredda dietro la nuca l’accompagnava nel bere.
Svenne improvvisamente.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Draco Malfoy, Hermione Granger, Severus Piton | Coppie: Draco/Hermione
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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U N A    V I T A   P E R   U N A    V I T A 

 

*




 

Tutto intorno a lei era buio.

Era avvolta nel silenzio, una goccia scendeva chissà dove.

Sentiva il pavimento freddo venire a contatto con la sua schiena e un dolore lancinante al braccio che non era nemmeno paragonabile al dolore che provava nelle membra, come se qualcuno l’avesse spaccata.

Si trovava in uno stato confusionale, non ricordava dove fosse e cosa stesse succedendo.

Aveva ricordi confusi  nella sua testa.

Fiotti di luce rossa, risate di piacere, urla di dolore.

Sentì qualche passo, provenire da chissà dove, un cancello aprirsi e qualcuno venire verso di lei in modo cauto, come se avesse paura di farsi scoprire.

“Bevi” soffiò.

Una ciotola si avvicinò alle sue labbra, mentre una mano fredda dietro la nuca l’accompagnava nel bere.

Svenne improvvisamente.

 

“Lurida Mezzosangue, confessa” urlò una voce stridula.

“Non lo so…”disse debolmente 

Crucio!

Senti il suo corpo contorcersi, mille aghi punge la sua pelle e scaglie di vetro che si conficcavano nel petto.

Svenne di nuovo.

Si risvegliò di nuovo al buio, semi cosciente.

Sentì di nuovo quei passi ed infine uno straccio gelido sulla fronte.

Poi di nuovo da sola.

Poco dopo si accorse che qualcuno le stava curando l’avambraccio proprio li dove la scritta mezzosangue faceva capolino, bruciava anche quella più del solito.

“Chi sei?”

Nessuno rispose.

Svenne di nuovo.

 

“Portateli giù Codaliscia!” ordinò Bellatrix “io e la signorina dobbiamo fare due chiacchiere tra donne!”

Furono gli attimi più devastanti della sua vita.

I più dolorosi, forse anche peggiori di quando dovette cancellare la memoria dei suoi genitori per salvarli dal Mondo Magico.

Bellatrix si fiondò su di lei, negli occhi la pazzia e quel sorriso che non prometteva nulla di buono.

La scaraventò per terra e puntò la sua bacchetta contro l’avambraccio della ragazza.

“Cosa ci facevate nella mia Camera Blindata?” domandò

Hermione non rispose.

La donna ridacchiò di gusto. 

Iniziò ad incidere su quella pelle così chiara ed immacolata qualcosa. 

Hermione urlò e una piccola lacrima scese sulle sue guance.

Ogni volta che la ragazza non rispondeva la strega incideva una lettera sulla sua pelle.

Infine comparve la scritta che per lei sarebbe stata per sempre un marchio:

M E Z Z O S A N G U E.

Rimase a terra immobile.

Il braccio dolorante.

Cosciente, sperando che tutto quello finisse il prima possibile.

In una frazione di secondo dopo aver espresso quel piccolo desiderio, fu il finimondo.

Harry e Ron comparvero e diedero vita ad una battaglia a colpi di incantesimi. 

Fiotti verdi e rossi si stagliavano per la stanza.

Le urla di Bellatrix che alla fine la prese per la gola e mise fine a quello scontro.

Fu dobbi ad incasinare ancora di più la situazione provocando Bellatrix che stufa di quel teatrino prima che tutti potessero smaterializzarsi,  fece apparire una corda nera e trasportò Hermione dalla sua parte mentre con l’altra mano lanciò il suo pugnale verso Dobby. 

Lesse le labbra di Harry “Torneremo a prenderti.”

 

Ma non tornarono.

Quanti giorni erano passati? 

Che ore erano?

Dove erano Harry e Ron?

Come stava Ron?

Ma soprattutto quanto le rimaneva da vivere?

Si risvegliò di nuovo avvolta nel buio più totale, con una goccia fastidiosa che contiuava a cadere.

Doveva essere in qualche sotterraneo di Villa Malfoy.

Sentì la porta riaprirsi. 

Questa volta erano più persone, la stavano di nuovo portando al macello.

“E’ ancora viva?” chiese una voce femminile, calma.

Sentì due dita fredde posarsi sul polso “Si, ma non so quanto ancora resisterà”

Quella voce suonava familiare.

Silenzio totale, aprì leggermente gli occhi e vide nella penombra un volto, attese qualche secondo e quel volto la guardò,la luce illuminò una sola iride...grigia.

Richiuse gli occhi e posò la guancia sul pavimento freddo.

Udì semplicemente i due che discutevano “Perchè non vuole capire che la stupida Mezzosangue non aprirà mai la bocca? La sta uccidendo!”

“Bellatrix vuole assolutamente sapere i piani di Potter, per salire quel gradino che ha conquistato Piton mesi fa.”

“Il Signore Oscuro sa benissimo i piani di Potter!” ringhiò l’altro “E secondo me sarebbe meglio avere un’esca che un morto!”

Quella voce, riconosceva quella voce.

Sentì il cancello chiudersi e ritorno a fissare il vuoto.

 

Qualche ora più tardi probabilmente sentì il cancello aprirsi.

Sentì posare qualcosa per terra e sentì qualcuno avvicinarsi a lei.

“Bevi” le suggerì 

L’aiuto con una mano dietro la nuca a bere quella che dal sapore sembrava acqua ma poteva benissimo essere qualsiasi tipo di pozione che lei non se ne sarebbe mai accorta.

Le mani fredde presero il suo avambraccio e si occuparono di quella scritta ormai incisa come un marchio sulla sua pelle.

“Chi sei?” domandò piano.

Nessuna risposta.

“Chi sei?” richiese Hermione curiosa.

Ancora nessuna risposta.

Con tutte le forze che aveva ancora in corpo gli bloccò il braccio con cui la stava curando.

Era troppo debole e quella figura scura si liberò in fretta.

“Chi sei?” ripetè con un tono di voce alto.

“Non urlare, Mezzosangue” ringhiò “Lumos!

La punta della bacchetta si illuminò ed un fascio di luce pervase la stanza.

Il volto scuro si illuminò ed un paio di iridi grigie la stavano fissando mentre ciocche bionde ricadevano sul suo volto.

Draco Malfoy.

La ragazza rimase immobile.

“Devi bere questa pozione” disse infine “ ti sentirai meglio.”

“Così che Bellatrix possa continuare a torturarmi?”

“Mezzosangue...bevi...questa...maledetta...pozione!” ordinò “o te la ficco io giù per la gola!”

La ragazza si mise a sedere e Draco l’aiutò sfiorandola appena.

Bevve. La pozione sapeva di legno e qualcosa come melograno.

Dopo aver finito di bere strisciò verso il muro e vi si appoggiò.

Draco era li in piedi con le mani in tasca che la fissava.

Hermione si guardò il braccio,il rosso vivo era diventato un rosso spento.

“Che ti prende? Perchè mi stai aiutando?”

Draco non rispose “Hai fame?” chiese piuttosto.

“Sto bene.”

“Perchè San Potter non viene a prenderti?”

“Non lo so…”

“Quello stupido elfo…”

“Quanti giorni sono passati?”lo interruppe.

“Due”rispose calmo.

Ad Hermione venne il voltastomaco, una nausea che le pervase tutto il sistema gastrointestinale.

Solo due giorni.

Quanto ancora avrebbe dovuto resistere?

Quanto ancora avrebbe dovuto sopportare

Hermione tossi e posò il viso sul mattone freddo del muro.

“Siamo ancora a Villa Malfoy?”

“Si” disse piano Draco.

La nausea non si arrestava ma aumentava.

 Perchè Harry non era ancora venuto a salvarla? Cosa stava succedendo?

Si sentì mancare la terra sotto i piedi stava per svenire e così battere la testa, ma due mani la presero sotto le ascelle e la posarono piano per terra.

 

Crucio!

Risate compiaciute.

Spilli che penetravano la sua carne.

Aprì leggermente gli occhi e si ritrovò nel salone di Villa Malfoy, per terra.

Si voltò appena e vide Draco Malfoy con un'espressione preoccupata ma allo stesso tempo severa.

“Cos’altro possiamo incidere su questo bel visino?”

Bellatrix era piombata su di lei e con la punta della bacchetta segnava il suo volto.

“Puttana?” disse “sarebbe carino no?”

Rise di gusto.

“Basta così” intervenne una voce calma in mezzo al salone.

Quella voce Hermione la conosceva bene.

Aprì leggermente gli occhi: Severus Piton la stava osservando con un velo di preoccupazione in volto.

“Oh Seversus” disse allegramente Bellatrix “sei venuto a darmi una mano per farla parlare?”

“No” disse secco.

Hermione era sicurissima che Bellatrix avesse cambiato espressione.

“Il Signore Oscuro chiede che tu la smetta di torturarla.”

“Cosa?” chiese incredula.

“Ritiene che la signorina Granger sia più utile come esca per incastrare Potter  che come cadavere”

Quelle parole le aveva già sentite.

“Ma…”

“ Non vorrai venir meno alle decisioni del Signore Oscuro?”domandò con tono calmo.

Lei emise una smorfia.

“Draco portala nei sotterranei” ordinò Piton.

Il biondo si mosse, strattonò  la ragazza e la portò nei sotterranei

“Malfoy…”

“Dopo!” ordinò sottovoce.

 

Era appoggiata al muro, respirava affannosamente.

Probabilmente qualche costola era rotta.

Osservava il buio, finché non sentì dei passi venire verso di lei, chiuse gli occhi.

"Lumos" udì e poi lo vide.

Draco con in mano una piccola cassetta di legno e una boccetta di quella che doveva essere la pozione.

Gliela porse in silenzio.

Hermione la bevve tutta d'un fiato.

Draco si avvicinò a lei e iniziò a curare la ferita sull'avambraccio.

Hermione si voltò dall'altra parte guardando un punto qualunque nel buio.

"Loro non sanno che mi stai curando?"

Il ragazzo non rispose. 

Dopo aver medicato il braccio controllo il viso, sicuramente si stava assicurando che non ci fosse nessuna cicatrice.

"Hai qualche dolore in particolare?"

"Credo mi abbia rotto qualche costola"

Draco rimase in silenzio per qualche secondo osservando la ragazza.

"Fammi vedere"

"Non mi toccare" disse lei di rimando.

"Non fare la stupida Granger"disse furibondo "Vuoi tornare da San Potter tutta intera?"

Hermione non ribatte ma lo guardo dritto negli occhi.

Le sue iridi erano grigio scuro, aveva un'espressione dura e delle occhiaie appena accennate.

Le sue mani aprirono la zip della felpa ed iniziò a toccare il petto della ragazza sotto il seno.

Prese la bacchetta e iniziò a pronunciare strani incantesimi ed Hermione sentì la sua costola rimettersi a posto.

Si sentirono dei passi, Draco mosse velocemente il suo sguardo sulle scale.

"Nox" soffiò 

La bacchetta si spense.

Mise una mano sulla bocca di Hermione, come per ricordarle di non parlare.

Dalle sbarre della cancellata comparve la testa di Codaliscia, che controllava che tutto fosse a posto, probabilmente stavano facendo troppo rumore.

Draco lo sentì andarsene e fece di nuovo luce.

Hermione era lì impassibile, le tolse la mano dalla bocca.

"Hai fame? È due giorni che non mangi"

"Sto bene"

Draco si alzò la osservò ed uscì dai sotterranei senza proferir parola ma, con quei silenzi aveva dato delle certezze alla Grifondoro.

 

Draco Malfoy la stava aiutando o meglio salvando.

Draco Malfoy, il Serpeverde la sta aiutando.

Draco Malfoy, il Mangiamorte la stava salvando.

Quel ragazzo biondo, ricco, spocchioso, borioso e amante del sangue puro.

Fissava il buio con in testa un sacco di domande a cui non trovava risposta.

Avrebbe giurato che lui la volesse morta in diverse situazioni eppure era li che le curava le ferite.

Perchè?

Osservò il suo braccio, la ferita era meno rossa.

Pensò ai suoi amici.

Sicuramente erano già arrivati a Villa Conchiglia e stavano seguendo il piano che avevano studiato.

Senti il cancello aprirsi, posò la schiena al muro e portò le ginocchia al petto.

Draco Malfoy entrò con la bacchetta puntata, la punta emanava una luce fioca, nell’altra mano aveva un vassoio con una ciotola e sull’avambraccio vi era posata quella che doveva essere una coperta.

Posò il vassoio a terra e le porse la coperta. Hermione la posò sulle gambe.

Malfoy raccolse il vassoio e glielo porse, lei esitò.

“Mezzosangue” disse a denti stretti a mo di rimprovero, lei prese il vassoio.

“E’ porridge” la rassicurò “ e li c’è la pozione che devi prendere” indicò il bicchiere.

Rimase in piedi ad osservarla mentre lei mangiava composta.

“Perchè Potter non fa la sua mossa?”

Hermione guardò il Biondo confusa.

“Da quando sono scappati da qui, non si è mosso, nessuno scassinamento e nessun avvistamento.”

Hermione lo osservo.

Harry non aveva proseguito con il piano, probabilmente la causa era proprio lei.

“Che ne farete di me?”

Il ragazzo la osservò “Non costringermi ad usare l’Occlumanzia”

Hermione sorrise “Non troverai niente qua dentro, Malfoy.”

Fu in quel momento che il Biondo sorprese la ragazza, si sedette a fianco a lei.

“Non ne sarei tanto sicuro” disse con tono calmo “potrei trovare molte cose, ma sono anche sicuro che sai perfettamente come bloccare i pensieri.”

Hermione continuò a mangiare.

Il ragazzo posò la testa al muro con lo sguardo fisso in alto.

“Che pozione...”

“E’ una pozione che ti aiuta a rimetterti in sesto, che ti ridarà le forze” spiegò continuando a guardare in alto con i gomiti sulle ginocchia e la bacchetta in mano.

Cadde un silenzio tra i due.

“Fammi vedere il braccio” chiese Draco.

Hermione gli mostrò il braccio “Sta guarendo.”

Il Biondo annuì.

“Perchè mi stai aiutando?”

“Sei davvero molto forte, hai resistito alle torture di Bellatrix...una vera Grifondoro.”

Hermione sbuffò.

“Che c’è?”

“Mi vuoi rispondere?”

“Non sono obbligato a risponderti.”

“No non lo sei, ma avrei giurato che tu mi avessi voluta morta.”

Draco alzò lo sguardo verso la ragazza.

Hermione ritrasse il braccio e si accucciò su se stessa.

Rimasero in silenzio.

“Tutto questo è una pazzia”ammise Draco.

Hermione osservò il ragazzo “Hai scelto di diventare tu un…” si bloccò

“Avanti dillo” disse in tono duro.

La ragazza sospirò “Mangiamorte.”

Draco sorrise “Si, sono diventato un Mangiamorte, si l’ho scelto io” ammise di nuovo “ e si non avevo altra scelta.”

“Silente ti avrebbe potuto aiutare”

“Silente non avrebbe potuto fare nulla, stava morendo.”

Hermione osservò ancora.

“Avevo ben capito che tu e i tuoi amici sapevate che avrei dovuto uccidere Silente.”

“Perchè non l’hai fatto?”

Il ragazzo posò di nuovo la testa sul muro.

Risposte mute che Hermione sapeva ben comprendere.

“Il Signore Oscuro ha minacciato di uccidere mia madre se non l’avessi fatto, ma suppongo che arrivati a questo punto lo farà lo stesso.”

“Perchè proprio tu?”

“Per lo stesso motivo per cui mio padre finì ad Azkaban l’estate scorsa” ammise “aveva fallito la sua missione, la profezia distrutta e qualcuno doveva ripagare tutti quei casini” raccontò “chi se non me?”

Hermione ammutolì.

“Qualcuno doveva riportare in auge il nome dei Malfoy.”

“Chi ti ha…”

“Bellatrix…” rispose senza farle finire la domanda “Eccitata da questa scelta imposta.”

Silenzio.

Hermione osservava il pavimento.

“Loro non sanno che mi stai aiutando.”

Draco fece cenno di no con la testa.

“Quella scritta su tuo avambraccio un giorno sarà un marchio esattamente come il mio, con una differenza: io sarò guardato con odio mentre tu con venerazione.”

“Sei stato tu a parlare con Piton?”

“Si…”ammise “ ho proposto di usarti come esca, solo per prendere tempo.”

“Tempo per cosa?”

“Per farti uscire da qui.”

“Come faccio ad evadere da qui con quella psicopatica di tua zia?”

Draco sorrise “Con me.”

“Perchè?”

“Tutti questi perchè” brontolò Draco.

Hermione guardò di nuovo il pavimento.

“Ormai siamo tutti morti, il Signore Oscuro non risparmierà nessuno”ammise “quindi preferisco che San Potter salvi per l’ennesima volta la situazione.”

La ragazza lo osservò.

“Vorrei che almeno una persona si ricordasse di me per qualcosa di buono che ho fatto” ammise guardando la riccia.

Hermione sorrise “Hai mentito sulle nostre identità, sono già due cose buone.”

“Sono stufo di questa situazione, Granger”

“Come farai a farmi evadere?”

“Appena sarai in forma” concluse.

 

I due caddero in mezzo all’erba secca.

Hermione gemette dal dolore mentre Draco fece un tonfo sordo.

Si alzò di scatto “Tutto bene Mezzosangue?”

La ragazza si alzò piano e annuì.

“E’ questa Villa Conchiglia?”domandò

“Si” ammise lei

“Forza , allora, feriscimi!”

Hermione prese la bacchetta e fece comparire dei graffi nel viso del ragazzo e nelle mani.

“Bene, vai dai tuoi amici!”

Hermione lo osservò.

“Vai!” urlò 

La ragazza iniziò a camminare verso la casa poi si voltò di scatto “Malfoy” lo chiamò e il ragazzo la osservò in silenzio “Grazie.”

Draco sorrise “Ricorda Granger, una vita per una vita” e si smaterializzò.

 

“Mi sfugge…”

“Mi offrirò volontario per portarti la cena, ti fornirò una bacchetta che tu mi punterai alla gola e minaccerai  tutti di uccidermi di fronte a mia madre, Bellatrix non ti toccherà. Mi sussurrerai all’orecchio il luogo esatto” spiegò “ poi appena saremo al sicuro per far sembrare la cosa veritiera mi ferirai, non importa come... deve sembrare vero e io tornerò qui malconcio.”

Hermione lo osservò

“Nessuno deve sapere che sono stato io, nemmeno Weasley e Potter.”

Hermione annuì.

“Non dirai dove mi trovo?”

“Ti fidi di me?”chiese il ragazzo.

Hermione ammise che quella domanda era bizzarra e aveva un N O come risposta.

“Una vita per una vita” disse infine Draco.

Hermione lo guardò confusa.

Il ragazzo la osservò per poi rimettersi in piedi e uscire dalla stanza.

 

Due giorni dopo mentre Draco stava posando il vassoio Hermione gli rubò la bacchetta, la puntò alla gola ed uscì dai sotterranei, arrivarono al salone dove vi erano Bellatrix e Narcissa.

Bellatrix urlò “Lurida Mezzosangue tieni le tue mani lontane da Draco” e puntò la bacchetta verso di lei.

Narcissa mise la mano sulla bacchetta della sorella e l’abbassò.

“Che diavolo fai Narcissa?” urlò l’altra

“E’ mio figlio Bella! Se sbagli... muoiono in due”

“Fermo Codaliscia” urlò Draco mentre il Mangiamorte cercava di soppiatto di ferire la ragazza.

“Mezzosangue lasciami andare…”

Mentre Draco pronunciava queste parole, Hermione in modo furtivo sussurrò la destinazione a Draco ed infine si smaterializzarono.

 

*

 

La battaglia era furente ad Hogwarts.

Il Castello stava cadendo a pezzi e lei combatteva con vigore.

Gli Horcrux erano quasi distrutti, mancava solo Nagini.

Ron stava al suo fianco. 

Era un trambusto di fiotti rossi e verdi, cadaveri per terra e odore di bruciato.

L’aria era pesante.

Harry era scomparso.

Sfiorò un incantesimo e Ron ferì il Mangiamorte che l’aveva lanciato.

Si voltò e vide una testa Bionda disarmata che alzava le mani in segno di resa. 

Hermione lo riconobbe subito.

Bombarda!” urlò contro l’avversario di Draco.

Il Biondo si voltò la guardò ed Hermione gli sorrise.

“Una vita per una vita” disse orgogliosa.

Draco trasformò la sua espressione seria in un sorriso e scappò via sotto lo sguardo confuso di Ron.




 

Note dell’Autrice

Era da un po’ che non scrivevo Dramioni, ma qualche notte fa mi è venuto un lampo di genio e ho costruito un ipotetico What If?. Ci troviamo al settimo libro, Villa Malfoy.

Probabilmente è la scena che mi ha colpito di più sia nel libro che nel film. 

Ho voluto immaginare un ipotetico cambiamento di Draco, stufo di questa situazione. 

Un Hermione valorosa e un Potter che senza Dobby non riesce a salvare la sua amica.

Raiting arancione perchè insomma, due/tre parolacce, Bellatrix che tortura Hermione.

Ed eccola qui.

Vi auguro buona lettura! 

E.












 
  
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