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Autore: Fede_leanatic    10/04/2020    0 recensioni
Prima FF Finchel che scrivo.
Finn e Rachel sono amici fin dalle elementari e non hanno mai pensato ad entrambi come un'ipotetica coppia. Cosa succederà quando entrambi scopriranno di provare davvero qualcosa l'uno per l'altra? Ovviamente non sarà facile! Seguite questa FF per scoprirlo!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Finn/Rachel
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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*Finn PoV- 2 anni dopo*

 

Finn si trovava a Los Angeles: aveva sempre sognato di poter vivere in quella città meravigliosa. Libertà, era la parola che più descriveva Los Angeles. Le spiagge, I Luna Park, i mille studi cinematografici, le scalate per poter raggiungere la famosa scritta “Hollywood” e per mantenersi in forma. Non poteva chiedere di meglio, o forse sì. 

 

Era entrato in uno dei college più prestigiosi per quanto riguardava il cinema: il The Los Angeles Film School. E, fin da subito, strano a dirsi, si era messo sotto e si era impegnato dando tutto se stesso. Questo impegno fu notato dai professori e dal direttore del college e, un giorno, venne convocato per poter svolgere un tirocinio in un college affiliato in un altro stato del Paese. Aveva un bel po’ di possibilità fra cui scegliere, ma quella che gli saltò subito all’occhio fu l’Actor Studio di New York. 

 

L’Actor Studio. Quel college per cui Rachel aveva tanto insistito prima del diploma. Per poter andare a New York insieme, per poter stare con lui per sempre. Ma le cose non andarono così. Finn aveva da sempre il pallino per la California, e Rachel lo sapeva bene. Per cui decise di prendere una decisione estrema e, il giorno dopo il diploma, la costrinse a prendere il treno per New York. Da sola, senza di lui. Così doveva essere, e se erano davvero destinati a stare insieme, prima o poi avrebbero trovato il modo. 

 

Purtroppo però le cose non andarono bene fra di loro. La distanza di certo non aiutava. Finn era geloso della gente con cui usciva Rachel, e Rachel era gelosa della gente con cui usciva Finn. Non riuscivano più ad andare d’accordo, a trovare un punto di incontro per fare pace e continuare la loro storia. Per cui, decisero che sarebbe stato meglio lasciarsi. Consapevoli comunque dell’amore che provavano l’uno per l’altra. 

 

Ma, di fronte a quel catalogo, Finn non ci pensò due volte. Scelse l’Actor Studio. Avrebbe frequentato il tirocinio a New York. Sarebbe andato da Rachel e, forse, sarebbe riuscito a riconquistarla. 

 

[...]

 

Un giorno, facendo un po’ di jogging a Central Park, si era fermato al chiosco per prendere una bevanda. Non si sarebbe mai aspettato che dall’altra parte del chiosco c’era proprio lei, Rachel. Si accorse di lei in un momento in cui la ragazza aveva lo sguardo altrove, pensierosa. Era bellissima, ma non sapeva come poter approcciarsi a lei. Era quello il momento giusto? Ovviamente, quando Rachel si girò di scatto e fece per andarsene, capí che non poteva aspettare oltre. Non poteva permettersi un’ulteriore incomprensione. Per cui, pagò velocemente, e la seguí. La raggiunse da dietro e le toccò dolcemente la spalla. 

 

  • Ehi, newyorkese. Non si saluta?

 

Le disse, cercando di sdrammatizzare come al suo solito. Rachel non sembrava molto convinta ma si girò, lo guardò dalla testa ai piedi con uno sguardo ben poco felice, e Finn non sapeva proprio cosa aspettarsi. 

 

  • ciao, Finn... cosa... cosa ci fai qui a New York?

 

  • oh, sì giusto... beh, sono qui per un tirocinio. A Los Angeles mi hanno proposto varie opzioni e, sapendo che tu eri qua, ho deciso di fare qualche mese di tirocinio all’Actor Studio. Volevo farti una sorpresa, in realtà, ma per quanto Central Park sia così immenso, sono riuscito a trovarti qua e... beh, sorpresa!!!

 

Rachel sembrò confusa, ma quando Finn smise di parlare la vide ridere fra se e se. Se c’era una cosa a cui Finn non poteva rinunciare era vederla felice. E in quella situazione, quella sua risata riuscì ad ammorbidire la tensione che si era creata inizialmente. 

 

  • mi sto vedendo con qualcuno 

 

Disse Rachel, forse un po’ troppo bruscamente. Finn, infatti, ci rimase di sasso. Le fece solo cenno di sedersi sulla panchina più vicina, convinto che sarebbe svenuto da un momento all’altro. 

 

  • ok. Dovevo aspettarmelo... ma non ci hai messo molto a rifarti una vita, wow. 
  • Finn...
  • No, Rachel. Non ho il diritto di criticare le tue scelte. Scusami. Voglio solo che tu sia felice, e se questo comporta dover rinunciare a te, sarà quel che farò. In fondo, non starò qui a New York per sempre, non posso pretendere di averti tutta solo per me. Non sarebbe giusto nei confronti di...?
  • Brody. È un ragazzo che studia alla NYADA
  • Ovviamente... dovevo aspettarmi anche che trovassi qualcuno con la tua stessa ambizione. Ma fammi dire solo una cosa: tu sei speciale Rachel. Non farti eclissare da lui. Sei una stella, e come tale devi brillare. E in qualsiasi momento tu abbia bisogno del mio aiuto, ti basta solo chiedere. In fondo sei la mia migliore amica, nonostante come sia andata fra noi

 

Quelle parole costarono molto a Finn. La amava con tutto se stesso, l’avrebbe voluta di nuovo al suo fianco. Ma se Rachel voleva andare avanti, chi era lui per impedirglielo? Voleva comunque rassicurarla che lui ci sarebbe stato sempre: erano cresciuti insieme e sarebbe stato da stupidi buttare via quello che si era creato negli anni.  Rachel si buttò fra le sue braccia, senza dire nulla. Tra di loro non ce n’era mai stato bisogno. 

 

  • quindi... l’Actor Studio eh? 
  • Eh si. Non uccidermi, so che me l’avevi proposto un anno fa, ma sai che ho sempre avuto un debole per Los Angeles. 
  • Certo. Sono felice per te Finn, davvero. E sono contenta che tu sia qui. Sai che vivo insieme a Kurt? Abbiamo un piccolo loft a Brooklyn e siamo riusciti a trasformarlo in una mezza casa un po’ decente. 
  • Sono contento, davvero. Vorrà dire che a lui potrò fare davvero una sorpresa sbucando da dietro una porta o qualunque altra cosa. Che ne dici? Ricominciamo a camminare? Mi si atrofizzeranno le gambe altrimenti 

 

E così si alzarono e si raccontarono tutto quello che era successo loro in quei mesi in cui non si erano più sentiti, dopo la rottura. Finn si offrì di riaccompagnare Rachel a casa. 

 

Una volta arrivati al portone, la situazione si fece un po’ tesa. Nessuno dei due sapeva come salutarsi. In una situazione normale, si sarebbero dati un bacio o si sarebbero abbracciati senza lasciarsi. Ma quella non era una situazione normale: si erano lasciati, e Rachel si vedeva con Brody. 

 

Eppure un pensiero attraversò la mente di Finn. Rachel era così bella. Era diversa da come l’aveva lasciata. Era cresciuta, ma dentro era sempre la stessa Rachel di Lima. Piccola, fragile, ma allo stesso tempo forte. 

 

Alla fine, Finn si avvicinò a lei e decise di stringerla in un abbraccio. In fondo, quello che li legava era qualcosa che andava ben oltre ciò che si poteva spiegare. 

 

  • ehm... anche se ti stai vedendo con quel Brody, digli che io e te siamo destinati a stare insieme. Per cui... 
  • ma al parco avevi detto... 
  • lo so cosa avevo detto, ma sai anche che ti ho sempre amata e farò di tutto pur di riaverti 

 

Rachel non disse nulla. Rimase in silenzio per qualche secondo prima di districarsi dall’abbraccio e guardarlo negli occhi.  

 

  • Grazie per avermi riaccompagnata. Ci sentiamo, Finn 

 

E si chiuse la porta dietro alle spalle. 

 

In quel momento, a Finn non rimase altro che andarsene, ma non riusciva a muoversi da lì. Era scosso da quello che era successo nelle ultime ore. Ma era comunque felice di aver ritrovato Rachel e aver potuto parlare tranquillamente con lei. 

 

Quello che non sapeva era che dall’altra parte del portone c’era una Rachel altrettanto confusa. L’amore della sua vita era ricomparso magicamente, e lei aveva sentito qualcosa dentro che non poteva spiegarsi. In quelle ore passate con Finn, Brody non esisteva più. In quelle ore passate con Finn, avrebbe solo voluto buttarsi fra le sue braccia, baciarlo e tenerlo stretto a sè. E allora perché non riusciva a schiarirsi le idee? Perché era così difficile ammettere a se stessa di non aver mai smesso di amare Finn? 

 

Di impeto, si girò verso il portone, guardò dallo spioncino e vide Finn ancora lì, fermo a fissare il vuoto davanti a sè. Così, senza pensarci più di troppo, aprì il portone e guardò Finn dolcemente. 

 

  • vuoi salire? Facciamo merenda come quando vivevamo praticamente insieme?
  
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