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Autore: ZarxielZerg    10/04/2020    0 recensioni
Questa fanfiction è un remake dell'originale Pokémon Ghost, con la fanfiction principale e lo spin-off uniti in una sola fanction dove i personaggi sono studiati in maniera più ampia e i Pokémon hanno più spazio. La fanfiction originale non verrà interrotta, ma seguirà di pari passo con questo remake.
Genere: Avventura, Dark, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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La prima cosa che Draconix sentì furono le risate, attorno a lui era tutto buio pesto e poteva solo sentire le risate.
Poi ci fu un’immagine. Un ragazzino di undici o dodici anni al massimo. Attorno ad esso c’erano altri ragazzini della stessa età o più giovani, e tutti ridevano.
Tentò di muoversi, cercando di evitare quello che sapeva sarebbe successo.
L’allenatore dall’altra parte del capo era l’unico che non rideva. Ordinò al suo Pokémon di usare Geloraggio.
Cercò di chiudere gli occhi, ma si ritrovò comunque a guardare lo Swinub che avanzò tentando di incassare il ghiaccio... ma fu scagliato via. Il Pokémon gridò quando fu respinto via, ritrovandosi sconfitto con un solo colpo. Le risate si fecerò più acute e tutti puntarono il dito in direzione a Draconix.
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La scena vorticò ancora, e ora si ritrovò in un ufficio.
“Mi spiace signora, ma ha rubato di nuovo una delle proprietà scolastiche. Non riferirò nulla alla polizia, ma sarà punito a dovere.”
La donna vicino a lui annuì e si sentì i suoi occhi su di lui. Era... triste, arrabbiata e... delusa.
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Tutto riprese a vorticare e si ritrovò in classe da solo. Sul suo banco c’erano varie frasi scritte con penne e pennarelli “Idiota” “Allenatore del tipo Suino” “Il Signor Sotuttoio questo non lo sapeva”.
“Non ho fatto nulla di male. Avevo solo una teoria e l’ho testata! Cosa c’è di male?!”
Le risate continuarono mentre si alzava dal banco. Tutti lo guardavano, ombre informi con occhi e bocche che ridevano che puntavano un dito su di lui.
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“Sempre il più intelligente.” Disse una voce “Così intelligente che noi altri non eravamo mai abbastanza. Sempre comparati ad un bambino.” Era la voce di una persona più grande, probabilmente un adolescente “Sempre usato come metro dagli insegnanti. Dovresti essere più simile a lui, dovresti studiare come lui... E tutti lo odiavano per questo. Almeno finché non ha deciso di rendersi ridicolo e farsi deridere da tutti.”
La scena si schiarì, Draconix stava guardando una ragazza di due o tre anni più grande, che parlava con un’altra ragazza. Era nascosto dietro ad un angolo per non farsi vedere.
“Certo, me lo ricordo. Ma la cosa non sta andando troppo oltre?”
La ragazza diede uno schiaffò all’altra “Hai una vaga idea di cosa significhi sentirsi dire di essere peggio di un ragazzino di tre anni più piccolo? Sai cosa significa essere sconfitti da un bambino? Non ti permetterò di rovinare tutto.”
L’altra ragazza singhiozzò con una mano sulla guancia. Draconix stava piangendo “Non volevo questo! Amo i Pokémon e tutto quello che li riguarda! Che male c’è?”
Le ragazze si alzarono e lui ansimò. La Swinub era legata al suo banco. Era stata picchiata parecchio, e aveva attaccato un piccolo foglietto “Non resisto al Ghiaccio.”
Draconix ansimò e sentì ancora il mondo vorticargli attorno.
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Con un urlo, Draconix si alzò dal letto. Sia Raziel che Gastly lo stavano guardando sorpresi. Il ragazzo castano ansimò pesantemente, sentendo il proprio battito cardiaco come fosse una tempesta. Dopo un po’ rallentò.
Nessuno parlò per qualche secondo. Draconix non ne aveva voglia e Raziel chiaramente non voleva dire nulla.
Dopo un po’ però Raziel decise di rompere il silenzio. “Draconix... succede speso?”
“Più di quanto io vorrei ammettere. Ecco perché non mi piace dormire nella stessa stanza con altra gente.” Disse il giovane con un sospiro “Ti prego, non dirlo a nessuno.”
“Certo... ma... posso aiutarti in qualche modo?”
Draconix indicò Gastly “Conosce Mangiasogni?” Raziel scosse la testa “Allora niente.”
Raziel chiuse gli occhi per un istante riflettendo “Vuoi parlarne? Anch’io ho avuto incubi, sia naturali che indotti, ma... era diverso?”
“Indotti?”
Raziel annuì “Vivo vicino alla Torre Pokémon e gli Haunter escono regolarmente di notte, il loro gioco preferito consiste nell’indurre incubi. Ma non è questo il punto.” Indicò Draconix “C’è qualcosa che non va in te. Qualcun altro lo sa?”
“Mia madre, alcuni medici, Blu e Giuls. Ma non so se l’hanno raccontato a qualcun altro.” Sospirò “Penso di no se il Professor Oak ha scelto me anziché altri.” Guardò Raziel ‘Beh, perché no? Ormai lo sa. E parlarne può essere d’aiuto secondo i medici.’ Pensò, poi iniziò a parlare “Sono nato a Biancavilla, ma da bambino sono cresciuto a Johto. C’è una città chiamata Ebanopoli nella parte nord-est di Johto. Ad est di qui ad essere precisi. Mia madre aveva una famiglia lì, e dopo la morte di mio padre voleva andare avanti.”
“Non ne avevo idea...”
“Già. E’ morto quando avevo solo un anno. Non me lo ricordo nemmeno.” Disse Draconix “Ad ogni modo, sono andato alla pre-Accademia per allenatori di Ebanopoli. Mi trovavo bene. Ogni mio insegnante mi diceva che sarei diventato il più forte allenatore di Ebanopoli una volta iscritto all’Accademia. Bravo nei test, bravo in combattimento... non così bravo a fare amici.”
“Non sei bravo a farti degli amici? Ma se ti ho visto fare amicizia con tre allenatori mentre venivamo qui. Hai stretto amicizia con me il primo giorno.”
“Si, questo è quello che sono io ora, ma non ero così ad Ebanopoli. Ero... troppo concentrato per poter socializzare. Passavo le giornate leggendo, sperimentando in battaglia, ma non facevo nulla per fare amicizia. E quando non hai amici, hai solo nemici. I miei insegnanti mi lodavano fin troppo, e per ciò, altri studenti iniziarono ad odiarmi.”
“Ma qualcosa ha peggiorato le cose, giusto?”
“Si. Prima la gente mi ignorava e basta, non mi dava fastidio. Poi un giorno, sono entrato nella Via Gelata. Volevo solo vedere alcuni Pokémon Ghiaccio, fu allora che vidi uno Swinub combattere contro uno Sneasel, e riuscì a vincere. Incassava gli attacchi Ghiaccio quasi senza subire danni, cosa che non dovrebbe accadere.  Ho visto altri Swinub del suo branco reagire allo stesso modo.  Fu allora che pensai di aver scoperto un nuovo tipo.” Draconix rabbrividì “Corsi all’Accademia, dicendo a tutti di aver scoperto un nuovo tipo. Gli insegnanti cercarono di calmarmi, spiegandomi che un nuovo tipo non può essere scoperto così facilmente, ma ormai era tardi. Non solo ne ero convinto, ma tutti a scuola ne avevano sentito parlare. Ero talmente convinto da aver rubato uno Swinub della scuola per combattere contro un altro tipo Ghiaccio davanti a tutti i miei compagni di classe ed altra gente.”
“Immagino non abbia funzionato.”
“No. Swinub è stato sconfitto con un solo colpo, e tutti iniziarono a ridere.” Draconix iniziò a piangere “Ero solamente un bambino, ma tutti hanno iniziato a maltrattarmi! Allenatori più grandi, i miei compagni di classe... persino i miei insegnanti e mia madre erano arrabbiati per aver rubato un Pokémon!” Iniziò a respirare affannosamente, mentre il cuore iniziò a battergli forte “La mia vita era diventata un inferno. Ormai tutti erano apertamente cattivi nei miei confronti dato che gli insegnanti non mi supportavano più. Dopo un po’ non poteì più tornare a scuola.”
“E per ciò ti sei trasferito a Biancavilla.”
“Si, mia madre si rese conto che ormai non poteva più fare nulla per me ad Ebanopoli. Come ho detto era arrabbiata, ma non mi odiava o altro, d’altronde è pur sempre mia madre.” Sorrise, ma era un sorriso triste “Cercò un lavoro a Biancavilla e tornò qui, dove aveva ancora la casa di mio padre. Ed è così che sono finito lì.”
Per un po’ nessuno parlò. Raziel stava pensando, mentre Draconix sospirò di nuovo rimettendosi a letto. Si era aperto in questo modo solo un’altra volta, con Blu e Giuls. Gli sembrava che... parlarne con gli amici lo sollevasse sempre.”
Dopo un po’ Raziel annuì “Beh, è davvero... non so davvero che dire. Nella mia scuola avevo un bullo e, fa davvero male, ma... beh, non riesco ad immaginarmi un’intera scuola che mi odi.” E si girò “Sai che ora hai degli amici, vero? Non ricapiterà più. Hai Blu e Giuls.”
“Lo so, lo so.” Disse Draconix sorridendo “Sono solo i sogni che si rifiutano di andare avanti.”
Raziel sorrise “Non posso dire di sapere cosa fare a riguardo, ma sin da bambino ho passato una situazione simile, se ne vuoi parlare ancora, io ci sono.”
Draconix annuì “Certo, gli amici servono per questo, no?” Sbadigliò “Comunque, è meglio tornare a dormire.”
“Si.” Raziel si voltò “Notte Draconix.”
“Notte Raziel.” Rispose e si voltò per nascondere le lacrime che aveva in viso. Pur un momento si chiese se non fosse meglio dirgli tutta la verità, poi scosse la testa. Com’era finita la sua vita ad Ebanopoli era il suo segreto, la sua vergogna e la sua soltanto.
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Giuls non sapeva cosa stesse succedendo con esattezza. Bulbasaur aveva legato la Cleafairy e ora la Pokémon li stava guidando entrambi giù dalla montagna. Nella direzione sbagliata però.
‘Dobbiamo solo seguirla?’ Si chiese sbadigliando. Il suo piano era semplicemente riprendersi la pietra e finirla lì. Invece ora la stavano trascinando in un boschetto su una montagna nel bel mezzo della notte. Alzò gli occhi verso la luna, poi abbassò lo sguardo giusto in tempo per vedere che le due si erano fermate. Guardò avanti ed ansimò. Di fronte a loro c’era un ripido dirupo, diviso da un vecchio recinto rotto. Il dirupo aveva una profondità di circa una quindicina di metri prima di raggiungere la cima degli alberi del bosco sottostante, perciò aveva un’altezza di poco meno di venti metri circa.
Giuls rabbrividì “No, non ho la minima intenzione di andare laggiù.”
Bulbasaur la guardò perplessa “Nope, nope, nope. Niente luoghi alti. Niente volo. Non intendo farlo. Ma neanche per...” Bulbasaur sbuffò ed usò una delle liane per legarla attorno alla vita di Giuls. Urlò non appena Bulbasaur e Clefairy si buttarono di sotto, trascinandosela dietro.
Urlò a squarciagola. Ovviamente, razionalmente sapeva che stavano galleggiando lentamente grazie alle capacità di Clefairy di usare l’energia della luna per poter appunto galleggiare. Ma era ancora terrificante. Gli sembrava troppo simile al volo e le ricordava quell’incidente.
Alla fineraggiunserò il suolo. In quel momento, non appena toccò terra si rese conto di non aver smesso di urlare per tutta la caduta. Clefairy e Bulbasaur la guardarono mentre lei si asciugava le lacrime.
“M-mi dispiace...” Disse singhiozzando “Per l’amor del cielo non farlo mai più. Non... non mi piace volare o cadere, o grandi altezze. Scusate.”
Bulbasaur le lasciò la vita con più gentilezza di quando l’aveva presa, e strofinò lentamente la testa sulla gamba dell’allenatrice. Giuls non potè fare a meno di sorridere continuando ad asciugarsi la lacrime. Fu un gesto sorprendentemente tenero da parte del suo starter.
Clefairy attese un attimo, poi riprese a camminare seguita dalle due. Continuarono un po’ fino a raggiungere una radura nel boschetto... dove la Pokémon rimase senza fiato per lo shock.
Giuls capì immediatamente che qualcosa non andava. Differentemente dalla maggior parte dei Pokémon selvatici, i Clefairy erano in grado di costruire, anche se a livelli rudimentali. Costruivano piccoli nascondigli nelle profondita dei boschi o delle grotte, dove viveva il clan guidati da una matriarca.
Ma lì, non c’era nessuno. Gli “edifici” erano distrutti, rocce ed alberi della zona, non c’era nessun Clefairy. Il Pokémon rosa iniziò a chiamare, un lungo e triste richiamo d’aiuto. Bulbasaur fu sorpresa da quanto fosse triste quel richiamo, o almeno è quello che pareva a Giuls, tanto che la lasciò andare. La Clefairy iniziò a correre e a spostare pietre e pezzi di legno nella speranza di ritrovare i suoi compagni. Nessun Clefairy, nessun Clefable, ne vivi, ne morti.
Giuls guardò il terreno e la richiamò sorpresa dopo alcuni istanti. Alla luce della luna era difficile accorgersene, ma riusciva a vedere un’unica impronta. L’impronta di una scarpa.
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“Si, la cattura è stata un successo.” Disse la ragazza in uniforme con un sorriso.
“Eccellente, proprio come avevi previsto. Il Casinò ha bisogno di nuovi premi. Quanti ne hai?” Rispose il suo capo. Non poteva fare a meno di sorridere dall’elogio o a quello che interpretò come tale.
“Cinquanta... no, quarantanove Clefairy ed un Clefable.” Disse “Alcuni di loro stavano morendo. A quanto pare il primo attacco di quel Pokémon che ci hanno mandato era fin troppo efficace.”
Il capo picchiettò le dita sul bracciolo della sedia “Si, ho ottenuto un rapporto simile dal gruppo che ha attaccato il confine settentrionale della Zona Safari. Non usateli più fino a nuovo ordine.”
“Sissignore.”
“Bene, ora spedisci tutte le catture ad Azzurropoli. Li metteremo insieme ad i beni rubati.”
“Si, a proposito, le invieremo anche i dieci Pokémon rubati da degli allenatori.”
Il capo aggrottò le sopracciglia “Rubati da degli allenatori? E dove?”
“Nel Percorso 4 capo. Non si preoccupi, ci siamo assicurati che fosse sul confine meridionale, in modo che le ispezioni avvengano lontane dal Monte Luna.”
“Me lo auguro. Mandameli insieme. Come procedono i preparativi per il furto?”
“Attaccheremo fra due giorni. Posso chiederle perché abbiamo atteso così tanto signore?”
“Troppi giovani allenatori. Non che non mi fidi delle reclute che abbiamo inviato, ma anche i più forti possono essere sconfitti da dei nemici troppo numerosi. A proposito, verrai inviata ad una nuova posizione.”
“Cosa?!” Chiese la Tenente.
“Manderò Domino a prendere il tuo posto là. Ho una missione più grande di cui ti dovrai occupare. Se tutto andrà bene avrai una promozione. Sai cosa significa.”
Atena sorrise “Sissignore.”
   
 
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