Anime & Manga > Mo Dao Zu Shi
Ricorda la storia  |      
Autore: Sarah_lilith    10/04/2020    4 recensioni
Ci sono un sacco di cose che Wei WuXian non capisce...
Genere: Dark, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Lan Wangji/Lan Zhan, Wei Ying/Wei WuXian
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

The fair girl said:
"Please, give me a love potion that will grab his heart in a second. 
Or please, give me a poison to stop mine"


(The girl and the Alchemist)

 

 

Ci sono un sacco di cose che Wei WuXian non capisce, e una di queste è Lan Zhan.

Hanno entrambi raggiunto un’età in cui gli unici pensieri che dovrebbero affollargli la mente sono la caccia e le belle donne. O gli uomini attraenti, certo.

Wei Ying non si è mai posto il problema di giudicare la bellezza in base al sesso, perché in fondo un viso grazioso può trovarsi sia nel genere femminile che in quello maschile. Lui ne è un perfetto esempio.

Saper apprezzare le cose più piccole è un suo pregio, ma forse è solo il suo infantilismo a parlare.

Essere giovani significa divertirsi, per lui, ma a Gusu danno insegnamenti diversi.

Di questo se ne dispiace, perché davvero non riuscirà mai a capire il perché di tutte quelle regole. Metà delle quali sembrano rivolte personalmente a lui, per di più.

Il punto è che a Lan Zhan non sembrano interessare né l’adrenalina del combattimento né l’emozione di un giovane corpo sotto il suo. Mai lo ha visto impegnato nel ammirare l’ancheggiare di un passante per strada, e neppure sembrava tipo da perdersi nei propri pensieri proibiti.

Insomma, la sua apatia pare avviluppare ogni aspetto della sua esistenza. Niente vino, niente divertimento, niente risate.

Che vita noiosa, la tua.

Wei Ying pensa questo la prima volta che lo vede, candido come la luce della luna che lo illumina e gelido come la notte che li circonda.

Sembra un dio immortale dipinto su di una parete di un tempio, e, anche se Wei WuXian ne ha visti molti, di altari votivi, può garantire che il suo sarebbe il più bello, oltre che al più spoglio.

Gli si para davanti come una guardia di una prigione e gli elenca le regole che ha infranto tentando di introdurre alcol nei Meandri della Nuvola a quell’ora. 

Wei Ying riderebbe volentieri, se si ricordasse come si usa la bocca. Il ragazzo in bianco è troppo bello per la sua età ma anche troppo ingenuo, come un giovane giunco ancora morbido e inesperto.

Un dio molto, molto confuso, allora.

Davanti a quell’apparizione, il ragazzo di Yunmeng affida a se stesso il compito di far apparire il segno di un’emozione su quel volto inespressivo anche per un solo istante.

 

 

A Gusu i giorni passano lenti, appesantiti dalla noia di un dolce far niente.

Wei WuXian ha perso il conto delle volte in sui si è ritrovato disteso sotto il sole a fissare il cielo celeste sperando che qualcosa di interessante accadesse. Persino quel giorno spera in un qualunque avvenimento degno di nota.

Muovendo ritmicamente le gambe accavallate, si gode il tepore dei tiepidi raggi pomeridiani ad occhi chiusi.

Pensa a molte cose e a niente in particolare.

Sua sorella, suo fratello, la scuola, la meditazione e gli amici sono immagini affievolite, quasi sfumate. La sua mente è troppo assonnata per riuscire ad elaborare un pensiero che abbia un’inizio ed una fine.

Quando in effetti qualcosa accade, però, lui si è addormentato all’ombra di un albero di susine. Il sonno lo ha colto pochi istanti prima, e anche il minimo cambiamento nell’ambiente che lo circonda potrebbe destarlo.

Ma Lan Zhan non è tipo da fare rumore quando non lo desidera. 

Si ferma a pochi passi dal ragazzo appisolato e guarda. Guarda e basta.

Divora con gli occhi la figura sottile di Wei Ying, si annega nel suo profumo sospinto dal vento tiepido e trema dalla voglia di toccarlo.

Non può, ma ogni secondo che passa accanto a lui consuma un po' del suo autocontrollo. D’un tratto le motivazioni per cui dovrebbe stargli lontano sono tutte insensate chiacchiere che mette a tacere facilmente.

Potrebbe sfiorargli il viso senza che l’altro lo sappia. 

Potrebbe anche percorrere il contorno delle sue labbra con la punta delle dita, leggero come una libellula. Oppure potrebbe semplicemente sdraiarsi su di lui e strappargli delle smorfie di piacere che il giardino di Gusu non ha mai visto nei suoi lunghi secoli di esistenza.

La sua fantasia lo costringe spesso ad un gioco perverso con il suo autocontrollo, eppure lui non riesce a smettere.

Desidera così tanto potergli toccare la pelle indifesa della gola, stringere le labbra attorno alla carne morbida della giugulare e sentire il battuto del suo cuore sulla lingua.

Vagheggia fino alla pazzia immaginatolo mentre si contorce, arrossato e palpitante sopra la veste scura che gli strapperebbe senza esitare, comprendono solo di sé e della sua bocca.

Agogna di bere il suo respiro, di rubargli l’aria in un bacio violento e costringerlo a ingoiare i gemiti con la forza.

É un fuoco pericoloso, quello che lo riscalda, ma spera di non essere il solo a bruciarsi le dita con le fiamme della passione.

Perché ci sono momenti in cui crede di poterle davvero fare, quelle cose che pensa e basta.

Magari Wei Ying lo asseconderebbe anche, dato come lo guarda cercando di non farsi vedere, nascondendo la malizia con l’ironia. Se cedesse, Lan Zhan potrebbe fargli tutto ciò che vuole.

Potrebbe, ma non osa.

 

 

Lan Zhan, non capisco questo passaggio.

Wei WuXian usa una scusa patetica per infastidirlo ed interrompere in qualche modo la sua routine, scombussolandogli la giornata. Come sempre, riesce nel suo intento.

Non ha neppure provato davvero a leggerlo, quel libro.

In ogni caso, la concentrazione del cultore di Gusu si spezza come un ramo secco calpestato ed il giovane è obbligato ad alzare la testa.

Quando lo fa, si trova davanti ad un sorriso. 

Appartiene ad una persona, certo, altrimenti sarebbe ridicolmente folle. Non è ancora il Lan WangJi scosso da allucinazioni di labbra insanguinate che si sveglia la notte, urlando un nome sopravvissuto al suo portatore.

Quello che vede è solo un sorriso scherzoso. Una piega maliziosa di carne rosea, umida e succosa.

Sbatte le palpebre e si concentra sul resto. Ovviamente, peggiora la situazione.

Il viso che circonda la bocca è candido e liscio come l’avorio. L’arco di cupido pronunciato, gli zigomi affilati e le guance sfumate di porpora risultano un connubio intossicante.

Se Lan Zhan dovesse parlare degli occhi, poi, nessun insegnamento o studio preliminare lo preparerebbero a descrivere quelle gemme argentate che gli consumano l’anima ad ogni sguardo.

Hanno un’energia tutta loro, quelle pietre preziose.  

C’è qualcosa che lo spaventa, però, quando guarda il ragazzo di Yunmeng nelle iridi antracite. A volte un’ombra scura le attraversa veloce, scomparendo non appena sa di esser vista.

É spezzato in molti punti, Wei WuXian, e Lan WangJi li vede tutti.

Un orfano raccolto da una famiglia in cui la madre non lo ama e il padre si aspetta troppo da lui. Come si può convivere con tutto questo senza soffrirne?

Ma oltre a questo c’è anche amore, nei suoi occhi.

Un affetto incondizionato verso chi lo circonda, visibile anche al più stupido uomo che incroci il suo sguardo pieno di meraviglia.

Wei Ying è un’opera d’arte senza saperlo, e Lan Zhan non ha la forza di sopportare quella bellezza così dolorosa.

 

 

A conti fatti, Wei WuXian sa che Lan Zhan è innamorato di lui.

Non è stupido, nonostante molti credano il contrario. Sa riconoscere un’emozione, seppur a mala pena accennata, quando ne vede una.

Ha notato che Lan WangJi osserva solo e solamente lui, durante i momenti in gruppo, anche se attorno ci sono venti o trenta persone. 

Ha notato che se la mattina, quando Lan QiRen lo torchia a suon di domande assurde per umiliarlo, lui esita su di un argomento troppo a lungo, il pomeriggio in biblioteca troverà sul suo scrittoio solo libri che riguardano quell’incertezza.

Ha notato quanto poco paziente diventi Lan Zhan quando lui, durante un giro in città, si ferma a chiacchierare con locandieri e venditrici.

Ha notato perfino che uno dei suoi nastri rossi è sparito, e sa anche dove andare a cercarlo, se solo volesse.

Ma non vuole.

Perché lui sa, ma decide comunque di ignorare la cosa. 

Perché anche lui lo ama, a modo suo. Un modo contorto e segreto, nascosto tra il cuore e la mente, ma lo ama.

Ed è come se il suo cervello lo avvertisse continuamente dei pericoli che la gente gli butta in mezzo alla strada per ostacolare il suo cammino. Li vede, poi decide se evitarli o distruggerli.

L’amore è un pericolo, però, e deve schivarlo. O distruggerlo.

Con i sentimenti è più difficile che con le persone, ma lui è così bravo a nascondere le cose perfino a se stesso che è convinto di farcela.

Se solo l’amore non fosse una scusa che gli permette di comportarsi come gli pare, si sentirebbe in colpa. Ma l’amore è, in effetti, la sua giustificazione migliore.

La usa sempre, invero.

É così bravo a tirare fuori l’argomento che pensa di usarla anche da grande, quando si troverà in guai seri. 

Quando, non se. È una certezza, la sua. Sa di non essere destinato a cambiare; non in quella vita, almeno.

La scusa dell’amore potrebbe tornargli comodo, però, di questo ne è convinto.

In fondo, chi mai ucciderebbe un uomo innamorato?

 

 

Si accorge di aver fallito quando un’incubo agghiacciante lo fa svegliare.

Sudato, tenta di rigirarsi nel letto per alzarsi, prima di rendersi conto che è prono perché la sua schiena è un ammasso sanguinante di piaghe ancora aperte. La mano di suo zio non è mai stata leggera, in effetti.

Respira piano, stringe le dita sul lenzuolo chiaro e chiude di nuovo gli occhi. 

Anche se tenta di calmarsi, però, l’ansia che gli attanaglia il petto non cessa e una strana consapevolezza gli gela le ossa.

Nel sogno, ha visto Wei WuXian ballare.

Aveva le braccia spalancate e il viso rivolto al cielo notturno. Danzava leggero e aggraziato come solo lui avrebbe potuto fare, roteando su se stesso al ritmo di una musica che sentiva nel cuore.

La veste gli si increspava attorno alle gambe in un mulinello nero e rosso, attorcigliandosi attorno alle sue cosce come se la seta della sua tunica fosse bagnata.

L’avrebbe descritta come una scena bellissima, in un altro contesto. Ma dal cielo pioveva cenere, il terreno era un lago di fiamme e la melodia che sentiva erano urla, lamenti e pianti. 

I bordi della sua veste stracciata erano pregni di sangue scarlatto, appiccicoso e denso. Un miele scuro difficile da lavare via dalla pelle.

Lan Zhan si sveglia con le lacrime che gli bruciano gli occhi come zolfo.

Ha la tentazione di infrangere ancora le leggi di Gusu solo per urlare ciò che ha visto, domandando a qualcuno se sia vero.

E sente una voce derisoria che gli sussurra all’orecchio, mentre piange in silenzio. Risale alla sua infanzia e pensava di averla dimenticata da anni, ma eccola lì. 

I meandri opachi della sua memoria infantile riconoscono il tono soave della madre, ma Lan WangJi non capisce come sia possibile che lei gli venga in mente in un momento simile.

Poi, comprende che è solo un altro fantasma del suo dolore.

Davvero pensavi di poter salvare qualcuno di così lontano, bambino? 

L’amore è come un uccellino che scappa appena provi ad avvicinarti, e tu ti sei mosso nel momento sbagliato.

É volato via.

 

 

 

 

ANGOLINO D’AUTRICE
Ehm, sorry.
Giuro, l’idea iniziale era quella di continuare la fan fiction su Cristina ed Elisa, o magari quella sull’autolesionismo, ma ho appena finito di vedere Devilman Crybaby… ho bisogno di un abbraccio. E di una buona dose di cioccolato.
É stato sconvolgente, ho pianto come una disperata.
Comunque, da quella brutta esperienza che è l’ultimo episodio (Santo Satana, era necessario tutto quel dolore?) è nata questa storia, quindi tutto sommato non è stata solo sofferenza gratuita.
Spero vi sia piaciuta, anche se l’ho scritta in modo diverso dal solito.
Deb, Athe, questa è per voi (un anticipo per la sofferenza della NieLan che sto scrivendo)

Baci a tutti, Sarah_lilith

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Mo Dao Zu Shi / Vai alla pagina dell'autore: Sarah_lilith