Anime & Manga > Bungou Stray Dogs
Segui la storia  |       
Autore: Europa91    10/04/2020    1 recensioni
[Soukoku]
Durante un’agguato Chuuya viene gravemente ferito. Dazai va a trovarlo in ospedale e scopre che il suo partner non si ricorda nulla, nemmeno di lui.
“Dazai si bloccò, il suo cervello ebbe un momentaneo corto circuito, cosa poteva fare?
Opzione 1: rivelare a Chuuya tutta la verità e magari fargli recuperare la memoria a suon di calci;
Opzione 2: fingere di essere suo amico e divertirsi a tormentare Chuuya fino a quando non avrebbe recuperato la memoria, sicuramente poi il rosso gliel’avrebbe fatta pagare e con gli interessi, ma di questo si sarebbe occupato a tempo debito.”[...]
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Chuuya Nakahara, Osamu Dazai
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Cap. 2 

 

 

 

Quando Chuuya aprì gli occhi la prima cosa che avvertì fu un gran mal di testa, rimase qualche minuto ad osservare il soffitto bianco sopra di se’, mentre pian piano iniziava a mettere a fuoco anche l’ambiente circostante. Provò istintivamente ad alzarsi ma la stanza aveva improvvisamente preso a girare, stava per cadere dal letto quando sentì due braccia che prontamente l’afferrarono. Alzò lo sguardo, non si era minimante accorto che ci fosse qualcuno seduto accanto a lui. 

 

“Fa piano caro, hai una brutta ferita alla testa, non vorrei che ti si strappi qualche punto” le braccia che l’avevano sorretto appartenevano ad una donna, una donna molto bella dai capelli rossi, indossava un kimono rosa ampiamente decorato; era seduta su di una sedia alla sua destra e ora lo osservava con apprensione mista a sollievo. Chuuya la fissò per qualche minuto, doveva conoscerla, anzi era certo di conoscerla, eppure non riusciva a ricordare chi fosse, era sua madre? No, era troppo giovane per essere sua madre, forse era sua sorella; provò a parlare ma si accorse di aver la gola secca, la donna gli porse subito un bicchiere d’acqua e l’aiutò a bere. 

 

“Piccoli sorsi Chuuya, bravo” l’aveva chiamato Chuuya; già quello era il suo nome, ora lo ricordava lui era Nakahara Chuuya.

 

Quando ebbe finito si accomodò meglio contro lo schienale del letto, il giramento di testa era passato e anche la gola non gli faceva più così male.

 

“Come sono finito in ospedale?” Chiese. Ormai aveva capito di essere stato ricoverato ma non aveva idea di cosa fosse successo.

 

“Non ricordi nulla caro?” Lui scosse la testa 

 

“È un vero peccato Chuuya-kun, questa proprio non ci voleva, anche se avevo previsto uno scenario simile; dopotutto era l’ipotesi peggiore escludendo la tua morte; ma non ti preoccupare abbiamo inviato agenti per tutta Yokohama, troveremo il responsabile della tua aggressione e gliela faremo pagare. Non si può attaccare un membro della Port Mafia e sperare di farla franca” Chuuya voltò di poco la testa, era appena entrato nella stanza un uomo alto, magro, dai capelli neri, seguito da una bambina bionda che si era appena gettata sul suo letto.

 

“Piano Elise-chan” disse l’uomo sorridendo in direzione della piccola, Chuuya era sempre più confuso.

 

“Ehm aggressione? Port Mafia?” Non ci stava capendo nulla di tutta quella storia. L’uomo si avvicinò e lo fissò seriamente, Chuuya sentì un brivido freddo percorrergli tutta la spina dorsale, qualcosa dentro di lui lo stava mettendo in guardia su quell’individuo, era pericoloso non andava sottovalutato.

 

“Chuuya-kun qual è l’ultima cosa che ricordi?” Chiese guardandolo dritto negli occhi. Il rosso sembrò pensarci per qualche minuto, ma l’uomo prosegui prima che potesse formulare una qualche risposta; 

 

“Chuuya-kun riconosci qualcuno in questa stanza?” A quel punto il ragazzo scosse la testa imbarazzato.

 

“Mi dispiace, ricordo solo be’ il mio nome, sono Nakahara Chuuya; però nient’altro, non so nemmeno chi siate voi, siete forse la mia famiglia? Siamo parenti?” Chiese fissandoli uno alla volta. La donna sorrise tristemente prima di aprire un ventaglio e sventolarlo elegantemente fino a coprirsi il viso. L’uomo invece si limitò a sorridere;

 

“Chuuya-kun lascia che mi presenti, sono Mori Ougai attuale boss della Port Mafia, e questa è la mia adorabile Elise-chan” disse iniziando ad abbracciare la bambina. 

 

“Lei invece è Kouyou Ozaki. Un tempo eri sotto le sue direttive, anche lei è un nostro agente” disse indicando la donna col kimono e ritornando serio.

 

“Quindi sono un mafioso?” Chiese pensieroso Chuuya cercando di ricordare qualsiasi dettaglio della sua vecchia vita.

 

“Esatto, sei uno dei nostri agenti migliori Chuuya-kun, una settimana fa ti abbiamo trovato ferito e privo di sensi a qualche chilometro dal nostro Quartier Generale, eri ridotto veramente male, ma siamo comunque riusciti a salvarti, sei stato parecchi giorni in coma farmacologico, però a parte questa momentanea amnesia sembri star bene, abbiamo messo 10 punti di sutura per la ferita alla testa e altri per quel brutto taglio all’addome, qualche costola rotta....” Chuuya stava processando tutte quelle informazioni, quando improvvisamente la donna alla sua destra, quella Kouyou, riprese a parlare interrompendo Mori.

 

“Forse è meglio lasciarlo riposare, credo che Chuuya abbia bisogno di tempo per assimilare tutto, mentre noi dobbiamo concentrarci sulla ricerca del colpevole non crede?” Mori annuì pensieroso; 

 

“Hai ragione, Chuuya per il momento non può fornirci altre informazioni quindi dobbiamo solo aspettare che si riprenda, troveremo i colpevoli e mostreremo loro che non si scherza con la Port Mafia. Oh Elise-chan cosa? Si ora andiamo a comprare tutte le caramelle che vuoi” 

 

Chuuya osservò per qualche secondo quell’uomo allontanarsi mano nella mano con la bambina; non capiva proprio come potesse essere il leader di un’organizzazione mafiosa, poi si ricordò di quel brivido di terrore che aveva provato quando si era avvicinato a lui. Malgrado l’apparenza sentiva che Mori era pericoloso, non doveva sottovalutarlo. Si accorse che anche la donna stava per andarsene.

 

“Ora riposa Chuuya, e non preoccuparti sono sicura che la memoria ti tornerà presto” disse congedandosi educatamente con un inchino.

 

Una volta rimasto solo Chuuya si rimise a letto, continuava a pensare a ciò che era successo, lui era un membro della Port Mafia ed era stato aggredito, forse era un regolamento di conti? La testa tornò a fargli male, sentiva che c’era qualcosa che non tornava in tutta quella storia, come se mancasse un pezzo fondamentale per avere il quadro completo della situazione. Perso in quei ragionamenti si addormentò.

 

Si svegliò qualche ora dopo, sentendo un leggero spiffero d’aria lungo la schiena, eppure non gli sembrava che la finestra della sua stanza fosse stata lasciata aperta. Dopo qualche minuto si decise ad aprire gli occhi; la finestra era chiusa come si ricordava, e la stanza sembrava in ordine. C’era solo un particolare che stonava rispetto a prima: c’era un ragazzo addormentato seduto sulla sedia accanto al suo letto. 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Bungou Stray Dogs / Vai alla pagina dell'autore: Europa91