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Autore: Alice_g1    11/04/2020    10 recensioni
Io non ho mai smesso di amarti, tu lo avevi fatto?
Per me era ancora così maledettamente naturale sentire il sapore di limone sulle tue labbra, ma per te? La mia bocca aveva ancora quell’aroma?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith | Coppie: Sana/Akito
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Mi ricordo perfettamente quel giorno, ti costrinsi ad indossare un vestitino carino per portarti fuori a cena e nonostante le tue insistenti e piuttosto sterili proteste alla fine avevi ceduto.
 
Ogni volta vinco io, possibile che tu lo dimentichi sempre?
 
Sedendoti al mio fianco il tuo volto si girò istintivamente verso il finestrino e questo tu non sai quanto male mi faceva, in un tempo non molto lontano tu non avresti mai voltato viso dall’altra parte.
 
Dove stiamo andando Aki? Daiiii dimmelo.
 
Ti guardai mentre tu non mi guardavi e questa era la previsione più terribile che potesse avverarsi, non avevamo più nulla da dirci e anche se per me non era di certo una novità, il tuo essere improvvisamente una donna, faceva tremare il mio mondo.

E’ normale Akito, le persone cambiano.

Ma non tu, tu non avresti mai dovuto farlo, mi ero innamorato della tua inarrestabile voglia di vivere, del tuo modo di alzare le spalle ogni volta che mi mettevi in imbarazzo davanti agli altri, mi ero innamorato di te, semplicemente di te.
Avrei tanto voluto prenderti per le spalle, scuoterti con forza urlandoti che avevo bisogno di quella bambina rumorosa e saccente che mi aveva salvato il futuro, chissà…forse avrei anche potuto tirarti uno schiaffo, uno di quelli che servono a capire, uno di quelli che servono a crescere, mi avresti odiato? Io credo di no.
Come eravamo arrivati a questo? Era stato un cambio repentino? O il risultato di tanti attimi sbagliati messi insieme?
Io non ho mai smesso di amarti, tu lo avevi fatto?
Per me era ancora così maledettamente naturale sentire il sapore di limone sulle tue labbra, ma per te? La mia bocca aveva ancora quell’aroma?
 
Akito devo andare al lavoro.
 
Tu non mi avevi mai chiamato così, ed era stato in quel momento che avevo capito che le cose stavano precipitando.
Quella mattina ti eri svegliata indossando la tua maglietta invece della mia e preparando il caffè, avevi letto il giornale lasciando la radio spenta.
Ti ho guardato a lungo sperando che tu alzassi lo sguardo verso di me, ho pregato affinché questo avvenisse, ma hai preferito sfogliare un quotidiano invece che perderti nei miei occhi.
 
Stai scappando da me?
 
Io non potrei mai farlo lo sai, non ne sarei capace neanche se volessi, la mia volontà si era ormai dissolta nel vento autunnale dei nostri undici anni.
 
Ti piaccio sempre?
 
Non mi hai mai più chiesto se io ti trovassi ancora bella, forse perché non ti ho mai detto chiaramente questa parola, forse perché non t’interessava più saperlo.
 
Sei bellissima, la più bella del mondo e io ti amo da impazzire.
 
Era questo che volevi? Era questo ciò che ti serviva? Dimmi di no, io non sono mai stato bravo a parlare, non costringermi a diventarlo ora.
Mi sono fermato in autostrada, accostando sulla corsia d’emergenza a meno di un metro dalla colonna rossa dell’Sos, é ironico se ci pensi, per me lo é di sicuro.
Sono sceso lasciandoti sola all’interno dell’auto, le chiavi inserite, il motore ancora caldo.
Ci hai messo esattamente duecentoquaranta secondi per avere una reazione, duecentoquaranta secondi per sbattere con forza la portiera e incrociare le braccia sotto il seno.
 
Cosa ci sta succedendo?
 
Tu lo pensavi, io lo pensavo, ma nessuno dei due lo lasciava uscire fuori dalla bocca, la stessa bocca che aveva baciato, leccato e venerato il corpo dell’altro per anni.
 
Resti tu.
 
Togliendo la patina di grigiore che ci avvolgeva, resti tu, la bambina dai codini rossi e la voce da gallina che aveva ribaltato tutto il mio essere per trasformarmi in un uomo.
 
“ Basta! Tu sei la mia donna…smettila di scappare.”
 
Hai visto ragazzina egoista? Alla fine sono stato io il più coraggioso.
Non aveva molta importanza farti sapere quanto il mio cuore batteva forte mentre ti avvicinavi a me, leccandoti le labbra per trovare il modo giusto per rispondermi.
 
“ Non mi sono mai mossa.”
 
Un sorriso, per te non era di certo una novità, d’altro canto era stata proprio quella curva a farmi capitolare, l’evento straordinario era vedere me imitarti in quel gesto, ma quando ho sentito l’aspro sapore dei limoni infettare la mia lingua, quella smorfia all’insù era stata decisamente inventabile.
 
“ Resti tu Kurata.”  
“ Resti tu…Hayama. ”
 
 
 
 
 
Carissime sono tornata a voi, in questo soleggiato e silenzioso sabato pomeriggio la mia mente ha elaborato questa velocissima e poco pretenziosa One - shot sui nostri due adorabili testoni che tanto amiamo, é un momento qualunque della loro vita dove le vite dei due si perdono un attimo di vista per poi capire che l’amore, alla fine, resta!
Tornerò molto presto con il prossimo capitolo della mia storia, nel frattempo volevo solo strapparvi un sorriso.
A presto mie adorate.
Buona pasqua
Alice

 
 
 
 
  
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