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Autore: lmpaoli94    12/04/2020    1 recensioni
Paperon De Peperoni, costruendo la sua fortuna con azzeccati investimenti e sulle sue influenze mondiali, trascorre gli anni della sua vita nel meraviglioso castello di Schwerin in Germania.
Nella sua grandissima dimora ha tutto quello che può desiderare: degli ottimi nipoti e una consolidata salute che non lo mette in pericolo dinanzi a niente.
Ma il suo passato sta per tornare a bussare alla sua porta e la sua fortunata ricchezza sta per essere messa a dura prova a causa di alcuni individui della sua famiglia e non che faranno di tutto per impossessarsene e togliere di mezzo il papero più ricco del mondo.
Genere: Avventura, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Paperon De Paperoni stava diventando sempre più impaziente.
Jet McQuack non si presentava al suo cospetto, il che rendeva il padrone del castello alquanto irascibile.
“Non sopporterò un’insolenza del genere. Appena rivedrò Jet…”
< Paperone, eccomi arrivato > fece il papero senza nemmeno bussare alla porta.
< Sei in ritardo. È da più di venti minuti che ti sto chiamando. Dove diavolo eri finito? >
< A coordinare il perimetro del castello. Sa meglio di me quanto la sua tenuta… >
< Non ti ho chiamato per questo, Jet > fece il papero con tono duro < Voglio solo capire se la situazione è tutta sotto controllo. >
< Certo che sì. Perché non dovrebbe esserlo? >
< Perché questa notte un servitore che sto ancora cercando mi ha fatto recapitare questa lettera minatoria nella mia stanza… Ora magari posso sembrare esagerato, ma le minacce contenute in questa lettera non mi fanno stare tranquillo. >
< Posso vederla? >
< Devi farlo. E già che ci sei, perché non la leggi a voce alta? >
Aprendo la busta contenente la lettera, Jet McQuack fu subito sorpreso dalle parole che stava leggendo con la mente.
< Ti ho detto di leggerla a voce alta, Jet. >
< Mi scusi, Paperone. È solo che… Come ha fatto questa lettera ad arrivare nelle sue mani senza prima passare da me? >
< E’ quello che mi sto domandando da ieri notte a questa parte > rispose il papero con tono ovvio < Mi dici dove ti trovavi ieri notte? >
< Ero nella mia stanza, signore. >
< E chi può confermarlo? >
< Credo nessuno. >
< Nemmeno la servitù? >
< Ecco, sono rimasto rinchiuso nella mia stanza tutto il giorno, ieri. Non credo che molti di loro possono confermare la mia verità sul fatto. >
< E non ti senti preoccupato ben sapendo che nessuno ti può proteggere? >
< Proteggermi da cosa? non capisco. >
< Jet McQuack, la faccenda è molto grave: sei accusato di presunto tradimento nei miei confronti. Essendo la persona più importante di questa regione, non ci penserei due volte a cacciarti dalle mie terre o peggio ancora rinchiuderti nelle mie segrete. >
< Paperone, le giuro sul mio onore… >
< Non ho bisogno di giuramenti, ma di verità: trova chi ha scritto questa lettera e portalo da me. Interroga tutta la servitù se vuoi, ma entro domani sera prima di cena voglio avere delle risposte, altrimenti prenderò le dovute precauzioni irreversibili. Sono stato abbastanza chiaro? >
< Sì, Paperone. Nessun problema. >
< Da molti anni i miei nemici vogliono appropriarsi del mio denaro illecitamente… Ma addirittura arrivare a minacciarmi di morte… La situazione deve essere risolta prima che ti preoccupi. Non voglio ripeterlo di nuovo. >
< Sì, Paperone. Ho capito perfettamente. >
< Allora vedi di entrare in azione, amico mio. Il tempo passa e la tua vita è appesa ad un filo > rispose Paperone fissando l’orologio.
< Se posso chiederle un favore signore, sarebbe meglio che lei rimanesse nelle sue stanze private. >
< Non questa sera, Jet. Ho promesso che avrei aiutato mia nipote Gaia nei compiti… E poi sono convinto che il mio nemico non si farà vivo questa sera. Non metterà a repentaglio la sua vita stupidamente dopo che ho fatto alzare il livello di sorveglianza. >
< Signore, perché non ne sapevo niente? >
< Perché ami gingillare con i tuoi stupidi aerei e con le tue armi a disposizione invece che proteggere la mia vita! > lo sgridò Paperone < Adesso che la mia pazienza è finita, non ti conviene farmi arrabbiare. Mi hai capito? >
< Sissignore. Adesso non si deve preoccupare. Troverò il suo uomo. >
< Non sono io che mi devo preoccupare, ma lo devi fare tu. Adesso fuori dalla mia stanza. Non voglio ricevere più nessuno. >
< Come vuole lei, paperone. >
Con la testa china verso la lettera minatoria, Jet si sentiva il cuore in gola per la paura.
Trovandosi nei corridoi privati, il papero aviatore dovette anche assorbirsi le lamentele e i pregiudizi di Gastone Paperone mentre era intento a portare al sicuro alcuni lingotti d’oro.
< Che cosa stai facendo da queste parti, Jet? >
< Niente, Signor Paperone. Ero in compagnia del Signor De Paperoni. Ma ora sto tornando nell’ala accessibile a tutti del castello. >
Mentre Gastone lo stava fissando in maniera seria e rabbiosa, Jet non ‘poteva far altro che fissare quello che Gastone teneva in mano.
< Che cosa stai guardando? >
< Io? Niente. >
< Smettila di dire niente e gu8ardami in faccia quando ti parlo. >
< Mi scusi, signore. Non capiterà mai più. >
< Ascoltami bene, Jet: tu non mi sei mai piaciuto, ma mio zio Paperone ha voluto tenerti lo stesso come membro importante della sua sicurezza e di tutta la nostra famiglia… Ma come se non bastasse, la vita di mio zio è messa a dura prova a causa di alcune minacce, vero? >
< E lei come fa a saperlo? >
< Le notizie volano molto veloci a Schwerin… Ti conviene guardarti bene le spalle, Jet. Il primo a rimetterci potresti essere davvero tu. >
< Non capisco di cosa sta parlando, Signore. >
< Vedi, quando fai un torto a mio zio, è difficile ripagare la sua riconoscenza… E poi in fondo, abbiamo bisogno di un capro espiatorio. Anche se non saresti tu colui che ha scritto quella lettera che porti in mano, sarò ben lieto di annunciare a mio zio che la sicurezza del castello e della sua persona è talmente scarsa e inutile che possiamo fare a meno di te… E tu sai bene in che modo. >
< Signore, farò di tutto per portare alla luce questa situazione… >
< Ne va della tua incolumità, caro mio… Ma adesso basta perdere del tempo. Peccato che questa sera non avrai nemmeno tempo per cenare con la servitù. Gli hai detto se ti lasceranno un piatto di minestra in brodo da parte? >
< Non occorre, signore. Stasera non ho fame. >
< Eppure un papero forte e vigoroso come te avrebbe bisogno di mangiare… Ma non sono affari che mi riguardano. Spero che domani tu possa ancora prestare servizio nel mio castello. Mi dispiacerebbe venire a trovarti nelle segrete. >
< Verrebbe lo stesso, signore? Si scomoderebbe per me? >
< Certo… Giusto per vedere dove sei finito, Jet McQuack. A presto. >
In quel momento Jet gliele avrebbe cantate quattro ad uno dei suoi padroni, ma visto che la sua situazione era già compromessa, decise ancora di tacere.
“Presto capiranno di che pasta sono fatto e la faccenda di questa lettera sarà un lontano ricordo.”
< Che cosa stai leggendo, Jet? > gli domandò Paperino mentre passava per il salone del castello.
< Questa? Sono solo alcuni ordini impartiti dal Capofamiglia. Niente che le deve riguardare. >
< Davvero? Da quando in qua mio zio scrive su un foglio i suoi ordini? >
< Da questo momento. >
Capendo che Jet stava nascondendo qualcosa, Paperino gli domandò se aveva bisogno del suo aiuto.
< Non credo di averne bisogno, Paperino… Pensa che io sia diventato un inutile inetto che sta cercando di mandare all’aria questa famiglia dopo tutti questi anni? Ebbene, riuscirò a provare la mia innocenza. Costi quel che costi. >
< Ma io veramente Jet… >
< Sai cosa devo fare? Non fidarmi di nessuno. Tanto i ricchi sono tutti uguali.>
< Come, prego? >
< Perdoni la mia franchezza, Paperino. Mi sono dovuto sfogare > rispose Jet dopo essere ritornato calmo < Adesso, se vuole scusarmi, devo tornare a dirigere i sorveglianti di questo castello per farmi spiegare la situazione. A presto. >
Paperino, ancora scosso per l’insolenza ricevuta, dovette chiedere a suo zio Paperone cosa stava succedendo alla sorveglianza. >
< Non è niente di preoccupante, Paperino > mentì Paperone < Jet è stressato dal troppo lavoro. Mi dispiace che ti abbia mancato di rispetto. >
< I servitori non dovrebbero mai comportarsi così. >
< Lo so bene, Paperino. Dopo vedrò di dargli una bella lavata di capo… Ora, che cosa mi dici della tua Paperina? Ho sentito che da alcune settimane non fate altro che vedervi in giro come due innamorati. >
< Di solito passeggiamo nei bellissimi giardini del castello. Anche se lei non è ricca come me, mi vuole molto bene e farebbe qualsiasi cosa per me. >
< Paperino, da sempre ti ho consigliato di trovarti un buon partito dopo la mia dipartita… Ma se quella giovane paperella ci si può fidare, allora non sono nessuno per impedire la tua felicità. >
< Zio, sentirti pronunciare queste parole mi riempiono il cuore di gioia > rispose Paperino abbracciandolo.
< Adesso però non mi saltare addosso. Devo andare da mia nipote Gaia e sono già in ritardo. >
< Ok, vai pure. E grazie ancora per la tua benedizione, Zio. >
< Vedi però di comportarti bene e di non rovinare tutto come fai di solito. Intesi? >
< Questa volta farò innamorare la mia amata di me. E non ci sarà nessuno che mi metterà i bastoni fra le ruote. >
< Speriamo in bene, allora. >
 
 
Prima che Jet McQuack potesse raggiungere la sua postazione di vigilante all’infuori del castello, il suo cellulare cominciò a squillare incessantemente.
< Pronto? >
< Hai ricevuto la lettera da Paperone? > fece la voce sconosciuta dall’altra parte.
< Chi parla? >
< Adesso non ha minimamente importanza, Jet McQuack… La tua situazione è molto compromessa. E come farà prima che diventi irrimediabile? >
< Sei stato t a scrivere quella lettera? >
< Qui le domande le faccio io, Jet… Vuoi essere aiutato oppure no? >
Sentendo quelle parole, Jet rimase alcuni secondi in silenzio.
< Credo che tu non sai cosa devi fare… O mi sbaglio? >
< Mi hai in castrato bene bene, razza di farabutto. Ancora non ho letto la lettera in questione, ma con le mie doti di spionaggio riuscirò a capire che l’ha scritta. >
< Davvero? Hai seguito un corso di dattilografia? Perché la ma lettera l’ho scritta al computer. >
Stringendo il becco dalla vergogna, Jet era pronto per riagganciare la chiamata.
< Dimmi cosa vuoi o altrimenti riattacco subito. Non ho tempo da perdere. >
< Nemmeno, io, Jet. Devi ancora rispondere alla mia domanda: vuoi essere aiutato oppure no? >
< Se accetto il tuo aiuto, che cosa vorresti in cambio? >
< Voglio che tu ti avvicini ai misteriosi investitori che controllano il patrimonio di quel riccone di Paperone. Ho bisogno che tu entri nelle sue grazie il prima possibile e che tu diventi uno dei suoi paperi più fidati? >
< E come dovrei fare? La mia vita è appesa ad un filo per colpa tua. Non riuscirò mai a riconquistare la fiducia del signore del castello. >
< Non ancora, Jet… Adesso dobbiamo trovare un capro espiatorio… Paperone si è circondato da molti nemici, soprattutto uno in particolare: Cuordipietra Faredoro. >
< Non l’ho mai sentito nominare. >
< E’ un individuo molto pericoloso che alloggia in uno dei castelli più belli di Francia… Se la notizia della minaccia del suo acerrimo nemico dovesse arrivare alle sue orecchie, farebbe di tutto per tirarsi indietro e nascondersi come un ratto di fogna come ha fatto in tutti questi anni… Invece dobbiamo colpirlo quando meno se l’aspetta. Per questo devi recarti in Francia immediatamente. >
< E come dovrei fare? Devo dargli il colpevole domani prima di cena. Non riuscirei mai a portare quell’individuo qui in Germania in così poco tempo. >
< Chiedi una proroga convincendo Paperone. E’ l’unico modo. >
< E come? Non mi ascolterebbe mai. >
< Hai bisogno di prove… Perché non metti la lettera su una candela sul fondo della lettera? >
< Perché? Che cosa vuoi fare? >
< Tu fallo. >
Ascoltando la richiesta dell’individuo misterioso, Jet vide che era firmato con il sigillo della famiglia Faredoro.
< Ingegnoso. Davvero ingegnoso. >
< Sono molto intelligente di quello che credi, Jet. Fai vedere quella prova a Paperone e avrai salva la vita. >
< D’accordo, farò così. >
< Ci risentiamo quando ti troverai in Francia. A presto > disse infine l’individuo misterioso riagganciando la chiamata e lasciando Jet alquanto pensieroso.
   
 
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