Famiglia Saeba
Eccomi di nuovo qua! Finalmente Ryo ha combinato qualcosa di buono, nel
capitolo precedente… ora vi lascio al quinto capitolo. Ormai il giorno del
processo è arrivato; cosa succederà? Lo saprete in questo capitolo.
Ps: un’anticipazione su uno dei prossimi capitoli (non sarà il
prossimo, però): Ryo riceverà una bella notizia! Non vi dico altro…
Capitolo 5
S=Saeko K=Kaori R=Ryo U=Umi M=Miki Y=Yoko
I giorni precedenti alla testimonianza della bambina li passarono tra casa loro e il locale di Miki e Umi, un po’ perché non volevano far correre rischi a Yoko e un po’ perché Ryo si doveva ancora riprendere dalla ferita; il mattino della testimonianza era ormai guarito: teneva solo una garza sul braccio, per sicurezza, ma non aveva più bisogno di tenerlo fermo.
In tribunale incontrarono Saeko che, prima di accompagnare la bambina in aula, voleva rassicurarla e istruirla, in modo che non si facesse prendere dal panico alla vista del padre.
S: – Tesoro, entrando lì vedrai tuo padre, ma non aver paura, non può farti niente, quindi rispondi sinceramente a tutte le domande che ti faranno.
Yoko guardò la coppia di sweepers; prima di entrare voleva essere rassicurata dai due.
R: – Non ti preoccupare, noi ti aspettiamo qua fuori.
K: – Ora entrate, stanno aspettando voi per cominciare.
Y: – Va bene…
La piccola entrò nell’aula, per mano a Saeko. La coppia si sedette su un divanetto del corridoio e aspettò la fine della testimonianza.
K: – Speriamo che vada tutto bene…
R: – Tranquilla, piccola. Yoko è intelligente, non si farà fregare dall’avvocato della difesa!
Mezzora dopo Yoko uscì, accompagnata dalla poliziotta, e si andò a sedere in braccio a Kaori.
S: – Potete rilassarvi, ragazzi! Yoko ha risposto decisa a tutte le domande! E non si è fatta abbindolare dalla difesa. La condanna di Erik Nakura è ormai quasi certa!
R: – Non sai quanto sono felice di sentirtelo dire… almeno così non farà più del male a nessun altro bambino…
S: – Almeno uno è stato fermato, ma ricordati dell’Organizzazione. Loro non si fermano davanti alla condanna di Nakura.
Kaori li interruppe:
K: – Sentite, io e Yoko dovremmo andare un momento alla toilette… voi continuate pure a chiacchierare.
R: – Va bene, tesoro. Noi restiamo qui ad aspettarvi.
Kaori lo baciò, poi gli disse:
K: – Non approfittare della mia assenza per provarci con Saeko!
R: – Stai tranquilla, amore. Ci sei solo tu nella mia mente e nel mio cuore, ora! Come potrei tradire la persona che la notte mi mette di buonumore?!
K: – E bravo il mio Ryo! Vedo che stai mettendo la testa a posto!... – disse, in tono scherzoso, facendogli l’occhiolino, mentre si allontanava con Yoko.
Saeko aveva osservato la scena, non capendoci molto.
S: – Scusa, Ryo… mi sono persa qualcosa? Ho le traveggole o poco fa vi siete veramente baciati e tu hai chiamato Kaori “tesoro” e “amore”?
R: – Cosa c’è che non va? Non posso baciare la mia ragazza?
S: – La tua ragazza???
R: – Pensavo che Umi e Miki te l’avessero detto… io e Kaori stiamo insieme.
S: – Non mi hanno detto niente. Quando è successo?
R: – Dalla mattina successiva all’affidamento di Yoko.
S: – Va bene che dovevate creare un ambiente famigliare, ma non sapevo che Yoko ti poteva fare questo effetto…
R: – Non sei contenta che finalmente ho messo la testa a posto?
S: – Oh, sì. Molto!
Intanto Yoko e Kaori erano andate alle toilette. Yoko era entrata nel bagno, mentre Kaori la aspettava davanti alla porta.
Una donna attaccò discorso con la giovane.
Donna: – Che bella bambina! È sua figlia?
K: – No, però io e il mio compagno l’abbiamo in affidamento da una settimana. È una bimba molto dolce.
Donna: – Però non deve essere giapponese…
K: – Solo in parte: sua madre era inglese. Credo che gli occhi e i capelli li abbia presi da lei.
Intanto Yoko era uscita dal bagno.
Donna: – Sai che sei proprio una bella bambina? – poi mise una mano nella borsa, per prendere qualcosa – … Peccato che non vivrai ancora per molto…
Estrasse una pistola e stava per sparare alla piccola, ma venne tempestivamente fermata da Kaori, che aveva preso la sua arma dalla tasca interna della giacca, e con una mano aveva bloccato la donna al muro.
K: – Yoko, esci di qui! Va’ ad avvertire Ryo…
Anche se era spaventata, non se lo fece ripetere due volte: uscì di corsa dalla toilette e andò ad avvertire Ryo e Saeko, che erano rimasti davanti all’aula del tribunale.
Appena li vide andò incontro a Ryo che, preoccupato, le chiese:
R: – Yoko, che succede? Dov’è Kaori?
La bambina non fece in tempo a rispondere, perché si sentirono degli spari provenire dalla toilette. Ryo tirò fuori la pistola, poi affidò Yoko a Saeko e corse in quella direzione.
Quando aprì la porta dei bagni, si trovò di fronte una scena terribile: due donne riverse in una pozza di sangue, e una era Kaori.
Si avvicinò alla compagna, inginocchiandosi accanto a lei: era ancora viva, ma era stata ferita a una spalla ed era svenuta. Aveva perso molto sangue. Mentre l’altra donna era già morta.
R: – Kaori, resisti, ora ti porto via di qui…
La prese in braccio e tornò di corsa da Saeko.
R: – Dobbiamo fare in fretta, sta perdendo molto sangue. La porto all’ospedale, mentre voi andate al Cat’s Eye e avvertite Umi e Miki.
S: – Va bene, Ryo. Però facci sapere…
Quattro ore dopo Ryo attendeva di fronte alla sala operatoria. Dopo qualche minuto uscì un dottore.
R: – Dottore, come sta Kaori?
Dott.: – Lei è un parente?
R: – Sono il suo compagno…
Dott.: – La signorina Makimura ha perso molto sangue, ma ora è fuori pericolo…
R: – La posso vedere?
Dott.: – È ancora sotto anestesia, ma fra poco sarà riportata nella sua camera. La potrà vedere quando si sarà svegliata.
R: – Dottore, la prego di lasciarmi andare da lei… vorrei essere presente quando si sveglierà…
Dott.: – Va bene, ma quando si sveglierà non la faccia affaticare. È ancora molto debole.
Dieci minuti dopo era accanto al letto di Kaori, ancora addormentata, e le teneva la mano.
R: – Amore mio, sono qui. Non ti lascio sola.
K: – Grazie… Ryo…
Kaori si era appena svegliata. Ryo sorrise.
R: – Finalmente… Sai che mi hai fatto prendere un bello spavento?
Kaori abbozzò un sorriso.
K: – Sai quanti me ne hai fatti prendere tu, negli anni passati? Così siamo pari!
Ryo si avvicino e, con la mano, tirò indietro alcuni ciuffi di capelli che cadevano sulla fronte della ragazza.
R: – Promettimi che non mi farai più prendere certi colpi, d’ora in poi… Non sopporterei di perderti…
K: – Te lo prometto.
L’uomo, a quella risposta, si avvicinò per darle un lungo bacio. Quando si staccarono, Kaori chiese:
K: – Dov’è Yoko?
R: – È momentaneamente con Saeko. Ho detto loro di andare da Umi e Miki, per avvertirli.
Parli del diavolo e spuntano le corna: proprio in quel momento, Yoko fece capolino sulla porta della camera di Kaori, con un mazzo di fiori in mano. Dietro di lei c’erano Saeko, Miki e Umi.
Y: – Kaori! Ryo!
R e K: – Yoko, che cosa ci fai qui?
M: – Non abbiamo resistito: volevamo spere come stavate, così siamo venuti tutti quanti a trovarvi.
K: – Grazie, ragazzi, ma non dovevate…
M: – Per gli amici questo e altro!
Si trattennero con Kaori e Ryo tutta la sera, poi però venne l’ora di andare.
R: – Miki, Umi… per favore potreste tenere Yoko in casa, temporaneamente, finché Kaori non verrà dimessa dall’ospedale?
M: – Non c’è problema. Se va bene a Yoko, va bene anche per noi!
S: – Hey, un momento! E a me non mi interpellate?
K: – Scusa, Saeko, ma secondo noi la bambina è più al sicuro con Miki e Umi che a casa tua…
R: – … Tu stessa l’hai affidata a noi, perché non ti sentivi sicura a tenerla con te.
S: – Avete ragione…
R: – Non ti preoccupare: starà con loro solo finché Kaori non uscirà dall’ospedale.
Yoko era contenta di passare un po’ di tempo con Miki:
Y: – Che bello! Miki, mi insegni a fare le torte?!
M: – Tutto quello che vuoi, tesoro. Ora saluta Ryo e Kaori, perché dobbiamo andare.
La piccola si sedette sul letto e abbracciò Kaori, poi abbracciò Ryo.
Y: – Ciao Kaori, ciao Ryo! Vi voglio tanto bene!
R: – Anche noi e ne vogliamo tanto, angioletto! Ora vai! Ci vediamo tra sette giorni!
Subito dopo se ne erano tutti andati. Ryo si rivolse a Kaori:
R: – Spero di aver fatto bene ad affidarla a Falco…
K: – Hai fatto la scelta giusta, amore.
Ryo le sorrise dolcemente.
R: – Grazie, amore. Ti amo da morire!
K: – Anche io ti amo tanto!
CONTINUA…
Vi è piaciuto questo capitolo?
Se non mi vengono altre idee, questo sarà l’ultimo capitolo della
storia in cui c’è un po’ di azione. Dal prossimo in poi saranno tutti capitoli
abbastanza lenti… spero che vi piaceranno… ma per il momento ditemi se vi è
piaciuto questo.
Esami permettendo pubblicherò al più presto anche il sesto capitolo.
katyjolinar