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Autore: Noisily    12/04/2020    1 recensioni
'' E con questo Potter? '' gli chiese lei conoscendo già la risposta
'' Mi devi un appuntamento '' continuò James con un gran sorriso. Lily scoppiò in un cristallina risata e disse: '' Assolutamente no Potter ''
***
'' Vorrei solo sapere se ho qualche possibilità'' disse James, guardando la ragazza attraverso le lenti rotonde.
Era incredibile come alla luce del fuoco i capelli rossi di Lily sembrassero quasi prendere vita. Ugualmente incredibile era come lui, al solo pronunciare il suo nome, era incapace di controllare le proprie emozioni.
''Hai più di qualche possibilità'' rispose Lily, con un leggero sorriso e il cuore in subbuglio.
***
'' Ho paura che questa non sia una guerra ma una definitiva sconfitta'' gli disse Lily, con le mani tra i capelli e le parole spezzate dal respiro affannato
'' Non posso prometterti che ne usciremo tutti sani e salvi, posso solo prometterti che farò di tutto per proteggerti, anche affrontare Voldemort completamente disarmato e senza alcuna possibilità di vincere '' le rispose James con la voce calda e tranquilla, negli occhi uno sguardo che non ammetteva repliche.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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CAPITOLO 1
1 settembre 1977. Era una soleggiata mattina londinese, Lily era davanti la stazione di King’s Cross, con il baula nella mano destra e un leggero peso nel cuore. Aveva appena salutato i suoi genitori, entrambi babbani, insistendo per farsi lasciare a qualche metro dall’ingresso della stazione. Con tutto quello che stava succedendo in quel periodo nel mondo magico, non era saggio per i Nati Babbani farsi vedere in compagnia dei propri genitori. Lily, dal canto suo, si sentiva costantemente responsabile di quello che poteva succedere a loro e a sua sorella Petunia, quell’anno più degli altri. Sentì il leggero vento settembrino scompigliarle i capelli e distrarla dai suoi pensieri, spostò quella che oramai era una frangetta troppo cresciuta dietro le orecchie e si incamminò dentro la stazione. Una volta arrivata alla barriera, la attraversò e si ritrovò sulla banchina del binario 9 ¾ che come ogni anno era pieno di persone che correvano da una parte all’altra. Un pensiero le frullava in testa da quando si era svegliata quella mattina: ‘’Questo è il mio ultimo anno ad Hogwarts’’ e il peso di quelle parole le cadde addosso solo in quel momento, mentre leggeva il cartello con su scritto ‘’Hogwarts Express, ore 11’’ per poi posare lo sguardo sul treno rosso brillante che fumava fermo alla fermata. Stava giusto cercando di raggiungerlo quando sentì qualcuno stringerle le spalle da dietro. Marlene McKinnon era appena riuscita a scorgere Lily tra folla e aveva allora deciso di correrle incontro e abbracciarla.
<< Eccoti, ti stavo giusto cercando, quasi quasi pensavo che non venissi. >> le disse con il suo solito sorriso sulle labbra, mentre i lunghi capelli biondi raccolti in una coda le svolazzavano da una parte all’altra. 
<< Mi spiace ma anche quest’anno mi avrai tra i piedi >> le rispose Lily cercando di sorridere.
<< Cos’è questa faccia triste? >> domandò Marlene con la sua voce tranquilla una volta aver visto l’amica in volto
<< Sai, le solite preoccupazioni >> bisbigliò Lily per non farsi sentire da orecchie indiscrete, abbassando poi la testa e incurvando le spalle. Si era ripromessa di restare il più possibile tranquilla una volta aver lasciato i genitori, ma non era facile come pensava adesso che era lì lontana da loro.
<< Dai non ti preoccupare, hai seguito tutte le raccomandazioni di Silente, hai preso ogni precauzione possibile, non succederà niente alla tua famiglia. >> continuò a dirle cercando di risollevarle il morale. In quel momento Lily alzò gli occhi e guardando il sorriso rassicurante dell’amica si sentì già un po’ meglio, raddrizzò le spalle, alzò il mento e disse in fretta:  
<< Hai ragione, mi sto preoccupando un po’ troppo, niente può andare storto >>
<< Adesso andiamo oppure non troveremo neanche uno scompartimento libero >> affermò Marlene prendendo la rossa sotto braccio e iniziando a camminare cercando di farsi spazio tra la gente. Riuscirono finalmente a superare la folla di maghi e streghe intenti a salutare i loro figli, studenti che riabbracciavano gli amici ritrovati dopo la lunga estate, gufi e civette che tubavano indispettiti nelle loro gabbie e gatti che venivano velocemente riportati nelle loro ceste dai padroni, che ancora non riuscivano a spiegarsi com’era possibile che ogni anno, nonostante l’attenzione prestata, riuscivano a scappare e camminare tra le gambe delle persone.
<< Com’è andata la tua estate? >> domandò Lily mentre cercava di attraversare il corridoio del treno con il suo pesante baule, senza calpestare i piedi dei ragazzi che andavano nella direzione opposta. Gli scompartimenti dei primi due vagoni era già gremiti di ragazzi che continuavano ad affacciarsi per parlare tra di loro.
<< Come sempre, ho litigato con i miei genitori, ho provato a studiare, senza riuscirci naturalmente, ho rotto la mia scopa mentre cercavo di allenarmi a quidditch, ne ho comprata una nuova e tutto questo senza poterti scrivere una sola lettera. >> le rispose gesticolando freneticamente con le mani. Da quando era iniziata la guerra nel mondo magico erano state molte le precauzioni che i Nati Babbani avevano dovuto assumere, niente lettere da parte di amici maghi, nessun contatto con il mondo magico e incantesimi di protezione sulla casa e sulla mia famiglia.
<< Tutto normale in poche parole >> disse Lily ridendo spostandosi i capelli che continuavano ad andarle davanti gli occhi. Marlene era una forza della natura, impossibile da fermare o da controllare, questo le conferiva un carattere forte e determinato ma chi la conosceva sapeva benissimo che era solo una facciata, aveva il cuore gentile e puro come pochi.
<< Assolutamente si >> affermò Marlene ridendo a sua volta
 << Finalmente, vieni Lily >> aggiunse mentre apriva la porta di uno scompartimento libero e cercava di far entrare il suo baule
<< I tuoi continuano con la ‘’questione Sirius? ’’ >> le domandò Lily facendo le virgolette con le mani una volta che si erano sedute sul sedile. Un fascio di sole si riversò dal finestrino del treno, illuminando lo scompartimento e le teste delle due ragazze, traendone riflessi rossi e biondi. La sensazione del sole caldo sul viso era molto piacevole, Lily allora allungò il collo per sporgere di più il viso alla luce.
<< Per loro non è accettabile che esca con un traditore del proprio sangue come Sirius >> sbuffò Marlene alzando gli occhi al cielo. Faceva parte di una delle più antiche famiglie Purosangue del mondo magico, proprio come tutta la sua famiglia: era stata smistata a Grifondoro, aveva i capelli biondi, gli occhi azzurri, il carattere spumeggiante, un’innegabile testardaggine e un’innata passione per il quidditch ma al contrario di tutta la sua famiglia non aveva una particolare inclinazione per le regole e l’etichetta. Da quando Lily aveva deciso di porre fine alla sua amicizia con Severus, Marlene c’era sempre stata per lei, senza voltarle le spalle neanche una volta, nonostante la rigida educazione ricevuta e le assurde regole che avevano cercato di imporle. La sua famiglia aveva accettato inizialmente Lily perché non era a conoscenza del suo stato di sangue, dopo averlo scoperto in ogni caso si era dimostrata più aperta di quanto si potesse sperare.  
<< Non è detto che andrà sempre così, come hanno accettato me potrebbero accettare anche lui, gliene hai parlato? >> le domandò Lily accarezzandole una spalla
<< No, ha già i suoi problemi per la testa e non posso peggiorare la situazione così, quest’estate si è anche trasferito dai Potter >> le rispose appoggiando il mento sulla mano, guardando fuori dal finestrino con aria distratta. Il treno era partito, e già dopo i primi cinque minuti di viaggio si potevano ammirare le colline e gli infiniti prati che caratterizzavano il paesaggio britannico, non che Marlene stesse prestando effettivamente attenzione al paesaggio.
<< Dai Potter? >> domandò Lily, generalmente non le interessava quello che faceva Black con i suoi amici ma questo la sorprese abbastanza
<< Si, la situazione in casa dei suoi genitori era diventata piuttosto insopportabile >> disse la bionda leggermente accigliata
<< A proposito di Potter, a quanto pare quest’anno ti ronzerà intorno più del solito >> continuò a dirle spostando lo sguardo su di lei, trasformando il broncio che aveva assunto in un sorriso divertito
<< Non me lo ricordare, anche perché sarà solo per colpa tua visto che frequenti il suo migliore amico >> le disse Lily puntandole il dito contro. Marlene e Sirius aveva improvvisamente capito di piacersi solo a maggio dell’anno scolastico precedente, questo aveva permesso a Lily di tenere James Potter alla larga almeno fino a quel momento ma, per sua immensa sfortuna, non ci sarebbe più riuscita tanto bene.
<< Non per questo, non lo sai che è stato nominato Caposcuola? >> domandò Marlene alzando le sopracciglia sorpresa  
<< Potter Caposcuola? È impossibile! >> disse la rossa sicura di sé, talmente tanto sicura da scoppiare in un fragorosa risata. Doveva essere per forza uno scherzo, Silente non avrebbe mai nominata come Caposcuola uno studente come Potter, un pallone gonfiato, spavaldo e arrogante.  
<< Invece sì, me l’ha scritto Sirius quest’estate, neanche i genitori di James ci credevano >> affermò Marlene scoppiando poi a ridere dopo aver visto la faccia sconvolta dell’amica. Non poteva essere vero. Remus doveva essere Caposcuola insieme a lei, non Potter.
<< Non ci posso credere, che cosa è saltato in mente a Silente?! >> disse Lily coprendosi gli occhi con la mano, iniziando poi a massaggiarseli mentre cercava invano una spiegazione. Certo, Potter era tra i ragazzi più brillanti della scuola ma non era conosciuto per il suo rispetto delle regole e dei divieti.
<< È la stessa domanda che ci siamo posti anche noi Evans >> disse una voce alla destra delle ragazze. Sirius Black era appena entrato nello scompartimento e con lui i suoi tre migliori amici: James Potter, Remus Lupin e Peter Minus. Sirius era un ragazzo alto, con i capelli neri che gli cadevano sugli occhi grigie le spalle larghe. Nonostante il travagliato rapporto con la famiglia Purosangue, conservava il tipico portamento di un’importante e antica casata. Come Marlene, anche lui non era il figlio prediletto di cui i genitori andavano fieri, al contrario di tutta la sua famiglia era stato smistato a Grifondoro e questo, insieme alla sua inclinazione ad andare continuamente contro quello che gli imponevano i genitori, era riuscito a farlo rinnegare dalla famiglia e a far carbonizzare il suo ritratto dall’arazzo dei Black.
<< Ciao >> aggiunse poi con un gran sorriso rivolto a Marlene
<< Ciao Sir >> gli rispose avvicinandosi a lui e stampargli un leggero bacio sulle labbra
<< Visto Evans? Il tuo sogno è stato finalmente realizzato >> disse James con le mani in tasca e un sorrisetto furbo in faccia. James Potter, alto quanto l’amico, con occhi nocciola circondati dagli occhiali tondi, capelli corvino ritti in testa e impossibili da gestire. Insieme ai suoi amici era riuscito a guadagnarsi in pochissimo tempo il primato di casinista di Hogwarts. Faceva parte, come Marlene, della squadra di quidditch di Grifondoro, inoltre quell’anno era stato nominato Capitano, questo insieme alla nomina a Caposcuola avevano sorpreso e non poco James, il quale non era ancora del tutto convinto di riuscire a sostenere tutte quelle responsabilità.
<< Questo è un incubo Potter, altro che sogno >> gli rispose Lily guardandolo male, non era mai riuscita a sopportare il suo carattere arrogante e presuntuoso, i rapporti non erano sicuramente incoraggiati dai continui inviti ad uscire di James, che da parte sua cercava solo di attirare l’attenzione della ragazza ma era unicamente riuscito ad ottenere una notevole antipatia e un ostinato disprezzo.
<< Dai Lily, poteva andare peggio >> disse Remus con un sorriso incoraggiante e la sua solita voce calda e pacata. Remus era l’unico del gruppo dei malandrini che Lily riusciva a sopportare, anzi non lo sopportava soltanto, tra i due infatti era nata una sincera amicizia, rafforzata dal segreto che l’amico le aveva confidato l’anno precedente.
<< Non credo proprio Remus, è impossibile >> sbottò Lily convinta, incrociando le braccia al petto
<< In ogni caso, dobbiamo andare nello scompartimento dei Prefetti oppure ti devo ricordare quali sono i tuoi doveri Evans? >> disse James con tono ironico, Lily per qualche momento pensò seriamente di schiantarlo, sarebbe stato così soddisfacente togliergli quello stupido sorriso dalla faccia, però l’unica cosa che fece fu sbuffare aggiungendo: << Non provare a scherzare con me, Potter >>
Si alzò e uscì dallo scompartimento senza voltarsi indietro per assicurarsi che James la stessa seguendo.
<< Ti aspettiamo qui Ramoso, ti consiglio di muoverti, vedo la Evans più agguerrita del solito >> gli disse Sirius che aveva assistito divertito alla scena
<< Quest’anno riuscirò ad uscire con lei, fosse l’ultima cosa che faccio >> affermò James convinto, con una mano sul cuore a mo’ di giuramento, facendo così ridere gli amici
<< Io non sarei così convinta James >> gli disse Marlene mentre si sistemava sul comodo sedile con un braccio di Sirius intorno alle spalle.
***
Lily si incamminò lungo il corridoio del treno con le braccia incrociate al petto e ancora infastidita dalla notizia che aveva appena ricevuto.
<< Come sono andate le vacanze Evans? >> le chiese James che in poco era riuscito a raggiungerla, passandosi poi una mano tra i capelli, arruffandoli ulteriormente
<< Non sono affari tuoi Potter >>
<< Quanto mi sei mancata Evans >> le disse James con finta aria sognante mentre apriva la porta dello scompartimento dei Prefetti  
<< Tu per niente, te lo posso assicurare >> sbottò Lily entrando prima di lui.
***
<< Vorrei solo capire come fai a vincere ogni dannata volta Codaliscia >> sbuffò Sirius dopo l’ennesima partita persa a scacchi con Peter
<< Cosa vuoi farci Felpato, hai altre qualità >> gli rispose l’amico con aria quasi dispiaciuta per aver vinto quelle partite
<< Riesco a far cadere tutte le ragazze ai miei piedi, ad esempio >> disse Sirius incrociando le mani dietro la testa e accavallando le gambe, con la sua solita aria di eccessiva sicurezza
<< Che cosa hai detto? >> gli chiese Marlene alzando gli occhi dal libro che aveva aperto in grembo e rivolgendogli un’occhiata truce
<< Insomma Codaliscia, vuoi sbrigarti con questi scacchi oppure vuoi farmi diventare vecchio? >> disse bruscamente Sirius, cercando di cambiare discorso velocemente e riscuotendo Peter che intanto si era soffermato a guardare l’amico.   
<< Non cambierai mai Felpato >> sorrise Remus nascosto da una copia della Gazzetta del Profeta, di quest’ultimo infatti erano visibili solo le lunghe dita che stringevano il giornale e un ciuffo di capelli castano chiaro.
<< Com’è andata la tua estate Lene? >> chiese poi rivolto alla ragazza
<< Niente di speciale, la tua invece? >> gli rispose lei, chiudendo il libro dopo aver capito che in compagnia dei ragazzi cercare di leggere era pressoché impossibile.
<< Movimentata, di certo non mi sono annoiato >> rispose Remus piegando a sua volta il giornale
<< È’ successo qualcosa? >> domandò Marlene vedendo l’aria affranta dell’amico
<< Ma no! Non lo stare a sentire Marlene, a Lunastorta piace esagerare, è un po’ melodrammatico a volte, piuttosto quanto manca ancora? >> disse Sirius intromettendosi nella conversazione, cercando di spostare l’argomento del discorso. Marlene non era a conoscenza del piccolo problema peloso di Remus, quest’ultimo non si sentiva ancora pronto a parlarne con lei e Sirius non poteva di certo biasimarlo, però continuava a sentirsi un po’ in colpa nei confronti della biondina che gli sedeva di fronte.
<< Poco ormai, chissà perché James e Lily non sono ancora tornati >> disse Marlene controllando fuori dal finestrino e rendendosi conto solo in quel momento quanto poco effettivamente mancasse all’arrivo ad Hogwarts. Proprio in quel momento la porta dello scompartimento si aprì e James e Lily vi entrarono, entrambi con i vestiti grondanti, Lily con sguardo furente e James con l’aria divertita.
<< Che cosa vi è successo? >> chiese loro Marlene che nel frattempo si era appiattita contro il sedile per evitare che le gocce d’acqua le bagnassero la maglia.
<< Chiedilo a Potter, a quanto pare gli incantesimi acquatici gli riescono incredibilmente bene >> disse Lily a denti talmente stretti che fu quasi difficile capire quello che aveva detto.
<< Evans, ti ho salvato la vita >> affermò James, per aggiungere velocemente dopo aver visto l’espressione di Lily:
<< Mulciber ha cercato di dare fuoco al sedile dov’era seduta e allora ho cercato di evitare un incendio >>
<< Peccato che sei solo riuscito a farmi il bagno >> ribatté lei indicandosi i vesti zuppi
<< Se hai puntato la bacchetta contro Lily perché anche tu sei bagnato? >> chiese Marlene indicando prima l’una e poi l’altro
<< Non ho detto di non essermi vendicata >> le rispose Lily con un ghigno divertito, facendo ridere i ragazzi e l’amica
<< Sono questi i momenti in cui non mi pento di averti incontrata Evans >> affermò Sirius che ricevette immediatamente una gomitata da parte di Marlene
<< Non capisco come fai a dire sempre la cosa sbagliata >> gli disse quest’ultima, guardandolo con una mano posata sulla fronte e una finta aria disperata
<< Adesso uscite che dobbiamo cambiarci >> continuò spingendo i ragazzi fuori dallo scompartimento
<< È un invito McKinnon? >> le chiese Sirius in un sussurro e con un sopracciglio alzato 
<< Assolutamente no Black >> gli rispose lei sbattendogli la porta in faccia
Le due ragazze si cambiarono, infilandosi la divisa scolastica e i mantelli, presero i bauli sistemati nelle cappelliere e uscirono nel corridoio del treno.
<< Non puoi negare che con quella maglietta bagnata James era un bello spettacolo da vedere >> disse ad un certo punto Marlene punzecchiando l’amica
<< Oh stai zitta >> le rispose Lily, che per non far vedere il colorito delle sue guance, nascose la testa dietro la folta chioma.
Una volta alla stazione di Hogsmeade scesero dal treno e vennero immediatamente travolte dalla confusione. Da lontano videro la figura a mezzo busto di Hagrid con i ragazzini del primo anno. Si unirono al fiume di studenti diretti al sentire fangoso che portava alle carrozze diretta a scuola, salirono e l’odoro caratteristico di muffa e paglia di queste arrivò velocemente al loro naso. Attraversarono la maestosa cancellata in ferro battuto e Lily si sporse dal finestrino per osservare le torri e i torrioni che man mano si stavano avvicinando. La carrozza si fermò e loro poterono scendere.
<< Eccovi ragazze >> disse una voce squillante alle loro spalle
<< Alice, che fine avevi fatto? >> chiese Lily alla nuova arrivata
Alice era una ragazza allegra e solare, un po’ svampita ma Lily e Marlene avevano imparato ad apprezzare anche quel lato del suo carattere. Era alta quanto loro, aveva capelli corti, mossi e castani, il suo viso tondo era incorniciato da un grande paio di occhi marroni, vivaci e brillanti.
<< Sono stata nello scompartimento con Frank >> rispose lei alzando leggermente le spalle e indicando il ragazzo che si trovava poco distante da loro. Cosa molto importante da ricordare è che Alice era fidanzata con Frank da due anni, si erano trovati un po’ per caso e da quel momento non si erano più lasciati.
<< Che domanda sciocca Lily >> disse Marlene spingendo leggermente la rossa per una spalla
<< Cavolo, come ho fatto a non pensarci >> aggiunse Lily battendosi una mano sulla fronte, con una vena di sarcasmo nella voce, sottolineando così l’ovvietà di quella affermazione
<< A quanto pare non siete cambiate durante l’estate >> disse loro Alice scuotendo la testa
<< Assolutamente no >> affermò prima Marlene, seguita a ruota da Lily che aggiunse: << Mai >>
<< Mi siete mancate >> sorrise Alice stringendo le braccia intorno al loro collo, insieme le tre amiche attraversarono il grande portone in quercia ed entrarono nella Sala d’Ingresso. Questa era illuminata da una miriade di torce accese e da qui partiva l’immensa scalinata in marmo che portava ai piani superiori. La porta della Sala Grande era aperta su entrambi i lati, Lily seguì lo sciame di studenti ed entrò insieme a questi. La Sala Grande le faceva sempre un certo effetto, era illuminata da migliaia di candele sospese a mezz’aria sopra i quattro grandi tavoli, alzò lo sguardo e vide il cielo nero intenso trapuntato di stelle luminose, dopo 6 anni passati ad Hogwarts, le sembrava ancora difficile credere che quella fosse semplicemente una magia e non l’effettiva mancanza di un soffitto. Si sedette al tavolo di Grifondoro con Alice e Marlene ai due lati.
<< Gli studenti del primo anno sembrano più spaventati del solito >> osservò Marlene accigliata
<< Sirius ha messo in giro la voce che per essere smistati bisogna combattere con un gigante >> spiegò loro Remus, seduto di fronte, mentre rideva con una mano davanti la bocca per non essere visto dai professori.
<< Un troll Lunastorta, un troll >> lo corresse Sirius con una finta aria annoiata
<< Black smettila di tormentarli! >> lo sgridò Lily, girando subito dopo la testa per soffocare la leggera risata
<< Felpato, non mi deludi mai >> disse James ridendo, battendogli una mano sulla schiena
In seguito alla cerimonia dello Smistamento, Albus Silente, si alzò e così l’intera sala si zittì.
<< Benvenuti! >> disse Silente con un sorriso caldo e incoraggiante
<< Benvenuti ad un altro anno a Hogwarts! Devo dirvi solo poche cose e poi potremo iniziare con il nostro magnifico banchetto >> iniziò Silente. Era incredibile l’energia che il preside riusciva a comunicare nonostante la sua età << Questi sono tempi bui >> continuò quest’ultimo << dobbiamo essere vicini e fedeli gli uni agli altri, non dobbiamo cedere ai momenti più bui e alle paure, queste si nutrono delle nostre insicurezze e incertezze, dobbiamo farci forza a vicenda e cercare di affrontare qualsiasi sfida la vita, o meglio, Lord Voldemort ci impone… >> al suolo di quel nome un brivido si diffuse per tutta la sala <<…insieme possiamo affrontare qualsiasi sfida, da soli ahimè questo non è possibile. Torniamo però alle belle notizia: sono lieto di dare il benvenuto al professor Wood, nuovo docente di Difesa contro le Arti Oscure >> in quel momento un ometto si alzò impacciatamente dal tavolo dei professori. La differenza di altezza rispetto a quando era seduto non era molta, aveva folte sopracciglia scure, occhi vispi e azzurri, un viso allungato e spigoloso e le guance purpuree per l’imbarazzo. Fece un breve inchino e tornò a sedersi.
<< Bene, credo di aver detto tutto, che il banchetto abbia inizio! >>
Quando anche l’ultimo boccone di torta alla melassa sparì dai piatti, Silente annunciò che era ora di congedarsi.
<< Potter muoviamoci, hai risucchiato tutto l’aria in questa stanza e tra poco non si potrà più respirare >> disse Lily mentre si alzava e si sistemava la gonna. Lei e James, come da tradizione, dovevano indicare la strada ai ragazzi del primo anno e fornire loro diverse spiegazioni riguardati la scuola.
<< Tutto quello che desideri Evans >> le rispose James che non si annoiava mai a guardare le diverse reazioni di Lily a quello che diceva, quest’ultima sbuffò e si incamminò fuori dalla Sala Grande.
Lily si aprì un varco tra la folle di ragazzi e disse a voce alta alzando una mano:
<< Quelli del primo anno vengano con me >> così facendo un gruppo di ragazzini iniziò a seguirla fuori dalla Sala Grande e sopra le scale di marmo per raggiungere i piani superiori, James li raggiunse subito e iniziò a salire i gradini con loro.
<< Attenzione a Peeves >> iniziò a dire James << Un poltergeist a cui piace fare molti scherzi e dispetti >>
<< Proprio come te Potter >> disse Lily tagliente
<< Quanto mi conosci bene Evans >> le rispose lui passandosi nuovamente la mano tra i capelli scompigliati, era diventato un vizzo così ben radicato in lui che oramai lo faceva senza neanche accorgersene. Arrivati all’estremità del corridoio dov’era appeso il quadro della Signora Grassa si fermarono.
<< La parola d’ordine è ‘’ Felix Felicis’’>> iniziò Lily << Ricordatela oppure vi ritroverete a passare la notte in corridoi… >> venne all’improvviso interrotta da un rumore proveniente da dietro l’angolo del corridoio.
<< Continua tu qua Potter, vado a vedere cos’è stato >> disse Lily rivolta a James
<< Non è il caso che vada io? >> le chiese lui con lo sguardo ancora rivolto verso la fonte del rumore
<< Posso cavarmela benissimo da sola >> lo bloccò subito Lily prendendo la bacchetta in mano.
Si allontanò dal gruppo e iniziò ad incamminarsi lungo il corridoio, lentamente svoltò l’angolo con la bacchetta stretta in mano. La prima cosa che vide fu un ragazzino di Corvonero appeso a testa in giù per le caviglie e subito dopo vide Mulciber e Avery piegati in due dalle risate.
<< Lasciatelo andare immediatamente >> gridò Lily a denti stretti
<< Guarda chi c’è qui, la sangue marcio >> disse subito Mulciber alzando gli occhi su di lei
<< Non sono affari tuoi, sangue marcio >> gli fece eco Avery puntando la bacchetta contro Lily
Quest’ultima velocemente fece un contro incantesimo per liberare il ragazzino e puntò a sua volta la bacchetta contro i due Serpeverde. Il piccolo Corvonero sfrecciò via senza voltarsi indietro o ringraziare Lily.
<< Evidentemente o sei sorda oppure sei semplicemente stupida Evans >> disse Avery visibilmente infastidito da quello che era appena successo
<< Non credo sia il caso di usare questi termini nei confronti di una ragazza >> disse James, il quale aveva appena voltato l’angolo ed era riuscito ad ascoltare l’ultima frase detta
<< Ti ho detto che posso cavarmela da sola >> gli disse Lily, la cui rabbia stava continuando ad aumentare
In quel momento le due maledizioni scagliate da Mulciber e Avery partirono dalle loro bacchette dirette verso Lily e James, quest’ultimo fu abbastanza rapido da alzare la proprio e bloccarle con un incantesimo scudo. Dopo pochissimi secondi la professoressa McGranitt arrivò con passo spedito, preceduta dal rumore delle sue scarpe sul freddo marmo del pavimento.
<< Si può sapere che cosa sta succedendo qui? >> chiese con tono autoritario
<< Niente di grave professoressa, le solite divergenze >> si affrettò a risponderle James con voce tranquilla
<< Tutti nei rispettivi dormitori immediatamente! >> disse allora la McGranitt
Dopo che tutti si furono allontanati e i due Grifondoro erano arrivati davanti all’ingresso della sala comune, Lily si girò di scatto verso James e ribollente di rabbia disse:
<< Potter…>> ma poi si fermò guardando il braccio di James che nel frattempo aveva iniziato a sanguinare copiosamente << tu sanguini >> gli disse avvicinandosi al braccio per osservarlo meglio
<< Probabilmente il mio scudo non ha bloccato entrambe le maledizioni >> le rispose James, per poi piegare la faccia in un’espressione di fastidio dopo che aveva cercato di alzare il braccio
<< Ti accompagno in infermeria >>
<< Non ti preoccupare, è un taglio, vado da solo >> sorrise leggermente James. Iniziò ad avviarsi verso l’infermeria quando Lily lo chiamò, lui si girò alzando le sopracciglia in un’espressione di sorpresa
<< Perché non hai detto alla McGranitt quello che era successo veramente? >> chiese lei
<< Non mi sembrava il caso, non volevo che da una sciocchezza la situazione potesse poi peggiorare >> le rispose James semplicemente << Ho sbagliato? >>
<< No, anzi è stato molto maturo da parte tua >> rispose Lily aprendo la bocca in un piccolo sorriso. James riprese a camminare, poi si fermò e si voltò indietro per la seconda volta, a guardare Lily che era rimasta ferma davanti al ritratto.
<< E’ la seconda volta che ti salvo la vita in un solo giorno Evans >> le disse
<< E con questo Potter? >> gli chiese lei conoscendo già la risposta
<< Mi devi un appuntamento >> continuò James con un gran sorriso, speranzoso come sempre di una risposta positiva da parte della rossa. Lily scoppiò in una cristallina risata e disse: << Assolutamente no Potter >>
James riprese a camminare verso l’infermeria, con un senso di soddisfazione nel petto dopo essere riuscito a farla ridere
<< Potter >> lo richiamò Lily << grazie >> aggiunse sincera
<< Dovere Evans >> disse lui senza voltarsi e continuando a camminare
<< Felix Felicis >> disse Lily alla Signora Grassa, quest’ultima si staccò dal muro e rivelò un’apertura circolare. Attraversò il passaggio e sbucò nella sala comune di Grifondoro. Salì le scale a chiocciola ed entrò nel dormitorio femminile. Si cambiò e velocemente si infilò nel letto caldo e accogliente. Sentì gli occhi farsi improvvisamente pesanti e senza difficoltà si addormentò tranquilla con ancora il sorriso di James in mente.
   
 
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