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Autore: milla4    13/04/2020    0 recensioni
[Amiche di sangue]
Mi chiedeva di esserle fedele, mi chiedeva di essere mia. (dal testo)
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ed io che sono ancora vivo
 

La vedevo in controluce mentre si rivestiva, è ancora nuda, le piccole mutandine di pizzo non coprivano nulla; tre mesi prima le avrei chiesto dove andasse così di fretta - era ancora notte, avrebbe potuto rimanere quanto voleva - ma diventava un cazzo di pezzo di ghiaccio e allora ho lasciato perdere. Veniva, ci guardavamo un film ordinando da mangiare e scopavamo, qualche volta parlavamo anche… come fosse una relazione normale, ma che normale non era, né tantomeno era una relazione. Quando entravo in lei erano gli unici attimi in cui la vedevo perdere il controllo, gli occhi chiusi, labbra socchiuse, non amava i preliminari, andava direttamente al sodo, forse riuscivo veramente a vederla soltanto in quei brevi istanti in cui mi stringeva le mani sulle spalle. Veniva sempre prima lei e gentilmente mi aspettava, come una brava padrona di casa, d’altronde è questo che viene insegnato a una ragazza della sua classe sociale: essere impeccabile in ogni occasione.

Si era presentata fuori il mio appartamento un martedì sera, si era fatta dare il mio indirizzo dal mio capo buttando giù qualche frase su progetto universitario in cui mi aveva coinvolto – e forse qualche bel bigliettone da cento - aveva in mano una busta d’asporto del cinese e una bottiglia di vino, come se io avessi mai bevuto del vino. Le volte dopo si era presentata con una confezione da sei di birra, sempre impeccabile in ogni occasione….
Avevo una paura, una fottuta paura perché in quella ragazza c’era del marcio, qualcosa di inespresso e nascosto, oltre il suo trucco sempre perfetto e le sue perle c’era dell’odio talmente represso che avrebbe potuto spazzare via il mondo; avevo capito quel giorno quando l’avevo incontrata fuori il ristorante che qualcosa non andava, in quegli occhi non c’era vita, non c’era nulla di buono in quella ragazza: non l’avrei mai voluta rivedere, ho ancora la cicatrice a ricordarmi per sempre che stavo per diventare un assassino. Fanculo a lei e a quella pazza della sua amica, credevano di potermi ricattare ma…

Fanculo a me, mi ero fatto abbindolare dalle sue lunghe gambe e da quell’aria di superiorità che mi faceva sentire arrabbiato e eccitato allo stesso tempo, giovane e carina. Ma mi ero tirato indietro in tempo, ci tenevo troppo alla mia vita, ognuno era andato per i cavoli suoi e ora me la ritrovavo davanti alla porta e poi nel letto con la vaga e certa sensazione di essere stato usato.
Più entrava nel mio appartamento e più mi spaventava; era lei a comandare e non faceva nulla per nasconderlo. Ormai ero entrato nella sua orbita e non potevo andarmene. Lily non mi avrebbe costretto a rimanere con lei, aveva la sua vita, il suo college esclusivo, la sua cerchia di amici, no, non avrebbe mai ammesso che aveva bisogno di me perché io ero il suo momento di sbandamento, in quelle ore che passava nel mio appartamento da 100 dollari al mese, in cui la puzza di fogna travalicava le vecchie finestre ammuffite poteva lasciarsi andare. Una volta si era tagliata un dito e aveva pianto, ma qualcosa in quelle lacrime non era vero, fingeva anche in quello, perché lei doveva mostrare di essere umana a quegli stupidi ricconi di cui faceva parte, di essere ancora umana; la realtà è che era una fuggitiva, ho capito molto tardi che aveva cercato proprio me perché se anche fosse crollata, io non avrei parlato.

Ho pensato di andare da Amanda – , ci ho pensato- perché pensare alla bella ragazza che mi scopavo ogni martedì e venerdì sera come un’assassina mi stava torturando, ma poi la guardavo girarsi e guardarmi fisso, negli occhi, e sorridermi forse con un’emozione vera e qualcosa di molto simile alla speranza cercava di nascere; poi mi baciava e nel tempo compresi che avrei dovuto lasciarla perché mi stava uccidendo togliendomi il futuro e lasciando solo uno presente sempre uguale: mi chiedeva di esserle fedele, mi chiedeva di essere mia. Voleva qualcuno a cui appartenere, e io gliel’avevo concesso.
Si metteva il giubbotto, veniva verso di me e mi abbracciava, chiudendo gli occhi: uscita da quella porta li avrebbe avuti sempre aperti.

Fu un martedì di maggio l’ultima volta che la vidi, il giorno dopo ero in un altro stato, in un’altra vita.
Non l’amavo come lei non aveva mai amato me.
L’unica differenza tra noi due era che Lily era morta da quella notte in cui qualcosa era successo, io ancora no.

 
Nota: Amiche si sangue è un film molto particolare in cui non sempre si riesce a definire chi e cosa sia la parte negativa; devo dire che non mi è dispiaciuto, forse la musica un po' troppo invadente non lo ha reso così fluido come sarebbe potuto essere. I personaggi di Liliy e Tim sono quelli che più mi hanno colpito per la radicali trasformazione dei loro ruoli, da agnellino a lupo e viceversa e visto che mi sarebbe piaciuto vedere qualcosa di più.
Questo è quello che ho pensato.

Spero possa piacervi
milla4


 
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