Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: LadyPalma    13/04/2020    13 recensioni
[Terza classificata al contest "Erotic Drama contest" indetto da Freya_Melor sul forum di EFP]
"Oh caro, sono un incubo travestito da sogno a occhi aperti."
La prima volta che Dolores lo dice – una ridicola cosuccia avvolta in un pomposo vestito rosa con fiocchi dappertutto –, Alastor non può fare a meno di ridere.
/ Alastor/Dolores
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Alastor Moody, Dolores Umbridge
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
- Questa storia fa parte della serie 'Alastor&Dolores'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Incubo vestito di rosa







 

"Oh caro, sono un incubo travestito da sogno a occhi aperti."
La prima volta che Dolores lo dice – una ridicola cosuccia avvolta in un pomposo vestito rosa con fiocchi dappertutto –, Alastor non può fare a meno di ridere. È ubriaca dopo i cocktail rubati al party di Lumacorno; si crede sensuale ma appare disperata mentre si lascia cadere con lacrime represse sul divano della Sala Comune Serpeverde. Anche lui è ubriaco e finge di credere che sia questo il motivo per cui la vede sotto una nuova luce. Le si avvicina continuando a ghignare di scherno mentre inizia a scioglierle uno dopo l'altro quei maledetti fiocchi sul suo vestito. Non sa perché lo fa, o meglio lo sa ma non ha il coraggio di soffermarsi su quel pensiero. La vuole ed è ironico perché lei, con la sua faccia da rospo e i chili di troppo, non è proprio il tipo di ragazza che dovrebbe ispirare pensieri peccaminosi.
È però l'unica che gliene abbia mai ispirati.
È solo una sciocca che tenta di accalappiare tipi come Lucius Malfoy e Cornelius Caramel, una sciocca che non si accorge del fatto che nessuno la toccherebbe neanche per sbaglio. Nessuno tranne lui, perché possederla in quell'istante è l'unica cosa che vuole – e che ha voluto da troppo tempo. L'ha desiderata in segreto per tutti gli anni che hanno battibeccato da compagni di casa, forse addirittura fin dal primo anno – quando lui pensava solo al Quidditch, e le forme di lei erano solo grasso e non morbidi fianchi e seno prorompente.
"Oh no, casomai sei un sogno travestito da incubo" – è questo che le sussurra, mentre la spoglia. Tolto il rosa shocking dei fiocchi e il rosa confetto dell'abito rimane sola il rosa carne della sua pelle, una nudità in cui appare stranamente umana e vulnerabile.
Mani goffe che si toccano, labbra impacciate che si cercano. È la prima volta per entrambi ma non c'è molta dolcezza – lui tenta di offrirgliela, ma lei non la vuole. Dolores vuole solo dominare ed essere dominata, vuole quella sensazione di dolore mista a piacere che tutte le altre ragazze descrivono, vuole essere desiderata, vuole liberarsi di quel fardello di non essere mai voluta che porta il nome di verginità – vuole tutto questo così tanto che non le interessa neanche se il piacere alla fine non c'è. Non è amore, lo sanno entrambi, solo assaggio di quella cosa che tutti chiamano sesso.
E, infatti, di piacere non ce n'è molto. Sono entrambi troppo inesperti e agitati per arrivare a quel punto. Ci sono solo una strana eccitazione ed esplorazioni anatomiche confuse, mentre gli occhi sono puntati alla porta: potrebbe entrare chiunque da un momento all'altro e questo in qualche modo aumenta il brivido del momento. Quando ricadono sul divano col fiatone e l'adrenalina in circolo, entrambi ridono soddisfatti  – più per la trasgressione dell'esperimento che per la sua riuscita.
Ridono e lei si lascia baciare mentre si riveste di rosa strato dopo strato, ma è un consenso solo fittizio.

 
Il giorno dopo lui arrischia a chiederle di cominciare a vedersi – lei ride ancora, stavolta cattiva, e dopo un tossicchiare diplomatico gli dice che non è il caso.



 
 
"Oh caro, non ti ricordi? Sono un incubo travestito da sogni ad occhi aperti".
Quando Dolores pronuncia di nuovo quella frase sono passati anni: lei lavora al Ministero in una posizione minore e lui è un auror già affermato. L'ufficio di lei – rosa che inonda ogni cosa e piatti di stupidi gattini appesi alla parete – sembra più il rifugio di una zitella depressa che l’ambiente raffinato che lei crede. Alastor ride di nuovo, ma in fondo più che di lei ride di se stesso. Perché non c'è proprio niente di erotico in quello che vede, niente di dolce in tutto quel rosa che gli fa venire voglia di vomitare, niente che faccia pensare anche lontanamente a un sogno.
Eppure, ancora una volta, non importa quanti anni siano passati, la desidera ancora. Desidera quel lato sconosciuto che c'è sotto i vestiti, quello che lei chiama incubo e che lui chiama sogno. Tolto il rosa, quella donna è pura oscurità, ma è un nero a cui lui alena, un nero che sa di autentico. Sotto tutto quel manto di fronzoli, lei è cupa, è cattiva, è autentica, ed è questa la donna chelui  vuole – quella che è capace di tenergli testa e che miagola come una gatta se lui la tocca nei punti giusti.
Quei punti lui non li conosce ancora ma li impara presto ora che è più adulto, ora che è esperto. E come una gatta lei anche graffia e morde e lo invita a fare altrettanto. Perché lo scontro tra labbra non le basta e sentirlo dentro di lei è quasi un accessorio.
L'orgasmo vero è quello di farsi male a vicenda, di avere i segni sulla pelle e il fiato corto nel sottile compromesso tra piacere e dolore.
L'orgasmo arriva se lui la prende senza preavviso e lei perde per un attimo ogni facoltà di raziocinio e smette di avere il controllo su qualsiasi stupido aspetto della sua vita.
L'orgasmo in fondo è già il fatto che sono loro due – un uomo senza gamba e una donna che nel tempo è diventata più pingue, che fingono di mostrarsi al meglio ma sono solo mostri ambulanti.
 Sono più orrendi che da giovani, si attraggono perfino di più.
"Sei un sogno travestito da incubo"  vorrebbe sussurrarle, riscoprendola vera quando la rivede di nuovo completamente nuda. Ma non lo fa, affonda in silenzio dentro di lei e lascia che sia lei a parlare – con gemiti soffocati e striduli miagolii da gatta.

 
Il giorno dopo lui le manda una lettera casuale per mantenere i rapporti – lei fissa quelle parole a lungo ma poi semplicemente getta la pergamena nel camino.
 



 
"Ehm ehm, che vuoi Alastor? Ancora cerchi guai con un incubo travestito da sogno ad occhi aperti?"
Le piace dire quella frase stupida, pensa Alastor guardandola, chissà se ci crede davvero.
Sono passati altri anni – quanti, dieci? –, lui ha perso anche un occhio e mezzo naso, mentre lei è diventata un altro pochino più grassa e straordinariamente più rosa. È lì per affrontarla, per rimetterla in riga dopo l'assurda legge contro i licantropi, ma quando la vede davanti a lui c'è una stronza che odia e allo stesso tempo l'amante di sempre che desidera.
Sono più vecchi, sono più brutti – ma ad attrarli è proprio quell'orrore speculare, quell'oscurità che conoscono solo loro, quell'incubo che lei è e in cui lui finisce per sprofondare ogni volta.
Gli offre il tè – ma la tazza cade in frantumi per terra.
Indietreggia con una risatina nervosa – ma lui la raggiunge e la spinge verso la scrivania.
"Sei un incubo travestito da incubo" le sussurra con voce roca e  in tono sprezzante. E il modo in cui la fissa con quel suo nuovo occhio strambo sembra dare più enfasi alle sue parole.
Un po' la spaventa, un po' la eccita.
Lui la disprezza, e neanche l'erezione che sente premuta contro il suo corpo riesce a mascherare quel sentimento negativo. Dolores sa che ora faranno sesso ancora ma sa anche che sarà l'ultima volta. Sono state quelle parole – incubo travestito da incubo – a confermarlo. È che lui ha smesso di vedere anche la più piccola particella di luce in lei, ha smesso di vedere il sogno dietro la parvenza di incubo – il colore neutro sotto gli strati di rosa.
Eppure il desiderio non cambia. Lei è tutto incubo – e se l'incubo non lo può amare, l'incubo lo può volere.
È sesso violento, rabbioso – o perlomeno dovrebbe esserlo. La verità però è che per quell'ultimo congiungimento d'addio traspare solo una stupida, vuota e incoerente dolcezza.
Baci invece di morsi, carezze invece di graffi, preliminari lunghi invece di un amplesso aggressivo e improvviso.  Trovano il piacere senza il minimo dolore, piacere puro che potrebbe bastare per una vita intera a entrambi. Ma è troppo tardi: lei è troppo incubo ora, non c'è sogno né dentro né fuori.

 
Il giorno dopo lei cerca di fermarlo quando lo vede nel corridoio nel Ministero – lui finge di non conoscerla e distoglie lo sguardo con un ringhio.


 

 
"Incubo" mormora Dolores dopo qualche minuto essersi ripresa dall'incantesimo che gli ha lanciato Potter. È nel suo studio circondata dai un paio di assistenti e ha l'occhio fisso non sul proprio petto senza collana ma sul cratere nella porta.
Non gliene frega niente del medaglione che le è stato sottratto, ma vorrebbe gridare di frustrazione per l'altra cosa di cui Potter l’ha privata – l'occhio finto di Moody che lei aveva incastonato nella sua porta.
Le serviva per guardare i suoi dipendenti – aveva detto – ma in realtà le serviva per scrutare dentro se stessa. Perché una volta quell'occhio ha visto un sogno in lei e, mentre continua a diventare sempre più brutta e cattiva, ha bisogno di continuare ad aggrapparsi a quello sguardo retrospettivo.
Adesso però che quell'occhio non c'è più, sparisce anche la visione che vi era incastrata dentro.

 
Il giorno dopo, quando rientra nel suo ufficio e non vede più quell'occhio ad accoglierla, sente davvero di essere solo incubo travestito da incubo – Dolores è ormai solo uno stupido incubo vestito di rosa.


















 
NDA: Non ho mai scritto storie di genere erotico (non dove l'erotico è il preponderante perlomeno) e mai avrei pensato di arrivare a farlo proprio su questa coppia. So che l'erotico non è neanche ben scritto, ma volevo tentare: ho preso questo contest davvero come una sfida a me stessa, a superare i miei limiti e perciò posso dire di essere soddisfatta di essere riuscita a portare a termine il mio proposito.
La canzone che avevo come prompt era: Black Space di Taylor Swift e in particolare la frase "'Cause darling I'm a nightmare dressed like a daydream".
   
 
Leggi le 13 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: LadyPalma