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Autore: MackenziePhoenix94    14/04/2020    1 recensioni
“E adesso?”
“Adesso reggiti forte”
“Che vuoi fare?”
“Ti fidi di me?” le chiese di getto lui; le aveva già rivolto quella stessa domanda nel corso della notte trascorsa sopra il tetto di casa Anderson e, come in quella occasione, Ginger rispose senza esitare.
“Sono uscita di casa in piena notte di nascosto, ho preso un treno per Cambridge e ti ho appena aiutato a rubare una bici dalla casa di tua madre: pensi che avrei fatto tutte queste cose se non mi fidassi ciecamente di te, Syd Barrett?”.
Le labbra del ragazzo si dischiusero in un sorriso.
“Allora reggiti forte, perché stiamo per prendere il volo”.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Le labbra di Richard si distesero in un sorriso allegro quando vide la sua migliore amica.

“Sono davvero contento che tu abbia accettato l’invito!” esclamò dopo averla raggiunta ed abbracciata con calore; indietreggiò di un passo e si soffermò a guardare l’abito che indossava e che aveva scelto con cura per l’occasione: era un vestitino color cipria, dalla stampa floreale, con le maniche lunghe a sbuffo, che scendeva fino ai piedi, stretto in vita da una cintura bianca “sei meravigliosa, Ginger. Questo vestito ti sta d’incanto”

“Tu dici?” domandò la giovane, abbassando lo sguardo a sua volta “è stata Jennifer ad insistere perché lo indossassi, dato che il tema della festa è l’arrivo della primavera. Non credi che mi faccia apparire un po’ goffa?”

Goffa? Sei tutt’altro che goffa, Ginger. Se non fossi il tuo migliore amico, e non fossi sposato con la donna della mia vita, non avrei perso un solo istante a provarci con te”

“Smettila! Sei un idiota! Se Juliette ti sentisse… Lei dov’è?”

“È sotto il portico con Jamie. Vieni, ti porto da loro”

“Ohh, sì, ti prego. Voglio vedere quel piccolo fagottino” Ginger prese Richard sottobraccio, e lui l’accompagnò sotto il portico, laddove Juliette era seduta su un divanetto a dondolo insieme a Gala ed al nuovo arrivato.

La giovane, a differenza di Ginger, aveva scelto un abito morbido per nascondere i chili in eccesso della gravidanza che doveva ancora smaltire, nonostante Rick le avesse ripetuto più e più volte che non c’era nulla di cui doveva vergognarsi, perché non si era innamorato di lei e non l’aveva sposata solo per il suo corpo, ma per il suo essere.

Anzi.

Secondo lui, la gravidanza l’aveva resa ancora più bella.

Juliette si portò l’indice destro alle labbra.

“Fate piano” mormorò, indicando il fagottino che stringeva dolcemente tra le braccia e che continuava a cullare “si è appena addormentato”.

Ginger si sedette alla destra dell’amica, si sporse in avanti per vedere il bambino e sospirò malinconicamente alla vista del visetto paffuto e beatamente addormentato che faceva capolino tra le pieghe della copertina azzurra.

Le tornò in mente il discorso che Pamela le aveva fatto in bagno e si rese conto che, purtroppo, aveva perfettamente ragione: i momenti come quello passavano in un soffio, dovevano essere vissuti appieno e custoditi gelosamente perché non sarebbero tornati mai più.

E Syd stava perdendo tutto quello.

Si stava perdendo tutte ‘le prime volte’ del figlio che non sapeva, e che mai avrebbe saputo, di avere.

“Com’è bello” sospirò, resistendo a fatica alla tentazione di accarezzargli una guancia “mio dio, mi sembra ieri che Keith era così piccolo, e ora… Ora sta per compiere già due anni”

“È orribile quando succede” commentò Wright, sedendosi a sua volta sul divanetto a dondolo e prendendo in braccio Gala “vedere quanto loro crescono velocemente ti fa capire quanto tu stia invecchiando. Vai a letto che hai sedici anni e ti risvegli che ne hai quasi ventisette e ti chiedi dove diavolo siano finiti gli ultimi dieci anni”

“Rick, ti prego, abbiamo organizzato una festa per l’arrivo della primavera, abbiamo il giardino che si sta riempiendo di ospiti e te ne esci con questi discorsi tristi sul tempo che passa? Se a neppure trent’anni ti senti così vecchio, quale sarà il tuo pensiero quando ne compierai quaranta? O cinquanta? O, peggio ancora, a sessanta?”

“Prima di tutto ci devo arrivare alla categoria degli anta. Magari lo stress mi ucciderà prima”

“Sei proprio uno scemo quando fai così” sbuffò Juliette alzandosi dal divanetto e porgendo, con delicatezza, Jamie alla sua dolce metà scema “attento a non svegliarlo. Io vado in cucina a prendere delle tartine e della limonata fresca, altrimenti cosa penseranno i nostri ospiti se non offriamo loro nulla da bere e da mangiare?”.

Quando la giovane rientrò in casa, Ginger diede libero sfogo alla risata che aveva trattenuto fino a quel momento.

“Tua moglie ha ragione. Sei proprio uno scemo quando fai così”

“Ma io lo faccio apposta. Adoro stuzzicarla. Come mai non hai portato Keith?”

“È a letto con la tosse e la febbre… Niente di grave, ovviamente. Mommi e Jennifer sono con lui”

“Come stanno?”

“Stanno bene, soprattutto Jennifer” la rossa sospirò ripensando alla discussione che avevano avuto qualche giorno prima, mentre pranzavano “voleva venire ad ogni costo alla festa”

“Perché?” domandò Rick “aspetta, non dirlo, lasciami indovinare: ha a che fare con Roger, giusto?”.

L’occhiata esasperata della ragazza confermò la teoria del tastierista.

“Quando ho detto che ero invitata a questa festa, ha iniziato a dire che doveva venire assolutamente perché ci sarebbe stato assolutamente anche lui” Ginger si guardò attorno, soffermandosi con lo sguardo sui gruppetti di ospiti radunati qua e là in giardino “non c’è, vero?”

“Vuoi che te lo dica davvero o preferisci l’effetto sorpresa?”

“Non sei affatto spiritoso, Richard”

“No, non verrà. Lui e Judy sono all’estero a festeggiare il loro primo anniversario di matrimonio, te lo avevo detto che si sono sposati?”

“No, ma per mia enorme fortuna ci pensa Jennifer a tenermi costantemente aggiornata sulla vita privata di Waters”

“Come ha reagito quando ha saputo delle sue nozze? Si è disperata?”

“Ohh, al contrario, è stata molto pragmatica. Ha semplicemente detto che oggigiorno la gente si sposa con la stessa rapidità con cui divorzia. È fermamente convinta che il matrimonio tra loro due avrà vita breve. Ovviamente la pensa in questo modo perché non può sopportare Judith”

“Se la memoria non m’inganna, neppure tu provi una profonda simpatia nei suoi confronti”

“Sì, ma nel mio caso le motivazioni sono di tutt’altro genere” si affrettò a precisare la giovane “non la sopporto perché ha lo stesso, identico, orribile carattere di suo marito. Infatti credo che quei due siano fatti l’uno per l’altra, non mi sorprenderei affatto se il loro matrimonio durasse per tutta la vita”

“È quello che gli auguro anch’io” disse Richard con un sorriso, divertito dai commenti della migliore amica “in ogni caso, in compenso ci saranno Nick e Lindy…”

“Sì, me lo hai detto in negozio”

“… E ci sarà anche il nostro nuovo chitarrista”

“Mi hai detto anche questo in negozio, e ti ho risposto che al momento…”

“Non ti sto combinando alcun appuntamento”

“Ed allora perché ho la terribile sensazione che, invece, sia proprio così?”

“Non voglio vederti isolata dal resto del mondo”

“Io non sono isolata dal resto del mondo, semplicemente le mie priorità sono cambiate: ho un bambino da crescere ed un negozio da portare avanti, dato che un giorno passerà nelle mani mie ed in quelle di Jennifer. Forse a te sembrerà un po’ piatta e monotona come vita, abituato come sei a viaggiare ormai, ma io sono contenta così. Ed anche se a volte è massacrante arrivare a fine giornata, mi basta tornare a casa e vedere il viso di mio figlio per sentire tutta la stanchezza scivolare via. Keith mi ripaga di ogni sforzo e sacrificio compiuti negli ultimi tre anni. Non credo che possa esistere qualcosa al mondo che mi renda più felice di lui”

“Anche io amo alla follia i miei figli e niente mi rende così felice come quando trascorro del tempo in loro compagnia, neppure la musica mi rende così felice. Ma non trovo giusto il fatto che tu voglia passare da sola tutto il resto della tua vita a causa di un’esperienza dolorosa”

Sola? Come posso sentirmi da sola nella casa affollata in cui abito?”

“Per il momento è affollata” precisò Rick; posò a terra Gala e la osservò avvicinarsi incuriosita ad una farfalla che si era posata sul bracciolo di una poltroncina in vimini: in quel periodo, col risveglio della natura, il loro giardino era pieno d’insetti “ma arriverà il giorno in cui Jennifer conoscerà un uomo, si innamorerà di lui ed andranno a vivere insieme…”

“Un uomo che non sarà Waters”

“Arriverà il giorno in cui Keith crescerà ed andrà per la sua strada…”

“Non ha ancora compiuto due anni”

“Ed arriverà il giorno in cui Pamela non ci sarà più”

“Ohh, maledizione, Richard! Non voglio neppure pensare a queste cose! Non in una giornata come questa!”

“Sto cercando di dirti che prima o poi arriverà il momento in cui ti renderai conto di avere commesso un grave errore a scegliere una solitudine forzata. Meriti come chiunque altro di avere qualcuno a tuo fianco con cui rimanere insieme per tutta la vita e che ti faccia sentire felice, Ginger. Secondo me, anche se la pensi in modo diverso, è esattamente ciò di cui hai bisogno in questo momento”.

Ginger chinò il viso in avanti e dondolò i piedi che sfioravano le assi del pavimento del portico; strinse un cuscino del divanetto per trovare la forza di non cedere alle lacrime.

Non voleva scoppiare a piangere ogni volta che l’argomento in questione era Syd.

“Dopo la prima batosta ai tempi della scuola, non avevo alcuna intenzione di frequentare ancora un ragazzo, ma poi è arrivato Syd, ed è riuscito a farmi cambiare completamente idea in meno di un mese” mormorò con un vago sorriso sulle labbra, prima di alzare la testa e guardare negli occhi il suo migliore amico con un’espressione di assoluta serietà “Syd era unico, e lo erano anche le sensazioni che mi ha fatto provare. Non incontrerò mai più nessuno come lui, non potrò mai più provare un amore simile”

“Invece potrebbe essere così se ti concedessi il lusso di perdonarti e ricominciare da capo”

“E dovrei farlo con questo ragazzo che sei così ansioso di farmi conoscere?”

“Lo so che parti prevenuta nei suoi confronti perché stiamo parlando della persona che ha preso il posto di Syd nella band, ma ti posso assicurare che è un ragazzo simpatico, gentile, affidabile e talentuoso. In meno di una settimana aveva già imparato tutti i pezzi”

“Non m’importa sapere queste cose, Rick”

“Secondo me, è il tuo tipo”

“Richard, ascolta…”

Rick! Rick! Ehi, Rick!”.

Wright girò il viso in direzione del ragazzo che aveva appena attirato la sua attenzione chiamandolo più volte ad alta voce, Ginger lo imitò e riconobbe subito Nick con Lindy aggrappata al suo braccio sinistro.

Il batterista non aveva subìto alcun cambiamento radicale in quei tre anni, ad eccezione del folto paio di baffi neri a manubrio che si era lasciato crescere e dell’anello d’oro che portava all’anulare sinistro.

Richard si alzò dal divanetto per accogliere e salutare l’amico e compagno di band.

“Temevo che non arrivaste più” disse dopo aver abbracciato entrambi “come è andato il viaggio?”

“Benissimo. Abbiamo fatto un bellissimo viaggio in macchina coast to coast degli Stati Uniti”

“Ed abbiamo pernottato in un paio di motel che costavano un dollaro a notte, ci credi? E ci credi se ti dico che lì non c’era nessun mozzicone di sigaretta dentro al cestino del pane?” aggiunse Lindy, riferendosi all’orribile vacanza ad Ibiza di Roger e Judith; anche lei non era cambiata: era rimasta il piccolo scricciolo dai lunghi e lisci capelli castani che racchiudeva in sé la forza di un uragano “io sono sempre più convinta che quelli erano mozziconi di Rog e che un cameriere ha voluto vendicarsi”

“In effetti…” aggiunse Nick “so che non dovrei dirlo dato che Rog è il mio più caro amico, ma un gesto simile è proprio in linea con il suo carattere”.

Ginger si chiese com’era possibile che una persona sgradevole e fredda come Waters potesse avere così tanti amici; poi, si alzò dal divanetto a dondolo, si schiarì la gola e rese pubblica la propria presenza agli ultimi due arrivati.

“Salve, ragazzi” disse con una punta d’imbarazzo nella voce, avvicinandosi a Rick “come state?”.

Mason spalancò gli occhi e la bocca, stupefatto: non si aspettava di vedere la ragazza; in realtà, credeva che non l’avrebbe mai più rivista dopo il modo burrascoso in cui le loro strade si erano separate tre anni prima.

“Ginger, mio dio!” esclamò quasi senza parole “che piacere rivederti! Quanto tempo è passato!”

“Già” commentò lei con un sorriso mesto, ripensando all’ultima volta in cui si erano visti ed alla violenta discussione che aveva avuto luogo nel vecchio furgoncino sgangherato “davvero tanto tempo”.



 
Juliette Gale, ora Juliette Wright, amava prendersi cura del proprio giardino, e tale passione era resa evidente dai grandi vasi di fiori che decoravano il grande rettangolo verde delimitato da un basso cancelletto.

A rendere il posto ancora più magico, simile ad ritratto bucolico di una cartolina, ci pensavano i piccoli animaletti che comparivano sempre, ogni anno, con l’arrivo della mite primavera inglese.

Tra i vari abitanti in miniatura del giardino, le più eleganti, colorate ed incantevoli erano di sicuro le farfalle.

Ginger provò ad immortalarne una particolarmente bella (col corpo nero e con le ali di un delicato color pastello che variava dal blu scuro al viola) che si era posata su una rosa bianca sbocciata da poco, ma l’insetto rivelò di avere un pessimo tempismo quando decise di volare via proprio nel momento in cui lei stava per scattare la foto; emettendo uno sbuffo seccato, la giovane decise di rivolgere la propria attenzione altrove, alla ricerca di un soggetto altrettanto suggestivo da immortalare, ed i suoi occhi si soffermarono su una figura che prima non aveva notato.

Apparteneva ad un ragazzo che stava fumando una sigaretta in completa solitudine, con la schiena e la pianta del piede destro appoggiati al tronco di un albero.

Dal punto in cui si trovava, la giovane lo vedeva di profilo.

Pur essendo contraria al consumo di sigarette, l’occhio artista di Ginger riconobbe subito la bellezza racchiusa in quella scena e si armò nuovamente della macchinetta per immortalarla; ma quando scattò la fotografia, il ragazzo sconosciuto girò il viso proprio verso di lei, attirato dal click, cogliendola sul fatto.

I loro sguardi s’incrociarono per una manciata di secondi, poi la rossa gli voltò le spalle e si allontanò velocemente, girando l’angolo destro della casa.

Merda!” esclamò, prendendosela con sé stessa per la propria sfacciataggine; la sua attenzione venne nuovamente attirata da una farfalla che, dopo aver volato pigramente, si posò sul muro dell’abitazione: non era bella come la precedente (questa aveva il corpo marroncino e le ali bianche) ma meritava comunque di essere fotografata.

Ginger avvicinò la macchinetta al viso, mise a fuoco il piccolo insetto e… Vide apparire il volto di un ragazzo, incorniciato da lunghi capelli biondo scuro, davanti al proprio campo visivo.

“Buongiorno”.

D’istinto, la giovane mollò la presa emettendo un piccolo strillo di sorpresa e retrocedendo di un passo; la farfalla bianca svolazzò via spaventata e la macchinetta fotografica non si schiantò a terra solo grazie ai riflessi rapidi del ragazzo sconosciuto.

Ginger si portò la mano destra al petto; sentiva il proprio cuore battere con forza contro la cassa toracica.

“Mio dio… Mio dio… Ti prego, non farlo… Non farlo mai più”

“Perdonami, non era mia intenzione spaventarti” si scusò lui,  restituendole la macchinetta “volevo solo scoprire chi era la ragazza che mi ha scattato una foto di nascosto”

“Io non ti ho scattato nessuna foto” negò subito la rossa, afferrando l’oggetto; la credibilità delle sue parole venne messa a dura prova dal rossore che si diffuse sul suo viso.

“No? E cosa ci facevi con l’obiettivo della macchinetta fotografica puntato proprio verso di me?”

“Non era puntato verso di te, ma verso uno scoiattolo che si stava arrampicando sul tronco dell’albero” mentì spudoratamente Ginger, arrossendo ancora più violentemente; ormai sentiva il viso andare a fuoco “ed ora scusami, ma si è fatto tardi per me. Devo proprio andare”.

Congedò il ragazzo con quelle poche e secche parole, voltandogli le spalle e andandosene senza salutare Rick, Juliette, Nick e Lindy, e continuando a ripetersi che accettare l’invito per quella festa di primavera era stato un errore.

Solo un terribile errore.
   
 
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