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Autore: Geh__    14/04/2020    1 recensioni
Andò alla sua cella, lui era nell'angolo con la sua solita aria da strafottente.
«Sono sorpreso che tu sia venuta adesso» ruppe il silenzio. «Dovevo farlo prima?» chiese lei con voce inespressiva. Lui sorrise. «Me lo aspettavo, in un certo senso»
«Non ne avevo motivo» disse. Le andò avanti, la guardava dritto negli occhi da dietro le sbarre.
«Sappiamo entrambi che sono innocente» cercò di prenderle la mano, ma lei si divincolò.
«Non sembrerebbe» diceva quelle cose ma non ci credeva neanche lei.
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio, Ordine della Fenice, Remus Lupin, Sirius Black
Note: Missing Moments, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, II guerra magica/Libri 5-7
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We passed upon the stair
We spoke of was and when
Although I wasn't there
He said I was his friend
Which came as a surprise
I spoke into his eyes
I thought you died alone
A long long time ago
                                                       
                                                                              

 

                                                                                  Novembre 1993, Hogwarts

Dopo anni varcò di nuovo quel cancello. Camminava verso il castello che le aveva cambiato la vita; dove conobbe l'amicizia, l'intraprendenza, l'amore e anche la sofferenza. Aveva ancora in testa la conversazione avuta col primo Ministro qualche giorno prima e nonostante i tentativi non riusciva a mandarla via.
 
«Sirius Black è entrato ad Hogwarts»
«Come è possibile? Abbiamo messo Dissennatori ad ogni entrata!»
«E' riuscito a sfuggire ai Dissennatori già una volta, non mi stupisce che ci sia riuscito di nuovo. Ed è ora che entrate in gioco voi»
«Mi scusi Ministro, in che modo entriamo in gioco?»
«Alexis, credo che lei lo abbia già capito»

 
Infatti lei capì perfettamente. Assieme al suo collega e fidata spalla Kingsley Shacklebolt, Alexis Maxwell fu scelta come guardia ad Hogwarts. Lei e Kingsley erano due dei migliori Auror presenti al Ministero, e Caramell era sicuro che non lo avrebbero deluso. Non avrebbero dovuto. 
Assieme si stavano dirigendo verso lo studio del preside, Albus Silente, accompagnati da quella che era stata una delle migliori insegnanti che Alexis avesse avuto: Minerva McGrannitt. La donna grazie la quale era diventata ciò che era diventata, che l'aveva spronata e dato fiducia in se stessa. Arrivarono all'entrata dell'ufficio, e la professoressa pronunciò la parola d'ordine: «Bignè alla crema». Alexis sorrise debolmente, nulla era cambiato di una virgola. Entrata nell'ufficio del preside, si rese conto che era esattamente come lo ricordava: ai lati opposti della stanza c'erano due scalinate, al centro c'era la sua scrivania, e su una mensola si trovava appoggiato il cappello parlante. C’era però una novità: Remus Lupin, al centro dell'ufficio che la osservava silenziosamente. Accanto a lui c'era Silente.
La McGrannitt si congedò, dicendo che aveva lezione e che non poteva assolutamente tardare. Quella donna odiava i ritardi, li definiva come una delle manifestazioni più fastidiose della maleducazione, anche se si trattava di pochi minuti. Silente la salutò e aprendo le braccia si rivolse ai due nuovi ospiti. «Alexis... Kingsley. Sono davvero contento di rivedervi dopo tutti questi anni. Mi spiace non essere venuto personalmente ad accogliervi, ma capitemi, non volevo attirare ulteriormente l'attenzione»
Si girò e andò a sedersi alla sua scrivania, Alexis potette osservarlo meglio e realizzò che anche il preside non era cambiato di una virgola: aveva i classici occhiali a mezzaluna, la barba, la solita faccia che ti ispirava tranquillità. «La capiamo perfettamente» rispose Kingsley al professore. Silente cambiò espressione e divenne serio, una serietà che Alexis aveva visto poche volte durante i suoi incontri col preside, e la assumeva quando qualcosa stava andando male. La ragazza poteva giurare che Silente avesse guardato preoccupato lei e Remus, come se quello che stesse per dire potesse far del male ad entrambi.
«Credo che Caramell vi abbia già parlato di Sirius Black e della sua irruzione nella scuola. I Dissennatori non sono riusciti a fermarlo, se voi siete qui è per poter riuscire a catturarlo, ma ciò che più importa è la salvaguardia degli studenti. Specialmente di uno» il preside si alzò e andò ad accarezzare la sua fenice. «Noi non sappiamo cosa sia successo con certezza quella notte di 13 anni fa. E’ sempre stato difficile per me credere che Sirius Black abbia potuto comportarsi in quel modo»
Remus continuava a guardare a terra, non alzava lo sguardo perché aveva paura di incrociare quello della sua amica. Kinglsey invece, giustamente, era confuso e non capiva ciò che il preside stesse cercando di dire. «Cosa vuole dire, professore?» Silente alzò lo sguardo dalla fenice e abbozzò un sorriso, non sapeva se fidarsi dell’Auror e non voleva dire cose di cui si sarebbe potuto pentire. «Oh, nulla. Ma noi abbiamo conosciuto Sirius Black e pensare a una simile cosa è ancora difficile, sono sicuro che la signorina Maxwell e il professor Lupin possano accordare. Tuttavia i fatti sono questi, sono sicuro che farete un eccellente lavoro. Buona avventura qui ad Hogwarts»
Alexis aveva smesso di ascoltare quando Silente aveva detto professor Lupin. Si girò verso l’amico sorridendo. Una volta usciti dall’ufficio del preside, la strega iniziò a parlare con Remus. «Professore? »finalmente l’amico la guardò in faccia e sorrise. «Difficile da credere, vero?» le disse lui fermandosi al centro del corridoio «Difesa contro le arti oscure, credo di starmela cavando abbastanza bene»
La ragazza guardò l’amico e non si riuscì a trattenere, istantaneamente lo abbracciò, le era mancato tanto. Lupin non potette che ricambiare l’affetto della sua vecchia amica, certe cose non sarebbero mai cambiate. «In realtà no, ti ci vedo ad insegnare ai ragazzini. E sono sicura che tu te la stia cavando alla grande»
Ed era davvero convinta di quello che stava dicendo: mai nella vita aveva incontrato un’altra persona tanto gentile e calma quanto Remus, aveva tutte le caratteristiche per incarnare il perfetto professore. Lei, per esempio, non avrebbe mai potuto farlo, la pazienza non era una delle qualità che madrenatura aveva deciso di donarle alla nascita. Dopo quella piccola parentesi affettuosa con l’amico di avventure, Alexis guardò fuori nel cortile della scuola e cominciò a pensare a come trovare lui: Sirius. E lo avrebbe fatto, prima di chiunque altro.

                         

                                                           Settembre 1972, Hogwarts                                       

Era il suo primo giorno del suo primo anno ad Hogwarts, e  non conosceva nessuno. Certo, lì aveva il fratello, ma era al sesto anno… la sorella minore al primo anno equivaleva ad una perfetta sconosciuta. Il fratello era stato smistato in Grifondoro, non come si aspettavano nella famiglia.

«Va bene Alexis, quest’anno toccherà a te. Spero, e anzi sono sicura, che diventerai una brillante Corvonero, continuando la tradizione di famiglia!»
 
Alexis non avrebbe voluto deludere i nonni, la madre e il resto della famiglia. Non che con il fratello si fossero arrabbiati; era rimasta un po’ di amarezza e a volte tendevano ancora a ricordarlo. La bambina era arrivata alla stazione di Kings Cross, al binario 9 ¾, accompagnata dai genitori. Non era facile essere circondata da bambini che si conoscevano mentre lei era l’unica a stare da sola. Doveva ringraziare il padre, per questo: Michael Maxwell era un babbano, e considerando che la figlia dagli 11 anni in poi avrebbe studiato ad una scuola di magia, aveva voluto che prima studiasse in scuole babbane. La moglie non potette che accontentarlo, ma mai aveva tenuto estranea la figlia al mondo magico, in fondo, come poteva? Lei apparteneva ad una delle famiglie più antiche di maghi, di maghi purosangue: i Brickenden. La sua famiglia aveva addirittura un vessillo, ma a loro ci arriveremo più in là.
Tornando ad Alexis Maxwell: lei aveva solo amici babbani, mai aveva conosciuto altri bambini come lei. Dopo aver salutato la mamma e il padre, ovviamente non in modo troppo caloroso perché la cosa la imbarazzava, la giovane strega salì sul treno, ansiosa di arrivare ad Hogwarts e vivere quella nuova vita che l’attendeva. Arrivata alla stazione di Hogsmeade, Alexis e gli altri studenti furono chiamati da un vocione, e rimase senza parole per l’uomo che stava ad aspettarli: era un uomo altissimo, quasi gigantesco, con lunga barba e lunghi capelli ad incorniciargli il viso.
«Quelli del primo anno vengano da me! Primo anno!» Alexis assieme agli altri ragazzini corsero dall’uomo, preoccupati delle conseguenze se non lo avessero fatto. «Ci sono tutti? Sì? Bene! Io sono Rubeus Hagrid, il guardiacaccia di Hogwarts, vi accompagnerò fino al castello. Seguitemi e non perdetevi, che poi Silente si arrabbia con me, eh!»
Gli studenti vennero portati al castello su delle piccole barche, e lo spettacolo di Hogwarts al buio, circondato di luci che si ergeva davanti a loro li lasciò senza parole. Arrivati all’interno del castello, c’era invece una professoressa ad aspettarli, era Minerva McGrannitt. Spiegò le quattro case agli studenti e disse loro che al banchetto sarebbe avvenuto lo smistamento. «Molti di voi erano già a conoscenza delle quattro casate di Hogwarts, e so anche che molte famiglie avranno detto voi che non entrare in una determinata casata porterebbe disonore. Ricordatevi una cosa: ognuno di voi ha caratteristiche speciali, non rientrare in una casa non rende voi maghi meno importanti di altri»
Aveva ragione. Cosa importava se non fosse entrata in Corvonero? L’avrebbe resa meno intelligente? Meno dotata? No, sarebbe stata solo se stessa. Si incamminarono, e arrivarono in una sala enorme, con quattro lunghe tavolate e candele a mezz’aria. Alexis alzò gli occhi per vedere il soffitto, e rimase incantata da ciò che vide: un cielo stellato. Era esattamente come i suoi familiari gliel’avevano descritto, ma un conto era immaginare e un altro vedere con i propri occhi.
Alla fine della sala c’era la tavolata con i professori, e al centro il preside: Albus Silente. Vedendolo la ragazza si calmò, il suo viso gli ispirava fiducia e tranquillità. Lo smistamento iniziò, e dopo un tempo che ad Alexis parve infinito finalmente fu chiamato il suo nome.
«Maxwell, Alexis!» lei sgranò gli occhi, cercò lo sguardo del fratello. Lui le bisbigliò ‘stai calma’ .E lei lo fece, dopotutto non sarebbe successo niente. Si avvicinò alla professoressa e si sedette, la McGrannitt le appoggiò il capello parlante sulla testa.
«Bene bene… cosa abbiamo qui. Un’altra Maxwell vedo. Sarai una Corvonero come tanto desiderano nella tua famiglia?» Intanto, mentre il cappello decideva per la ragazza, dei ragazzi alla tavolata dei Grifondoro bisbigliavano tra di loro. «Perché? Chi è la famiglia?» «E io che ne so?!» «Zitti un po’, idioti!»
«Hai un bel cervellino anche tu, ma non credo che tra i Corvonero ti troveresti bene… sì, credo che sarà la scelta giusta per te: GRIFONDORO!» 
A quella parola dal tavolo dei Grifoni arrivò un grande applauso. Alexis, felice dalla scelta del cappello, corse a sedersi tra i suoi compagni. Una ragazza si presentò a lei, aveva un’aria simpatica e gioviale. «Piacere! Io sono Mary. Famiglia di Corvonero allora? Nella mia sono la maggior parte dei Serpeverde, ma a chi importa? Qua ci troveremo bene, Grifondoro è una grande casa!» Alexis l’aveva appena conosciuta ma Mary aveva appena detto più parole di quanto lei ne avesse dette in tutta la giornata. Un’altra persona si aggiunse alla conversazione tra le due conoscenti.
«Sì lo credo anche io» a parlare era stato un ragazzino dai capelli castani e la pelle pallida «mi chiamo Albert. Albert Mulliver» e sorridendo porse la mano alle ragazze. «Il piacere è nostro Albert. Ragazzi, non so voi, ma ho una fame da lupi» .
Le preoccupazioni che aveva Alexis fino a qualche minuto prima erano svanite, quella sera sarebbe iniziata una delle esperienze più belle della sua vita. 




NOTE:
Salve a tutti! :)
Devo dire che scrivere questa storia mi emoziona un po'. L'avevo già scritta e pubblicata quando ero appena adolescente  (16 anni, tempi belli!), 5 anni dopo ho deciso di continuarla e aggiustare molte cose che non mi piacevano, pubblicandola daccapo. 
Io spero vi piaccia e sarei molto felice se lasciaste una recensione! <3


alla prossima!
  
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