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Autore: dirkfelpy89    14/04/2020    1 recensioni
"Torno su EFP con questa storia ambientata temporalmente come un seguito della mia fic “Otto Piccoli Maghi” ma chiaramente questa fic si può leggere tranquillamente anche senza aver seguito l’altra"
Dopo la tragedia di Marlott's Island la vita nella comunità magica è tornata alla normalità. Almeno fino a quando non viene trovato morto il Presidente del Wizengamot inglese. Accanto al cadavere un messaggio "4o" Cosa significa? Perché questo crimine orrendo?
Seguite Harry Potter ed i suoi auror alla caccia di una nuova minaccia che rischia di compromettere il Mondo Magico inglese ed il suo Ministero.
Genere: Avventura, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
Capitoli:
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Cap 10, ST.JAMES ORPHANAGE

25 Gennaio 2019

Ore 7 Hermione si svegliò, una flebile luce invernale stava filtrando dalla finestra. Allungò involontariamente la mano dall’altra parte del letto. Freddo.
Ogni mattina quel freddo risvegliava un dolore che solo il lavoro e la famiglia poteva rendere sopportabile.
Sbuffando si alzò e si recò alla finestra per alzare le tapparelle. Vide un auror appostato davanti porta di casa sua. Non poteva sopportare più quella situazione, dovevano fermare gli Orfani rimasti e farlo il prima possibile.

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Ore 8

Harry si svegliò. Rimase fermo sotto le coperte, cullato da quella sensazione di calma e pace che si prova subito al risveglio, prima che le preoccupazioni ed i pensieri arrivino a rovinarci la giornata.

Ginny non c’era, probabilmente era giù a preparare colazione.
Dopo essersi lavato scese le scale lentamente, un po’ intontito. Al primo piano vide la porta del salotto aperta. Un po’ sorpreso dal fatto che la porta non fosse stata chiusa da Kreacher, Harry si avvicinò alla porta e diede un’occhiata in salotto.

Quando Harry aveva deciso di trasferirsi a Grimmauld Place uno dei primi obiettivi che si era posto era cancellare il più possibile la presenza dei Black: ne aveva abbastanza di teste di elfi, ritratti urlanti ed altra paccottiglia che tentava di assassinarlo un giorno sì ed uno no.
Era riuscito nel corso delle settimane, grazie anche ad una squadra spezza-incantesimi, a cancellare ogni traccia tranne per il vecchio arazzo dei Black. Un po’ perché era incollato da centinaia di anni ed un po’ perché Kreacher aveva seriamente minacciato di togliersi la vita se avessero osato toccare quella “sacra reliquia”
Harry aveva optato per una soluzione pacifica: aveva tenuto l’arazzo e lo aveva ricoperto, nel corso degli anni, di decine e decine di foto e disegni della famiglia Potter-Weasley.

Teddy era proprio lì, davanti alla parete, intento ad osservare una foto in particolare. Harry sapeva già quale fosse: era l’unica foto che fosse riuscito a rimediare del matrimonio di Remus e Ninfadora.
Al centro della foto c’era la coppia sorridente, ai due lati i pochi invitati presenti: un sorridente Kingsley, i signori Tonks e Malocchio Moody, piuttosto scompagnato e, stranamente, vagamente sorridente.

“Ehi Teddy, hai dormito qui stanotte?”
“Oh sì, era troppo tardi ed avevo troppo sonno per smaterializzarmi” replicò il ragazzo “Ehi quella è nuova?” chiese, indicando una foto piuttosto recente. Era la foto del 21° compleanno del ragazzo, quella dove aveva annunciato che, dopo numerosi tira e molla con Victoire Weasley, i due avevano deciso di andare a vivere insieme.
“Oh sì. E penso che Ginny abbia già ricavato due spazi per il matrimonio” osservò Harry, lasciando vagare lo sguardo sulla foto in questione. Teddy sbiancò, i capelli diventarono rosso fuoco “Ecco così sei un perfetto Weasley! Renderesti orgoglioso Arthur!”
Teddy sorrise e seguì il padrino fuori dal salotto, diretti verso la cucina.

Ginny e Polly avevano preparato una colazione insolitamente abbondante “Kreacher è di sopra, in soffitta. Credo che abbia trovato un vecchio cappello di Wallburga. Bah” disse la donna, intenta a divorare una grosso toast “Ehi perché quei capelli Teddy?”
“Oh..ehm...niente” Teddy borbottò imbarazzato, mettendosi a sedere. Harry sorrise, si chinò a baciare la moglie poi si mise seduto accanto al figlioccio
“E’ appena arrivata questa da Lily” Ginny indicò una busta aperta. L’uomo prese la lettera e ne diede una breve letta “Uhm… tra due giorni avranno l’uscita ad Hogsmade” Osservò, ripiegando la lettera.
“Ma sarà sicuro?” chiese Ginny.
“Ho messo diversi auror a guardia. Certo non capisco perché Vitious voglia continuare a far visitare Hogsmeade di questi tempi. Magari andrò a visitare Hogsmeade se avrò abbastanza tempo libero, giusto per andare sul sicuro …”

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Ore 9

Driiiin, Driiiiin

Rose saltò in aria come punta da uno spillo. Osservò la sveglia. Le 9 ?? Per le chiappe di Merlino, era tardissimo! August si mosse appena, ancora perso nel mondo dei sogni.

Maledicendosi, Rose balzò fuori dal letto, si lavò, acchiappò la divisa e si vestì nel tempo record di dieci minuti.
Lasciò una nota per August poi entrò nel camino, prese una manciata di polvere volante, la buttò e scomparve.

Riapparve nel lungo e caotico corridoio della Sala d’Ingresso del Ministero della Magia. Correndo come meglio poteva riuscì a raggiungere gli ascensori ed a buttarsi letteralmente in uno miracolosamente ancora mezzo vuoto. Giunta al Dipartimento Auror praticamente con un enfisema polmonare in corso, Rose riuscì a ricomporsi ed entrò nell’ufficio del Signor Potter.
L’uomo alzò lo sguardo da una relazione ed osservò la ragazza con un’espressione incuriosita.
“Eccomi… mi perdoni.. per il… ritardo”
“Appena in tempo” rispose Harry sorridendo. L’uomo si alzò dalla scrivania e si avvicinò alla ragazza.

“Bene. Abbiamo un appuntamento tra quindici minuti, meglio non fare aspettare. Non so cosa riusciremo a scoprire ma ti prego di aguzzare bene le orecchie e la mente. Ok?”
“D’accordo Signor Potter!” l’uomo annuì e porse la mano destra a Rose. La ragazza la prese e posò lo sguardo per una frazione di secondo sulla cicatrice sul dorso “Tre… due..uno!”

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Quando Rose riaprì gli occhi si trovò in una piccola stradina piuttosto malconcia.
“Da questa parte” disse Harry “Tieni la bacchetta pronta, non si sa mai” Rose annuì mentre Harry faceva strada in quella parte piuttosto malfamata di Nottingham.

Ad un certo punto sbucarono in una piccola piazza e si fermarono davanti ad una palazzina apparentemente in rovina. Un’alta cancellata separava quell’edificio dalla piazza, il prato era assolutamente incolto e la facciata, un tempo bianca, era grigiastra e stinta.

Harry estrasse la bacchetta e la picchiettò su quello che un tempo doveva essere stato il citofono.
“Harry James Potter e Rose Karen Greenwood. Abbiamo un appuntamento con la responsabile, Mrs Belton” La statua che rappresentava un gatto soriano, sistemata sopra la cancellata, si inchinò impercettibilmente ed il cancello si aprì.

Non appena oltrepassarono il cancello notarono subito il cambiamento. Il prato era tagliato perfettamente con alcune fontane ed alberi ad impreziosire quel piccolo spazio verde davanti alla palazzina che, certamente non era bella o sfarzosa, ma neppure cadente e spenta.
Il Ministero della Magia, sin dalla caduta di Voldemort, si era impegnato per migliorare il servizio di orfanotrofi magici nel paese (prima della 2° Guerra magica ce n’erano solo 3 nelle Isole Britanniche, nel 2019 erano 12) per fornire luoghi dove i giovanissimi maghi e streghe avrebbero potuto crescere consapevoli dei loro poteri.

Certo erano pur sempre orfanotrofi ed entrando dentro al St.James Orphanage Rose non potè non rimanere colpita dall’ambiente spoglio e tutt’altro che allegro.
Harry si rivolse ad una strega panciuta seduta all’Accettazione “Abbiamo un’appuntament…”
“Primo Piano, quarta stanza a destra” bofonchiò la donna, vestita con una divisa rosa pallido, intenta a leggere un settimanale di gossip.

Arrivati al primo piano la situazione migliorò un po’: appesi alle pareti c’erano diverse foto e dipinti degli ospiti di quell’orfanotrofio. Pochi, troppo pochi sorrisi però.
“Ah signor Potter!” una donna piuttosto magra ed anziana li stava aspettando nel corridoio. Harry e Rose strinsero la mano alla donna che li fece accomodare nel suo ufficio.

“Eh siete arrivati con così poco preavviso che non ho fatto neanche in tempo a…” disse la donna, con una strana vocetta acuta, cercando di sistemare la scrivania colma di libri, pergamene e biscotti alla zucca. I due visitatori si misero a sedere su due orrende e molto poco comode poltrone mentre la donna scartabellava in un archivio impolverato. Trovati i fogli che le interessavano anche Mrs Belton si mise a sedere.

“Caffè? Succo di zucca?The?”
“No grazie” Convenevoli terminati.

“Ecco signora Belton… immagino che lei sappia perché siamo qui oggi”
“Oh sì. Non… non riesco ancora a crederci” la donna porse loro due piccoli fascicoli. Su uno c’era scritto “Billy Powell” e sull’altro “Jonathan Verum”. Harry lesse i due fascicoli e poi li passò a Rose.

“Billy aveva 20 anni. I suoi genitori erano stati uccisi da un mangiamorte in fuga” disse Mrs Belton “Una mente geniale, brillante davvero. Ci aspettavamo grandi cose da lui...ed invece” la donna si asciugò una lacrima “Jonathan aveva invece… facendo un piccolo calcolo…. 27 anni. Sì. Sua madre morì dandolo alla luce e suo padre morì pazzo di dolore. Visse alcuni anni in un orfanotrofio babbano poi fu trasferito qui, una storia davvero drammatica”
“Com’era caratterialmente?” chiese Rose.
“Il fascicolo dice tutto” rispose Mrs Belton “Era un po’ violento, rissoso. Comprensibile visto che non si era trovato affatto bene in quell’orfanotrofio babbano. Nonostante tutto però era riuscito a stringere un’improbabile amicizia con Billy…”

Quella rivelazione accese l’interesse dei due auror.
“Billy e Jonathan erano… erano amici? insomma si frequentavano qui nell’orfanotrofio?” Mrs Belton rimase in silenzio, osservando la finestra.
“In realtà era molto amico di… oddio come si chiamava… Joe Swordson” la donna prese il fascicolo dall’inventario “25 anni, genitori morti in un incidente a cavallo di una scopa, stessa storia: prima in un orfanotrofio babbano poi qui da noi” porse il fascicolo ad Harry “Sì loro erano davvero grandi amici qui dentro e credo anche ad Hogwarts”

“E questo Joe… aveva altre amicizie qui dentro?”
Questa volta Mrs Belton rispose subito “Oh certo, Philip Block!” anche in questo caso porse il relativo fascicolo a Harry “24 anni, prefetto ad Hogwarts, genitori uccisi da due mangiamorte. Oh era un ragazzo molto furbo: terribilmente servizievole con noi e spietato con i compagni. Nonostante questo era anche lui molto intelligente e talentuoso”

“Quindi se ho ben capito” disse Rose, eccitata “Philip, Joe, Jonathan e Billy si conoscevano bene. Insomma si frequentavano”
“Sì. E ripeto era strano perché Joe e Jonathan erano molto duri, tosti, Philip era molto prepotente e Billy intelligente ma molto timido. Avevano caratteri molto diversi eppure erano sempre insieme, per questo me lo ricordo molto bene!” ammise Mrs Belton.
“E… si sa qualcosa di questi Philip e Joe? Una volta usciti da qui, intendo”
“No. O per lo meno non sono più tornati qui…”

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Harry e Rose ringraziarono la donna ed uscirono dall’orfanotrofio. Attraversato il cancello questo si richiuse di botto ed il St.James Orphanage tornò ad essere una palazzina in rovina.
“Signor Potter…”
“Sì Rose?”
“Pensa… pensa che…” Rose non sapeva come iniziare ma l’uomo capì.
“Che Philip e Joe siano gli altri due orfani?” l’uomo estrasse la bacchetta e porse la mano a Rose “Oh sì. Troviamoli”

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Questa volta capitolo più “investigativo”
A quanto pare gli auror sono riusciti a rintracciare gli ultimi due Orfani… Ma riusciranno a scoprire dove si nascondono ed a catturarli?
Lo saprete nei prossimi capitoli :)

Come sempre vi ringrazio per l’attenzione e, se volete, una recensione mi farebbe molto piacere!
“Alla prossima!

  
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