Film > Pirati dei caraibi
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Autore: JennyPotter99    15/04/2020    0 recensioni
CONTINUO DI "DEAD MEN'S CHEST"
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Grazie alla nave di Sao Feng che aveva lasciato loro anche il generale Tai- Huang e altri dieci uomini, iniziarono il loro viaggio.
Will si preoccupò di seguire le carte, quando giunsero tra iceberg e un freddo congelante.
Alice si rannicchiò su se stessa con due coperte, mentre dei fiocchi di neve le cadevano suoi capelli.
Accanto a se, Pintel, Ragetti e la scimmietta Jack che tremava.
Non le stava tanto simpatica, però le faceva pena.
Così le mise sopra una delle coperte.
-Di questo freddo non si era parlato.- commentò Ragetti.
-Perché quella stregonessa non ci ridà Jack e basta? Come ha fatto con Barbossa.- borbottò Pintel.
-Perché Barbossa era solamente morto.- intervenne Tia Dalma, facendoli sobbalzare.- Jack Sparrow è intrappolato in un posto non di morte, ma di punizione. Il peggiore in cui un essere vivente può andar ad incappare, che ti fa impazzire e morire di fame. Questo vi attende nello scrigno di Davy Jones.- spiegò la donna, con sopracciglia aggrottate.
-Oh, c’era un motivo allora.-
Intanto, Will si apprestava a leggere le carte, ma non le capiva bene.
Non era una semplice mappa: c’erano coordinate, ma la carta era tagliata in più tondi che se, uniti bene, andavano a formare parole.
Verde baleno.
Confuso, il ragazzo lo fece leggere a Barbossa.- Potete interpretare?-
-Mastro Gibbs, i vostri occhi si sono mai posati su un verde baleno?- gli chiese Barbossa.
-Certo, sono molto rari. C’è chi in una vita non lo vedrà mai e chi dice che era presente. Quando tramonta il sole, in giornate speciali, un verde baleno si posa sull’acqua…-
-E’ il segno che qualcuno è passato dal mondo dei morti a quello dei vivi.- intervenne Pintel.
-Non preoccupatevi, mastro Turner.- commentò Hector.- Non è affondare nel mondo dei morti il problema, ma riemergervi.-
***
Usciti da quel clima congelante, Will iniziò a notare che Alice si comportava in modo strano: aveva sempre lo sguardo basso e mangiava poco dalla morte di Jack.
-Stai bene?- le domandò, affiancandola sulla prua.
-Sì, perché….?-
-Ti vedo strana…Credevo che fossi felice del fatto che lo stessimo andando a salvare.-
Di certo Alice non poteva dirgli che era per colpa sua se Jack era intrappolato là.- Sì, lo sono.-
-Non mi hai mai raccontato come vi siete conosciuti.-
Alice abbassò lo sguardo sorridendo.- Quando Barbossa mi rapì, dopo essersi ammutinato, Jack venne tenuto in prigione per svariati anni, con un pasto al giorno. E mentre io crescevo….Mentre Barbossa mi faceva pulire i pavimenti della nave, un giorno, gli portai da mangiare e ci guardammo negli occhi per la prima volta. Avevo circa 16 anni. Non so cosa lui vide in me o cosa io vidi in lui, ma feci una stupidata e lo liberai.- spiegò, ridacchiando poi. -Non so nemmeno come abbiamo fatto a sfidare Barbossa e a bandirlo dalla nave.-
-Vuoi dirmi che tu e Jack ve la siete ripresa?-
-Ci abbiamo provato e per circa due anni abbiamo viaggiato per mari inesplorati, ogni giorno c’era una nuova avventura.- raccontò lei, posando lo sguardo sul cielo notturno.- Ma ci sono state delle volte in cui nemmeno lui sapeva cosa volesse…E quando un pirata non sa che direzione prende, si appoggia alle-
-Stelle.- intuì Will, capendo allora il significato del suo nomignolo.
-Già.- affermò Alice, annuendo con un leggero sorriso.- Io ero la sua stella e lui era la mia casa.- disse infine, guardando l’orizzonte.
In quello stesso istante, la ragazza notò qualcosa di strano: non molto lontano, c’era una fitta nebbia, unita ad un forte vento.
Il problema era che non riusciva a vedere oltre.
-Per ciò che più vuoi al mondo, c’è un prezzo che prima o poi va pagato.- intervenne Tia Dalma.
Spaventata dalle sue parole, Alice si aggrappò in fretta alla torre di vedetta e vide che, più in là, il mare finiva. -Siamo perduti!- gridò, scendendo da una cima.
-Sì, perdersi è l’unico modo per trovare un posto introvabile, altrimenti tutti saprebbero come raggiungerlo.- commentò Barbossa, più che tranquillo.
Improvvisamente, una forte corrente fece prendere velocità al vascello, come se li stesse spingendo nell’abisso.
La ciurma non ebbe nemmeno il tempo per tentare di virare e tornare indietro, che furono costretti a reggersi a qualcosa.
Ma infine, inevitabilmente, la nave cadde giù.
***
Quando Alice riaprì gli occhi, Gibbs le stava offrendo una mano per rialzarsi e solo in quel momento vide il deserto davanti a se e l’acqua alle proprie spalle.
-Che posto dimenticato da Dio.- commentò Gibbs.
Alice si guardò intorno, ma non vide né Jack né la nave.- Non vedo Jack, non vedo nessuno.-
-Non preoccupatevi, il nostro caro Jack è più vicino di quanto pensiate.- intervenne Tia Dalma.
In quello stesso momento, una nave spuntò fuori dalla montagna di sabbia, viaggiandoci sopra come fosse il mare.
Sopra di essa, vicino alla bandiera, Jack che vi rimaneva aggrappato.
La sabbia consentì alla Perla Nera di strusciare fino alla spiaggia e così all’oceano.
Gibbs fu entusiasta di vedere Jack che scendeva a terra con la scialuppa, invece Alice rabbrividì al solo pensiero di dovergli parlare.
-Mastro Gibbs, ultimamente c’è stata un’aria indisciplinata sul vascello, mi chiedo perché!- esclamò Jack.
Gibbs lo guardò confuso.- Siete nello scrigno di Davy Jones, capitano.- gli rispose.
Sembrava che Jack non avesse idea di quello che gli fosse successo.
-Jack Sparrow.-
-Hector!- esclamò, sorridendogli.- Quanto tempo, vero?-
-Già: Isla de Muerte, hai tentato di uccidermi.-
Jack storse le labbra.- Non ero io.- affermò, accorgendosi poi della zingara.-Tia Dalma! Tu aggiungi sempre un tocco di macabro ad ogni cosa.-
-Crede che sia un allucinazione.- commentò Will.
-William! Sei qui perché ti servi il mio aiuto per salvare una damigella pericolosa…O… Una damigella in pericolo? E’ uguale.-
-No.-
-Bene! Quindi non dovresti essere qui! Ergo, non sei qui!- continuò, gesticolando.
Alice si fece spazio tra loro, avvicinandosi.- Jack, è tutto vero, siamo qui.-
Non appena i loro sguardi si incrociarono, Jack divenne improvvisamente serio e dispiaciuto.
-Siamo venuti a soccorrerti…- mormorò l’altra, quasi con la pelle d’oca.
-Ma guarda tu! Si dà il caso che io abbia una nave e voi noi! Io direi che siete voi quelli da soccorrere.- replicò il capitano.
-Io vedo la MIA nave, che è quella.- proseguì Barbossa, indicando la nave in acqua.
Jack si mise una mano sulla fronte per coprirsi gli occhi dal sole.- Quella quale? Deve essere molto piccola e coperta dalla Perla.-
-Jack, Buckett ha il cuore di Davy Jones e il controllo dell’Olandese Volante.- aggiunse Will.
-Cantata è stata la canzone, il consiglio della fratellanza chiamato!- gli disse Tia Dalma.
Jack sbuffò.- Dannazione, vi ho lasciato soli un secondo ed è andato tutto in malora!-
-Sì, Jack.- sospirò il ragazzo.- Il mondo ha un disperato bisogno di te e tu di una ciurma.-
A quel punto Jack prese a ridere.- Perché dovrei imbarcarmi con voi? Di qui 3 hanno cercato di uccidermi e una ci è riuscita.- rispose, indicando Alice.
La ragazza si sentì subito tutti gli occhi puntati contro, mentre Will si ritrovò confuso.
-Ah, non te l’ha detto.- continuò, con un ghigno.- Avrete molte cose da dirvi, qui. Forza, ammainate le vele! Si parte!- esclamò, accorgendosi poi che c’erano degli uomini orientali che non aveva mai visto.- E tu chi sei?-
-Io Tai-Huang e loro miei uomini.- rispose il generale di Sao Feng.
-E da che parte state?-
-Di offerente migliore.-
-Io ho una nave.-
-Allora tu offerente migliore.-
Tuttavia, trovandosi nello scrigno, il puntatore della bussola di Jack girava a vuoto.
L’unica rotta da seguire era scritto sulle carne nautiche nelle mani di Barbossa.- Jack….Dove andrai, Jack?-
   
 
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