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Autore: Dreamer In Love    16/04/2020    1 recensioni
"Tell me somethin', girl
Are you happy in this modern world?
Or do you need more?
Is there somethin' else you're searchin' for?"
(Shallow - Lady Gaga & Bradley Cooper)
Shade si è appena trasferito in una nuova città, in una nuova scuola dove, volente o nolente, è costretto a entrare in contatto con un gruppo di scalmanati. E lui che pensava di passare un anno tranquillo… Tra lezioni, amicizie e amori, scoprirà che a volte non tutto ciò che si vede è la verità. Dovrà scontrarsi con un mondo a volte troppo crudele e inoltrarsi in strade buie e tormentate per riuscire a scorgere la luce dell'amore nell'oscurità.
La RedMoon è vita, ma in un certo senso c'è anche qualche cenno di RXS e RXB e FxB.
Genere: Azione, Demenziale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Fine, Shade
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cattive ragazze '
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19.
Il compleanno

- Vorrei e potrei -
 
Si trovarono alla stazione dei pullman all’alba di un afoso sabato mattina. Tutti avevano con sé uno zainetto per il cambio e gli uomini tenevano sulle spalle anche l’attrezzatura da pesca e le tende. Solo Altezza aveva pensato che per un’escursione in montagna ci volesse un pratico trolley ma il suo moroso si era incaricato di occuparsene. Shade guardò distrattamente Mirlo che gli si era incollata al braccio e sbuffò, cercando di ascoltare la conversazione degli altri. Dopo diversi minuti salirono sul bus e occuparono gli ultimi posti in fondo per un viaggio di due ore. Da quando le aveva detto che avrebbero dovuto parlare, la sua ragazza aveva evitato in tutti i modi di rimanere soli ed era stata più carina del solito.
 
Gli esperti avrebbero definito quel comportamento come l’ultimo canto del cigno.
 
Fine, invece, sembrava distratta e gli amici cercavano in tutti i modi di tenerle la mente occupata, immaginando fin troppo bene quali fossero i suoi pensieri.
Quella settimana era stata intensa, a partire dalla chiamata di Camelot che l’aveva obbligata  a tornare a casa da scuola. I professori erano talmente abituati alle sue bugie che non insistevano nemmeno più a capire il vero motivo delle sue assenze. Sua sorella, poi, complice il periodo critico, aveva cominciato a fare domande a cui lei stessa faticava ancora a dare una risposta. Sospirò e vagò lo sguardo sui ragazzi che cercavano di far passare il tempo con giochi e chiacchiere. Si soffermò su Shade e Mirlo, seduti nei posti a due, che parlavano sommessamente. Anche con lui le cose non erano migliorate: nonostante sentisse nelle viscere che qualcosa era cambiato, che ci fosse una nuova intimità tra loro, l’imbarazzo continuava a fagocitare quelle nuove sensazioni lasciandoli in una sorta di limbo. Vagò sui capelli scuri sempre spettinati, la mascella ben piazzata e il naso dritto; l’espressione attenta e le labbra sottili tirate in un mezzo sorriso gli conferivano un’aria distinta e misteriosa; notò il colore brillante delle iridi cobalto spezzate da un raggio di sole mattutino che le facevano risultare più chiare, di un caldo e avvolgente azzurro. Immaginò di averlo accanto, proprio come Mirlo ora lo stringeva, di sentire la sua voce sottile e dolce – quel tono, però, ne era certa, lo usava solo con lei – pronunciare parole e segreti che sarebbero stati solo loro; di sentire di nuovo le sue labbra sulle proprie in un tocco semplice, timido e che poi si sarebbe trasformato in un bacio da mozzare il fiato, come già era stato. Le si strinse lo stomaco in un nodo torturatore e sospirò silenziosamente. I suoi sentimenti stavano degenerando e ne era terrorizzata. Appoggiò la testa sul sedile e chiuse gli occhi; non prima di notare però che quegli occhi la stavano fissando.
 
 
La camminata lungo il sentiero non durava più di un’ora ma c'era chi cominciava a dare segni di cedimento. Bright apriva la fila sfoggiando una cartina del luogo, una bussola e i suoi attrezzi da pescatore che non vedeva l'ora si utilizzare. Dietro di lui Lione e Sophie ricordavano gli avvenimenti dell’anno prima e davano consigli precisi al biondino sulla strada da percorrere.
Shade interveniva nella discussione con domande di topografia e prendeva in giro il migliore amico che aveva un pessimo senso dell’orientamento, cercando di staccarsi di dosso la sanguisuga che era diventata la sua fidanzata. Fine e Altezza procedevano a braccetto parlottando tra loro e chiudeva la carovana Auler che trascinava i bagagli ingombranti e inutili della sua fidanzata.
La bionda sbuffò rumorosamente sulle risposte laconiche che l’amica dai capelli rossi le propinava ormai da una ventina di minuti.
- Ti decidi a raccontarmi come stanno davvero le cose? -
- Che intendi? -
- Pensi che non abbia notato gli sguardi che vi scambiate? Dio, sono così intensi. È come se ti mangiasse con gli occhi e tu non sei da meno mia cara. -
Fine ebbe un brivido lungo la schiena. Insomma, allora non se lo era immaginato; qualcun altro aveva notato quella stranezza tra di loro. Continuò a fare finta di nulla.
- Di chi stai parlando? -
- Di Bright, ovviamente. -, dichiarò Altezza impettita e delusa dall’ennesimo tentativo di eludere le sue domande.
Fine sgranò gli occhi e la guardò confusa. La bionda scoppiò a ridere.
- Sai benissimo di chi sto parlando! Comunque vedi di stare attenta a quel cretino di mio fratello. I suoi ormoni ballerini vogliono rispolverare vecchie conoscenze. -, e ammiccò verso di lei.
Proprio in quel momento il diretto interessato la chiamò.
- Speriamo di trovare qualche scoiattolo, vero Fine? -
La rossa gli sorrise poco convinta per poi voltarsi vero l’amica e fare un'espressione disgustata.
- Ma che gli salta in mente? Non sono interessata a lui. -
- Lo sa fin troppo bene, credimi. L’ho sentito borbottare qualcosa riguardo a una certa teoria dell’evoluzione, il maschio alfa e la legge del più forte, insieme ai soliti grugniti tipici della sua specie. –
La ragazza non potè fare a meno di ridere alla descrizione di Altezza.
- Puoi biasimarlo? -, continuò quella. - Tu sei così bella e qualcun altro è riuscito ad attirare la tua attenzione. -
- Sì ma è fidanzato. -
Altezza sorrise apertamente e la rossa capì di essere stata fregata. Fine sospirò sconfitta guardando con un cipiglio dubbioso l’amica. La biondina, d’altro canto, assomigliava a un barboncino in attesa dell’osso. Si fidava di lei, era una delle sue migliori amiche dopotutto, ma cosa aveva davvero da raccontare? Di un bacio sbiadito dall’alcool? Di un tenero sentimento che si era annidato nel suo stomaco e che sapeva di non poter ambire a più che a un’amicizia? Della delusione di saperlo insieme a una sgualdrina che non lo meritava? O di quegli sguardi che non sapeva nemmeno lei se li immaginava o fossero reali?
Quando nessuna parola riuscì a uscire dalle sue labbra, Altezza capì che era inutile continuare a forzare Fine. Sapeva che l’amica aveva i propri tempi: per una volta si era azzardata a forzarli e il risultato non era stato dei migliori. Si strinse nelle spalle e avvicinò di più a sé la rossa che teneva ancora a braccetto.
- Ascolta Fine, so che questi non sono giorni felici per te. Festeggiare il tuo compleanno è una scusa come un’altra per starti attorno e assicurarci che tu stia bene. Ciò non toglie che dovresti provare davvero a divertirti, a svagare la mente e rilassarti. Non so cosa sia successo con Shade e men che meno come mai le cose tra voi si siano raffreddate. Sappi che tutto si può risolvere e che, in ogni caso, noi siamo qui per aiutarti e supportarti. –
Le iridi smeraldo guardavano Fine con sincero affetto e la rossa dovette contrarre i muscoli facciali per riuscire a trattenere le lacrime a quelle parole. Poi, Altezza scoppiò a ridere.
- Ah! Non sono proprio abituata. Di solito è Lione quella dei discorsi strappalacrime. –
Fine annuì di rimando e un sorriso le nacque spontaneo sulle labbra.
- Lione è più brava, sì. –, la prese in giro.
Immediato le arrivò uno spintone nei fianchi ma entrambe erano ormai scoppiate a ridere.
 
 
Non mancava molto all’appezzamento dove avevano deciso di sistemarsi, ma la salita finale aveva fatto le sue vittime. Se Auler era perito sotto il peso del trolley di Altezza già da una decina di minuti e abbandonato in un angolo del sentiero con la speranza che qualcuno andasse a recuperarlo, altre due figure si erano ritrovate in fondo alla fila, arrancando senza fiato.
Fine guardò distrattamente Shade, qualche passo davanti a lei, respirando affannosamente, e si sventolò una mano davanti al viso paonazzo. Eppure era sempre stata una buona atleta: doveva aver esagerato con la nicotina.
- Hai mangiato troppi dolci Ragazzo di Tokyo. -, non resistette a stuzzicarlo.
La rossa se ne pentì subito dopo: era stata così brava quella settimana a tenere le distanze e fare la sua miglior espressione indifferente. Lui si voltò a guardarla, stupito nel sentire la sua voce. Poi, sorrise; era il suo sorriso sghembo, quello che le piaceva tanto e le faceva battere il cuore.
- Vale anche per te, ti avevo detto di smetterla con il fumo. –
Lei sbuffò.
- Comunque non pensavo di essere messo così male. Tutta colpa della mancanza d’affetto. –
Fine si ritrovò a ridacchiare.
- La cioccolata è sempre stata una buona soluzione, confermo. Forse dovrei cominciare anch’io con quella. –
- Non lo so sai. Si tratta di un club esclusivo; non facciamo entrare chiunque. –
Dopo quello scambio di battute, il cobalto si era però fermato in totale mancanza di fiato. Fine gli si fece accanto e lo guardò divertita.
- Non ti supplicherò ma avresti un’amica con cui rotolare lungo i pendii delle montagne. –
Il ragazzo rise e allungò una mano a Fine.
- Compagni di cioccolata? –
La rossa afferrò la mano di Shade e la strinse. Nonostante il sudore e il caldo, il contatto tra loro era fin troppo piacevole. Cercò di non pensarci.
- Compagni di cioccolata. -, confermò con un sorriso.
 
 
Era stata una giornata piacevole e divertente: per tutto il pomeriggio Auler, Bright e Shade si erano rilassati all’ombra degli alberi con una canna da pesca in mano e avevano chiacchierato del più e del meno. Le ragazze, invece, avevano subito sfoggiato i loro costumi e si erano azzardate a fare il bagno nell’acqua fredda del torrente. Inutile dire che era partita una disputa tra i pescatori e le tuffatrici, accusate di spaventare i pesci. Il tutto era finito con i tre uomini spinti nell’acqua e inzuppati fradici. Avevano poi acceso un grande falò per scaldarsi e con le braci stavano cucinando un po’ di carne e delle verdure.
Seduto su un ceppo traballante, Shade vagava lo sguardo sul resto della truppa mentre Mirlo, avvinghiata e seduta accanto a lui, blaterava nel suo orecchio racconti inutili. Auler, Bright e Lione stavano controllando che le ultime porzioni fossero cotte per servirle ai loro ospiti. I due uomini, in particolare, facevano a gara su chi metteva più legna ad ardere e l’arancio li guardava spazientita. Altezza stava intervenendo per difendere il suo fidanzato, ovviamente. Accanto a lei era seduta Fine che ascoltava distrattamente i vaneggiamenti di Sophie. La vide, poi, sorridere dolcemente all’amica che le stava mostrando il segno dell’abbronzatura e stringerla in un abbraccio spontaneo. L’azzurra era un po’ confusa ma con un’alzata di spalle la strinse a sua volta a sé. Poi, scoppiarono tutti a ridere guardando Bright che cercava di spegnere delle scintille, rischiando di dare fuoco al bosco.
Il ragazzo aveva notato come l’amica dai capelli rossi si fosse sforzata per essere allegra e non far preoccupare gli altri; ora, però, sembrava che anche lei credesse che tutto sarebbe andato per il meglio e si stava godendo la loro compagnia. Si morse il labbro, pensieroso, mentre osservava quel quadretto idilliaco con una certa invidia. In quel momento, gli unici che stonavano erano lui e Mirlo: la presenza asfissiante della sua ragazza lo allontanava di conseguenza dal resto del gruppo. Certo, era riuscito a rimediare quella mattina sancendo una sorta di pace tra lui e Fine,
 
… era tutto così ambiguo tra noi…
 
ma la castana non gli aveva più dato modo di parlarle: quando la rossa si avvicinava, Mirlo si stringeva a lui ancor più convulsamente. Sospirò.
Avrebbe potuto essere lui quello seduto accanto a Fine a parlottare del più e del meno, quello che si prendeva un abbraccio spontaneo o che la stuzzicava con le solite battutine.
 
Avrei visto il suo viso allungarsi dalla sorpresa e irrigidirsi per l’offesa scherzosa delle mie parole. L’avrei vista arrossire, leggermente imbarazzata, e rispondere orgogliosa. Oppure sarebbe scoppiata a ridere, dandomi una gomitata o uno spintone, divertita.
 
Avrebbe potuto esserci lui a confortarla dai dispiaceri che la vita le aveva dato e dai ricordi che in quei giorni la tormentavano; avrebbe potuto proteggerla da un mondo a volte ostile e oscuro.
La vide sistemarsi una ciocca dietro l’orecchio, gesto che faceva quando era in imbarazzo, alla richiesta di Bright di imboccarla con un pezzo di carne. Acconsentì. Le iridi cremisi brillarono per la delizia che i sensi del palato le avevano trasmesso. Poi, arrossì per l’espressione soddisfatta del biondino e dell’occhiolino che lui le aveva segretamente rivolto.
- … Pensavo di andare all’acquario sabato prossimo così finalmente potrò vedere il cucciolo di delfino. –
Shade focalizzò in quel momento il discorso di Mirlo, prima offuscato dal tumulto di pensieri.
- No. -, gli scappò dalle labbra e la ragazza lo guardò stralunata.
- Hai un impegno? –
- No, non voglio più stare insieme a te. –
La castana si staccò dal suo braccio, pietrificata. Poi, si assicurò che i loro amici non avessero sentito nulla e si mise a sussurrare.
- Se hai bisogno di una pausa posso capirlo, sono stata odiosa ultimamente. –
Lui le puntò le iridi scure negli occhi.
- Non m’interessa più cercare di rimediare e sono stanco di far finta che vada tutto bene. Ti sei allontanata ed io ho perso interesse nei tuoi confronti. Per me è finita. –
Parlò sommessamente ma in modo chiaro.
 
Ero stato troppo duro? Sicuramente, ma ero al limite della sopportazione e il mio cuore ormai apparteneva a qualcun’altra. Non che i problemi fossero finiti ma almeno potevo togliere Mirlo dalla lista.
 
La ragazza lo guardò per qualche secondo smarrita, poi, abbassò lo sguardo sullo spazio del tronco che ora li separava. Si erano allontanati inconsapevolmente.
- Sapevo che questo momento sarebbe arrivato. –
- Hai cercato di rimandarlo anche troppo. –
Tornò a fissarlo e sorrise impercettibilmente.
- Ho rovinato tutto eh? –
- Sì. –
Il cobalto decise di dire la verità. Non valeva più la pena mentire e Mirlo per la prima volta dopo tanto tempo era sincera.
- Mi dispiace. Ti ho solo fatto perdere tempo. Ed io mi sono illusa che con te potesse essere diverso, che io potessi essere diversa. -
- Non ti ho mai chiesto di essere diversa. Colpa mia che non ti ho mai fatto capire apertamente quanto ti trovassi fantastica ed unica. –
Lei sbuffò.
- Non stai parlando di me. Alla fine torna sempre tutto a lei. –
Si alzò, le braccia strette al petto e un ghigno deluso sul volto.
- Questo tuo tentativo di indorare la pillola è patetico. –
Aveva ovviamente alzato la voce e ora tutti i loro amici li guardavano sorpresi.
– Tu non mi hai mai amato. –, concluse in un verso acuto.
Una piccola lacrima rigò la guancia di Mirlo che se l’asciugò con un gesto stizzito. Era in attesa di una qualsiasi frase, cenno, espressione che potesse smentire quell’ultima consapevolezza.
Il cobalto si alzò con lei per essere alla stessa altezza ma non rispose. La castana trattenne un singhiozzo e si voltò verso il fuoco. Poi, si diresse a passo veloce nella tenda che avrebbe condiviso con Lione. Il ragazzo fisso per qualche secondo la struttura e sospirò sottile. Si accorse solo in quel momento che cinque paia di occhi lo stavano fissando. Bright intercettò la richiesta di aiuto di Shade che non sapeva come uscire da quel silenzio imbarazzato.
- Apriamo i regali? -





Angolo dell'autrice!
Piano, piano, frenate i festeggiamenti. Giù le trombette! Ascoltate un attimo almeno prima: ho delle cose da dire. Poi giuro che non vi disturbo più. *sente un boato* Addirittura i fuochi d'artificio eh?

Volevo solo fare due appunti. 
Primo, quanto è bono Shade visto con gli occhi di Fine... la prima parte del capitolo dovrebbe dare l'idea di quanto Fine vorrebbe stare con lui. 
Secondo, quanto è tenero Shade che è consapevole che potrebbe essere lui con Fine ma che per colpa di Mirlo tra i piedi non può. 
Insomma, i condizionali sono importanti ahahah
I lettori più attenti avranno notato che comunque non è tutto rose e fiori... ci stiamo per immergere nella seconda fase della storia che vi farà comunque patire ma che secondo me vi darà grandi soddisfazioni. In ogni caso, dopo la terribile gaff di Shade, hanno fatto pace e sono tornati ad essere amici per cui aumenteranno sicuramente i momenti insieme. Non vedo l'ora di farvi leggere quel che ho scritto uhuhuh. 
Vi informo, che vista la velocità di pubblicazione, non riesco a stare dietro alla stesura degli ultimi capitoli. Non voglio fare errori precedentemente commessi in cui mi ritrovo a scrivere cavolate e di fretta solo per pubblicare. Per cui gli aggiornamenti torneranno come all'inizio ogni 10 giorni / 2 settimane in base ai miei impegni. L'obbiettivo è riuscire a concludere anche The rebel e, chi la segue, si troverà una bella sorpresa dopo anni di silenzio. 
* un botto* Cos-? *raffica di botti* Ok, ho capito, volete continuare i festeggiamenti! 
Vi lascio con un super bacio (a distanza) e qualche pomodoro da lanciare contro Mirlo, 
Dreamer In Love
  
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