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Autore: Miharu_phos    16/04/2020    0 recensioni
[Atsuya x Shirou]
[Shirou x Hyouga]
La vita di Aiden e Shawn è apparentemente perfetta, finché una presenza inaspettata arriva a rompere la loro armonia, facendo emergere i loro reali sentimenti.
~
Le coppie della storia sono Aiden x Shawn e Shawn x Njord. Se non approvate semplicemente non leggete, grazie.
Il genere sarà prevalentemente fluff e a tratti angst; le scene di sesso saranno sporadiche, ed in ogni caso non verranno descritte.
Nella storia Aiden e Shawn avranno rispettivamente 24 e 25 anni mentre Njord ne avrà 15.
Genere: Angst, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Nuovo personaggio, Shawn/Shirou, Yukimura Hyuuga
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest, Tematiche delicate, Triangolo
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"Stai bene?"

 

Una domanda semplice, spontanea, spesso la prima che ti viene in mente quando vedi il tuo interlocutore incupirsi tutto d'un tratto.

 

Una domanda semplice, talmente tanto da essere scontata; se ti dimostri triste, e soprattutto se non fai nulla per nasconderlo, devi aspettartela.

 

Eppure da giorni Shawn e Aiden quella domanda non riuscivano a porsela; temevano di ricevere una bugia come risposta, ed al tempo stesso temevano che la stessa domanda venisse poi rivolta a loro stessi.

 

Era troppo pericoloso; mentire al proprio fratello che ti ha visto crescere, propinargli una scusa qualsiasi che potesse giustificare i tuoi occhi lucidi, le tue labbra perennemente tremanti.

 

Si limitavano a far finta di nulla, per quanto tutto ciò li stesse facendo soffrire; meglio fingere che vada tutto bene, era così che la pensavano.

 

Da giorni Aiden e Shawn convivevano nella freddezza e nell'indifferenza, troppo tormentati dalle azioni commesse all'insaputa dell'altro.

 

Shawn non riusciva a guardarsi allo specchio per la vergogna; Aiden a stento riusciva a spogliarsi senza sentirsi male, senza sentire quelle mani prepotenti sul suo corpo fragile.

 

Eppure tutti e due sapevano benissimo che anche solo un abbraccio sarebbe bastato per risollevare il loro cuore dal peso che stavano trascinando da soli, da giorni, sotto il reciproco sguardo dispiaciuto.

 

"Mi giudicherebbe. Non capirebbe"

 

Ne erano convinti entrambi.

 

E in quella convinzione cominciarono l'ennesima giornata, l'ennesima in cui si sarebbero parlati a stento, stando ben attenti a non guardarsi mai negli occhi.

 

Si salutarono con un finto sorriso davanti alla scuola in cui insegnava Aiden. 

 

Un'auto familiare lo aspettava vicino al cancello, provocandogli un improvviso mal di stomaco.

 

Si guardò indietro per assicurarsi che Shawn fosse andato via, poi si avvicinò alla macchina nella quale Axel lo aspettava con un ghigno.

 

-Non puoi stare qui- 

 

Il suo tono era freddo, deciso; la sua espressione rasentava il disgusto.

 

-E chi lo dice?-

 

Aiden chiuse gli occhi per un attimo cercando di mantenere la calma.

 

-Che cosa vuoi- domandò privo di espressione.

 

Il biondo sorrise malizioso.

 

-Lo sai bene- 

 

Aiden scosse piano la testa, esausto per quelle attenzioni non desiderate; sospirò.

 

-Te l'ho già spiegato ieri, e l'altro ieri, e il giorno prima. È finita-

 

Un risolino scappò dalle labbra del biondo e assottigliò gli occhi tirando un lungo respiro mentre si concentrava solo per un attimo sull'orizzonte.

 

-Stai sbagliando Aiden. Stai buttando via qualcosa di prezioso.-

 

-Non conosco nulla di più prezioso della mia serenità mentale al momento. E non lasciarmi scopare da te come un animale mi fa decisamente bene-

 

-Però ti piaceva quando lo facevamo- lo stuzzicò guardandolo in tono di sfida.

 

-Eri solo un ripiego. Non so più come fartelo capire. Adesso per favore va via e lasciami andare a lavoro-

 

Axel si voltò verso di lui e sorrise vittorioso.

 

-Tu non ce l'hai più un lavoro- ghignò.

 

Aiden sbuffò sottovalutando quell'affermazione e decise di ignorarlo.

 

-Come ti pare. Ciao ciao- 

 

Si allontanò, incamminandosi verso la propria scuola, salutando l'altro ragazzo con un veloce gesto della mano.

 

Era talmente abituato alle fandonie che Axel gli propinava di solito che non fece assolutamente caso a quell'affermazione.

 

 

 

 

 

 

 

Shawn teneva le braccia appoggiate sulla scrivania del preside, sospirando pesantemente.

 

-Non dobbiamo cedere, non importa quanta pressione facciano. La nostra scuola non si piegherà di fronte al quinto settore-

 

-Rischiamo di venire banditi dai tornei di calcio Shawn, non lo capisci? La nostra scuola non potrà più partecipare ai tornei, i nostri ragazzi non avranno più squadre con cui confrontarsi. Pensa a loro, pensa ai tuoi ragazzi. Vuoi davvero macchiare così la loro carriera, prima ancora che cominci?-

 

Shawn si toccò la fronte esasperato.

 

Il quinto settore stava prendendo piede facilmente proprio a causa della paura dittatoriale che instillava; se anche lui si fosse arreso avrebbe decretato per sempre la fine del calcio pulito e onesto che aveva sempre amato.

 

-No, signor preside. Io non mi arrendo. Finché esisterà anche solo una squadra libera dal loro controllo il vero calcio continuerà ad esistere, ed io non intendo cedergli i miei ragazzi per nessun motivo al mondo- 

 

-Pensaci bene Shawn. Ormai siamo alle strette, se non accettiamo ci verrà imposto con la forza, e ne pagheremo le conseguenze-

 

Shawn assunse un'espressione determinata e guardò il preside dell'Alpine High School dritto negli occhi.

 

-Io non ho paura di loro- mormorò con tono deciso.

 

-Ma bravo il mio Shawn. E così non hai paura di me, dici?-

 

Una voce fin troppo familiare proruppe all'interno dell'ufficio, interrompendo la conversazione dei due uomini.

 

-Signor Zabel- squittì intimorito il preside -io ho provato a convincerlo ma-

 

-Non si preoccupi direttore, ci penserò io a convincere questo allenatore da quattro soldi a togliersi dai piedi.-

 

Shawn fremette di rabbia digrignando i denti.

 

-Axel- grugnì disgustato -allora erano vere le voci su di te. Mi fai schifo- mormorò fulminandolo con lo sguardo.

 

-Allenatore Froste! Come può rivolgersi in questo modo al grande imperatore!- intervenne il preside, terrorizzato dalle conseguenze dell'atteggiamento sfrontato di Shawn.

 

-Non si preoccupi signor preside, Shawn è un mio vecchio amico, abbiamo una certa confidenza. E adesso se me lo permette vorrei avere un colloquio privato soltanto con lui- mormorò con tono malefico.

 

Shawn respirò pesantemente tentando di tenere a bada i pugni che moriva dalla voglia di sferrare su Axel.

 

-Non ho proprio niente da dirti se non che mi fai dannatamente schifo. Stai distruggendo tutto quello in cui abbiamo creduto fin da bambini!- lo accusò furente.

 

-Io invece credo che tu abbia molte cose da dirmi, e che lo farai anche di fretta non appena ti avrò fatto ascoltare questo- ghignò, mostrandogli un piccolo registratore.

 

La schiena di Shawn trasalì per il terrore;

 

-Di che si tratta- domandò intimorito.

 

Axel sorrise, pregustando già la sua vittoria.

 

-Si tratta di una lunga, accurata registrazione che ho fatto, grazie alla quale ho scoperto il tuo più profondo e vergognoso segreto. Sei un pervertito Shawn, sai non me lo sarei mai aspettato da te-

 

Il suo sguardo era derisorio, e guardava Shawn con una dannata espressione divertita dipinta sul viso.

 

Una forte fitta di terrore assalì l'intero corpo di Shawn dalla testa ai piedi.

 

Il suo pensiero andò subito a Njord, e a quello che era successo nello spogliatoio solo pochi giorni prima.

 

Deglutì atterrito.

 

"È finita" pensò rassegnato.

 

-Allora? Vuoi spiegarmelo o no? O preferisci che faccia partire la registrazione qui, davanti a tutti?-

 

Shawn inarcò le sopracciglia per la rabbia e lo guardò, profondamente indignato e deluso.

 

-Posso spiegare tutto quanto- lo rassicurò sforzandosi di mantenere una calma apparente.

 

-Andiamo allora. Direi che un colloquio privato è proprio quello che vuoi, non è vero, Mister?-

 

Si toccò la bocca disturbato e chiuse gli occhi per un secondo.

 

Un momento di debolezza, un misero, unico momento di debolezza e aveva perso tutto.

 

Resistere, rifiutare quelle attenzioni così invitanti e dolci era stato inutile.

 

Si sentì afferrare per una mano dallo stesso Axel, pronto a trascinarlo con se fuori da quell'ufficio; la ritirò scontroso e cominciò a seguirlo senza più emettere un fiato.

 

 

 

 

 

 

Shawn credette davvero di non aver mai provato così tanta ripugnanza come in quel momento.

 

La voce di Aiden gemeva, risuonando nelle sue orecchie, mentre chiamava il suo nome, proprio il suo, Shawn.

 

Solo che la voce che accompagnava quei gemiti fin troppo conosciuti non era la sua; a far gemere in quel modo osceno suo fratello era Axel, lo stesso ragazzo che ora lo guardava trionfante, con le mani in tasca e la schiena appoggiata svogliatamente contro un muro.

 

Shawn, seduto alla scrivania di quell'aula vuota, si copriva la bocca e non poteva trattenere le lacrime.

 

Era inorridito da quello che stava ascoltando, e senza ombra di dubbio dopo aver sentito quelle oscenità non sarebbe mai più riuscito ad ascoltare la voce di Aiden, né a guardarlo ancora una volta in viso.

 

Prova a vergogna per lui; ne era disgustato ma al tempo stesso dispiaciuto e impietosito.

 

Come era riuscito Axel a ridurlo in un tale stato pietoso?

 

Cosa gli aveva detto per convincerlo a prestarsi a quel gioco sporco, colmo di depravazione?

 

-Basta ti prego- mormorò singhiozzante mentre si copriva le orecchie ripugnato.

 

Axel sorrise ancora una volta.

 

Cliccò il bottoncino del registratore, stoppando il nastro.

 

-Tuo fratello è una vera bomba a letto, questo lo devo ammettere- osservò ammirando le proprie unghie curate.

 

-Io ti ammazzo!- urlò fuori di se Shawn, scattando in piedi per fiondarsi con tutta la rabbia che aveva in corpo contro la figura sghignazzante di Axel che gli rideva sfrontatamente sulla faccia.

 

Shawn lo teneva per il colletto, fulminandolo con i suoi occhi invasi dalle lacrime e dal dolore.

 

-Perché hai dovuto fare una cosa del genere! Perché a lui! Cosa centrava mio fratello in tutto questo?!- gridò sconvolto contro la sua faccia impassibile.

 

-Dai, colpiscimi. Tuo fratello ci ha pensato per primo, il che, aggiunto all'accusa di aver cercato di corrompere il grande imperatore con il sesso, ha decretato il suo licenziamento dalla scuola in cui lavora. Adesso dovrò soltanto mostrare al preside e a tutto il consiglio scolastico questa prova della tua perversione, ed anche tu sarai fatto fuori. Rassegnati Shawn, hai perso. Devi andartene-

 

Aveva detto tutto quanto senza battere ciglio, davanti al viso sconvolto del povero Shawn che pian piano aveva allentato la presa sul suo colletto, permettendogli così di liberarsi con un mugolio sollevato.

 

-Tu...- mormorò nel pianto -tu non puoi seriamente aver fatto tutto questo per...per il quinto settore-

 

Axel fece spallucce con indifferenza.

 

-Beh, si lo ammetto, il culo di Aiden era fantastico, mi ci sono divertito anche se-

 

Non poté finire la frase perché un pugno stordente gli colpì la mandibola, facendolo bloccare per il dolore.

 

Il biondo sollevò il capo tremante, asciugandosi il sangue con il polsino della giacca rossa mentre tirava su col naso.

 

-Non- tuonò l'altro -non pronunciare il suo nome brutto bastardo-

 

-Sai infondo non è stato neanche tanto bello. Tutto troppo facile, non mi ci sono nemmeno impegnato. Non gli bastava mai, ci credo con quel culo sfondato che si ritrova-

 

Un urlo assordante lasciò la bocca di Shawn mentre si scagliava violentemente contro Axel, pronto a colpirlo con tutta la propria forza.

 

Finì sopra di lui, sovrastandolo contro il pavimento gelato di quella classe vuota.

 

Fu il suo sorriso, quel maledetto e odioso sorriso a fermarlo.

 

Era proprio quello che voleva, essere pestato da Shawn era ciò che gli serviva per farlo definitivamente fuori.

 

Si trattenne, nonostante la furia che gli faceva tremare le mani, furia trattenuta per un pelo. 

 

-Sparisci- mormorò tremante.

 

Scese dal suo corpo e restò per terra, aspettando che il biondo si rimettesse in piedi.

 

Lo guardò dall'alto, sistemandosi il completo sgualcito e pulendosi la polvere da sui fianchi.

 

-Hai tempo fino a dopodomani, Froste. O te ne vai da solo o ti caccio via a calci in culo con una bella umiliazione che ti costerà la carriera. Lo sapranno tutti, quello che fai con tuo fratello diverrà di dominio pubblico. A te la scelta-

 

Shawn abbassò il viso sconfitto, ascoltando i passi di Axel mentre si allontanavano in direzione della porta.

 

Lo strazio che stava provando era indescrivibile.

 

Aiden e Axel.

 

Il suo Aiden, suo fratello, il suo compagno di vita.

 

Il suo piccolo Aiden.

 

Non riusciva neanche più a muovere un muscolo per lo shock.

 

Restò inginocchiato in quell'aula per un tempo interminabile, paralizzato dal disgusto e dal dolore.

   
 
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