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Autore: X_98    18/04/2020    0 recensioni
“Si narra che a est delle montagne nebbiose vi fosse un regno, chiamato Bosco Atro.
Antico, nascosto ed eterno, era dimora degli elfi silvani.
L’oscurità che si aggirava fra le fronde degli alberi, silenziosa colpì, derubandoli di ciò che avevano di più prezioso.
Privati di un Re, di un padre, di una guida, contro un nemico sempre più potente e malvagio.
Erano loro, i deboli e corrotti umani che fecero prigioniero Re Thranduil, senza sapere chi egli realmente fosse......
Un guerriero non abbassa la testa ma va avanti anche quando non ha più forze.
Da libero sfogo alla sua volontà indomita, resiste ai colpi e trova la forza di rialzarsi.
Ferito è pericoloso, perché sa di poter sopravvivere. Eppure non si adatterà al cambiamento, ma combatterà e lotterà contro tutto e tutti.
Alla fine, il dolore e la sofferenza si dissolveranno con un’ultimo dono d’amore”.
-Questa storia si svolge nell'Antica Roma durante la terza guerra servile tra il 71 ed il 73 A.C (alcuni dettagli sono stati modificati per necessità!), un Crossover con la Serie Spartacus 2010, il film Pompei 2014 e durante il film Lo Hobbit di Peter Jackson, prendendo qualche spunto anche da Tolkien-
Genere: Azione, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Legolas, Nuovo personaggio, Sorpresa, Thranduil
Note: AU, Cross-over, Movieverse | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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CIÒ CHE È GIUSTO

 

Passarono trenta lunghi anni.

Per un elfo era un battito di ciglia nella sua vita immortale, ma per Azrael furono gli anni migliori della sua nuova vita.

Attico era diventato un giovane uomo ed un caro amico.

L’elfo lo considerava alla pari di un figlio ed il loro rapporto si era rafforzato con il tempo.

Il ragazzo gli aveva insegnato il francese dopo averlo migliorato con un gladiatore morto pochi anni prima e Thranduil aveva cominciato ad interessarsi alle numerose lingue degli uomini, capendo che più ne avesse conosciute, maggiore sarebbe stato il vantaggio.

Coloro che lo avevano introdotto a nuovi idiomi erano morti ma le basi per imparare a parlare correttamente le nuove lingue c’erano, come gladiatori che le parlavano e così la conoscenza dell’elfo si era ampliata.

La loro vita aveva subito una notevole svolta. Se positiva o negativa bisognava aspettare per dirlo.

Il loro precedente padrone era stato assassinato e non avendo degli eredi, il suo patrimonio venne messo all’asta.

Questo comprendeva anche loro.

Al momento si trovavano dentro ad una cella, su di un carro. Diretti verso il luogo di vendita.

“Si nous avions des pièces avec nous, je parierais que le prix qu'ils vous vendront sera d'au moins 100 pièces!”(Se avessimo delle monete con noi scommetterei che il prezzo a cui ti venderanno sarà come minimo 100 monete!) disse Attico che adorava le scommesse.

“Mais nous ne les avons pas, alors essayez de vous calmer! Votre enthousiasme est hors de propos!”(Ma non le abbiamo, quindi vedi di calmarti! 

Questo tuo entusiasmo è fuori luogo!) si lamentò Azrael.

Fortunatamente nessuno degli altri gladiatori presenti parlava il loro idioma, così che potessero avere un minimo di privacy.

J'ai une idée!”(Mi è venuta un idea!) disse Attico.

Ça doit être mieux que "s'évader pendant l'enchère"!” (Deve essere migliore della “fuga durante l’asta”!) si lamentò l’elfo. Quel difetto di suo figlio era irritante. Era più forte di lui: non riusciva a stare zitto!

Vous avez dit que c'est un avantage de connaître plusieurs langues ......(Hai detto che è un vantaggio conoscere molte lingue......) continuò il ragazzo ignorando l’umore nero del padre.

Je le reconnais!” (Lo riconosco!) rispose Azrael atono.

 “Bien! Donc, si les humains croient que vous ne pouvez pas parler leur langue, ils parleront librement devant vous!”(Bene! Quindi se gli umani crederanno che tu non sai parlare la loro lingua parleranno liberamente davanti a te!) rivelò Attico come se avesse avuto un’illuminazione.

Et comment aurais-je obéi aux ordres dans le passé?”(E come avrei ubbidito agli ordini in passato?) chiese curioso Azrael. Era una buona idea. Coloro che l’avevano sentito parlare la lingua dei romani erano quasi tutti morti! Considerando che davanti alla plebe aveva solo combattuto e non tenuto discorsi.

Grâce à moi, j'étais traductrice et avant ..... de fouetter?”(Grazie a me che facevo da traduttore e prima.....frustate?). Una grande idea ed un grande vantaggio!

Anche se il loro futuro era ancora incerto, ma questa era una caratteristica della vita da gladiatore.

Tale cambiamento improvviso poteva essere vantaggioso o fatale.

Aveva imparato i movimenti di ogni guardia ed ogni servo in quegli anni, decidendo di non agire, ma aspettare che Attico fosse abbastanza forte ed esperto perché non rimanesse ucciso durante la loro fuga.........ed ora tutto quel lavoro era sfumato davanti ai loro occhi a causa di quel poveraccio che era stato il loro ex-padrone!

Una volta raggiunta la piazza principale vennero fatti scendere per essere condotti sulla pedana perché tutti i nobili potessero ammirare la merce.

Azrael non si meravigliò quando vide il gran numero di schiavi in vendita e quasi tutti gli sguardi puntati su di lui.

“Ammirate questa bestia mai domata! Ha ucciso più gladiatori nella casa del suo padrone che nell’arena! È un elfo che vive grazie alle anime di cui si impossessa! Quanto offrite per....l’angelo della morte?” A quella domanda rispose un coro di voci concitate.

L’elfo sospirò. Sarebbe stata una lunga giornata.

 

*

 

Alla fine l’acquirente era stato un certo Barahir. Un lanista di scarso successo che però aveva la borsa più gonfia degli altri. Possedeva così tante monete che oltre a lui ed Attico aveva comprato molti altri schiavi, gladiatori e servi.

Vennero stipati su di un carro tutti assieme ed iniziò il viaggio.

Come molti dei compratori, Barahir non era originario di quella piccola città. Si era mosso attirato dalla notizia che “l’angelo della morte” fosse stato messo in vendita.

Lui proveniva da una città portuale chiamata Napoli.

Delle risate attirarono l’attenzione dell’elfo. Due ragazze stavano parlando e ridendo fra di loro. Erano le uniche di buon umore presenti sul carro!

“Che ti ridi? Avrei potuto sposarlo e vivere per sempre nella nostra casa! Invece lui decide di pagarsi la libertà ed andare a morire in un bordello!” Commentò la bruna “Certo che te li scegli proprio matti questi “fidanzati immaginari”. Ti ha mai parlato o solo guardato? Poteva essere uno stronzo o semplicemente un violento! Credo sia meglio com’è andata!” Rispose la mora “Grazie sei sempre di grande conforto amica adorata, guida dei miei passi e........rompiscatole a vita non richiesta!” Commentò la prima.

Attico rise attirando l’attenzione delle due giovani.

“Stava ridendo di te!” Disse la castana “Non è vero! Sei stata tu l’ultima a parlare!” Si difese l’altra.

“Io sono Attico e ridevo della conversazione non di una di voi in particolare!” Cercò di recuperare la situazione. “Piacere io mi chiamo Sara, mentre la mia amica dimentica delle buone maniere è Hanna!” Disse la mora.

“Da dove venite?” Chiese Attico “Questa si che è una bella domanda!” Rispose Hanna incrociando le braccia al petto “Tu da dove vieni?” “Da una terra vicino al fiume rodano!” Rispose Attico.

“E....tu?” Chiese incerta Sara rivolta all’elfo che sedeva accanto al ragazzo con cui stavano conversando e che prestava attenzione alla conversazione.

Lui la fissò e Sara si sentì impotente. Era come se potesse leggerle l’anima con quei Lapislazzuli che si ritrovava al posto degli occhi.....

“E questa da dove mi è uscita?” Si chiese la ragazza mentalmente. Soprattutto perché i suoi occhi erano più simili all’acquamarina dato che erano di un meraviglioso celeste chiaro.

“Lui non parla la vostra lingua!” Intervenne Attico capendo con un occhiata che Azrael non era infastidito, anzi, sembrava divertito, il che era ancora più strano.

Poche cose riuscivano ad attirare l’attenzione dell’elfo come se nella sua vita millenaria avesse già visto tutto!.....probabile!

“E tu saresti così gentile da....” iniziò Sara per essere interrotta “Traduci!” Da Hanna.

Attico rise annuendo “D'où venez-vous?” (Da dove vieni?) chiese al padre riconoscendo che da quando l’aveva conosciuto non gli era mai venuto in mente di porgli tale domanda.

Ce n'est pas leur affaire!”(Non sono affari loro!) rispose seccato l’elfo, irrigidendosi.

Il ragazzo rimase sorpreso alla reazione del padre. Sembrava che non volesse ricordare....e forse non aveva tutti i torti. Lui non aveva memoria della sua vita precedente alla schiavitù poiché era stato troppo piccolo perché i ricordi mettessero radici, mentre suo padre sicuramente ricordava tutto come se fosse accaduto ieri!

“Ha detto che non ve lo dirà!” Tradusse per le ragazze “Maleducato!” Rispose la più temeraria “Se la mia domanda lo ha offeso chiedo scusa!” Disse Sara guardando l’elfo con timore.

“Non credo proprio, ci vuole ben altro per farlo arrabbiare!” La tranquillizzò Attico.

“Se lo costringessi a ballare la samba riuscirei a scalfire quell’autocontrollo pazzesco che ha, su ogni movimento che fa?” Chiese Hannah seria per poi autocriticarsi con un “Ho fattola rima! Direi che non era proprio una rima.....com’è che si chiama quella figura retorica....?”.

“Ma che.....” Sara venne interrotta dal suono di un pesante portone che veniva aperto.

Erano arrivati.

 

*

 

Vedendo la villa lussuosa dove viveva il loro padrone era diventato evidente che Barahir dovesse avere una storia molto interessante alle spalle.

Un semplice lanista non si sarebbe mai potuto permettere tutto quello!

Vennero subito divisi e Azrael fu stupito quando si ritrovò in una piccola stanza fatta con pareti di pietra ed arredata meglio di quanto avesse mai visto.

C’erano le sbarre alla porta però solo nella parte più alta, ed essendo quasi tutta in legno, gli davano più privacy di quanta ne avesse mai avuta!

Affacciandosi dalle sbarre vide che tutte le celle erano fatte così e non si sorprese della moltitudine di corridoi presenti.

“Azrael?” La voce di Attico gli fece capire che si trovava nella cella accanto alla sua “C'était quelque peu inattendu!”(Questo è alquanto inaspettato!) disse l’elfo riferendosi al miglioramento della loro situazione.

“Pas autant que ces filles!”(Non tanto quanto quelle ragazze!) rispose Attico sorridendo al pensiero delle due esuberanti giovani.

“Je crois qu'ils cachent plus qu'ils ne disent! C'est la première fois que vous vous souciez des femelles de votre race!“(Penso che nascondano più di quello che dicono! È la prima volta che ti interessi alle femmine della tua razza!) disse l’elfo certo di avere ragione e curioso di vedere come avrebbe reagito il figlio alla sua provocazione.

“Bien sûr! Les elfes femelles ne sont pas là! Je dois être satisfait!”(Certo! Gli elfi femmina non ci sono! Devo accontentarmi!) tentò di scherzare Attico.

“Ne changez pas de sujet!”(Non cambiare discorso!) lo riprese Azrael. L’ignoranza degli umani era incredibile!

“Je suis parfaitement pertinent!” (Sono perfettamente pertinente!) cercò di difendersi Attico.

Non riuscirono a dire altro che un fragore interruppe la quiete di quella splendida sera.

Quel rumore era una ragazza di un metro e sessanta con capelli castani di nome Hanna.

“No! Vi prego, no! Lasciatemi!” Urlava disperata la poveretta mentre le guardie la trascinavano senza alcuna cura.

Nous devons vous aider!” (Dobbiamo aiutarla!) disse Attico che non riuscendo a vedere Azrael non poteva sapere che si era comodamente disteso sul suo nuovo letto infischiandosene altamente della situazione.

Bonne chance!” (Buona fortuna!) disse l’elfo. Nonostante le pareti in pietra riuscivano a sentirsi bene solo perché Attico si era incollato alle sbarre con la faccia.

“Tu dois m'aider!” (Mi devi aiutare!) lo supplicò il figlio.

“Je n'y pense même pas!” (Non ci penso nemmeno!) rispose risoluto Azrael.

“Vous ne vous souciez pas des problèmes des autres, même avec vos semblables?“ (Ti infischiavi dei problemi altrui anche con i tuoi simili?) cercò di spronarlo il giovane“N'ose pas me parler de cette façon! Et ne les mentionnez plus!” (Non osare parlarmi in questo modo! E non nominarli più!) ringhiò l’elfo ricordandogli che parlare di certe cose, era un grave sbaglio, solo grazie al tono della voce.

“S'il te plait!” (Ti prego!) insistette il figlio testardo quanto il padre, forse di più.

“Tu sais ce qu'ils veulent lui faire?” (Sai cosa vogliono farle?) domandò Azrael disinteressato.

“Non, mais je m'en fiche!” (No, ma non mi interessa!) rispose Attico ostinato.

“Vous voulez avoir des ennuis sur le coup de tête d'une petite fille?” (Desideri metterti nei guai per il capriccio di una bambina?) chiese l’elfo. Quella ragazza aveva mostrato di avere carattere e non sembrava essere abituata a quel tenore di vita. Come schiava. Non l’avrebbe sorpreso scoprire che stesse facendo la ribelle per una semplice sciocchezza.....

“Aidez-la! Tu me dois un "pas de questions posées", tu te souviens?” (Aiutala! Mi devi un “senza fare domande”, ricordi?) disse alla fine Attico riferendosi ad un episodio avvenuto tempo prima.

“Tu te souviens que je n'oublie pas?” (Ricordi che io non dimentico?) chiese Azrael imbarazzato nel ricordare la spiacevole situazione nella quale si era ritrovato. Molti gladiatori avrebbero gioito nell’avere sei ragazze nella propria cella, ma lui no!

Ed Attico era stato più che grato nel toglierli quel dono non voluto pagando una guardia perché le ragazze venissero spostate nella sua di cella.

Allora aveva parlato del “senza fare domande” ma l’elfo aveva compreso a fondo cosa significasse solo in seguito, pentendosi di aver accettato!

“Bien sûr!” (Certo!) rispose il figlio sapendo che si trovava in guai seri ma divertendosi lo stesso visto che era riuscito a vincere.

“Soyez assurés que je vous ferai payer!” (Stai certo che te la farò pagare!) promise l’elfo prima di alzarsi da quel letto fin troppo comodo.

“Je m'inquiéterai le moment venu!” (Mi preoccuperò quando sarà il momento!) rispose il giovane cercando di sembrare sicuro e disinvolto ma sentendo la preoccupazione già iniziare a crescere dentro di lui.

“Vous les humains, vous êtes juste bizarres!” (Voi umani siete proprio bizzarri!) commentò Azrael prima di prendere una breve rincorsa, ruotare in aria e dare un pesante calcio alla porta. Al primo tentativo non cedette, ma quando venne colpita una seconda volta si aprì sbattendo contro la parete con un gran frastuono.

Le guardie gli furono subito addosso, ma per Azrael fu una passeggiata atterrarle ed ucciderle. Gli bastò seguire il suono delle urla per ritrovarsi davanti ad una scena orribile: le guardie stavano tentando di violentare la....Hanna!

Ci fu un momento di stallo appena si resero conto che lui si trovava fuori dalla cella, ma durò un attimo ed anche quegli uomini morirono ancora prima di poter provare paura.

“N-non avevo bisogno di a-aiuto!” Cercò di protestare la ragazza finendo per balbettare rivelando quanto fosse scioccata per l’accaduto.

Azrael cercò di non ridere ed il divertimento passò appena sentì le voci ed i passi di altri uomini che scendevano le scale. Come inizio non c’era male! Barahir avrebbe compreso presto che lui era diverso!

 

*

 

“Secondo te perché ti ha aiutato?” Chiese Sara scrutando l’elfo svenuto con curiosità “Perché Attico gli ha chiesto di farlo! Gli abbiamo appena parlato!” Le ricordò l’amica.

“Si, questo lo so. Ma perché? Avrebbe potuto rifiutare!” Puntualizzò la mora.

“Effettivamente lui non è famoso per andare d’accordo con gli umani! O è impazzito oppure voleva farsi ammazzare!” Disse Hanna. “Che poi non cambia molto! Solo un pazzo punterebbe alla morte!” Rispose Sara.

“Sei sicura? Una vita del genere non dev’essere facile.......” “Credi che venga dalla Terra di Mezzo?” Chiese Sara “Chiediglielo!” Rispose l’amica.

“Neanche morta! Manco se mi paghi! Dovrai....” “Ho capito!” La interruppe Hanna.

Le avevano rinchiuse entrambe assieme all’elfo. Loro erano prive di catene, mentre lui le aveva legate ai polsi. Punto a loro favore in caso si fosse svegliato.

“Non potevamo finire in un film fantasy? No! Noi ci ritroviamo nel passato senza avere la minima possibilità di usufruire della tecnologia per poter tornare a casa!” Si lamentò Hanna.

“Ma gli elfi sono creature immaginarie! E poi non credo che la tecnologia potrebbe aiutarci! Forse Gandalf! La magia mi sembra più appropriata per la nostra situazione!” Riflettè l’amica.

“Per fantasy io non intendevo creature fatate! Ma supereroi! Potevamo ritrovarci con i superpoteri! Sarebbe stato strafigo! Invece la cosa più interessante qui è vedere uomini mezzi nudi che cercano di ammazzarsi!” Protestò Hanna.

“E parlano latino!” Specificò Sara “E non esiste la coca cola!” Continuò l’amica “E non esiste la nutella!” Osservò atterrita la bruna “Nemmeno instagram!” Consatò la bruna “O facebook!” Terminò l’altra.

“Pensa a quanti like avremmo potuto ottenere!” Disse Hanna rivolgendo nuovamente la sua attenzione verso l’elfo ed indicandolo con una mano “Incontro con il grande sovrano di Bosco Tetro!” “È Bosco Atro!” La corresse l’amica “Fa lo stesso! L’importante è capirsi!” Rispose Hanna “E dubito che lui sia Lee Pace! Ho letto che l’elfo ha un carattere terribile!” Disse Sara.

La ragazza si avvicinò ad Azrael inginocchiandoglisi accanto. L’elfo era sdraiato di lato e dal respiro lento e regolare si capiva che era incosciente.

“Lo vuoi venerare ancora per molto?” Chiese Hanna divertita dallo sguardo adorante che l’amica rivolgeva all’elfo.

“No!” Ripose imbarazzata Sara cadendo seduta in terra “Giusto! A te piace Legolas!” Si corresse l’amica “Taci!” Sussurrò la mora guardando preoccupata l’elfo.

“Non credo si sveglierà tanto presto! L’hanno conciato per le feste!” Disse Hanna riferendosi alle numerose contusioni presenti sul viso, testa e sul corpo probabilmente. I vestiti fortunatamente, impedivano di accertarsene. Poteva dire che Thranduil era il gladiatore più pudico dell’antica Roma!

“Giusto!” Asclamò Sara “Cosa?” Chiese l’altra “Tu hai una cotta per Aragon! Normale che di lui non t’importi niente!” Disse la mora.

“No! Il mio personaggio preferito è un’altro!” Specificò Hanna “Bilbo?” Tentò Sara

“È un vecchio decrepito!” Commentò l’amica “Elrond?” Ci riprovò l’amica “È vecchio pure lui!” Insistette la bruna “Antico! C’è una bella differenza!!” Le fece notare Sara “E poi dipende dall’epoca in qui si trovano! Bilbo potrebbe non essere ancora partito con la compagnia! Oppure potrebbe non essere ancora nato! Purtroppo non è facile capire quanti anni abbia lui, solo guardandolo!” Constatò.

“Quindi dici che la profezia della fine dell’era, della seconda tenebra e del lieto fine che Elrond non riesce a vedere potrebbe non essere ancora stata pronunciata?” Chiese Hanna allibita.

“Mi fai domande alle quali non posso rispondere!” Si difese l’amica.

Nel frattempo anche Hanna si era avvicinata all’elfo e lo osservava curiosa.

“È bello vero?” Chiese Sara “Vacci piano! Legolas potrebbe diventare geloso!” La derise la ragazza.

“Guarda che forza! Le orecchie a punta sono proprio buffe!” “Attenta!” Sibilò Hanna all’amica appena si rese conto che nell’osservare più da vicino, lei aveva urtato la spalla dell’elfo con la sua, facendo si che quest’ultimo rotolasse, sdraiandosi di schiena.

Le ragazze trattennero il fiato temendo di svegliarlo, ma passato qualche secondo tirarono un sospiro di sollievo. Peccato che anche l’elfo sospirò profondamente facendole tremare.

“'Un ti posso nasconde che mi è pigliato un magone che dallo stoma'o mi sale dritto al cuore!” Disse Sara cercando di contenere il tono della sua voce.

“Piantala!” La riprese l’amica.

 

*

 

Passò una settimana. Da quanto aveva sentito, Attico poteva dire che le due ragazze avessero avuto molta fortuna. Non solo erano state salvate, ma ora si trovavano al servizio della padrona. 

Era uscito fuori che, a quanto pare, una delle guardie che avevano aggredito Hanna fosse l’amante della padrona e lei, per vendicarsi, avesse deciso di tenerle per se. Due boccioli non ancora in fiore erano considerati molto rari!

Suo padre si era già ripreso dal benvenuto riservatogli ed ora si stavano allenando con i suoni della frusta nelle orecchie.

Fortunatamente, nonostante i mille pensieri che gli affollavano la mente, Azrael riusciva a seguire l’allenamento, abbastanza perché suo figlio non sospettasse nulla.

Giorni prima si era risvegliato nella cella avvertendo e sentendo la presenza delle ragazze. Non se ne stavano zitte e lui aveva dovuto fare uno sforzo enorme per non reagire quando avevano nominato Gandalf ed il suo Bosco! 

Sapevano chi era ed erano a conoscenza del fatto che avesse un figlio!

Ma la cosa più scioccante era che sapessero della predizione di Lord Elrond! Non potevano essere spie! Erano troppo giovani ed ingenue!

Ed inoltre, quando parlavano della Terra di Mezzo sembravano tanto due bambine che si raccontano una storia!

Avevano detto tutto e niente!

Ed era certo che sapessero molto di più su di lui e gli abitanti di Arda!

Avrebbe scoperto i loro segreti! Per la sicurezza della Terra di Mezzo!

La spada di legno di Attico passò terribilmente vicino al suo viso ed Azrael decise che ne aveva abbastanza. Con lo scudo di legno riuscì a disarmare l’avversario per poi ruotare su se stesso prima di colpire Attico al fianco con la spada da allenamento.

Il poveretto gemette crollando in ginocchio ma l’espressione triste durò poco sul suo volto, prima che uno sguardo di sfida gli si dipingesse in viso.

Suo padre era stato clemente con la piccola vendetta! Non abbastanza dal trattenersi dall’umiliarlo, ma nessuno viene mai accontentato a pieno, quindi non si lamentava!

Azrael gli appariva più turbato del solito e si chiese il perché. A preoccupare molto suo padre era la sua sorte oppure quella toccata agli elfi che erano stati catturati con lui e di cui non avevano saputo più niente.

Alla fine Attico decise di non darsi pensiero, presto suo padre si sarebbe confidato oppure la curiosità lo avrebbe aiutato a far luce su tutto!

 

Avevo in mente di inserire le due migliori amiche fin dall'inizio!

E devo confessare che mi sono divertita molto a scrivere i dialoghi! 

Fatemi sapere cosa ne pensate!

Buona serata,

X-98

   
 
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