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Autore: RyodaUshitoraITbis    18/04/2020    3 recensioni
Zootropolis, 2035.
Un anno dopo essere ritornato per dare l'ultimo saluto a sua madre, Nick ha ripreso a lavorare come agente del corpo di polizia cittadino al fianco di Judy, in modo da instaurare un rapporto più profondo e duraturo non soltanto con lei, ma anche con il suo primogenito Nicholas. Nel frattempo, dovranno avere nuovamente a che fare con due vecchie conoscenze e sventare una nuova, terribile minaccia che rischia ancora una volta di gettare nel caos la metropoli in cui ogni mammifero - almeno in apparenza - può aspirare a diventare ciò che desidera.
Riusciranno i nostri eroi in divisa a proteggere i loro cari da questo pericolo e a chiudere definitivamente i conti con gli errori commessi in passato?
Genere: Azione, Introspettivo, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellwether, Doug, Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo XVII

Operazione di salvataggio

 

(dal punto di vista di Nick)

 

Era passata un’ora e mezza da quando Michael aveva fatto rapire i nostri figli. Stiamo tornando a Zootropolis, seduti sul sedile posteriore dell’auto guidata dall’agente Cervozzo, che in questo momento sta attraversando il versante orientale dell’area dei Three Burrows.

Ad essere sincero, mi aspettavo quasi che ci avrebbe portati da qualche parte per poi chiuderci a chiave in una stanza.

Non si può proprio dire che, in questo momento, stiamo seguendo un piano preciso: sia io sia Carotina stiamo facendo affidamento sull’istinto.

A un certo punto, Cervozzo riceve una chiamata, presumibilmente dal mio caro cuginetto. Ci ha avvertito che sia lo ZBI sia il Corpo di Polizia di Zootropolis avevano allestito dei posti di blocco congiunti e che si stavano preparando per un assalto in grande stile all’edificio del City Centre Works.

A giudicare dal modo in cui Michael era finora riuscito – almeno in apparenza – a eludere la guardia sia dei federali sia dei nostri colleghi in polizia, non sarei affatto sorpreso se avesse preparato delle contromisure. Se fossi al suo posto, mi comporterei in questo modo. Non avrebbe mai potuto mettersi di sua volontà in una posizione tanto scomoda e così pericolosa, senza aver prima tenuto a portata di zampa un’altra carta da giocare.

******

Nick stringeva la zampa di Judy alla sua, avvolgendola in una stretta leggera, ma rassicurante al tempo stesso.

“Li riprenderemo. Nicholas e Robin… staranno bene.” disse Nick in un difficile tentativo di rassicurare Judy.

“Perciò…” iniziò Cervozzo, mentre osservava la strada dal suo specchietto retrovisore, “Qual è il vostro piano?”

“Cosa?” domandò Judy, distogliendo lo sguardo da Nick.

“Dovete pur avere in mente un piano, vero?” continuò l’agente Cervozzo, “Quel che è certo è che non potete entrare là dentro disarmati. Non potrò aiutarvi. Inoltre, dovreste superare la vigilanza della squadra TUSK che sarà presente sul posto al momento del nostro arrivo.”

“Per adesso… dirigiti a casa mia.” disse Judy, “Non ho ancora recuperato i dati che ho lasciato in memoria là dentro da quando siamo partiti per Bunnyburrow. Dopodiché… ci inventeremo qualcosa. Facciamo sempre così.”

“Gran bel piano.” esclamò Cervozzo in tono sarcastico, “Ma ho sentito dire che a volte persino le idee più folli possono funzionare.”

“Come ad esempio sequestrare un convoglio di camion per andare contro l’intero corpo di polizia…” dichiarò Judy, sbuffando brevemente.

Perché vuoi aiutarci?” domandò Nick.

“Wilde direbbe che questo significa infrangere la regola numero 10, secondo la quale non bisogna mai affrontare un caso nel quale si è direttamente coinvolti sul piano emotivo.” dichiarò Cervozzo, “Ma in questa evenienza, credo che la regola numero 24 abbia maggior valore.”

“Di che cosa stai parlando?” gli chiese Nick.

“Mai affrontare una mamma orsa che protegge i suoi cuccioli.” spiegò il cervo, “Dannazione, Wilde… questo sì che crea confusione…”

“So a chi ti stai riferendo.” affermò la volpe.

“Beh, tuo cugino ha una lunga lista di regole.”

“Questo rientra nel suo stile.” commentò Nick, facendo roteare gli occhi, “Quante di queste regole possono essere applicate alla situazione attuale?”

“Ecco, per quanto possa sembrare rigida, credo che la regola numero 12 abbia impedito a Michael di sfruttarvi appieno.”

“Fammi indovinare… questa regola impone di non avere figli?” azzardò Nick.

“Mai intraprendere una relazione con una collega di lavoro.” dichiarò alla lettera l’agente Cervozzo.

“Che regola assurda.” sbottò Judy, “Non puoi sapere in anticipo di chi ti innamorerai.”

“Non sono io a fare le regole.” si giustificò Cervozzo, “Ad ogni modo, Wilde è un fan della regola numero 16 nei casi di sequestro di mammifero. Tuttavia, non sempre funziona. ‘Se qualcuno pensa di averti in pugno, sfuggi alla sua presa’. Credo che… questo valga anche per la regola numero 36. ‘Se pensi di essere stato imbrogliato, è altamente probabile che sia così’. Giuro di averla sentita una volta in un film. Il punto è che tutti vivono seguendo un proprio codice d’onore. Comunque… qual è il piano?”

“Entreremo lì dentro. In un modo o nell’altro.” disse Judy con fermezza, “Non faremo irruzione disarmati. Se Michael spera di dividerci e farla franca…”

“Saremo ben felici di mandare a monte i suoi piani.” concluse Nick per lei.

“Beh… ‘È un lavoro molto difficile e l’unico modo per portarlo a termine è lavorare tutti insieme come una squadra. Questo significa che dovrete fare esattamente tutto quello che dico io’, così direbbe il grande Michael Cairn.” disse Cervozzo con un particolare accento cockney, “Lo so che è una battuta tratta da un film classico, ma dico sul serio. Non posso fornirvi armi o altro, ma vi porterò laggiù se mi darete retta.”

Il cellulare del cervo, appoggiato sul cruscotto, iniziò a squillare. Cervozzo toccò lo schermo.

Voglio un rapporto sulla situazione.” disse una voce familiare alle orecchie di Nick, facendogli digrignare i denti.

“L’obiettivo mi è sfuggito, capo.” rispose Cervozzo, mentre Nick e Judy si scambiavano un’occhiata confusa, “Che cosa sta succedendo laggiù?”

L’elicottero ha avvistato il loro furgone sulla riva occidentale del fiume che attraversa Bunnyburrow, vicino a un vecchio negozio di articoli da pesca abbandonato. La Guardia Costiera ha individuato gli obiettivi a bordo di una barca diretta verso i Canali. Non ci sfuggiranno.

“Qual è il piano?” domandò Cervozzo.

Abbiamo posizionato dei cecchini nella zona dei Canali.” affermò l’agente Wilde, “Ho ordinato agli agenti sull’elicottero di tenersi a debita distanza, perché gli obiettivi hanno un lanciagranate a portata di zampa. Gli agenti della Polizia di Zootropolis sono di guardia ai blocchi stradali, perciò gli obiettivi non potranno entrare in città via terra.

“Ehi, sembra una scena tratta dal film White Horse Down.” esclamò Cervozzo, ridacchiando fra sé e sé.

Ci fu un breve momento di silenzio. Il sorriso sul muso del cervo svanì e si allungò fino a darsi un colpetto sulla testa.

“Chiedo scusa, capo.” disse l’agente dello ZBI.

Cervozzo… ricordati la regola numero 6.” lo ammonì l’agente Wilde.

“Giusto. Comunque, sto tornando a Zootropolis. Sia Hopps sia Wilde sono con me.” annunciò Cervozzo prima di lanciare un breve sguardo sulla coniglia e sulla volpe seduti sul sedile posteriore della sua auto.

Tienimi aggiornato e fammi immediatamente sapere quando avrai fatto ritorno in città.” gli ordinò Jack Wilde.

“Lo farò, capo.” promise l’agente Cervozzo, prima di interrompere la comunicazione e rivolgere di nuovo l’attenzione a Nick e Judy.

“Perché hai mentito al tuo capo per noi?” domandò Judy.

“Se ci pensate, ve lo devo.” rispose Cervozzo.

“Che cosa vuoi dire?” gli chiese Nick.

“Jack è troppo orgoglioso per ammetterlo, ma siete stati proprio voi due ad averlo spinto ad arruolarsi nello ZBI.” ammise il cervo, “Se non lo avesse fatto, probabilmente anch’io sarei rimasto a lavorare come poliziotto nel Distretto Dieci.”

“Gli è sempre piaciuto girare con un distintivo in bella mostra e sentire il suono di una pistola.” disse Nick, prendendosi gioco di suo cugino.

******

So che cosa ha intenzione di fare Cervozzo. Sta cercando di distogliere la nostra attenzione da tutto ciò che sta succedendo, ma non funziona.

Per tutta la durata del viaggio, sto onestamente pensando di smembrare Michael un pezzo alla volta. Non sono una volpe violenta. Per la verità, ho sempre odiato dover ricorrere alla forza bruta, ma devi fare tutto quello che è necessario per proteggere la tua famiglia. Posso soltanto immaginare cosa stia pensando Judy in questo momento. Probabilmente qualcosa di molto simile… o forse anche di più violento. Chissà?

Imbocchiamo il tunnel che ci porterà a Zootropolis. È una strada dritta senza nessun altro veicolo in vista e impieghiamo circa venti minuti per attraversarlo. Percorriamo questa tappa del viaggio in silenzio, anche se sto ancora cercando di rassicurare Carotina senza dirle nulla. So che dire cose del tipo ‘andrà tutto bene’ non le sarebbe di alcun conforto in questo momento.

Non passa molto tempo prima che arriviamo dall’altra parte, emergendo nella parte meridionale del Distretto di Savanna Central; è allora che il cellulare riprende a squillare.

******

“Qui Cervozzo.” disse il cervo al telefono.

Vuoi sentire prima la notizia buona o quella cattiva?” gli domandò l’agente Wilde.

“Prima la buona.”

Abbiamo catturato quei sacchi d’immondizia.” annunciò l’agente Wilde, “I cecchini li hanno presi mentre stavano attraversando la zona dei Canali. Ora li abbiamo in custodia.

Nick e Judy si scambiarono un’occhiata d’intesa dopo aver sentito la notizia.

“Qual è la cattiva notizia?” domandò Cervozzo al suo capo, contenendo a fatica la sua preoccupazione.

Erano una dannata esca.” ringhiò l’agente Wilde, “I cuccioli presi in ostaggio non erano con loro.

Nick sentì Judy irrigidirsi accanto a sé, mentre lui stesso tratteneva una smorfia di disappunto.

Ho interrogato uno degli orsi e ci ha confessato che si trovavano a bordo di una seconda macchina guidata da una pecora. Le telecamere stradali hanno individuato il mezzo e abbiamo iniziato le ricerche. Ti invierò ulteriori informazioni subito dopo aver terminato questa chiamata; nel caso in cui ti dovesse capitare di vederla sulla strada del ritorno, contattami immediatamente. Nessuna parola da parte di Wilde e Hopps?

“Nessuna, capo.” mentì Cervozzo. Ci fu una breve pausa.

Ti manderò tutte le informazioni possibili. Nel frattempo, raggiungici al Distretto Uno, dove abbiamo installato una base temporanea. Stiamo per inchiodare quel pazzoide.” dichiarò l’agente Wilde, poco prima di interrompere la chiamata. Il cellulare di Cervozzo trillò, mentre lo passava nelle zampe di Nick e Judy. La coniglia toccò la schermata e apparve l’immagine di una Herd Foalcus Estate rossa fiammante. La fece mostrare subito a Nick.

******

Ingrandisco l’immagine inviata sul telefono e scorro verso il basso. È uno scatto proveniente da una delle telecamere stradali. Tutti i dettagli inerenti al conducente sono stati inseriti nel messaggio allegato, così riesco a riconoscerlo. In fin dei conti, in città conosco tutti… o perlomeno, li conoscevo.

Sebbene siano passati un paio di mesi da quando l’avevo visto caricare dosi di Risveglio dei Morti su uno dei camion, il manto di lana nero che lo ricopre lo rende inconfondibile.

È Woolter, uno degli arieti che avevano collaborato con Doug durante gli attacchi degli Ululatori Notturni avvenuti diciannove anni fa.

Ovviamente, anche lui è coinvolto. Michael si è circondato di tutti quei mammiferi che sono stati più che disposti ad aiutarlo nell’attuazione del suo folle piano o che avevano effettivamente avuto un ruolo negli incidenti degli Ululatori Notturni che avevano portato alla morte dei suoi stessi genitori. Non sarei affatto sorpreso se Michael avesse riservato un proiettile per ognuno di loro, considerato che non nutro alcun dubbio sul suo desiderio di ucciderli tutti.

Quel maledetto sta facendo di tutto per farci ribollire il sangue nelle vene.

******

“E adesso… che si fa?” domandò Cervozzo.

“Ci atteniamo al piano.” rispose Judy con fermezza.

“D’accordo, ve lo ripeto ancora una volta… qual è il piano?” sottolineò il sottoposto dell’agente Wilde, “Andare nel tuo appartamento e raccogliere tutti i dati disponibili non può essere definito piano.”

“Ho due pistole spara-tranquillanti a casa mia.” disse Judy, “Fin da quando sono stata promossa a capo della polizia. Per ogni evenienza.”

“E dopo… che cosa farete?” proseguì Cervozzo, “Avvicinarvi al sito e sgattaiolare sotto il muso di polizia e ZBI, per poi fare irruzione nell’edificio e dare il via alle danze? E poi? Non sapete nemmeno quanti mammiferi abbia Michael a disposizione.”

“… troveremo un modo.” ribadì Judy con piglio deciso, “Lo facciamo sempre.”

“Non sembra affatto allettante come prospettiva.” commentò Cervozzo, “Il capo non esiterebbe a far montare le mie corna in bella mostra sulla parete del suo ufficio, se sapesse che ho permesso a entrambi di fare di testa vostra.”

“… perciò non glielo diremo.” disse Judy. Nick la guardò incuriosito, mentre Cervozzo tratteneva a fatica una risata.

“Che cosa c’è?” domandò la coniglia, sbattendo perplessa le palpebre.

“Hai mai provato a mentire al mio capo?” domandò Cervozzo, “Posso assicurarti che non è una bella pensata. Posso ritenermi fortunato che non mi abbia fatto una lavata di capo quando mi ha chiamato, perché è altamente probabile che lui sapesse che ho mentito per coprire tutti e due.”

“Non posso che darti ragione su questo punto.” intervenne Nick, “È capace di fiutare l’odore della benché minima infrazione anche a un miglio di distanza.”

“Allora non fargli capire che stai mentendo.” suggerì Judy.

******

Non so per quale motivo Cervozzo voglia aiutarci, considerando il fatto che non abbiamo un vero e proprio piano in mente. Forse è solo un bravo mammifero, oppure tutto questo è soltanto una messinscena. Non appena arriveremo all’appartamento di Carotina, lui ci sbatterà dentro e chiuderà la porta a chiave fino a quando tutta questa storia non sarà finita.

A questo proposito, arriviamo davanti al portone d’ingresso e Cervozzo esce dalla macchina. Judy è la prossima a scendere, dopodiché entrambi entriamo nello stabile.

In piedi davanti alla porta dell’appartamento, con gli occhi di chi non sembra affatto entusiasta di vederci, c’è Jack Wilde, con indosso un giubbotto antiproiettile e un cappello con visiera ancorato alla testa, entrambi con la sigla ZBI in bella mostra.

******

“Te li sei lasciati sfuggire, vero?” disse Jack Wilde, rivolgendosi a Cervozzo. In seguito, rivolse la sua attenzione a Judy e Nick.

“Che cosa avreste intenzione di fare esattamente, voi due?” domandò l’agente dello ZBI, “Prenderete un paio di pistole spara-tranquillanti con la speranza di riuscire a superare indisturbati sia i cordoni di sicurezza sia gli scagnozzi di Michael?”

“Sembra che tu sappia che abbiamo questa intenzione.” rispose Judy.

“Non può che essere così.” sottolineò Nick.

“Ho avuto un’intuizione.” ammise Jack, “O per meglio dire, un’illuminazione.”

“Agente Wilde… hai dei figli?” gli domandò Judy.

“Sì.” rispose il cugino di Nick, mentre fissava intensamente la coniglia.

“Che cosa faresti se fossi nella mia posizione?” gli chiese nuovamente quest’ultima.

Cervozzo aprì la bocca, ma il suo superiore gli intimò di tacere con un’occhiata prima di rivolgere nuovamente la sua attenzione a Judy.

******

Conoscevo la risposta che le avrebbe dato, perché già sapevo che si era trovato nella stessa situazione. Appena un anno dopo essere entrato in servizio nello ZBI, sua figlia venne rapita. Posso dire tutto quello che mi pare a proposito di Jack e di come mi stuzzichi sempre nel modo sbagliato, ma ha sempre agito per il bene di sua figlia.

Jack sta ripensando alle parole di Judy e non passa molto tempo prima che ci faccia sapere quale sia la sua opinione in merito.

******

“Dovrei tenervi sotto custodia cautelare in questo momento.” esclamò Jack.

“Ma non lo farai.” lo interruppe Nick, “Altrimenti l’avresti già fatto.”

“Vi porterò fin laggiù, ma una volta arrivati, sarete un problema del capitano Fangmeyer.” disse Jack, “Quello che farà con voi non sarà più una mia preoccupazione.”

Judy e Nick si scambiarono un breve cenno d’intesa mentre Jack li scavalcava, raggiungendo l’agente Cervozzo e fulminandolo con lo sguardo.

“Ecco, io… ho combinato un gran casino, capo.” si giustificò il cervo.

“Questo è certo.” si limitò a rispondergli Jack.

“Per favore, dicci…” disse Judy, “Avete catturato Woolter? Come stanno i nostri figli?”

Jack spostò lo sguardo verso Judy e, per il più breve dei momenti, sia lei sia Nick avrebbero potuto giurare che il suo sguardo si fosse ammorbidito.

“No.” rispose Jack scuotendo la testa, “Ha abbandonato la sua auto e si è rifugiato nel sistema fognario della città. Probabilmente l’ha fatto per raggiungere il grattacielo in cui si trova Michael senza farsi vedere.”

******

Perciò la posta in gioco rimane alta esattamente come tre ore fa, quando avevamo ricevuto quella telefonata da Michael.

Io e Carotina ritorniamo in macchina con Jack e l’agente Cervozzo. Non passa molto tempo prima che Jack, che aveva preso il volante, ci porti presso il grattacielo dove i nostri figli sono tenuti in ostaggio. Si trova esattamente nel centro cittadino, a pochi isolati di distanza sia dalla centrale di polizia, sia dall’appartamento di Carotina.

I veicoli del Dipartimento di Polizia di Zootropolis e dello ZBI sono schierati ovunque. Vedo il capitano Fangmeyer discutere con alcuni agenti. C’è anche una squadra di agenti della TUSK davanti all’ingresso recintato del grattacielo. Sono tutti armati di potenti fucili spara-tranquillati, fabbricati sullo stesso modello di quello adoperato da Doug Ramses diversi anni fa.

Sia mio cugino sia l’agente Cervozzo lasciano la macchina e, prima che tocchi a noi, la mia zampa si stringe attorno a quella di Carotina.

Dopodiché abbandoniamo anche noi l’abitacolo, giusto in tempo per andare in scena.

Il capitano non sembra affatto contento di vederci.

******

“Fra tutte le cose impulsive, sconsiderate e stupide che voi due avreste potuto fare…” iniziò il capitano Fangmeyer, “Avete deciso di disobbedire a un ordine diretto e di uscire fuori dalla custodia cautelare per venire direttamente qui, fra le zampe di quel maledetto.” concluse indicando con la testa l’edificio in cui Michael si era rintanato.

“Allora ci sbatta dietro le sbarre.” disse Judy con aria di sfida, “Ma farebbe meglio a rinchiuderci in qualche carcere dal quale non sia possibile uscire in alcun modo, perché combatterò per i miei figli con ogni fibra del mio corpo, anche se dovessi evadere da qualsiasi luogo nel quale vorrà rinchiuderci.”

Fangmeyer continuò a fissare la sua sottoposta. Nick, nel tentativo di sbrogliare la situazione, iniziò a parlare.

“Mi scusi, capitano, ma non crede che non sarebbe affatto una cattiva idea mandarci lì dentro – non da soli, naturalmente – per scoprire che cosa stia impedendo a Michael di farci fuori tutti qui e subito?” disse, “Non so un granché a proposito di esplosivi, ma ci sono volute tre ore per arrivare fin qui in macchina. Più altre tre prima che gli scagnozzi di Michael arrivassero a Bunnyburrow e rapissero i nostri figli. Fanno sei ore in totale. Un po’ troppe per posizionare gli ordini e far saltare tutto per aria. Perciò, perché non l’ha ancora fatto?”

Fangmeyer mantenne lo sguardo fisso sui due agenti.

“Ci mandi nell’edificio.” disse Judy, “Potrà rimproverarci o farci qualunque altra cosa desideri, dopo che avremo tratto in salvo i nostri figli. Ma non me ne starò qui in piedi senza fare nulla mentre loro sono in pericolo. Non lo farò mai.”

Fangmeyer sbuffò contrariata.

“Ho la netta sensazione che voi due mi disobbedirete, qualunque cosa io faccia o dica.” esclamò la tigre a capo della polizia, “Dimentichi che non sei più il capitano, Hopps. Perciò dammi una buona ragione, una soltanto, per la quale non dovrei sospenderti dal servizio per insubordinazione.”

Judy guardò il suo diretto superiore con occhi risoluti, come se osasse sfidarla a dare credito alla sua stessa minaccia.

******

Avete mai assistito allo spettacolo di una forza inarrestabile che si scontra contro un ostacolo inamovibile? Indovinate quale delle due corrisponde a Judy.

Avrebbero potuto restare così per tutto il giorno e, in circostanze normali, sarebbe passato molto tempo prima che una delle due avesse mostrato i primi segni di cedimento.

Questa, tuttavia, non è affatto una circostanza normale e, come se avesse lo scopo preciso di puntualizzarlo, il cellulare di Judy iniziò a squillare.

È di nuovo quel contatto sconosciuto e sappiamo entrambi che cosa significa.

Judy risponde e mette la chiamata in vivavoce.

******

Vedo che siete arrivati al cordone di sicurezza.” esclamò la voce di Michael.

“Dove sono?” domandò Judy con un ringhio minaccioso.

Quassù, insieme a me.

“Se oserai far loro del male…”

Non sei nella posizione di minacciarmi, Hopps.” disse Michael, “Neppure il tuo capo è in grado di tenerti in disparte. So che è lì con te e che sta facendo del suo meglio per impedirti di entrare. Per questa ragione, parlerò direttamente con lei, capitano… non interferisca.

Judy lanciò un’occhiata a Fangmeyer.

“Abbiamo circondato l’edificio.” dichiarò la tigre, “Non c’è via d’uscita. Quindi perché non rilasciate semplicemente gli ostaggi e vi arrendete?”

Non succederà.” rispose Michael, “Lei non è nella posizione di darmi alcun ordine. Lo sa che ho tutte le mie carte da giocare? La sola cosa che mi impedisce di far esplodere l’intera catena di bombe in questo preciso momento sono Hopps e Wilde e, fintanto che vorranno giocare con me, potreste effettivamente avere qualche possibilità di fermare i miei piani. Tuttavia, se ha intenzione di unirsi al gioco, dovrà rispettare le regole, capitano. Perciò ecco che cosa succederà. Ho ordinato ai miei mammiferi di non sparare né a Hopps né a Wilde. Dovranno raggiungere l’ottavo piano, da soli. I miei fidati sottoposti non faranno loro alcun male, ma sono determinati a impedire alla squadra TUSK di raggiungermi; immagino che anche loro faranno del loro meglio per… finire la partita. Non sono affatto un tipo irragionevole: avranno trenta minuti a disposizione per fermarmi. Se tenterete di fermarli, lo verrò a sapere e farò esplodere le bombe. Se non mi raggiungeranno entro il tempo stabilito, le farò esplodere ugualmente.

Ci fu una pausa gravida di tensione prima che Michael riprendesse il filo del discorso.

Spero di essere stato sufficientemente chiaro.” concluse l’ibrido prima di chiudere la chiamata.

Fangmeyer lanciò un’occhiataccia al cellulare per un momento, prima di posare una zampa sulla fronte e sospirare rassegnata.

“Va bene.” disse infine la tigre, “Si faccia così. Andrete insieme alla Squadra Uno della TUSK, sotto il comando diretto di Rhinowitz. Obbedirete ai suoi ordini come se fossero i miei.”

******

Cos’altro possiamo fare? Non c’era mai stata un’alternativa vera e propria. Adesso il capitano se n’è resa conto.

Andiamo da Rhinowitz, il quale è piuttosto sorpreso di vederci, tanto per usare un eufemismo. Tutti sanno che cosa c’è in ballo adesso. Perciò, seppur dietro una coltre di polemico silenzio, Rhinowitz accetta di farci entrare nella sua squadra TUSK.

Ci vengono forniti giubbotti antiproiettile e nuove pistole spara-tranquillanti. Judy rimane silenziosa per tutto il tempo, ma riesco ad attirare la sua attenzione una o due volte e vedo la stessa determinazione che avevo visto in lei quando, tanti anni fa, mi aveva trascinato per tutta la città alla ricerca di prove sulla scomparsa del signor Otterton.

So cosa c’è in ballo qui. Io e Carotina siamo l’unica possibilità di salvezza per i nostri figli; se Michael ha davvero intenzione di lasciarci entrare, allora potremmo davvero avere la possibilità di fermare l’altro suo folle piano.

Vedo la squadra di agenti della polizia e dello ZBI, con Jack e Cervozzo che si preparano. Mio cugino mi guarda e annuisce brevemente, prima di afferrare un’arma e andare avanti. Mi ricordo di qualcosa che aveva detto prima Cervozzo.

La regola numero 36. È vero, Michael si è preso gioco di noi fin dall’inizio. Lo so e basta. In questo momento, stiamo ballando sulle note della sua versione della canzone di Gazelle.

Il capitano ci dice qual è il piano da seguire: la nostra squadra sarebbe entrata per prima, mentre la forza d’assalto dello ZBI ci avrebbe seguito. Non appena vediamo un’apertura, dovremo raggiungere l’ottavo piano e fermare Michael a tutti i costi.

Robin, Nicholas, aspettateci. Stiamo per arrivare.





Note dell’autore: Eccoci al diciassettesimo capitolo!

Michael Clawford è più determinato che mai a gettare l’intera città di Zootropolis nel caos e con i giovani Nicholas e Robin nelle sue grinfie, sembra avere tutte le carte in regola per portare a compimento i suoi folli propositi di vendetta. Sebbene Nick e Judy abbiano convinto il capitano Fangmeyer e l’agente Wilde a prendere attivamente parte all’operazione, dovranno fare ricorso a tutte le loro forze pur di salvare i loro figli in quella che sarà a tutti gli effetti una corsa contro il tempo, come in ogni thriller che si rispetti.

Prima di congedarmi, permettetemi di fare chiarezza su alcune citazioni uscite dalla bocca dell’agente Cervozzo. L’elenco di regole sciorinate in questo capitolo è un chiaro riferimento all’agente speciale Leroy Jethro Gibbs, il protagonista della serie NCIS – Unità anticrimine interpretato da Mark Harmon. La battuta, invece, prende spunto dal film Un colpo all'italiana del 1969, diretto da Peter Collinson e con l’attore londinese Michael Caine nei panni del protagonista. A proposito, il cockney è un termine riferito sia ai componenti del ceto proletario di Londra sia al peculiare dialetto parlato nella capitale britannica.

Come è mia consuetudine, vi lascio alcuni link utili:

Pagina DeviantArt dell’autore: https://www.deviantart.com/giftheck/

Capitolo XVII di Waking Death: https://www.deviantart.com/giftheck/art/Waking-Death-18-Rescue-Plan-730333509

Storia completa: https://archiveofourown.org/works/11441793?view_full_work=true

 

Questo è quanto. Vi ringrazio per la vostra cortese attenzione. Al prossimo capitolo!
   
 
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