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Autore: verystar02    18/04/2020    1 recensioni
Dopo la battaglia tra esorcisti e satana che aveva quasi distrutto la True Cross un nuovo male colpisce l'umanità.
Il mondo è, ancora una volta, in pericolo.
Esorcista o demone? Solo te puoi decidere cosa essere.
Un nuovo arrivo sconvolgerà le vite degli studenti di esorcismo e non solo.
Cosa potrebbe comportare convivere con dei re demoni, parecchio possessivi, di Gehenna?
Riuscirà una ragazza a tenergli testa o si farà sottomettere da quest'ultimi?
Inoltre che segreti nasconde nel suo passato la novizia e cosa la lega a Gehenna e agli otto re?
"Il male é un punto di vista, Dio uccide indiscrimatamente e cosi' faremo noi, perché nessuna creatura di dio é come noi, nessuno simile a lui quanto noi "
La storia ha raiting orange ma ci saranno scene esplicite di sesso, violenza, splatter, triangolo, quindi penserò bene se cambiarlo in futuro.
Se vi ho incuriositi, accomodatevi pure.
I commenti sono bene acetti anche perchè è la mia prima fic su Ao no exorcist.
[...]Dai primi capitoli.
«Sei salato sulla mia auto in corsa?» Chiese Mephisto alla figura appena "salita" a bordo della limousine.
«Si. Perchè?» Rispose ingenuemente il ragazzo.
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amaimon, Mephisto Pheles, Nuovo personaggio, Rin Okumura, Satana
Note: Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: Threesome, Triangolo, Violenza
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Il palazzo era freddo e l’aria era pesante.
Ogni respiro sembrava faticoso per la povera Ryse.
Tutto ciò che vedeva le sembrava impossibile.
Era avvenuto nel giro di pochi secondi.
Sconvolta non sapeva cosa pensare o fare.
Zagabriel aveva chiamato Amaimon "fratellino" cosa significava...
 E come avevano raggiunto un altezza simile?
Come era riuscito a salire fino alla sua finestra Zagabriel?
Da dove era arrivato Amaimon?
Ma soprattutto come mai tra i due c'era tale senso di sfida?
«Co-Cosa succede...?»
Bisbigliò Ryse più a se stessa che ai due ragazzi posti l'uno in piedi di fronte all'altro, facendosi piccola piccola conto la porta, impaurita.
Nessuno se ne accorse tanto fu flebile la sua voce.
Sentiva il respiro affannoso mentre sentimenti  confusi e contrastanti si facevano largo nella sua testa.
Tentò di rientrare in camera attraverso la porta finestra, tremolante e cercando di non farsi notare.
La situazione era toppo strana.
Troppe emozioni tutte nello stesso giorno.
Non era abbituata, la sua vità calma e piatta del collegio non le aveva permesso di provare sulla sua pelle le emozioni di cui, fin ora, aveva solo potuto leggere nei libri.
«Credo sia scontato da dire ma lei non andrà proprio da nessun parte, soprattutto con te.»
Ringhiò Amaimon rialzandosi da terra e lisciandosi la giacca stropicciata con la mano.
A quelle parole, Zagabriel ridacchiò, attirandosi addosso lo sguardo confuso di Ryse che nel frattempo, sentendo la voce del verde, si era fermata.
«Suvvia, ti sembra questo il modo di accogliere tuo fratello maggiore?»
Iniziò il ragazzo facendo scorrere lo sguardo divertito dal verde alla ragazza.
«Infondo sono quasi duecento anni che non ci vediamo, come sta il "vecchio" Meph? Gioca ancora a fare l'amico degli umani in questa squallida accademia a quanto pare.»
Continuò con un tono di sarcasmo nella voce.
L'enorme pitone bianco sul collo sibilò stizzito facendo sobbalzzare la bionda mentre Amaimon strinse forte i pugni guardandolo in cagnesco.
«Quindi sono già tutti a conoscenza del suo arrivo?»
Rispose il verde calmandosi, ignorando le provocazioni dell'altro e posizionandosi tra la bionda e il fratello.
«Non saprei, probabilmente no dato che qua oltre a te e Mephisto per il momento ci sono solo io, ma anche se così non fosse le notizie corrono veloci come il vento, soprattutto se importanti ed attese.»
Esclamò con tono calmo spostando il pitone dalle spalle al cornicione del balcone per poi stiracchiarsi.
«Sai, sinceramente credevo che il primo a saperlo sarebbe stato Lucifer, oppure Mal’akh.
Ammetto quindi che sono stato piacevolmente sorpreso quando, dopo che quel ghoul informatore mi è venuto a riportare la grandiosa notizia, mi sono presentato qui senza imbattermi in nessuno di loro.»
Terminò appoggiandosi anch'esso con la schiena al cornicione e osservando l'amico animale mentre annusava curioso l'aria.
La brezza del mattino portava con se l'aspro odore della salsedine pizzicando giocosamente il naso e scompigliando i capelli a tutti.
Nel mentre che i due bisticciavano la bionda aveva trovato il coraggio di abbandonare la maniglia della portafinestra e staccarsene definitivamente, muovendo qualche passo verso il verde.
Erano circa ad un mentro di distanza ma questo non le impediva di percepire tutta la sua tensione.
La presenza dell'altro soggetto doveva averlo turbato non poco, tuttavia era sbalordita dalla calma con cui riusciva a gestire la situazione senza far trapelare alcun emozione.
«Ottimo probabilmente dovrò avvisare Meph di preparare qualche stanza degli ospiti per te e per i nostri cari fratelli che ci allieteranno con la loro presenza di qui a poco, sai gia dirmi quanto hai intenzione di rimanere a infastidirci?»
Zagabriel sogghignò alle parole del ragazzo riportando lo sguardo fisso su di lui.
«Non gli avete detto ancora nulla vero?
Glielo leggo in faccia, si sente così confusa poverina deve essere frustante non poter ricordare nulla.»
Chiese al verde ignorando un altra volta le sue domande e indicando Ryse alle sue spalle costringendolo così a girarsi.
Una nota di malinconia tornò chiara nella sua voce e la bionda si sentì stringere il cuore.
«Non è questo il momento.»
Chiuse il discorso velocemente l'altro ragazzo tornando a guardare il fratello.
«Se non ora quando?
Quando anche l'Ordine sapra di lei(?) sempre se non ne sono già a conoscenza...»
«Calmati, ho detto che non è il momento.» Lo interruppe Amaimon.
«Adesso entra, prima che qualcuno ti veda qui fuori facendoci finire nei guai, continueremo dopo questa conversazione, quando si unirà a noi anche Mephisto.»
Terminò con tono glaciale, girandosi e aprendo la portafinestra.
Osservò con la coda dell'occhio Ryse terrorizzata prima di entrare, come ad intimarla di seguirlo all'intero che stava andando tutto bene e non doveva preoccuparsi.
Lei lo seguì tentennando, un forte dolore le premeva in testa, e quando Zagabriel si richiuse la porta alle spalle, con al seguito il pitone, e tirò la tenda finalmente parlò per la pima volta dall'arrivo del verde.
«Io non credo di sentirmi bene...»
Un sussurro appena udibile, non ebbe il tempo di finire la frase che crollò svenuta sulla candida moquette indaco della sua stanza.

 




Angolino di Veronique

Dopo anni aggiorno, mi sembra impossibile, chissà se ancora qualcuno segue la storia.
Sono relativamete felice di aver deciso di riprenderla in mano dato che ormai non ricordo per filo e per segno l'idea iniziale, ma era un peccato abbandonarla così.



  
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