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Autore: EmmaSwan98    19/04/2020    0 recensioni
Una storia alternativa rispetto all’incontro di Emma Swan e Killian Jones che conosciamo. Questa volta troviamo una Emma cresciuta in una torre, ma un pirata sempre spietato, il quale non saprà spiegarsi perché quella ragazza sconosciuta riesca ad avere una così forte influenza su di lui.
“di che vendetta parli?” Chiese la ragazza.
“Trovarti ed ucciderti” rispose lui con tono duro, mentre la guardava dritto negli occhi.
-da capitolo 3, ‘il salvataggio’-
Genere: Avventura, Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Fata Nera/Fiona, Killian Jones/Capitan Uncino, Signor Gold/Tremotino
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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‘lasciatemi stare, maledetti.'

'stia zitta principessa risparmi le energie per il nostro capitano.'

'al diavolo il vostro capitano, lasciatemi andare.'

La ragazza non aveva la minima idea di dove la stessero portando. Una giovane voce, quasi sicuramente di un ragazzo sulla ventina, spiccava tra i tanti vocioni di quegli uomini ignobili: era la voce del capitano.

'bene bene bene, guarda qui che bel bocconcino.'

'ecco a lei capitano, ciò che ci aveva chiesto.'

'adesso andate via, zoticoni, avete bisogno di una ripulita, puzzate come capre.'

'cosa volete da me, slegatemi, lasciatemi andare.'

'non così in fretta, mai mi lascerei scappare un tesoro prezioso come te.'

'si può sapere con chi non ho il piacere di parlare?'

'Killian Jones al vostro servizio, cara principessa Emma Swan.'

Il capitano le tolse il sacco che le copriva il viso e la principessa rimase abbagliata dal forte colore degli occhi del capitano, più blu dell'oceano, più penetranti di un cielo notturno, e quei capelli neri che sembravano oscurare ogni cosa su quel viso. Aveva degli strani abiti di pelle nera, una spada alla sua destra, un piccolo cannocchiale incastrato nella cintura dei pantaloni e una fiaschetta di rum che fuoriusciva dal taschino della giacca. Inoltre sembrava essere molto rispettato dalla sua ciurma, che obbediva ad ogni suo minimo ordine senza battere ciglio.

'come fate a sapere il mio nome, chi siete voi?'

'puoi considerarmi un vecchio amico, ma non puoi essere certa di essere al sicuro con me. Portatela via, nella mia camera andrà bene, potrò tenerla d'occhio. Su svelti!' 
Un tono di malvagità invase il viso del capitano, un tono che intimoriva tutta la ciurma, i suoi occhi sembravano come riempirsi di oscurità e odio, ma lei non provava ne timore ne paura.
 La principessa venne bendata nuovamente e portata via, rinchiusa in una camera e spinta sul pavimento, in un angolo. Rimase inerme per qualche minuto, cosi da elaborare sul da farsi. Riuscì a togliersi la benda, ma doveva cercare qualcosa per tagliare le corde che le tenevano stretti i polsi. Trovò un coltellino da pesca, e con questo iniziò a consumare la corda per liberarsi le mani. 
Ma il caro pirata la colse di sorpresa, spalancò la porta e sbruffando si avvicinò alla ragazza che in quel momento non sapeva proprio cosa fare e soprattutto non sapeva quali erano le intenzioni di quel tipo vestito di pelle.
'non ci siamo proprio capiti principessina? Tu ora appartieni a me, non scapperai mai da questa nave.'

'una nave? Dove avete intenzione di portarmi? Lasciatemi andare, non vi ho fatto niente; e non chiamatemi principessa, non lo sono mai stata.'

Il capitano si avvicinò così tanto ad Emma da farle mancare il fiato, e con tono molto minaccioso iniziò a parlarle. Le tolse quel coltellino in mano, iniziò a maneggiarlo con molta disinvoltura, era ormai puntato sulla gola di Emma e con quel sorriso che vacillava tra il beffardo e il malvagio la guardava, dritto negli occhi, senza distogliere lo sguardo neanche per un secondo.
'prova a parlarmi di nuovo così e la tua fine sarà più atroce di quel che pensi.'

'chi ti credi di essere? sei solo un pirata irritante e presuntuoso.'

In quell'istante prese velocemente la fiaschetta di rum che il capitano portava sempre con sé, e gliela svuotò negli occhi, gli diede uno spintone, che riuscì a respingerlo giusto in tempo per alzarsi e scappare. Il pirata la colpì  alla gamba con quel coltellino, ferendola, ma la ragazza iniziò a correre più veloce che poteva, seppur ferita, e riuscì ad evitare tutti i pirati che si trovava davanti grazie alla sua agilità e alla sua piccola statura. Aveva voglia di fermarsi ed urlare dal dolore, ma sapeva anche che rimanere accanto a quel pirata non le avrebbe nulla di buono.

''fermate subito quell'insolente, nessuno ha mai trattato così il capitano della Jolly Roger.'

I suoi uomini provarono ad acciuffarla, ma lei era davvero veloce per essere una ragazzina che non era mai uscita dalla sua torre. Emma, una volta fuori, raggiunse il ponte, salì sul parapetto e si gettò in mare, pensando di salvarsi. Nel frattempo il capitano, che ci vedeva sfuocato grazie al rum buttatogli in faccia da Emma, riuscì ad uscire dalla sua stanza e inseguire anch'egli la ragazza, quando ad un tratto, giunto sul ponte, assistette a tutta la scena e nel momento in cui la ragazza si gettò, emanò un urlo: 'SWAAAAAAAAAAN'.
   
 
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