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Autore: Baranjok    20/04/2020    0 recensioni
I protagonisti della saga sono tutti umani. Clary dopo una storia burrascosa con Jace si è trasferita a Londra per coronare il suo sogno di possedere una galleria d'arte ed ha rotto i contatti con tutti. Ma l'arrivo di Isabelle con una sorprendente rivelazione fa tornare Clary nella Grande Mela. Cosà farà quando rincontrerà Jace? Scoppierà di nuovo la passione che un tempo li aveva uniti così tanto?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Quando Clary si svegliò , la prima cosa che notò , ancora prima di aprire gli occhi , era che era totalmente  e incondizionatamente nuda. La seconda, che quello non era il suo letto. La terza, che le braccia che la circondavano le erano estranee. Aprì gli occhi di scatto e per poco non cacciò un urlo. Era avvinghiata al ragazzo che aveva conosciuto al Pandemonium.

Senza svegliarlo e senza fare rumore tentò di liberarsi dal suo abbracciò. Si alzò in piedi e afferrò i suoi vestiti sparsi per terra.
La sua borsetta era ai piedi del letto. Prese il cellulare. 18 chiamate perse di Matthew.
-Cazzo!- Imprecò sotto voce. Erano le 5:30 del mattino. Uscì in fretta da quell'appartamento. Possibile che non ricordasse niente della sera prima? Aveva bevuto davvero così tanto?
Dopo aver preso un taxi arrivò a villa Lightwood alle prime luci dell'alba. Sembravano tutti ancora presi dalle braccia di Morfeo, tranne Alina la cameriera che era già in cucina intenta a preparare la colazione , ma non fece caso a Clary.
Clary si fermò in camera di Matthew. Chissà come aveva fatto a rientrare a casa, un misto di vergogna e terrore le era passato per la mente. Matthew era vestito con il telefono sotto la guancia, probabilmente si era addormentato con la preoccupazione che a Clary fosse successo qualcosa di brutto.
Clary gli sfiorò la fronte con le dita, non voleva svegliarlo, ma allo stesso tempo voleva che lui sapesse che stava bene.
Matthew aprì gli occhi di scatto. La fissava sbalordito, un misto tra ferocia e apprensione faceva capolinea nel suo sguardo.
-Matt, mi dispiace tanto.- Cercò di dire Clary a bassa voce.
-Clary! Che fine avevi fatto!- Urlò Matt alzando la testa.
-Shhh! Sveglierai tutti. Sono stata con un ragazzo, non ho avuto modo di avvisarti, scusami.- Disse Clary tentando di calmarlo, per quanto ne sapeva quella poteva essere tranquillamente la verità.
Matt parve rilassarsi un pochino, stava per ribattere qualcosa ma si era già riaddormentato.
Clary sospirò, diede a Matt un baciò sulla guancia e lo lasciò dormire. Si diresse in camera sua senza fare il minimo suono e si buttò di corsa sotto la doccia. Doveva cancellare quella notte. Non ricordava assolutamente nulla se non i suoi bellissimi occhi neri.
Non si sentiva nauseata come succedeva dopo una sbronza. Di solito lei non esagerava con gli alcolici.
Quando si rivestì controllò l'orologio sulla mensola. Era a malapena le 7 del mattino. Si buttò sul letto cercando di riposarsi un altro po', ma non fece altro che girarsi e rigirarsi inutilmente nel letto. Frustata e nervosa si alzò dal letto e decise di andare a fare colazione.
Quando entrò in sala da pranzo non c'era ancora nessuno, ma la tavola era già piena di leccornie di ogni tipo.
Clary si guardò intorno ma non vi era traccia di Alina da nessuna parte, quindi iniziò a mangiucchiare qualcosa mentre una sensazione di disagio le scombussolò il corpo.
Flash della sera precedente le arrivarono a intervalli regolari. Labbra che si sfioravano, braccia che si contorcevano, pelle contro pelle che si incastravano alla perfezione.
-Clary?- Max era appena arrivato e la stava guardando con uno strano sorriso sulla faccia.
Clary sobbalzò era arrossita violentemente mentre ripensava allo sconosciuto della discoteca.
-Max, buongiorno.- Rispose tentando di avere un tono rilassato.
-Allora cosa hai fatto ieri sera? Meno male che non ero ancora andato a dormire altrimenti il povero Matt sarebbe rimasto chiuso fuori.- Disse Max versando una spremuta d'arancia.
Allora ecco come era ritornato a casa.
-Io…-
-Non preoccuparti terrò la bocca chiusa.- Max le fece l'occhiolino, mentre Maryse, Jace e Simon prendevano posizione a tavola.
-Tu e Matt avete passato una serata piacevole ieri sera ?- Domandò Maryse baciandole la nuca.
-Si, ci siamo divertiti molto.- Ammise Clary guardando in direzione di Max. Sorrideva sotto i baffi ma non la tradì.
-Clary!- Una voce veniva da fuori la porta.
Clary si voltò di scatto. Isabelle aveva il volto rigato dalle lacrime e stringeva l'album che le aveva regalato tra le mani. Si era proprio dimenticata di Isabelle in tutto questo trambusto.
Clary si alzò titubante, non sapeva se erano lacrime di gioia o dolore. Le si avvicinò cauta cercando di decifrare la sua espressione. Tutti gli occhi erano fissi su di loro, ma notò che Simon sorrideva beffardo.
Izzy la stritolò in un abbraccio. Le era mancata davvero tanto, il suo odore e la sua forza.
-Grazie.- Le sussurrò in un orecchio. Clary si sentì estremamente leggera. Come se un enorme peso le fosse sceso dal corpo. La strinse ancora di più cercando di assaporarne ogni momento.
-Il più bel regalo che tu potessi farmi.- Le disse allontanandosi e guardandola dritta negli occhi.
Clary era a corto di parole, non sapeva bene cosa dire.
Simon si era avvicinato e sorrideva ad entrambe.
-Finalmente le mie ragazze sono tornate in azione.- Disse abbracciandole entrambe.
Jace guardava il terzetto con un espressione strana. Max invece continuava a sorriderle malizioso. Maryse invece aveva gli occhi lucidi.
 
 
 
Nel pomeriggio, dopo aver spiegato per bene a Matt cosa le era successo la sera prima, Izzy porto Clary in giro per i negozi. Dovevano trovare il vestito perfetto per il matrimonio, a cui mancavano solo pochi giorni.
-Sei emozionata?- Domandò Clary uscendo dal camerino.
-In realtà sono terrorizzata!- Ammise Isabelle aggiustandole l'orlo del vestito.
-Izzy aspetti questo giorno da quando avevi tre anni! Non penserai che Simon possa ripensarci vero? Quel ragazzo è pazzo di te.- Disse Clary mettendosi davanti allo specchio.
-Lo so , io lo amo da impazzire è solo che ho un po' di ansia.-
-L'ansia è normale, ma vedrai che sarà tutto perfetto.-
-Ovvio! Ci sei tu.-
Clary si voltò a guardarla.
-Ti voglio bene, e ti prometto che non succederà mai più quello che è successo in passato. Verrò a trovarvi spesso e voi potrete venire da me.-
-Ci mancherebbe altro! Se non terrai fede al tuo patto ti spezzo tutte le ossa!- Disse Izzy terribilmente seria.
 
Passarono il pomeriggio a provare abiti e quando alla fine scelsero quello perfetto si fermarono in bar.
-Allora raccontami tutto dei tuoi amanti.- Disse Isabelle con aria serena.
-Non sono uscita con nessuno seriamente, qualche appuntamento, molto sesso niente di più.-
-Ella è molto innamorata di Jace ma non sono sicura che lui la ricambi , non appieno almeno.
-Izzy perché mi parli di lui. Sono passati sette anni, è libero di frequentare chiunque lui voglia.-
-Lo so è solo che, capisco perché vi siete lasciati, lo capisco, siamo stati tutti male ma voi vi amavate sul serio. Mia madre è stata mesi senza nemmeno riuscire a pronunciare il tuo nome. Jace era a pezzi, non lo avevo mai visto così.-
-Io sono stata male Isabelle! Se non fosse stato per Matt credo che avrei fatto una sciocchezza, non hai idea di quello che ho dovuto passare. Da sola in un'altra città senza conoscere nessuno.-

  • Io… scusami hai ragione.- Izzy abbassò lo sguardo e cominciò a fissarsi le mani.

  • Non voglio litigare, non parliamo più di lui, ti prego.-

  • Si hai ragione.-

 
 
 
La sera arrivò troppo presto, e per quanto Clary volesse parlare ancora con Isabelle la stanchezza della giornata le piombò addosso con ferocia.
Si diresse in camera sua con gli occhi arrossati dal sonno.
Jace era lì che fissava le pareti della sua camera con un sguardo desolato.
-Che ci fai qui?- Domandò chiudendosi piano la porta alle spalle.
-Non sono qui per litigare o per farti soffrire.- Le disse guardandola.
Clary si poggiò sul letto e distolse lo sguardo. Dio, era così dannatamente bello.-
-Volevo dirti che mi dispiace se ieri ti ho messo in imbarazzo con Ella e se ci sono tensioni tra di noi. Vorrei che provassimo ad essere amici, per il bene di tutti.-
-Amici?- Clary sorrise aspramente.
Jace alzò lo sguardo verso di lei.
-Quando mai siamo stati amici io e te Jace? Parli sul serio? -
-Io..-
-Non voglio esserti amica, non lo voglio nemmeno lontanamente.-
-E come dovremmo comportarci? Tra tre giorni mia sorella si sposa! Non voglio litigare con te nel bel mezzo del ricevimento!-
-Litigare? Perché dovremmo litigare? Ascolta, non sono venuta qui per te. Non sono venuta per rinfacciarti nulla. Sono venuta per Simon e per Izzy. Non dobbiamo essere amici, possiamo ignorarci a vicenda oppure mantenere un tono civile. Questo non significa essere amici!- Clary era livida. Che faccia tosta aveva.
Jace sembrò deluso, e si avvicinò a passi veloci verso la porta. Poi si voltò di nuovo e la guardò negli occhi.
-Io nemmeno voglio esserti amico, lo sai. Vorrei…- Si bloccò. Clary avrebbe voluto che continuasse, che le dicesse che non voleva esserle amico perché voleva di più , come lei.
Clary si alzò dal letto e si avvicinò a lui.
-Cosa vuoi allora Jace?-
Lui arretrò di un passo.
-Io..- Le posò le mani sulle guance e le accarezzò dolcemente. Aveva uno sguardo profondamente addolorato mentre faceva questi gesti. Clary chiuse gli occhi, certa che se avesse fatto qualcosa se ne sarebbe pentita amaramente.
-Sei sempre bellissima- Le disse accarezzandole la gola e scendendo sempre più giù.
Clary deglutì a fatica. Non voleva concedersi a lui, non dopo quello che era successo, ma allo stesso tempo non riusciva a resistergli,non ci era mai riuscita.
Jace stava avvicinando la sua bocca a quella di Clary. Clary cercava di mantenere un respiro regolare, ma con scarsi risultati.
-Jace? Dove sei?- La voce di Ella fece sobbalzare entrambi. Jace aveva gli occhi sgranati dalla sorpresa e le sue guance si fecero scarlatte.
Clary si mise la mani alla bocca. Cosa stava per succedere? Lui era fidanzato e lei non era il tipo da fare il terzo incomodo.
-Dovresti andare.- Disse guardandolo con disprezzo.
Jace la guardò dispiaciuto ma poi si voltò e si chiuse la porta alle spalle.
 

 

 
  
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