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Autore: Myra11    21/04/2020    1 recensioni
Dopo il Primo Ordine, dopo la scoperta delle proprie oscure origini, Rey finalmente è in pace.
Ha ciò che ha sempre voluto.
Una casa, amici, un marito.
Ben Solo l'ha sposata, e ora, il dono più grande: figli.
Ma qualcosa aspetta nel buio, qualcosa che la vuole, che la pretende.
[Reylo, seguito di Can Beauty Come Out Of Ashes?]
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Nuovo personaggio, Rey
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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I gemelli avevano cinque anni quando la Forza si manifestò attraverso di loro per la prima volta.
Era una giornata tranquilla di piena estate, e Rey era dedita alla costruzione della propria spada laser, i bambini dietro di lei in giardino.
Ben ebbe a malapena il tempo di mettere un piede sul primo scalino che scendeva fuori dalla casa.
Fu questione di un attimo.
Leia e Han si stavano contendendo un giocattolo il secondo prima, e quello dopo il fulmine stava per schiantarsi su di loro.
Ben sollevò la mano deviandolo, e Rey lo attirò a sé e lo estinse con la Forza.
Si guardarono in silenzio, e il lieve sorriso che comparve sulle labbra di sua moglie gli fece stringere lo stomaco di soddisfazione.
Ancora una volta, avevano agito insieme, completandosi, senza nemmeno rendersene consciamente conto.
Quel pensiero però svanì sotto la consapevolezza di ciò che era successo.
«Mamma? Che succede?»
Leia.
Il lieve odore di bruciato aleggiava ancora nell’aria, eppure i gemelli non sembravano essersi resi conto dell’accaduto.
«Niente principessa.» Sorrise Rey, prendendo per mano entrambi i suoi figli. «Cercate di condividere i vostri giochi, okay?»
Guardò di sottecchi il marito in attesa e gli rivolse un sorriso complice prima di rivolgersi nuovamente ai figli. «Papà diventa triste quando litigate, e voi non lo volete, vero?»
Entrambi scossero la testa, e Rey sorrise.
Leia aveva gli occhi di Ben, scintillanti come una galassia, e Han aveva ereditato i suoi, nonostante fossero gemelli, ed entrambi avevano i capelli neri come la più scura delle notti.
«Bravi i miei bambini. Ora andate a chiedere scusa a vostro padre.» Li lasciò andare e, mentre si alzava e li osservava saltare praticamente addosso a Ben, le si strinse la gola.
Chi dei due aveva evocato il fulmine?
O erano stati entrambi?
E soprattutto, cosa significava quella dimostrazione tipica del Lato Oscuro?
Incrociò gli occhi di Ben, che in qualche modo era riuscito a prendere entrambi i figli in braccio, e qualcosa dentro di lei si rilassò.
Non importava.
Erano insieme.
E nonostante ci fossero giorni in cui le sembrava ancora impossibile che lui fosse lì, vivo, con lei, la vita aveva deciso di farle il migliore dei regali.
E ancora non sapeva quanto la vita potesse diventare ancora più stronza dopo averti fatto un regalo.

Gli incubi erano iniziati quando avevano dieci anni.
Han era stato il primo, e Ben aveva ormai perso il conto di quante volte fosse corso da lui in piena notte.
In quel momento era seduto sul letto, la schiena appoggiata al muro e il figlio tra le braccia, e un pensiero che gli attraversava la mente.
Poteva farlo?
Si era promesso che non avrebbe mai invaso la mente dei suoi figli, che sarebbero sempre stati liberi di fare ciò che più preferivano, eppure…
«Ben.»
Alzò lo sguardo e incrociò quello di Rey.
Sapeva che non era veramente lì, ormai riconosceva una proiezione della Diade, e comprese che lei non aveva voluto rischiare di svegliare i figli.
«Va meglio?»
«Sembra di sì. Rey…Secondo te è normale? Questi incubi.»
La osservò stringersi nelle spalle. «Non lo so. Forse dovremmo controllare.»
Ben sospirò e scivolò giù dal letto, facendo attenzione a non svegliare il figlio mentre lo sistemava sotto le coperte.
Nell’altro letto, Leia dormiva beatamente.
«D’accordo.» Si arrese, e Rey gli si avvicinò, e le sue braccia intorno al corpo furono estremamente reali e solide.
«So cosa provi.» Sussurrò, la voce come seta. «Ma non stai influenzando i loro pensieri, né cambiando le loro vite. Li stiamo proteggendo.»
Ben sorrise: ancora una volta, lei aveva ragione, e sapeva cosa dire per aiutarlo.
Intrecciò le dita alle sue, e usò la Forza per esaminare la mente del figlio.
Era confusa, notò, ma era un bambino, ed era normale, eppure c’era qualcosa…
Un’ombra, sempre ai lati del suo campo visivo, una sfumatura scura nella Luce della Forza.
Interruppe l’esame bruscamente e si voltò verso la moglie.
Anche lei aveva percepito la stessa cosa, glielo leggeva in faccia.
«Cos’era?»
«Non lo so.» Rey scosse la testa. «Ma lo scopriremo.»
Lasciarono i figli a dormire ma, prima che potessero tornare a letto, un urlo ruppe la notte.
«Leia.»


NOTE DELL'AUTORE
Capitolo pacco xD corto, ma ci voleva purtroppo :D E sinceramente in questo periodo non sono molto ispirata, quindi scusate :/
Un bacio <3


  
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