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Autore: JennyPotter99    21/04/2020    0 recensioni
SEQUEL DI "BIG POWER, BIG RESPONSABILITY"
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Come se stesse godendo del fatto che il proprio fratello stesse soffrendo, le giornate di Clary sembravano più gioiose.
Anche al lavoro andava tutto bene, dopo che Harry si era ripreso, l’azienda non poteva avere più fama.
Mentre camminava per la città, si soffermò a guardare un completino di pizzo rosso sul manichino di un negozio.
Il rosso sembrava starle bene nell’ultimo periodo e così decise di comprarlo.
Quando uscì dalla boutique, vide che della gente si stava accalcando al giornalaio sul marciapiede.
Questo perché il Daily Bugle aveva in prima pagina la foto di White Woman con il nuovo costume: esclusiva di Eddie Brock.
Clary si ricordò che la fotocamera gliela aveva rotta prima che potesse farle la foto, quindi, quella, doveva essere per forza falsa.
Di fatti, la ragazza si intrufolò nell’appartamento di Peter e tra i suoi archivi, trovò quella vera, con la tuta bianca e nera.
Senza troppi convenevoli, si avviò al palazzo del Daily Bugle, dove lo staff stava festeggiando con Eddie il suo nuovo posto di lavoro.
Il ragazzo la notò subito.- Ehi bellezza, non ti avevo mai visto qui.- commentò sorridendole, mentre si aggiustava la chioma bionda ingelatinata.- Vuoi un po' di champagne? Stiamo facendo festa.-
Clary lo ignorò completamente.- Mi chiamo Clary Parker, ti dice qualcosa?-
L’altro ridacchiò.- Oh, quindi Peter manda sua sorella a piangere al posto suo?-
La ragazza strinse i denti per la sua arroganza e gli diede una spinta verso il muro.- Sei una carogna Brock, quella foto è falsa.-
D’un tratto, Eddie iniziò a sudare freddo.- Ti prego, non farmi questo, perdonami, altrimenti non mi prenderà più nessun giornale.- le sussurrò, per non farsi sentire da altri.
-Vuoi il perdono? Prova in chiesa.-
-Che cosa sta succedendo qui?- intervenne Jameson.
Clary gli mise la vera foto dritta al petto.- La foto è falsa, controlli la sua fonte, la prossima volta.- esclamò, andandosene.
Il nuovo costume le piaceva, ma non voleva che la figura della donna in bianco venisse screditata davanti a tutti.
Quando Harry tornò a casa nel pomeriggio, Clary gli fece trovare un bel bicchiere di whisky.- Com’è andata la tua giornata?- gli domandò, presentandosi con una vestaglia di lino nera.
-Bene, stiamo alimentando la potenza dell’aliante e la tua giornata?- rispose lui, sorseggiando.
-Molto produttiva: ho eliminato qualche insetto e fatto un po' di compere.-
-Dovresti smetterla di spendere tutti i nostri soldi in vestiti.- commentò, iniziando a spogliarsi.
-Ma non ho comprato un vestito…- sussurrò lei, togliendosi lentamente la vestaglia.
Non appena Harry vide il completo bordeaux, alzò le sopracciglia.- Beh, se la metti così….-
***
Quella stessa sera, dopo cena, Clary si adagiò sulla poltrona girevole in salone e accese la tv, mentre Harry preparava dei cocktail per entrambi.
-Potrei abituarmi a questa vita.- disse Clary, spalmandosi sulla pelle della sedia.
-La nostra vita.- puntualizzò Harry, inserendo un’oliva nel bicchiere.
Clary fu sorpresa da quelle parole, non ne parlavano da quando si era nominato l’anello. -Già, ormai il trasloco è finito…-
-Conviviamo ufficialmente insieme.-
Clary, riguardo quello, era ancora un po' confusa: nonostante lei avesse ribadito che lo amasse, lui non aveva mai ricambiato.
Harry si riempì il bicchiere, quando sentì una presenza alle sue spalle, provenire dall’attico: riconobbe l’odore di Peter e sembrava anche arrabbiato.
-Vuoi qualcosa da bere?- gli chiese, con un ghigno divertito.
-Oh no, Harry.- intervenne Clary, girando la sedia verso il fratello, con aria malvagia.- Bere rovina l’immagine: vero, mister chiavi della città?- gli domandò, alzando un sopracciglio.- Com’era?-
-Stupenda, tesoro, ti mancava solo il gatto siamese da accarezzare.- rispose Harry, ridacchiando.
Peter non si stava affatto divertendo.- Che cosa hai fatto a mia sorella?- chiese all’ex migliore amico, con sguardo minaccioso.
-Niente, l’ho confortata, l’ho supportata, ho semplicemente fatto quello che non sei mai riuscito a fare tu.- continuò Harry, bevendo l’ultimo sorso.
-Lei è troppo ceca per vedere che mostro realmente sei.- aggiunse l’altro.
-No Peter, lei mi conosce molto bene, come io conosco lei…- replicò Harry, avvicinandosi a lui.- Ogni… Sua…Singola…Parte.-
Peter non avrebbe lasciato che parlasse così della sorella: d’improvviso, gli diede più pugni sul viso, fino a farlo finire con la schiena al muro.
A quel punto, Harry estrasse il vecchio pugnale con la quale aveva già tentato di ucciderlo anni prima e andò a conficcare parte della lama nel suo fianco, ma non abbastanza, appena la punta.
Peter gli afferrò il polso e con forza glielo tolse dalla mano, per poi spingerlo contro delle mensole di vetro che andarono in mille pezzi e gli fecero un taglio sul labbro.
Prima che potesse colpirlo di nuovo, Clary si mise tra i due, fermandogli le mani.- Non ti permetterò di farlo di nuovo!- esclamò, prima di dargli una botta sulla fronte con la propria, tanto da stordirlo e così potergli dare un calcio sullo stomaco.
Peter andrò dritto a rompere lo specchio a muro, ritrovandosi nel covo di Goblin.
-Clary, non voglio farti del male, ma se deve succedere per farti ragionare, allora lo farò!- esclamò Peter, tentando di rialzarsi.
La sorella roteò gli occhi ridacchiando.- Uuh, che paura!-
Di conseguenza, Peter le diede un calcio sul viso che le fece sanguinare il naso e cadere a terra.
Allora Harry si intromise, ma era debole, perciò per Peter fu facile prenderlo per la camicia e sbatterlo contro le mensole dove c’erano i marchingegni delle bombe.
-Vuoi uccidermi come hai ucciso mio padre?- borbottò egli.
-Non provo più a convincerti…-
-Tu me lo hai portato via…Lui mi amava.-
-No…Lui ti disprezzava, tu lo mettevi in imbarazzo.-
-Non ascoltarlo, Harry!- esclamò Clary, senza riuscire ad alzarsi.
Quando Peter gli voltò le spalle, Harry afferrò una delle bombe e gliela lanciò contro.
Ma come aveva fatto precedentemente, quella fatidica sera, l’afferrò con una ragnatela e gliela rimandò indietro.
-No!- urlò la ragazza, ma ormai era troppo tardi: la bomba esplose vicino ad Harry, sfregiandolo forse per tutta la vita.
   
 
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