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Autore: lmpaoli94    21/04/2020    4 recensioni
Una storia immersa nelle lande verdi dei castelli e dei prati irlandesi.
Famiglie alleate e trame nascoste per distruggere la felicità o addirittura la vita dell’altro.
La gioia non può far parte in quel mondo pieno di ingiustizia e di crudeltà.
I sogni sembrano un lontano ricordo e la spensieratezza dei giovani sembra sparita per sempre.
ma non per Anastasia Steele, contessa di Limerick e figlia di una delle famiglie più importanti del regno d’Irlanda.
La volontà di trovare l’uomo giusto per rendere la sua vita perfetta sarà ostacolata dalla gelosia delle persone più vicine a lei e da trame di matrimonio che mineranno per sempre il suo futuro
Ma la giovane Steele sarà talmente determinata da non fermarsi mai dinanzi a nulla pur di portare a termine il suo amore proibito e mai nascosto del lord più invidiabile della corte irlandese.
Genere: Drammatico, Storico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Elena Lincoln, Leila Williams
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Quando la Contessa Wilks fu avvertita che sua figlia e la sua amica erano scappate, la sua rabbia incontenibile si riversò verso i suoi servitori.
< Linc! Dove diavolo sei?! >
< Il maggiordomo di corte, un uomo di mezza età dalla corporatura forte e dal carattere paziente, si mostrò dinanzi alla signora con sguardo tranquillo e rassicurante.
< Che significano le notizie che la servitù mi sta apportando? Dove si trova mia figlia? >
< Mia signora, mi dispiace confessarvi che le diciture su vostra figlia sono assolutamente vere. Le guardie che perlustravano l’area del castello sono arrivati troppo tardi e le due ragazze sono riuscite a fuggire rubando due cavalli nella stalla. >
Lo sguardo della contessa divenne più focoso e irruento, ben sapendo quale sarebbe stata la sua punizione se suo marito non avesse trovato a casa sua figlia.
< Ritrovate immediatamente mia figlia! Ora! Prima che il Conte Steel ritorni qui e ci faccia impiccare tutti. >
< Tutte le guardie incaricate nel sorvegliare il castello si stanno muovendo nel bosco. Ma purtroppo la visibilità e la pericolosità di alcune zone limitano la ricerca. >
< Non m’interessa! Dite a tutti i soldati di scovarle e di perlustrare ogni singolo centimetro di questo regno. Alla svelta! O sarete voi a pagare personalmente con la vita. >
Nemmeno in quel frangente Linc fu spaventato.
Sapeva benissimo che senza la giurisdizione del marito, Carla May Wilks non aveva nessun potere.
< Linc? >
< Ditemi, mia signora. >
< Che nessuna notizia riguardante la mia famiglia esca da queste mura. Non voglio che gli altri reali di questa zona vengano a sapere dei nostri affari privati. Sono stata chiara? >
< Perfettamente. >
 
 
Una volta spuntata l’alba, la prima ad aprire gli occhi fu Katherine.
L’amica di Anastasia non riusciva a credere ancora di essere fuggita da Limerick e di essersi rifugiata nella foresta.
Sebbene l’aria mattutina era ancora fresca, si poteva vedere di un0o spettacolo magnifico.
Le due giovani ragazze erano crollate dal sonno appena ebbero la conferma che nessun soldato fosse dietro di loro.
“Questo sì che ha il profumo di libertà” aveva pensato Katherine mentre si allontanava dalla sua amica.
Andando in perlustrazione, Kate poté godere del silenzio della foresta e dalla quantità d’acqua fresca che poteva beneficiare.
< Non ci posso ancora credere >
Completamente al settimo cielo, la giovane ragazza stramazzava come un’oca giuliva senza curarsi dalle possibile imboscate che potevano incorrere in quella parte del regno.
< Ana! Ana! >
Chiamandola a gran voce, la giovane Steele si alzò assonnata e con la consapevolezza di non aver riposato nel suo comodo letto come aveva sempre fatto da quando era nata.
Ma anche per lei la possibilità di assaporare la sua agognata libertà stava per essere appagata.
< Vieni! Tuffati nel lago! >
< Katherine, ma sei impazzita? L’acqua potrebbe esser gelata. >
< No, non è vero! Si sta benissimo! >
Anna non aveva mai visto la sua amica così euforica.
Vederla così felice gli metteva una grande voglia di aggregarsi a lei.
< Togliti i vestiti. Non vorrai bagnarteli. >
< Tu dove hai messo i tuoi? >
< Li ho scaraventati poco più in là. Non vedevo l’ora di entrare qua dentro che quasi non m’importava minimamente se qualcuno mi poteva vedere o sentire. >
< Katherine, se non ti conoscessi penserei che sei diventata pazza. >
< Pazza per la felicità, Ana. Ancora non riesco a capire come sia stato facile uscire dalla tua proprietà. >
< Te l’ho detto: non potevamo permetterci una gran quantità di guardie che potessero tenere sotto controllo la zona. Per questo è stato facile. Strano che mio padre non c’abbia pensato. >
< Ultimamente tuo padre ha altri problemi per la testa. >
< Dopo aver tentato di combinare il mio matrimonio con il Duca di Ashford, cos’è che potrebbe distoglierlo dai suoi desideri? >
< Questo è un bel dilemma. Infatti non sappiamo realmente che cosa sia andato a fare a Dublino insieme al Duca. >
< E non m’interessa nemmeno saperlo, Katherine. Godiamoci il primo giorno da libere donzelle. E più tardi penseremo al cibo e ad altro. >
Ma nel mentre le due ragazze si stavano divertendo come due bambine discole, non si accorsero che due individui li stavano spiando.
< Hai sentito, Katherine? >
< Che cosa? >
< Qualcuno si sta avvicinando… ho sentito alcuni passi. >
< Ne sei sicura? Secondo me ti è entrata troppa acqua nelle orecchie. Non senti bene come una volta. >
< No, non è vero… Qualcuno ci sta spiando. >
Infatti, girando il viso di scatto, Ana poté vedere due baldi giovani venirgli incontro fissandole con sguardo compiaciuto.
< E voi chi siete? >
< Questo dovremmo dirlo a voi visto che vi state facendo il bagno nel nostro lago. >
< Il vostro lago? Questo lago appartiene a tutti. >
< Non è così che funziona. Io e mio fratello Christian veniamo qui da molto più tempo di voi, quindi questo territorio ci appartiene. >
< Senti senti, ma chi vi credete di essere voi due? Non siete i padroni del mondo > fece Katherine uscendo dal lago seminuda < E poi vedete di portare rispetto alla mia amica, nonché contessa di Limerick: Anastasia Steele. >
Sentendo l’importanza del suo nome, i due ragazzi si limitarono a ridere sotto i baffi.
< Che cosa c’è di così divertente? >
< Niente. È che un fatto più unico che raro trovare una nobile con addosso solo reggiseno e mutandine invece di sapere che il loro posto è nel castello. >
< Siamo donne libere. Voi non avete nessun diritto di sminuirci. >
< Infatti non avevo intenzione di farlo… Tu come ti chiami, ragazza? >
< Katherine Kavanagh e non prendere tutta questa confidenza con me. >
< Non sei una nobile. Quindi non è importante se non ti rivolgo tale rispetto, anche se sei una bellissima. >
< Ti ringrazio. Ma non ti permetto di trattarmi come una donnetta qualunque. >
< Elliot, lasciamo perdere. Non ne vale la pena. >
Era la prima volta che il compagno del ragazzo (presumibilmente il fratello) prendeva la parola.
< Lascia stare, fratello. Dobbiamo far valere i nostri diritti. >
< E quali sarebbero? La vostra prepotenza non sarà la vostra vittoria. >
< Ma io non ho detto niente > cercò di difendersi il compare di Elliot.
< Fai silenzio. Sei colpevole come il tuo amico. Soprattutto quando avete sorpreso me e la mia amica fare il bagno nude. Che cosa volevate fare? Abusare di due povere ragazze? >
< No, certo che no! Noi non siamo quel tipo di uomini. >
< Ah, davvero? E credete che io vi creda? >
< Senti una cosa carina, fai quello che vuoi… Ma per favore potresti lasciare un po’ di spazio anche a me e a mio fratello Christian? >
< D’accordo, accomodatevi pure. C’è abbastanza spazio per tutti. >
< Splendido. Grazie > rispose Elliot sarcastico.
< Ma ad una condizione: evitate di fissarci mentre ci facciamo il bagno. Fate finta che noi non ci siamo, d’accordo? >
< Sempre che tu riesca a rimanere in silenzio. Hai parlato anche troppo per i miei gusti. >
< Ma come osi?! Se fossi fuori dall’acqua ti darei un bello schiaffo. >
< Non so se ce la faresti, carina. Io sono molto più forte di te. >
< Katherine! Il mio nome è Katherine! Non carina! >
< Fa lo stesso… Christian, ci facciamo questo benedetto bagno? >
< Vai avanti tu. io ti raggiungo tra poco. >
< Andiamo, adesso che cosa ti prende? >
< Niente Elliot, non ti preoccupare. Lo sai come sono fatto. >
< So che volevi rimanere da solo insieme a me, ma non possiamo fare altrimenti. Avremmo due ospiti che non ci daranno minimamente fastidio, vero, ragazze? >
< Che cos’ha il tuo amico? Vuole nascondere agli occhi del mondo che è un invertito? >
< E’ mio fratello e gli piacciono molto le donne. Forse meno di me, però non credo che sia un invertito. >
< Lasciami stare se non mi conosci, Katherine. È fiato sprecato. >
< Siete due ragazzi strani > ribatté Katherine uscendo dall’acqua < Sai cosa vi dico? Avete vinto voi. Il lago è tutto vostro. >
< Splendido! È quello che volevo sentir dire fin dall’inizio. Vieni Christian! >
Ma il giovane fratello di Elliot si era già allontanato.
Nel mentre Anastasia si stava godendo la scienza, non poté che rimanere ammaliata dal suo fisico e dal suo fascino.
Anche se non lo conosceva come avrebbe voluto, era certa che quel Christian gli avrebbe fatto provare sentimenti fino ad ora sconosciuti per lei.
Ma come poteva cercare di instaurare una conversazione con lui?
< Ana, che cosa ti prende? >
< Come Katherine? Che succede? >
< Questo dovrei chiederlo io a te. Sei rimasta a fissare Mister fustacchione senza togliergli gli occhi di dosso. >
< A chi ti riferisci, scusa? >
< A quello che non mi ha fatto arrabbiare. Si chiama Christian, se non sbaglio. Ma mi piacerebbe sapere anche i loro cognomi anche se non credo che siano due nobili come te. Avanti, rivestiamoci. Non ho per niente voglia di stare sotto gli occhi di quei due maniaci. >
< Maniaci? Ma se non hanno fatto niente! >
< Almeno non per ora… Tu che cosa vuoi fare? Attendere che ci lascino il posto? Mi sa tanto che ci rimarranno tutto il giorno. Meglio andare a cercare qualcosa da mangiare. >
< Sì, ottima idea. Sto cominciando ad avere fame > rispose Anastasia dopo essersi rivestita insieme alla sua amica.
   
 
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