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Autore: AutriceIsterica    22/04/2020    4 recensioni
La storia parte subito dopo la battaglia contro il Night King (episodio 8X04).
Dal primo capitolo:"Sandor Clegane pensava veramente che quella potesse essere la sua ultima battaglia e che nessuno di loro sarebbe sopravvissuto, invece, contro ogni previsione, adesso sedeva insieme agli altri nella grande sala dei banchetti di Winterfell con il calice ricolmo sino all’orlo di vino, un pasto caldo nello stomaco e il cuore che ancora gli batteva nel petto".
Sansa e il Mastino alle prese con piccoli problemi di cuore!
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sandor Clegane, Sansa Stark
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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In questo capitolo riprendo lo scambio di battute fatto dai nostri eroi dopo la battaglia contro il Night King, ho cercato di essere il più fedele possibile alla scena (speriamo XD).

Poteva ancora vedere le fiamme e sentirne il calore sul corpo e sul viso se chiudeva gli occhi. Un brivido involontario gli percorse la schiena. Sandor Clegane pensava veramente che quella potesse essere la sua ultima battaglia e che nessuno di loro sarebbe sopravvissuto, invece, contro ogni previsione, adesso sedeva insieme agli altri nella grande sala dei banchetti di Winterfell con il calice ricolmo sino all’orlo di vino, un pasto caldo nello stomaco e il cuore che ancora gli batteva nel petto.
“Bene, Clegane. È tempo di lenire i dolori!”. Era stato Tormund a distrarlo da quei pensieri e, mentre diceva quelle parole, rafforzava la stretta intorno alla vita della giovane fanciulla.
“Non ho ancora finito di bere”. Rispose secco Sandor senza prestare veramente attenzione. 
“Se quello stolto di un bruto crede davvero che mi possa bastare affondare nella carne di una cagna qualunque per lenire i miei dolori allora è più stupido di quanto pensassi.” Meditò mesto e con un sospiro di frustrazione si riempì nuovamente il bicchiere. Tormund gli rivolse un’ultima occhiata rassegnata prima di andarsene con la giovane sottobraccio. Quella sera il Mastino si sarebbe fatto bastare il vino, ma il vero quesito era se quello fosse bastato a placare la sua sete. 
“E adesso sei pronto?”. Una fanciulla gli si era avvicinata e aveva preso posto di fianco a lui.
“Va via!”. Fu la risposta del Mastino, urlata a pochi centimetri dal viso della fanciulla.
Sansa si era ritrovata a guardare con interesse la scena, interesse che in quel momento non seppe spiegarsi. Osservò la fanciulla allontanarsi a grandi falcate alla ricerca di qualcuno con cui condividere quella serata in maniera più piacevole.
“Ti avrebbe reso felice, almeno per un po’”. Sansa torreggiava davanti a lui.
Il corpo di Sandor si era completamente irrigidito, non si era concesso nemmeno di sperare che la giovane lady Stark potesse rivolgergli la parola quando era giunto a Grande Inverno e, invece, adesso era seduta proprio di fronte a lui.
“C’è solo una cosa che mi renderebbe felice”. Aveva detto Sandor con lo sguardo ancora basso destando la curiosità della sua interlocutrice.
“Quale sarebbe?”. Gli occhi della giovane lady avevano brillavano di curiosità per un attimo.
“Sono affari miei, cazzo!”. Aveva abbaiato il mastino stizzito pentendosene subito dopo, quando ebbe il coraggio di alzare lo sguardo la donna davanti a lui, seria e impassibile, lo fissava di rimando. 
“Prima non riuscivi nemmeno a guardarmi”. Il mastino aveva pronunciato quelle parole senza rendersene conto. “Povero mio piccolo uccelletto”. Ma quell’ultima frase non ebbe il coraggio di aggiungerla.
“Parli di molto tempo fa.” Nella voce di Sansa non vi era alcuna traccia di turbamento o rammarico. “Ho visto cose ben peggiori da allora”. Aveva aggiunto poi distogliendo lo sguardo solo per un attimo.
“Si l’ho saputo, sei stata stuprata, stuprata senza pietà”. Aveva risposto il Mastino non riuscendo a celare l’astio nella voce e nel cuore.
“Lui ha avuto quello che meritava. Ci ho pensato io”.
“Che cosa?”.
“Mastini”. 
In quel momento Sandor la scrutava serio, quando sul volto della ragazza proruppe un sorriso anche lui si lasciò scappare una piccola risata. 
“Sei cambiata uccelletto. Non sarebbe accaduto niente se avessi lasciato Approdo del Re con me”.  era tornato subito scuro in volto, non c’era più traccia del sorriso che prima gli illuminava il volto. “Nessun Ditocorto, nessun Ramsay. Niente di tutto ciò”. Sandor aveva aggiunto quelle ultime parole con un peso sul cuore, odiava sé stesso per non averla obbligata a venire via con lui.
In quel momento Sansa gli prese la mano e la strinse con decisione, gli stava sorridendo. In quel momento il cuore di Sandor mancò un battito.
“Senza Ditocorto, Ramsay e il resto, sarei stata un uccelletto tutta la vita”. Con quelle parole Sansa gli lasciò la mano e pose fine alla conversazione. La giovane lady si alzò congedandosi da lui, lasciandolo in compagnia solo del suo bicchiere di vino.
 
Sandor Clegane era sicuro di due cose, che il vino quella notte non sarebbe bastato e che presto avrebbe perso il senno, esattamente come era successo tanti anni prima ad Approdo del re. Bramava lady Stark come un condannato a morte brama ancora un giorno di vita.
Quella era la maledizione che gli avevano fatto gli dei per tutti i suoi peccati, ne era fermamente convinto. “Che gli dei si fottano”. Fu l’ultimo pensiero del Mastino prima di riempirsi ancora una volta il bicchiere
 
Note dell'autrice (isterica): grazie a tutti quelli che sono arrivati  sin qui, è gia una vittoria!! Fatemi sapere cosa ne pensate con un commento se ne avete voglia. Cercherò di aggiornare una o due volte a settimana, ma la storia non sarà molto lunga, in compenso sarà piena di dolcezza. <3
   
 
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